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Cicloturismo sulle strade meno trafficate della Lunigiana Storica
 
LUNIGIANA - Il borgo di Casciana
 
●  Manuale del cicloturista ●  Strade e piste ciclabili ●  Itinerari
●  La ciclabile del Lunense ●  Mappa del territorio ●  Sorgenti d'acqua
●  Le strade meno trafficate della Lunigiana Storica  
 
Prima di iniziare questo argomento è necessario fare alcune brevi premesse:
 
1) - La Lunigiana Storica è quel territorio che, ai tempi della dominazione romana, originava dall'unione di alcune aree geografiche che oggi corrispondono, grossomodo, a: costa ligure spezzina, Val di Vara, attuale Lunigiana, Val di Magra, prima costa toscana fino a Marina di Pietrasanta, Garfagnana.
2) - Le strade provinciali e comunali di questo comprensorio ligure-toscano, in genere, presentano una bassa circolazione di mezzi a motore, specialmente la domenica e gli altri giorni festivi. Territori principe in questo senso sono la Val di Vara e l'alta Garfagnana dove capita di viaggiare per chilometri senza incontrare anima viva. Seguono a ruota la Lunigiana e la Val di Magra.
3) - Va tenuto presente che le strade completamente pianeggianti sono decisamente poche. E anche quando si viaggia in basso qualche piccola asperità la si trova sempre. L'orografia territoriale influenza pertanto questi percorsi cicloturistici che possono presentare varie asperità con difficoltà di vario grado..
4) - E' una naturale conseguenza che più ci si addentra lungo le colline e le montagne e più il traffico dei veicoli a motore diminuisce. Questo perché i centri abitati sono in numero minore e quelli che ci sono hanno una bassa densità di popolazione. E' quasi una costante... Pertanto per pedalare con maggiore tranquillità e sicurezza sarà necessario faticare un poco di più.
 
Considerate le premesse di cui sopra, prenderemo qui sotto in esame alcuni tratti stradali (asfaltati) che, per le loro caratteristiche, sono quasi sempre sgombri dal traffico, dai rumori e dai pericoli che sono collegati alla circolazione di mezzi che viaggiano ad alta velocità. Si tratta di tragitti la cui lunghezza può variare tra gli 8 e i 16 chilometri e che sono molto adatti, per esempio, a coloro che si spostano con automezzi ed hanno al seguito una bicicletta.
Ovviamente i tratti in esame possono essere compiuti anche in senso inverso a quello indicato ma, in questo caso, bisogna tenere conto che le difficoltà potrebbero aumentare oppure diminuire. Chi volesse percorrere i percorsi completi trova la loro sigla all'inizio del titolo di ogni singolo tratto considerato.
 
 Il ciclismo nel sito
La prima corsa nel 1870 Giorni epici al Giro d'Italia Imprese di Fausto Coppi
Eventi e campioni dal 1949 Storia del Tour de France Il Giro della Lunigiana
 
DAL PERCORSO [MC4-N003] - Il tratto di strada che da Corneda, frazione di Tresana, porta in direzione di Groppo e Giovagallo e poi sale verso Novegigola ed il Passo dei Solini (Km 14). Da qui, in circa 8 chilometri, si può anche scendere nel fondovalle del fiume Vara.
Lasciata Corneda, il primo borgo che si incontra è Groppo (361 metri di quota), distante poco più di 3 chilometri che sono tutti in salita, non proibitiva, ma comunque impegnativa, viste le due altimetrie. La pendenza media è intorno ad un 7%, con alcune punte superiori di breve durata. Ci troviamo in uno dei punti più rinomati per la produzione del miele DOP della Lunigiana ed infatti, dopo meno di un chilometro dal bivio, sulla nostra destra, troviamo subito un grande alveare composto da decine di arnie.
Arrivati a Groppo ci aspetta un tratto in falsopiano e poi si inizia a scendere verso Giovagallo (349 metri di quota). Un chilometro prima di raggiungere il paese si incontra il bivio per Calice al Cornoviglio, da dove inizia una delle "Strade del Miele". Questa area geografica è forse, in assoluto, la meno trafficata di tutta la Lunigiana Storica. In particolare, salendo da Giovagallo verso Novegigola è frequentissimo non incontrare mai alcun veicolo a motore. Un paradiso naturale, quindi, dove le api possono vivere e lavorare in tranquillità e lontano da fonti di inquinamento. Si capisce quindi perché il miele di queste zone è molto pregiato.
In uscita da Giovagallo la strada continua a scendere fin dentro il canalone che attraversa la vallata. La vegetazione di alto fusto è costituita da castagni, querce, noccioli ed altre specie di piante. La zona è ricca di acqua e pertanto l'ambiente è molto umido.
Passata Tavella (299 metri di quota), la discesa prosegue per ancora per un chilometro fino all'abitato di Debirotti. La pendenza, molto elevata, consiglia di non aumentare troppo la velocità, anche in considerazione di alcune curve secche presenti sul percorso.
A Debirotti finisce il nostro relax perché la strada torna a salire e lo fa in modo deciso: abbiamo davanti praticamente un classico muro, con pendenza superiore al 10%. Per fortuna, dopo qualche centinaio di metri, l'asfalto inizia a spianare e la fatica si fa più sopportabile. Mancano ancora circa 5 chilometri al Passo dei Solini e l'ascesa è sempre abbastanza impegnativa. Raggiunto il bivio di Novegigola (418 metri di quota) è necessario svoltare a destra per l'immissione sulla strada provinciale che porta al valico.
Il Passo dei Solini è punto di sosta dell'Alta Via dei Monti Liguri. Qui infatti termina la tappa n° 42 proveniente dal Passo Alpicella ed inizia la n° 43, l'ultima, che porta a Ceparana. Ci troviamo al confine tra i comuni di Tresana e Podenzana e abbiamo davanti circa 8 chilometri di discesa per arrivare sul fondovalle, lungo quella che, in epoca medievale, era una variante della Via Marchesana. Pur trovandoci sul versante della bassa Val di Vara, per una stranezza geografica, il percorso prosegue ancora in Lunigiana (comune di Podenzana), su una stretta lingua di terra che termina al piano, nei pressi della Pieve di Sant'Andrea di Castello. Circa a metà strada si sfila a fianco della collinetta di Montedivalli (località Chiesa / 138 metri di quota).
 
DAL PERCORSO [LM4-N001] - La Strada Provinciale n° 64 che da Minucciano arriva ad Ugliancaldo e poi scende nel fondovalle del torrente Lucido sbucando a Pian di Molino (km 16).
I primi cinque chilometri fino all'uscita di Ugliancaldo sono stati asfaltati a nuovo da poco tempo, pertanto si viaggia sul velluto, sia in provincia di Lucca che in quella di Massa. Prima di entrare in paese (posto a 743 metri di quota) ci si imbatte in una rinomata fonte d'acqua ghiacciata che scende dalle montagne circostanti.
Oltrepassato il centro abitato il fondo stradale della SP 64 è in discreta pendenza e lo stato della carreggiata, alla data in cui si scrive (30-07-2023), versa invece in pessime condizioni fino a Casciana (vedi foto in testa alla pagina). Quindi bisogna usare molta prudenza nel scendere. La bassa velocità ci consente di ammirare meglio il panorama (si transita a lato del Pizzo d'Uccello) aiutati anche dal fatto che non ci sono veicoli che procedono in senso contrario.
Si viaggia in mezzo ai castagneti e, dopo aver attraversato i borghi di Mezzana e Folegnano, l'arrivo nel fondovalle avviene a Pian di Molino, circa 3 chilometri da Gragnola, lungo la strada che porta ad Equi Terme.
Volendo ci sono altre due diramazioni che si possono prendere per arrivare a valle. La prima inizia appena fuori dal borgo di Casciana. Invece di proseguire dritti si svolta sulla destra in direzione di Codiponte. Nel bivio, alla data in cui si scrive (30-07-2023), non ci sono segnalazioni stradali idonee ad indicare la località da raggiungere. Sono invece presenti un cartello di pericolo per attraversamento animali di montagna ed un segnale di divieto di transito ai mezzi superiori alle 3,5 tonnellate. Per la seconda diramazione, una volta arrivati a Mezzana, al bivio per Monte dei Bianchi si procede sulla sinistra in direzione di Monzone, borgo dove si arriva con un tratto in forte discesa.
 
DAL PERCORSO [MC3-N006] - Le "Strade del vino" che da Serricciolo portano a Fivizzano passando per Pratolungo, Moncigoli e Posara (km 15).
Arrivati a Serricciolo si lascia la Statale n° 63 del Cerreto attraversando il passaggio a livello della Ferrovia Aulla-Lucca. Appena fuori dal centro abitato, nel primo incrocio, la segnaletica presente, oltre ad indicarci la direzione, ci informa anche che iniziano le "Strade del vino di Toscana", cosa ricordata anche da un grande cartello turistico posto un centinaio di metri più avanti. Dopo avere svoltato sulla destra, man mano che si pedala il paesaggio assume un aspetto più dolce, i rilievi sono meno pronunciati e la campagna coltivata diventa preminente.
Viaggiando in leggera salita raggiungiamo dapprima la frazione Piano di Collecchia dove, lungo la strada (sulla sinistra), si trova una fonte naturale che eroga acqua fresca anche in estate. Prima di attraversare il borgo possiamo ammirare uno bel panorama con sfondo le montagne dell'Appennino Tosco-Emiliano le cui vette, in inverno, sono ammantate di neve.
Lasciato Piano di Collecchia (134 metri di quota) raggiungiamo in breve tempo il territorio di Bigliolo, senza toccare il centro storico. Infatti, circa 200 metri dopo il cartello di località, ci viene incontro un nuovo bivio dove è necessario svoltare sulla destra per impegnare Via Montebarelli che porta in direzione di Pratolungo e Moncigoli. Ci si sposta in un territorio prettamente campestre, che circonda le proprietà di una nota azienda agricola posta leggermente più in alto. Si arriva così sul lungo rettilineo di Pratolungo, piccola frazione al termine della quale si trova il bivio per salire verso Agnino.
Seguiamo invece la segnaletica per Mongigoli e dopo un centinaio di metri la Strada Provinciale n° 60 inizia ad inoltrarsi dentro un bosco. Oltre un tratto in falsopiano di circa 700 metri, passato un ponticello, la pendenza si fa maggiore sino ad arrivare alla periferia del borgo, in un incrocio dove è posizionata un'antica chiesetta. La salita è ben pedalabile, anche in estate, data la fresca ombra originata dalle piante di alto fusto.
Ci ritroviamo sulla Strada Provinciale n° 17 (che da Soliera conduce a Fivizzano) la quale circumnaviga Moncigoli (231 metri di quota) nella parte ad est e poi si tuffa a capofitto nella Valle del Rosaro fino alla periferia di Posara (158 metri di quota), nei pressi del cartello di località. Li si trova un bivio dove, svoltando a destra, si impegna il ponte che porta sull'altra riva del torrente, vicino al locale cimitero. Al termine della struttura bisogna ancora tenere la destra e proseguire in discesa lungo la stradina che, costeggiando il torrente Rosaro, porta alla congiunzione con la Statale n° 63 del Cerreto.
Chi volesse farlo può invece attraversare il paese di Posara dal quale, in circa 4 chilometri si può raggiungere Fivizzano, ridente cittadina che si eleva sopra un colle pianeggiante alla sinistra del torrente Rosaro. Il suo nucleo storico è circondato da una cinta muraria ombreggiata di platani. Per la sua tradizione artistica, per il sapere, per l'anima ed il costume, Fivizzano è anche conosciuta come la "Firenze della Lunigiana".
Ebbe infatti secolari ed intensi rapporti con la città del giglio, di cui restano tracce evidenti nel costume, nella lingua, nella cultura, nell'impronta toscana di palazzi e monumenti e nella sua struttura urbanistica.
 
MARCIASO - Panorama del centro storico
 
DAL PERCORSO [MC4-N010] - La strada collinare che da Bardine di San Terenzo Monti conduce a Marciaso (vedi foto sopra) passando per Posterla (Km 8).
Il percorso inizia da Bardine di San Terenzo Monti, il borgo fiorito (286 metri di quota), raggiungibile passando dalla Canova di Aulla oppure da Ceserano di Fivizzano. Per proseguire verso Posterla bisogna attraversare tutto l'abitato ed arrivare all'inizio del ponte sul torrente dove c'è il bivio con segnaletica. Chi dovesse dissetarsi o fare rifornimento può farlo alla fontana in pietra posizionata lungo il cammino, sulla destra, dove l'acqua (purtroppo non molto fresca, soprattutto d'estate) scende in continuo.
Oltre il bivio la strada si tuffa letteralmente dentro il canalone per poi sfilare accanto ad un'area destinata a feste e sagre paesane. Siamo entrati improvvisamente in un'altro paesaggio, di tipo boschivo, caratteristico dei monti a ridosso delle Alpi Apuane. Dopo 500 metri di pianura finisce il relax ed inizia la salita verso Posterla, che non è proibitiva ma sicuramente molto impegnativa.
Nel momento in cui si scrive, la sede stradale misura tra i 5 ed i 6 metri, è in buono stato di manutenzione e, fortunatamente, non è interessata da frane. Siamo su una tipica stradina montana di questi posti, con lunghi rettilinei e pochi tornanti, che non possono certo aiutare a rifiatare. Trascorsi due chilometri attraversiamo il confine tra i comuni di Fivizzano e Fosdinovo. Si sale in mezzo alla boscaglia e null'altro: non ci sono abitazioni, non ci sono aziende agricole o altre attività. Questo fattore porta a zero il transito di veicoli a motore e limita anche la presenza di fastidiosi insetti che, altrimenti, sarebbero attirati dagli escrementi degli animali. Dopo una mezzoretta di viaggio si intravede in alto, tra le fronde degli alberi, la torre di Posterla, simbolo primario del paese.
Per raggiungere la sommità del borgo manca però ancora poco più di un chilometro. Quando si arriva nella zona della torre si può godere di un bellissimo paesaggio sottostante. Ci troviamo sui 500 metri di quota e ci rendiamo immediatamente conto del perché, in epoca medievale, questo fortilizio venne posizionato proprio in questo punto.
La stradina superiore che scende lungo la collina è costeggiata da fiori e da tronchi di albero appena tagliati. La torre, oggi adibita a campanile, è affiancata da alcune abitazioni di più recente costruzione e sovrasta tutto l'abitato. Un luogo ideale per concedersi una sosta.
Per proseguire in direzione di Marciaso (430 metri di quota), che diventerà presto visibile alla nostra sinistra, bisogna salire ancora più in alto, finché la strada non inizierà a dirigersi verso il fondovalle. In alto, sulla sua collinetta, compare anche il borgo di Cecina. Siamo di nuovo circondati dal bosco e in brevissimo tempo raggiungiamo il paese, sbucando a fianco di un noto locale di ristorazione.
Ci troviamo sulla Strada Provinciale n° 10 attraverso la quale possiamo scendere ulteriormente in basso fino al bivio per Cecina (vedi itinerario MC5-N010), oppure proseguire per Tenerano e Monzone (vedi itinerario MC4-N009). Svoltando a destra invece la strada sale in direzione di Carrara e Fosdinovo, attraversando un territorio martoriato dalle calamità naturali degli ultimi anni.
 
DAL PERCORSO [MC3-N001] - La strada panoramica che da Vigneta porta a Fivizzano passando per Reusa e Terenzano (Km 15).
Salendo lungo la Strada Regionale n° 445 della Garfagnana, poco oltre il borgo di Casola in Lunigiana, ci viene presto incontro il paesino di Vigneta, passato il quale si trova l'incrocio con la strada oggetto di queste note. A questo punto è necessario lasciare la SR 445, svoltando a sinistra come indicato dalla segnaletica.
Secondo il cartello Fivizzano dista 13 km, ma in realtà il centro storico ne dista 15, cosa che non rappresenta un problema visto che il tratto finale che ci porterà alla cittadina si trova lungo una dolce discesa. E' comunque inspiegabile che all'incrocio di cui sopra non ci sia un cartello turistico (quello con sfondo verde) indicante che la strada che stiamo per percorrere è panoramica. Infatti questa arteria presenta tutta una serie di paesaggi, con sfondo le Alpi Apuane, che non sembrano essere stati disegnati dalla natura ma da un celebrato pittore. Che io mi ricordi, non esiste nel comprensorio un altro itinerario dell'entroterra dove si possa godere di una simile bellezza.
Fino all'abitato di Reusa la strada procede praticamente in piano, dopo di che inizia a salire dolcemente per attraversare un bosco di conifere dove, solitamente, sono al lavoro aziende che si occupano di ripulire, disboscare e mantenere le piantagioni di alberi di alto fusto. Usciti da questo bosco la vegetazione diventa più rada e perciò il viaggio prosegue per alcuni chilometri in pieno sole prima di affrontare un versante dove vegetano altre piante resinose miste a quelle per la produzione di legname.
Oltrepassato quel punto la salita arriva al culmine (circa 700 metri di quota) e quindi si inizia a scendere verso il borgo di Terenzano, nel comune di Fivizzano. Anche il paesaggio che ci circonda subisce una mutazione e le piante della boscaglia lasciano piano piano il posto ai terreni coltivati, a quelli erbosi e al verde argenteo delle piantagioni di olivo. Sulla nostra sinistra si profilano le maestose Alpi Apuane che occupano quasi tutta la scena. A Terenzano il paesaggio trova la sua massima spettacolarità. Vale la pena di fermarsi sia prima di entrare nel borgo che una volta usciti per ammirare, con compiacimento, l'ambiente naturale che abbiamo di fronte. Possiamo anche dissetarci presso una fonte naturale che sgorga copiosa dal muraglione (a destra) posto lungo la strada.
Lasciato Terenzano, e fino a Fivizzano, il panorama alpino scompare perché il tragitto prosegue attraversando i boschi e quindi, oltre le piante d'alto fusto, c'è ben poco da vedere. Ci si può comunque riposare ulteriormente perché la strada procede in discesa, con vaste zone d'ombra. All'approssimarsi di Fivizzano (326 metri di quota) iniziano nuovamente a vedersi i terreni coltivati ad olivo che però impallano il panorama cittadino. Quando gli ulivi iniziano a diradarsi siamo ormai troppo bassi di altitudine e troppo vicini al centro storico per ammirare ottimamente dall'alto la città.
 
TRESANA - Panorama del nucleo storico con i ruderi del castello medievale
 
DAL PERCORSO [MC4-N004] - La strada che da Corneda di Tresana porta a Ponte Magra passando per Popetto e Pieve di Castevoli (Km 15)
Arrivati all'abitato di Corneda (152 metri di quota), al bivio dove inizia la salita che porta verso Groppo e Giovagallo, descritta nell' itinerario MC4-N003, si prosegue dritti in direzione di Villa e Tresana (178 metri di quota). Per arrivare sotto la collina del centro storico, dominato dai ruderi dell'antico castello, mancano poco più di 2 chilometri di falsopiano. La pendenza è talmente lieve che si viaggia come in pianura, senza alcun sforzo. Ci troviamo in un comprensorio che è una delle aree più rinomate per la produzione del miele DOP della Lunigiana.
Arrivati sotto la rocca di Tresana (vedi foto sopra) ci aspetta una salita decisamente impegnativa, ma non proibitiva, lunga circa 5 chilometri e con una pendenza media intorno al 6%. Seguendo la segnaletica, iniziamo perciò a pedalare in direzione di Lorenzana e Popetto. Il tratto presenta pochi punti dove rifiatare anzi, a volte, l'asfalto si impenna ancora di più, incrementando la nostra fatica. Nell'abitato di Lorenzana (296 metri di quota), lungo il muraglione che costeggia la strada sulla destra, c'è una fontanella pubblica che eroga acqua freschissima anche durante il periodo estivo. Un bel toccasana per combattere la calura e un primo punto dove fare rifornimento.
La salita termina qualche centinaio di metri oltre l'incrocio della frazione Popetto (448 metri di quota). Prima di proseguire il cammino, si può svoltare in direzione del borgo e fare una sosta nella caratteristica piazzetta dove è collocata una statua in memoria del venerabile Padre Pio Giocondo Lorgna. L'area vede la presenza di una fontanella pubblica e di una panchina dove potersi comodamente sedere. Volendo si può anche raggiungere l'Oratorio di Santa Apollonia, segnalato da un cartello turistico della Via Francigena, posto su un lato del crocevia di cui sopra. Il tratto da percorrere inizia in asfaltato e poi prosegue sterrato: tra andata e ritorno sono poche centinaia di metri in più.
Sulla collina di Popetto hanno fine le nostre fatiche. Iniziamo quindi a pedalare in discesa per dirigerci verso Pieve di Castevoli e Canossa. La strada scorre in mezzo ai boschi costituiti da varie piante di alto fusto, anche resinose. Principalmente vediamo la presenza di querce, acacie e castagni. Nella stagione autunnale ci sono vari punti dove l'asfalto è costellato dai frutti di questi ultimi che, cadendo spontaneamente a terra, vengono inevitabilmente schiacciati dalle ruote dei mezzi circolanti. Questo da luogo ad un insolito tappeto vegetale, con una poltiglia che, nelle giornate umide può diventare molto scivolosa. Oltre al miele, in Lunigiana viene prodotta anche la farina di castagne a marchio DOP.
Continuando a scendere, si passa dal comune di Tresana a quello di Mulazzo. La prima frazione che si incontra è Pieve di Castevoli, poi Rivazzo e Canossa, dove c'è l'incrocio per deviare verso Lusuolo. Noi invece dobbiamo tirare dritto in direzione di Ponte Magra e Villafranca. Sulla nostra destra si apre un magnifico panorama sul fondovalle e sulle vette dell'Appennino Tosco-Emiliano. La strada è in forte pendenza e costellata di molte curve, alcune a gomito, e quindi è necessario non acquistare troppa velocità. Arrivati più in basso appare sulla nostra sinistra l'ennesimo alveare, con l'inconfondibile brusio delle api che stanno lavorando. Quattrocento metri oltre c'è una radura destinata ad alpeggio dove si possono trovare al pascolo greggi di pecore nere di razza massese.
Manca poco per arrivare al piano. Prima di raggiungere Ponte Magra, sotto il viadotto dell'Autostrada A15 Parma - La Spezia avviene la confluenza con la Strada Provinciale n° 31 che scorre sulla riva destra del Magra e porta in direzione di Mulazzo e Pontremoli. Teniamo la destra e la nostra discesa termina proprio all'inizio del ponte che scavalca il fiume. La città di Villafranca dista ormai solo un chilometro.
 
DAL PERCORSO [MC3-N004] - Il tratto stradale che dal Ponte del Ramello conduce a Memola e Pignone con rientro attraverso la valle del torrente Casale.
Il percorso comprende inizialmente la Strada Provinciale n° 33 per Memola, frazione di Beverino, che parte esattamente al km 434 dell'Aurelia, proprio nel punto dove è posizionato il cartello miliare. Siamo nei pressi del Ponte del Ramello (comune di Rocchetta Vara), costruito con tiranti in acciaio e piano stradale in assi di legno. La zona, che è uno dei punti più caratteristici e panoramici della Val di Vara, in estate è frequentata da moltissimi bagnanti che la preferiscono alle affollate spiagge marine.
All'inizio della strada per Memola ci attendono 200 metri in forte pendenza, poi la salita fino a Pignone si fa molto lieve. Al culmine del primo tratto fanno ancora molta impressione i segni sul territorio lasciati dal nubigrafio del 25 ottobre 2011. La valle del Pignone è stata una delle zone più colpite dal disastro alluvionale.
Si pedala nei boschi, praticamente in assenza di traffico. A due chilometri da Pignone la segnaletica ci avvisa di svoltare a sinistra per attraversare il ponticello sul torrente. Venti metri oltre il ponte, sulla destra, c'è una fonte d'acqua che sgorga dalle colline soprastanti. La portata è bassissima ma l'acqua è fredda tutto l'anno.
Nella valle del Pignone i campi sono inframmezzati da vegetazione spontanea e piante di alto fusto, insomma c'è molto verde naturale e le coltivazioni sono meno intensive. I terreni agricoli aumentano man mano che ci si avvicina al centro storico.
Nei pressi di Pignone, per confluire sulla Strada Provinciale n. 38, bisogna affrontare un breve tratto di salita in forte pendenza (sicuramente oltre un 10%). Raggiunto il borgo si oltrepassa il ponte carrabile e si entra nella caratteristica Piazza Marconi dove si può ammirare anche la Loggia medievale, nei pressi della quale c'è una fontana d'acqua pubblica, certificata dal gestore idrico di zona, che proviene dalla sorgente del monte Malpertuso.
Da Piazza Marconi si esce sulla destra, impegnando la strada che porta verso Borghetto Vara. Si viaggia in salita per circa due chilometri, in un territorio boschivo, e poi si scende per un altro chilometro fino alla periferia del borgo di Casale dove iniziano le prime abitazioni e i campi coltivati.
Una volta arrivati all'altezza del locale cimitero c'è un bivio dove si deve lasciare la strada principale per imboccare quella sulla nostra destra che scavalca un ponticello. In quel punto inizia il tratto che ci porterà alla confluenza col torrente Pignone.
Stiamo percorrendo la angusta e corta vallata del Casale, molto apprezzata per i prodotti tipici della terra. Si procede in lieve discesa, attraversando un territorio che è uno dei più fertili della Val di Vara. I campi sono coltivati in modo intensivo; vegetazione spontanea e piante sono quasi assenti e ogni metro quadrato di terreno viene lavorato per asservire agli scopi. Quando i trattori sono intenti ad arare l'acre profumo della terra colpisce le nostre narici. Facendo bene attenzione si nota che, oltre a quelle dei prodotti tipici più conosciuti, le coltivazioni riguardano anche altre piante come: vite, pomodori, zucchine, girasoli, granoturco ecc..., in un caleidoscopio di colori e profumi. Le abitazioni lungo la strada sono quasi tutte dotate di un magazzino, di fronte al quale è facile trovare, in ogni periodo dell'anno, gruppi di persone al lavoro per ripulire e confezionare i prodotti ritirati dalle piantagioni, come in una sceneggiatura di altri tempi.
Da Casale alla confluenza dei due torrenti il viaggio è breve e questo tratto si conclude presso il ponte con le spalline in metallo incontrato all'andata. Sarà facile, a questo punto, riconoscere la zona e procedere a ritroso per ritornare al Ponte del Ramello da dove eravamo partiti in precedenza.
 
VAL DI VARA - Il Santuario di Cerreta
 
La strada che da Ponte Santa Margherita porta al Passo della Mola toccando il Santuario di Cerreta (vedi foto sopra) e la frazione Castello di Carro (km 16).
E' un tratto in Val di Vara che non è ancora compreso negli itinerari fin qui segnalati. Si viaggia sempre in salita, fino ad arrivare a circa 700 metri di quota. I primi tre chilometri, fino al Santuario di Cerreta, sono decisamente molto impegnativi. L'ascesa purtroppo inizia con un tratto di circa 300 metri al 20% di pendenza. Non bisogna però spaventarsi perché andando oltre la situazione migliora decisamente. La fatica è sensibile ma si riesce a pedalare senza andare in affanno.
Al culmine dei primi tre chilometri si trova il Santuario di Cerreta (vedi foto sopra), molto conosciuto in tutta la Val di Vara perché nelle sue adiacenze c'è la casa natale del Santo Antonio Maria Gianelli che è il patrono di tutta la valle e che viene festeggiato annualmente il 2 giugno.
Stiamo attraversando l'Oasi Gianelliana, un'area rurale dove sono allestiti orti didattici dimostrativi, allevamenti di animali da cortile, percorsi tattili olfattivi e altre iniziative legate alla campagna e alla natura in generale. Tutto questo grazie all'opera della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell'Orto, ordine monastico fondato a Chiavari, il 12 gennaio del 1829, da Antonio Maria Gianelli. Oggi queste religiose sono più conosciute col nome di Suore Gianelline. La loro opera venne ufficialmente approvata da Papa Leone XIII il 7 giugno 1882.
Oltrepassata Cerreta la strada continua a salire in direzione del Castello di Carro, posto a circa 8 chilometri di distanza. Siamo in mezzo al bosco; la pendenza è sensibile ma non si incontrano punti estremamente difficili. Arrivati al Castello di Carro chi è stanco può scendere in direzione del capoluogo e ritornare indietro. Proseguendo invece dritti l'ascesa continua per altri 4 chilometri fino ad un vasto piazzale dove si può godere di una bella vista sull'alta valle del Vara. Svoltando a destra si scenderebbe in direzione di San Pietro Vara e Varese Ligure. Noi invece andiamo a sinistra, in direzione del Passo della Mola, sul quale si arriva dall'alto dopo altri 2 chilometri di percorso.
Giova ricordare che il comune di Carro è stato certificato come il territorio più silenzioso di tutta la Provincia della Spezia. In effetti il traffico dovuto ai veicoli a motore è modesto e questo rende le strade un terreno ideale per la pratica del cicloturismo, in tutta tranquillità e sicurezza.
 
Legenda degli itinerari nel loro sviluppo completo:
PERCORSO LC3-N001 ●  S.Stefano di Magra, Ceparana, Piano di Madrignano, Padivarma, Ponte del Ramello, Memola, Pignone, Cinque Terre, Golfo della Spezia, La Spezia, Buonviaggio, Bottagna, Ceparana, S.Stefano di Magra (Km totali 83)
PERCORSO LC4-N001 ●  S.Stefano di Magra, Sarzana, Ponte della Colombiera, Ameglia, Montemarcello, Serra di Lerici, Lerici, San Terenzo, Pitelli, Baccano di Arcola, Termo della Spezia, Fornola di Vezzano Ligure, Vezzano Ligure, Buonviaggio, Bottagna, Pian di Follo, Follo Alto, Tivegna, Piana Battolla, Pian di Madrignano, Ceparana, S.Stefano di Magra (Km totali 82)
PERCORSO LC4-N002 ●  Santo Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Villafranca in Lunigiana, Sorano, Scorcetoli, Pontremoli, Mignegno, Molinello, Casalina Valdantena, Groppodalosio, Pracchiola, ritorno verso Pontremoli, SS Annunziata, Ponte Teglia, Arpiola, Groppoli, Ponte Magra, Lusuolo, Barbarasco, Terrarossa, Aulla e rientro a S.Stefano di Magra (km totali 92)
PERCORSO LM4-N001 ●  Santo Stefano di Magra, Aulla, Gassano, Gragnola, Casola in Lunigiana, Passo dei Carpinelli, Piazza al Serchio, Lago di Gramolazzo, Ugliancaldo, Gragnola, Aulla, Santo Stefano di Magra (Km totali 102)
PERCORSO LM4-N002 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Villafranca in Lunigiana, Arpiola, Ponte Teglia, SS Annunziata, Pontremoli, Grondola, Passo del Brattello. Nel tornare indietro, da Pontremoli si percorre la SS 62 della Cisa attraversando Filattiera, Villafranca, Terrarossa, Aulla prima di far ritorno a S.Stefano di Magra (km totali 103)
PERCORSO LM5-N001 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Monti, Licciana Nardi, Tavernelle, Passo del Lagastrello, Rigoso. Nel tornare indietro da Monti di Licciana si percorre la SP 55 che passa per Costamala ed arriva al Masero di Terrarossa. Per raggiungere il centro storico di Aulla si utilizza la ciclabile della Via Francigena e poi si rientra a S.Stefano di Magra (Km totali 85)
PERCORSO MC3-N001 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Gassano, Gragnola, Casola in Lunigiana, Vigneta, Reusa, Terenzano, Fivizzano, Posara, Moncigoli, Soliera, Rometta, Pallerone, Aulla e ritorno a S.Stefano di Magra (Km totali 72)
PERCORSO MC3-N002 ●  S.Stefano di Magra, Passerella Viadotto A15, Fornola, Bottagna, Variante Zona Industriale Ceparana, Piano di Madrignano, Cavanella Vara, Stadomelli, Ponte del Ramello, Oltre Vara, Padivarma, Pian di Barca, Riccò del Golfo, San Benedetto, Foce della Spezia, Valdurasca, Pian di Follo, Bottagna e rientro a S.Stefano in senso inverso all'andata (Km totali 65)
PERCORSO MC3-N003 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Pallerone, Serricciolo, Rometta, Gassano, Gragnola, Variante panoramica sulla riva sinistra del Lucido, Monzone, Equi Terme. Si rientra poi per Monzone, Mezzana, Codiponte, Gragnola, Gassano, Rometta, Serricciolo, Olivola, Quercia di Aulla, Aulla, S.Stefano di Magra (Km totali 73)
PERCORSO MC3-N004 ●  S.Stefano di Magra, Passerella Viadotto A15, Fornola, Bottagna, Variante Zona Industriale Ceparana, Piano di Madrignano, Padivarma, Borghetto Vara, Casale di Pignone, Pignone, Pian di Barca, Padivarma, Piano di Madrignano, Piana Battolla, Pian di Follo, Bottagna e rientro a S.Stefano di Magra in senso inverso all'andata (Km totali 74)
PERCORSO MC3-N005 ●  Santo Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Villafranca in Lunigiana, Filetto, Bagnone, Treschietto, Vico, Corlaga, Bagnone, Villafranca in Lunigiana, Ponte Magra, Lusuolo, Barbarasco, Terrarossa, Aulla e rientro a Santo Stefano di Magra (km totali 63)
PERCORSO MC3-N006 ●  Santo Stefano di Magra, Aulla, Quercia di Aulla, Olivola, Verpiana, Serricciolo, Piano di Collecchia, Pratolungo, Moncigoli, Posara, Cormezzano, Gassano, Rometta, Serricciolo, Pallerone, Aulla e rientro a Santo Stefano di Magra (Km totali 56)
PERCORSO MC3-N007 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Masero di Terrarossa, Costamala, Monti di Licciana Nardi, Pontebosio, Cuccarello, Magliano, Agnino, Posara, Fivizzano, Gassano centro storico, Rometta, Serricciolo, Pallerone, Aulla e rientro a Santo Stefano di Magra (km totali 62)
PERCORSO MC4-N001 ●  S.Stefano di Magra, Sarzana, Ponte della Budella, Carignano, Passo del Cucco, Ceserano, Fivizzano, Castello della Verrucola, Fivizzano, Posara, Moncigoli, Soliera, Rometta, Serricciolo, Olivola, Quercia di Aulla, Aulla, S.Stefano di Magra (Km totali 76)
PERCORSO MC4-N002 ●  S.Stefano di Magra, Ceparana, Piano di Madrignano, Padivarma, Bracelli, Pignone, Casale di Pignone, Borghetto Vara, Termine di Roverano, Santuario di Roverano, Bivio per la Statale n. 566, Brugnato, Borghetto Vara, Padivarma, Piano di Madrignano, Piana Battolla, Pian di Follo, Ceparana, S.Stefano di Magra (Km totali 79)
PERCORSO MC4-N003 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Barbarasco, Corneda, Groppo, Giovagallo, Tavella, Novegigola, Passo dei Solini, Montedivalli, Piano di Madrignano, Piana Battolla, Pian di Follo, Piano di Valeriano, Bottagna, Fornola, Passerella Autostrada A15 e rientro a S.Stefano di Magra (km totali 55)
PERCORSO MC4-N004 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Barbarasco, Corneda, Tresana, Lorenzana, Popetto, Pieve di Castevoli, Canossa, Ponte Magra, Villafranca, Piano di Virgoletta, Merizzo, Amola, Monti di Licciana, Masero di Terrarossa, Aulla e rientro a S.Stefano di Magra (km totali 58)
PERCORSO MC4-N005 ●  S.Stefano di Magra, Ciclabile del Canale Lunense, Sarzana, Ponte della Budella, Carignano, Canepari, Ponzanello, Pallerone, Serricciolo, Piano di Collecchia, Bigliolo, Pontebosio, Monti di Licciana, Masero di Terrarossa, Aulla e rientro a S.Stefano di Magra (Km totali 64)
PERCORSO MC4-N006 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Barbarasco, Corneda, Groppo di Tresana, Incrocio con l'Alta Via dei Monti Liguri, Area del Passo Alpicella, Santa Maria di Calice, Calice al Cornoviglio, Pantanelli, Pianaccia, Piano di Madrignano, Ceparana, Piano di Valeriano, Bottagna, Fornola di Vezzano Ligure, Passerella dell'Autostrada A15 e rientro a S.Stefano di Magra (km totali 56)
PERCORSO MC4-N007 ●  S.Stefano di Magra, Passerella Viadotto A15, Fornola, Bottagna, Ceparana, Albiano Magra, Tirolo, Bolano, Podenzana, Aulla, Bibola, Vecchietto, Pomarino, Stazione Ferroviaria Aulla-Lunigiana, Aulla centro e rientro a S.Stefano di Magra (Km totali 57)
PERCORSO MC4-N008 ●  S.Stefano di Magra, Ponzano Magra, Sarzana, Marinella di Sarzana, Marina di Carrara, Carrara, Bedizzano, Colonnata e rientro per Bedizzano, Ponte di Ferro, Carrara Via Carriona, Carrara Viale XX Settembre, Statale n° 1 Aurelia fino a Sarzana, Sarzana Via San Francesco, Via Falcinello, Via Lago, Via Cisa Vecchia, Ponzano Magra, Zona Industriale di S.Stefano Magra, S.Stefano di Magra (Km totali 69)
PERCORSO MC4-N009 ●  Santo Stefano di Magra, Sarzana, Ponte della Budella, Giucano, Fosdinovo, La Foce, Marciaso, Tenerano, Monzone, Gragnola, Rometta, Serricciolo, Pallerone, Aulla e rientro a Santo Stefano di Magra (Km totali 70)
PERCORSO MC4-N010 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Pallerone, Canova di Aulla, Ceserano di Fivizzano, Bardine di San Terenzo, Posterla, Marciaso, Tenerano, Monzone, Mezzana, Codiponte, Gragnola, Gassano, Rometta, Serricciolo, Pallerone, Aulla e rientro a S.Stefano di Magra (Km totali 71)
PERCORSO MC5-N010 ●  S.Stefano di Magra, Sarzana, Colombiera, Castelnuovo Magra, Vallecchia, SS 446 dir. di Fosdinovo, Marciaso, Cecina, Campiglione, Colognola, Gragnola, Gassano, Rometta, Serricciolo, Pallerone, Aulla e rientro a S.Stefano di Magra (Km totali 69)
PERCORSO MM4-N001 ●  S.Stefano di Magra, Aulla, Pallerone, Serricciolo, Rometta, Gassano, Gragnola, Variante panoramica sulla riva sinistra del Lucido, Monzone, Monzone Alto, Vallone della Canalonga, Vinca. Si rientra poi, in senso inverso, fino a S.Stefano di Magra (Km totali 73)
PERCORSO MM4-N002 ●  Santo Stefano di Magra, Aulla, Terrarossa, Villafranca in Lunigiana, Filetto, Bagnone, Collesino, Apella, Taponecco, Maestà dei Saldi, Licciana Nardi, Pontebosio, Monti di Licciana, Masero di Terrarossa, Aulla e rientro a S.Stefano di Magra (Km totali 66)
PERCORSO CC3-N001 ●  Santo Stefano di Magra, Ciclabile del Canale Lunense, Via Lago, Via Falcinello, Falcinello, Ponzano Superiore, Caprigliola, Bettola di Caprigliola e rientro a Santo Stefano di Magra (Km totali 22)
PERCORSO CP2-N001 ●  S.Stefano di Magra, Ciclabile del Canale Lunense, Sarzana, Ponte della Budella, Via Falcinello, Via Lago, Via Cisa Vecchia, Ponzano Belaso, Zona Industriale di S.Stefano Magra, S.Stefano di Magra (Km totali 22)
 
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