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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri |
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FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO |
GENOVA
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Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La "Valle
dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La "Terra
della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente
conservati... |
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Fotografie ©
GIOVANNI MENCARINI |
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Sfondi per desktop |
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Lago di Gramolazzo |
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Lago di Massaciuccoli |
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Acque Termali
e sorgenti naturali |
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Blocco Notes |
Le
Terme di Montelungo |
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Chiare e limpide, ma maleodoranti oltre ogni limite,
sono le acque sulfuree che escono da alcune polle
situate a Cavezzana d'Antena, località che
sorge alla destra del torrente Civasola, alle
falde del monte Cuchero, nel pontremolese.
La sorgente di Cavezzana, già nota dal Settecento, è
abbondante (circa 6.000 litri giornalieri) e in
antico venne analizzata dal prof. Giuseppe
Gazzeri e la sua acqua utilizzata per scopi
medici dal dott. Gasparo Jacopo Barbieri di Pontremoli.
L'efficacia dell'uso terapeutico venne garantita da
molteplici esperienze condotte dal Barbieri e
accuratamente illustrate sulla "Gazzetta di
Firenze" del 18 ottobre 1722.
Trovavano sollievo e guarigione perfetta nei bagni
di quest'acqua minerale affezioni della pelle,
piaghe croniche da scorbuto, dolori reumatici,
infezioni dell'apparato uterino,
disposizioni rachitinose. L'applicazione dei
fanghi produceva effetti meravigliosi nei dolori
artritici, nelle sciatiche nervose, nella
rigidità dei legamenti, negli ingorghi linfatici
delle articolazioni. Con molto profitto veniva anche usata
internamente, per guarire malattie ghiandolari,
problemi intestinali, polmonari e di
fegato. |
Acque minerali e termali |
E' risaputo che le caratteristiche fisico-chimiche
delle acque minerali sono determinate dal terreno
con cui vengono in contatto. In questo processo,
alcune di esse possono assumere anche delle
proprietà medicamentose.
Solitamente sono le acque piovane che, penetrando
nel sottosuolo, scorrono attraverso le fessure
presenti nelle rocce e poi si raccolgono in anfratti
più vasti chiamati "falde freatiche". Quando
la pressione o il livello aumentano, tornano a
salire verso la superficie oppure ne sono estratte
attraverso dei pozzi.
Quando le acque scendono molto in profondità,
possono arrivare anche a temperatura di
ebollizione (nelle viscere della terra la temperatura aumenta di
1 grado centigrado ogni 30 metri). Il vapore
generato da luogo allora ad una spinta contraria che
le fa risalire attraverso le screpolature della
roccia. In questo processo, le forti pressioni, le
elevate temperature e il naturale potere solvente
dell'acqua fanno si che essa si carichi di
elementi salini e di gas che incontra
nell'ambiente sotterraneo, dando luogo a
sorgenti calde mineralizzate ed eventualmente
termalizzate.
Già nel XVIII° secolo, Nicolò Maria Bologna,
in alcune note poi riportate dal
Targioni-Tozzetti nelle "Relazioni d'alcuni
viaggi fatti in diverse parti della Toscana",
scriveva che alla Lunigiana non mancavano sorgenti
di acque termali per rimedio in varie malattie degli
uomini e degli animali... |
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Dal maggio 2019 le acque di Cavezzana sono impiegate nello
stabilimento termale che l'amministrazione comunale
di Pontremoli ha finalmente aperto a Montelungo, al
termine di un lunghissimo iter burocratico.
Un sistema di pompaggio permetterà di superare il
dislivello di 160 metri, lungo un percorso di circa
1,2 Km, per raggiungere il centro idropinico dove
saranno praticate terapie di cura dell'apparato
respiratorio (inalazioni) e di patologie
osteo-articolari e dermatologiche (bagni e fanghi).
Il bacino di utenza naturale dovrebbe riguardare
principalmente la Lunigiana, ma non è escluso che la
bellezza e la tranquillità della zona possano
attirare persone in cura anche dal vicino parmense. |
● Limpide
e leggere acque di Montelungo |
Nel pontremolese sono rinomate, per altre proprietà,
anche le acque stesse di Montelungo.
Limpide, chiare e leggere, facilitano la diuresi
e sono quindi consigliate a quanti soffrono di disturbi
dell'apparato urinario. Sono quasi prive di
residui calcarei e questo è un toccasana in
molti usi dove è preferibile evitare le
incrostazioni (ferri da stiro a vapore, lavatrici,
lavastoviglie, radiatori delle auto ecc.). A tal
proposito, è significativo ricordare quanto accadeva
ai tempi in cui l'autostrada A15 (Parma-La Spezia)
ancora non era stata costruita.
L'allora Strada Statale 62
ovviamente assorbiva tutto il traffico,
anche
quello pesante, da e per la Pianura Padana. I motori
degli autocarri all'epoca non erano tecnologicamente
sviluppati come quelli attuali, così come i liquidi di
raffreddamento e gli oli lubrificanti. Salire lungo i
tornanti della Cisa, a
pieno carico, era sempre una piccola impresa. I
mezzi erano molto sollecitati, e i propulsori
lavoravano sempre a regimi molto alti. |
Una fonte di acqua buonissima... |
Le acque molto leggere, ovvero povere di minerali,
in generale vengono ritenute più buone e salutari
rispetto alle altre. E' una credenza
abbastanza diffusa che però non trova riscontro
nella realtà, insomma è un mito da sfatare.
Ogni acqua ha le proprie caratteristiche
chimico-fisiche che ne possono determinare uno
specifico utilizzo a seconda delle necessità. Ad
esempio un'acqua con un buon contenuto di calcio può
prevenire l'insorgenza della calcolosi
renale... Pensavate il contrario?
Anche qualificare un'acqua di sorgente in base al
sapore non è cosa appropriata. Tramite il gusto
infatti non possiamo renderci conto delle sostanze
che in essa sono disciolte ma soprattutto è
impossibile capire se la stessa sia adatta o meno al
consumo umano.
Quanto sopra premesso per dire che ci possono essere
sparse sul territorio delle sorgenti naturali che
non sono controllate e pertanto, in assenza di
specifica segnaletica, non possiamo sapere
se l'acqua che sgorga è potabile o meno. Se beviamo
quell'acqua lo facciamo a nostra personale discrezione...
Pertanto la corretta distinzione primaria che deve
essere fatta quando si parla di acque non è tra buona
o cattiva ma tra potabile e non potabile.
Per legge un'acqua è potabile quando è
igienicamente sicura (salubre e pulita) - non
deve contenere nessuna sostanza in quantità o
concentrazioni tali da rappresentare un
potenziale pericolo per la salute umana - non
deve essere inquinata da fognature, scarichi
industriali e/o residui di impianti e tubature
che la trattano e la trasportano. Tutte queste
condizioni vengono rilevate con analisi periodiche
che ne prendono in esame le caratteristiche
chimico-fisiche. La potabilità quindi è associata a
frequenti controlli ed è determinata in base a dei
parametri che sono fissati per legge.
Chi vuole approfondire queste tematiche può linkare
alcune pagine indicate nella colonna a fianco. |
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Ebbene le acque di Montelungo venivano utilizzate
dai camionisti in transito per togliere dai vecchi
radiatori qualsiasi tipo d'incrostazione
e per evitare che se ne formassero delle altre.
Ancora nel pontremolese, interessanti acque
salutari sarebbero anche quelle della
fonte della Cobbia, a Cervara,
nella Valle del Verde. |
● Acque
leggere dal sapore amarognolo |
Sul territorio che anticamente faceva
parte della Lunigiana storica ci sono
moltissimi punti di sbocco di
sorgenti
naturali che hanno vita autonoma
rispetto agli acquedotti pubblici. L'acqua che sgorga
ha un sapore tendente all'amarognolo e questo
significa che è povera di sali minerali,
soprattutto di sodio, ovvero ha un residuo fisso
molto basso.
Finora, personalmente, ho riscontrato solo due
eccezioni: l'acqua che esce dalle fontanelle
nel centro storico di Gragnola di Fivizzano
(nei pressi
della chiesa, in una piazzetta dietro la
chiesa, vicino al ponte sul lucido) e quella
erogata dalla fontana monumento presso il
Fortino di Forte dei Marmi che, al gusto,
risultano sicuramente molto più dolci di tutte
le altre. |
Altre sorgenti naturali della Lunigiana storica |
Quando ci si sposta in bicicletta, quindi con un movimento
relativamente lento, di sorgenti naturali se ne
possono intercettare parecchie. Molte sboccano in
luoghi poco accessibili, su stradine comunali secondarie,
magari con fondo sterrato. E' difficile trovarle se
qualcuno del posto non ti fornisce informazioni adeguate.
Le fontanelle più spartane sono costituite da un
semplice tubo (in plastica o metallo) che arriva a
basso dalla parete di un monte o di una collina.
Certamente non è un aspetto nobile
ma questo è un fattore trascurabile rispetto al
servizio che svolgono.
Va segnalato comunque che nei centri abitati di
collina o montagna larga parte degli acquedotti
pubblici eroga acqua di sorgente che, in alcuni
casi, arriva nelle abitazioni con semplice pressione
di caduta. Pertanto, anche bevendo da normali
fontanelle, ci si può dissetare con un prodotto
controllato e sicuramente migliore di quello attinto da pozzi
fluviali o di altra natura.
Stiliamo perciò un piccolo elenco, senza un
ordine particolare, di altre fonti naturali
iniziando da quelle più accessibili e frequentate. |
LUNIGIANA: |
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Lungo la strada provinciale n.64, nel
tratto che porta da
Ugliancaldo verso Minucciano,
un centinaio di metri fuori dal primo
abitato troviamo sulla destra una
sorgente naturale con una portata
molto elevata. La fontana è un obelisco in
pietra con bocca di uscita in metallo.
L'acqua esce ghiacciata anche in piena
estate e quindi è consigliabile dissetarsi
poco alla volta. La zona è tutta coperta da
castagneti e ci sono delle panchine in legno
dove godersi il fresco. |
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Viaggiando da
Casola in direzione di
Pieve San Lorenzo, al limite del centro
storico, sulla destra, c'è un piccolo parco
pubblico, un tempo ombreggiato da pini marittimi
che sono stati poi abbattuti. La
fontana della sorgente,
dotata di rubinetto,
è inglobata nel basso muro anteriore che guarda il
parcheggio auto ed è costruita in cemento e pietra.
Siccome l'acqua non scorre in continuazione,
può capitare che nel tubo si pressurizzi
assumendo un colore biancastro come il
latte. La captazione avviene sulle montagne
sub-alpine che sovrastano il borgo.
Purtroppo ora non si può più godere del
fresco originato dai pini e il piccolo
spazio verde, senza piante, è una vera e
propria desolazione. |
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Percorrendo la strada che da Pontremoli porta
al Passo del Cirone si incontra l'abitato
di Pracchiola. Questa località ha una
certa importanza perché nelle sue
vicinanze origina il fiume Magra.
Chi fa una sosta e decide di entrare nel
borgo si trova sulla destra una casettina in
pietra e legno - non visibile dalla strada
principale - sotto la quale è posta la "Sorgente
del Rio" (vedi
anche foto in testa alla pagina).
L'acqua proviene dal massiccio del Monte
Orsaro. Sul muro a sinistra della fonte c'è
un
artistico cartello che riporta alcune
caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua.
I valori del Ph (pari a 7,5 e definito
eccezionale), e del residuo a secco (pari a 76
milligrammi/litro), ci indicano che è
l'ennesima acqua leggera e alcalina presente nella
Lunigiana storica. |
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Lungo la Strada Provinciale n. 39 che da Pontremoli conduce verso il
Brattello e Borgo Val di Taro, giunti a circa 6 chilometri dal passo troviamo
alla nostra destra una
fonte naturale che esce da un
muraglione di contenimento della parete
montuosa. L'acqua sgorga da una vera e
propria fontana costruita
dall'amministrazione provinciale di Massa-Carrara negli anni Settanta del secolo
scorso. Una targa marmorea con epigrafe
segnala che il manufatto, composto da una
vasca sormontata da blocchi di pietra
arenaria, è posizionato su quello che era un
terreno di proprietà degli eredi Magnavacca
Giovanni ed Andrea fu Lorenzo. |
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Chi da Pontremoli sale verso il Passo
della Cisa, passando per Succisa,
qualche chilometro oltre l'abitato di
Mignegno trova lungo la strada una fonte
naturale inglobata nel muraglione di
contenimento del terreno soprastante.
L'acqua fuoriesce da una scanalatura
ricavata in un blocco di pietra arenaria che
sporge dal muro per poi essere raccolta in
una piccola vasca sottostante, quasi
sicuramente scolpita a mano. Il tutto
conferisce al
posto un'aria
antica anche se una targa murata sopra la fontanella
indica come anno di costruzione il 1962.
Ci troviamo in un territorio dove, fino al
1937, si era snodato il cammino più breve ed
agevole per i pellegrini che, viaggiando
lungo la Via Francigena,
scendevano dalla Cisa verso Pontremoli. Dopo quasi
80 anni di abbandono il tracciato è stato recuperato
e dal marzo 2016 è nuovamente agibile.
Lungo questa direttrice sono transitati
personaggi illustri, tra i quali si citano:
Totila, re degli Ostrogoti; Leonardo da
Vinci; Carlo Magno; Carlo VIII, re di
Francia; gli Imperatori Ottone I e Carlo
V... |
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Salendo da Tresana verso Giovagallo
una volta arrivati sulla piazzetta dominata
dai ruderi della Chiesa di San Michele,
troviamo, sulla destra, adiacente al muro,
una fontanella pubblica dove l'acqua esce
ghiacciata anche nel periodo estivo. Un vero
toccasana contro la calura.
E' facile anche vedere alcuni residenti
incamminarsi, muniti di bottiglie, lungo la
stradina che transita tra la vecchia chiesa
e la nuova, per attingere acqua da una fonte
naturale posta poco più sopra, nella prima
curva, seminascosta nella vegetazione.
Nel luogo sono ancora conservate le vasche
di quello che era un antico lavatoio. Ci
viene detto esplicitamente che l'acqua della
fonte non è sottoposta a controlli per
verificarne la potabilità. |
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Lungo la Strada Provinciale n° 10 che da Fosdinovo porta a Monzone
c'è una fonte naturale posizionata a Tenerano. Per chi proviene da
Fosdinovo si trova poco prima di attraversare il nucleo storico del
borgo, in uno spiazzo dove parcheggiano i veicoli a motore.
La
vasca di raccolta risale
al 1900 ed è adiacente ad un antico lavatoio
dove si narrano le vicende della Brigata Partigiana Garibaldi.
Il tubo di uscita dell'acqua è piuttosto spartano e per bere al
meglio bisogna aiutarsi con una bottiglia od una borraccia. |
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Strada Provinciale n° 21 da Fivizzano verso Licciana Nardi -
Su questa arteria panoramica, circa a metà strada tra i borghi
di Agnino e Magliano, oltre il guardrail di un'ampia curva stradale
si può vedere un brevissimo tratto sterrato (10 metri circa) al termine
del quale inizia il sentiero, lungo una cinquantina di metri, che conduce
ad una
fonte naturale. In rispetto della
segnaletica apposta sulla sorgente il luogo è molto ben tenuto. Alla fonte si
accede attraversando un canale d'acqua che scende dal monte soprastante. |
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Un'alta concentrazione di fonti naturali
è sicuramente presente lungo la prima metà
della strada panoramica che da Vigneta porta
a Fivizzano passando per Reusa e
Terenzano:
non c'è che l'imbarazzo della scelta. Da
alcune di queste fontanelle naturali l'acqua
non esce proprio freddissima, ma
l'importante è che ci consenta di
dissetarci adeguatamente... |
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GARFAGNANA: |
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Accanto al Santuario della Madonna della Guardia,
sul Monte Argegna, c'è una fontanella,
molto conosciuta, che eroga acqua di sorgente
tramite due rubinetti. La tubazione, che è
agganciata ad un «obelisco» in marmo bianco,
si presenta abbastanza spartana e
traballante, ovvero andrebbe assicurata un
po' meglio. Purtroppo i due rubinetti sono
talmente vicini che non possono essere usati
in contemporanea. Tradotto significa che,
quando il santuario è aperto, nei giorni
festivi o durante altre feste comandate per
attingere acqua si deve fare una discreta
fila. |
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Uscendo da Piazza al Serchio in direzione
di Castelnuovo Magra dopo circa un
chilometro, sulla sinistra, c'è il bivio per
la località San Donnino. All'inizio della
strada, in un'area dedicata e transennata,
sgorga una sorgente naturale. Il
posto, con grande senso civico, è molto
curato e pulito. Nel suo complesso la
fontana è costituita
da tre blocchi in pietra arenaria, messi a triangolo
ed uniti da un muro. L'acqua fuoriesce da quello
centrale attraverso un'artistica bocca.
Se si rimane fermi una diecina di minuti ci
si rende conto che, pur non essendoci la
fila, c'è un movimento continuo di persone
che si presentano per fare rifornimento con
vari tipi di contenitori. |
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COMPRENSORIO APUANO: |
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A
Torano, il paese degli artisti,
difficilmente si può morire di sete
perché nell'abitato ci sono varie
fontane
che erogano in modo continuo acqua freschissima
e buonissima proveniente dalle Alpi Apuane.
Molto conosciuta e rinomata è la "Fonte
del Pizzutello" la
cui acqua sgorga sulle Alpi Apuane vicino ad
una grotta e viene condotta a valle con una
tubazione che alimenta una fontana costruita
in pietra e laterizi.
L'area è stata ristrutturata da poco con
apposizione di una lapide in marmo
contenente un'epigrafe il cui testo, in
versi dialettali, narra la storia della
sorgente. Poco distante un cartello pubblico
specifica che l'acqua erogata è controllata
e non trattata.
Il luogo è un poco decentrato e non molto
visibile. Per arrivarci bisogna percorrere
la Via Carriona che conduce in paese. Appena
passata la curva dell'antico
lavatoio, dopo un breve
tratto rettilineo sulla sinistra c'è un
ponticello da attraversare oltre il quale la
strada termina nei pressi della fontanella. |
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Salendo lungo la strada panoramica che da
Carrara porta
a Colonnata si attraversa
il borgo di Bedizzano nella cui piazza
centrale c'è un'artistica fontana in marmo
del XVI secolo con tre bocche in metallo che
erogano acqua di sorgente. Il
manufatto, installato nel 1528,
si presenta con un aspetto un po' logoro a causa dell'incedere
dei secoli e dell'erosione dell'acqua che scende copiosa.
Parlando con gli abitanti del luogo si
scopre che l'origine della fonte è appena
fuori del borgo, lungo un sentiero che si
inerpica nel bosco sovrastante. Chi proviene
da Carrara si trova il tutto sulla destra,
prima della serie di curve che immettono in
paese. Non c'è un cartello di segnalazione
anche perché l'area è abbastanza spartana e
frequentata principalmente dagli
escursionisti che risalgono il monte e
quindi sono pratici dei posti.
La stessa acqua erogata dalla fontana può
essere attinta attraverso un
tubicino in
rame che proviene da un gabbiotto in
muratura tipico degli acquedotti. |
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La strada che collega
Montignoso a
Pietrasanta, salendo verso il Castello
Aghinolfi e passando poi per Strettoia, nel
2010 è stata battezzata come "La Via
dell'Arte". Questo perché lungo il
cammino sono state collocate in pianta
stabile varie opere di artisti italiani e
stranieri. A segnare l'inizio del percorso
ci sono la "Fontana
delle Chiocciole" di
Giuseppe Bartolozzi e una
targa che ha ricevuto nel
2006 la benedizione di Papa Benedetto XVI.
Vicino a questa spunta dalla parete rocciosa
un tubicino in rame che eroga acqua di
sorgente proveniente dai monti soprastanti. |
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VAL DI VARA: |
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Provenendo da
Brugnato in direzione Rocchetta
Vara, prima di attraversare l'ultimo ponte che porta
in paese, sulla destra c'è uno spiazzo delimitato
da siepi dove sgorga una sorgente naturale.
La fontanella è protetta da
un'artistica casettina
- in legno e muratura - ristrutturata nel
1995 a cura del Comune e della Comunità Montana.
Purtroppo bisogna evidenziare che l'uscita
dell'acqua avviene da una bocca in metallo poco
elevata dal suolo e quindi chi non ha a disposizione un
bicchiere, una borraccia o una bottiglia fa molta
difficoltà a dissetarsi. |
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Prima di entrare nel paese di Tivegna - frazione
del comune di Follo - sulla sinistra vicino ad una
piccola cappella è posta la "Fonte del Purcaeza".
La fontanella ha il corpo in legno sul quale è
scolpito un volto. L'acqua, che viene prelevata da
una sorgente posta sui monti a cavallo tra Val di
Vara e Cinque Terre, esce da un tubicino in metallo.
Sul posto esiste anche una piccola area di
sosta - attrezzata per i pic-nic - che serve
soprattutto gli escursionisti diretti verso i
sentieri del CAI. |
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Chi viaggia da Carrodano in direzione del Passo
del Bracco qualche chilometro fuori
dall'abitato di Mattarana si imbatte sulla destra in
una artistica fontanella posta sul ciglio della
Strada Statale n.1 Aurelia. Questo è il caso di una
fonte che da "rana" si è trasformata in
"principessa".
Inizialmente, infatti, l'acqua che origina più in
alto, lungo la montagna, veniva portata a
valle con un semplice tubo di plastica e serviva
soprattutto come ristoro dei ciclisti che
partecipavano alla Gran Fondo delle Cinque Terre.
Oggi ha una veste più consona alla sua utilità
grazie ad alcuni abitanti di Mattarana che l'hanno
fatta diventare una
vera fontanella
per dedicarla a due corridori che hanno fatto la
storia del ciclismo italiano, Gino Bartali e Fausto
Coppi. Sul corpo della fonte compare un ritratto in
bronzo di Bartali ed una epigrafe che lo ricorda
come "Uomo giusto".
Inutile dire che questo nuovo aspetto più
appariscente ha incrementato di molto il numero dei
suoi utilizzatori. |
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Lungo la Strada Statale n° 566 tra Carrodano e
Levanto, in località Pontelargo, troviamo la
sorgente boschiva omonima. L'acqua esce in continuo
da un
tubo molto spartano,
posto appena oltre il guard-rail, ed è sempre
abbastanza fredda in ogni stagione dell'anno.
Proseguendo sulla stessa arteria si arriva a Montale
di Levanto dove, adiacente alla Pieve di San Siro,
si trova la
fontana
(con rubinetto) che eroga l'acqua proveniente dalla sorgente
Sambuco. Una lapide posta sul muraglione posteriore informa
che la fonte venne condotta in paese nell'ottobre del 1907. |
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A Ponte Santa Margherita, viaggiando in direzione di
Sesta Godano, poco oltre il bivio per Carro,
sulla sinistra, c'è una piazzola dove inizia la
strada che porta al Santuario di Cerreta. Il tratto
è breve ma impervio, ed infatti un cartello stradale
segnala una pendenza iniziale del 20%. Una volta
raggiunto l'ampio piazzale di fronte alla chiesetta
si prosegue oltre per circa 200 metri e
si incontra, sulla destra, una
sorgente naturale che sgorga da una bocca in
pietra arenaria posta lungo il muraglione che
costeggia la strada. Forse la fuoriuscita dell'acqua
andrebbe meglio canalizzata in un tubicino finale
perché ora, quando la portata diminuisce, diventa
difficile bere senza aiutarsi con un bicchiere od
una borraccia. Il Santuario di Cerreta è molto
conosciuto in quanto, nei pressi della struttura c'è
la casa natale di Antonio Maria Gianelli, il
Santo
protettore della Val di Vara. |
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In Piazza Marconi a Pignone, accanto alla Loggia
Medievale, è posta una
fontana pubblica
collegata ad una sorgente naturale. Si nota subito che,
aprendo il rubinetto, l'acqua scende senza pressione.
Il servizio è curato dal gestore idrico di zona e le
caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua
sono bene evidenziate in un
cartello posto sul muro
dietro la fontana: una iniziativa assolutamente
lodevole che andrebbe applicata anche su altre fonti
sparse sul territorio.
L'acqua erogata proviene dalle sorgenti poste sul
Monte Malpertuso ed è classificata come alcalina,
oligominerale bicarbonato-calcica (Ph 7,7 - Residuo
a secco 75 mg/l - Calcio 16,3 mg/l - Ione
Bicarbonato 61,6 mg/l). |
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Continua... |
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La maggior parte delle persone beve acqua
senza tenere conto delle sue caratteristiche
chimico-fisiche. Le acque leggerissime sono
sempre maggiormente elogiate rispetto alle
altre, atteggiamento che - con tutta
probabilità - origina da false credenze.
Quando si assume acqua avente un basso
residuo fisso e/o poco sodio questa non
viene trattenuta dall'organismo e finisce
per essere espulsa velocemente sotto
forma di urina. Essa va benissimo per le
persone che hanno problemi all'apparato
urinario e devono fare molta pipì (i messaggi
pubblicitari su questa caratteristica abbondano).
Non è invece indicata, ad esempio, per
gli sportivi o per le persone che compiono
lavori gravosi, perché questi hanno bisogno di
reintegrare elementi nobili e liquidi persi in grande
quantità con la sudorazione. |
● La
sorgente ipotermale di Equi Terme |
Nel comune di Fivizzano,
a Equi Terme,
dal monte della Madonna del
Bosco scaturisce in grande
quantità (100 litri al minuto) un'acqua
ipotermale (o tiepida) radioattiva, di
rinomate proprietà curative.
Era conosciuta anche ai tempi dei Romani
che in loco avevano edificato uno stabilimento
balneare, le cui fondamenta furono rinvenute
durante lo sbancamento per la costruzione di
quello attualmente operativo.
L'acqua termale di Equi è ricca di
cloruro di sodio (circa 3 grammi/litro)
e questo fattore la classifica tra quelle ad
elevata mineralizzazione come, ad esempio,
alcune sorgenti di Montecatini Terme. L'alta
presenza di solfato di calcio (più di un
grammo per litro) fa si che a contatto con
l'aria umida si sviluppi idrogeno solforato,
reazione che da origine al caratteristico
odore di uova marce.
Adoperata come bevanda, dietro controllo
medico, può avere funzione ricostituente
in certe anemie che non si correggono con i
preparati ferruginosi e quindi si ha ragione
di ritenere che siano legate ad una
insufficiente quantità di zolfo
nell'albumina dei tessuti.
Usata come bagno ha un'azione sul
ricambio materiale che subisce
un'accelerazione dovuta anche all'azione
dell'acido carbonico.
Nella terapia balneare la presenza di zolfo
svolge un'azione antisettica uccidendo
alcuni microrganismi della cute. I carbonati
e altri sali alcalini rendono più facile
l'azione dello zolfo sulla pelle perché
privano la cute del grasso emesso dalle
ghiandole sebacee.
Un'altra applicazione terapeutica
di rilievo è la cura con le alghe che
vengono estratte dal fondo della piscina
termale. E' noto sin dall'antichità
l'effetto benefico che producono nelle
affezioni reumatiche e nei postumi di
lesioni traumatiche i fanghi applicati ad
elevata temperatura.
Le acque di Equi hanno una speciale
importanza anche perché sono
naturalmente radioattive, non per la
presenza di corpi radioattivi ma per
l'emanazione del radium, che è fornito del
massimo di radioattività. Tale fatto, con
tutta probabilità, deriva dalla particolare
costituzione geologica e mineralogica delle
montagne apuane (per
ulteriori informazioni seguire il link nel
bordo a destra).
Dalle fontanelle pubbliche di Equi Terme sgorga
invece un'acqua leggerissima e freddissima (anche
d'estate), proveniente dalle sorgenti sulle
Alpi Apuane,
che è un toccasana per coloro che soffrono di
malattie dell'apparato urinario. |
● Le
Terme di San Carlo a Massa |
Quando si parla di acque leggerissime molte virtù
vengono attribuite a quella di San Carlo a Massa. Le Terme di San
Carlo devono il loro nome al vescovo di Milano Carlo Borromeo.
Il prelato soffriva di calcoli renali e quando transitava in
questa zona non mancava di soffermarsi alle Terme per bere l'acqua
sorgente dalle Apuane, che gli dava molto giovamento.
L'acqua di San Carlo è classificata come oligominerale e sgorga ad
una temperatura tra i 12° e i 13°. Si tratta di un'acqua "istofila",
che ha lo stesso Ph e la stessa composizione salina dei tessuti
umani. Il bassissimo residuo fisso (56 mg/l), il Ph (5,72) e la
durezza totale (1,7) la rendono particolarmente indicata in tante
malattie dell'apparato urinario, nei disturbi metabolici e
nell'alterazione delle funzioni digestive.
L'acqua di San Carlo è ottima anche in campo pediatrico e procura
giovamento anche alle donne in stato di gravidanza, agli ipertesi e
ai cardiopatici grazie al suo bassissimo contenuto di sodio.
Chi transita
a San Carlo può fruire liberamente dell'uso di
quest'acqua rinomata grazie ad una moderna tubazione (non proprio in
stile con la sua storia e le sue virtù) che la porta lungo la strada
panoramica che da Massa porta al Passo del
Vestito. Non ci si può sbagliare sulla posizione: per dissetarsi o riempire
qualche bottiglia da portare a casa solitamente bisogna mettersi in coda. |
● La
sorgente della Camilla ad Aulla |
L'acqua della
sorgente "Camilla" fu condotta in
Aulla verso la fine dell''800, dalle Ferrovie dello Stato
e utilizzata per i propri cantieri della costruenda
Ferrovia Pontremolese.
Ma la fonte era già nota da tempo alla popolazione e l'acqua,
secondo tradizione, era dotata di grandi proprietà.
La sorgente scaturisce dalla viva roccia del Monte Porro, poco lontano dal
villaggio medievale di Burcione, sul tracciato di Monte della Via Francigena
e lungo il percorso dell'attuale Trekking-Lunigiana (Aulla-Bibola).
L'acqua della "Camilla" produce effetti benefici nella cura della
calcolosi, nei disturbi della digestione e dell'apparato
urogenitale, nella cura della gotta e dei disturbi del fegato.
La sorgente oggi trova sbocco in alcune fontane pubbliche,
delle quali la più frequentata è quella posta all'inizio
della strada comunale per Bibola. Anche in questo caso,
nelle ore centrali del giorno, per approvvigionarsi è
probabile che si debba fare la fila. Il Comune cura la
manutenzione delle condotte e dispone frequenti controlli
sanitari per verificare la potabilità dell'acqua (per
maggiori informazioni vedi link nel bordo destro della
pagina). |
FONTI:
vedi pagina principale "La Lunigiana" |
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Close Up |
Fotografie, eventi, turismo,
storia e news del territorio... |
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Manuale
del cicloturista |
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Per la realizzazione
delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul
territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una
bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate
varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo
turistico di questo mezzo di locomozione... |
Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra |
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E' un percorso che consente
di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada
del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima
raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume
Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"... |
Itinerario cicloturistico nelle
valli dell'Aulella e del Lucido |
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Il viaggio si svolge
lungo la dorsale delle colline che dividono le valli dei torrenti
Aulella e Lucido. Il punto più lontano è rappresentato dalla
località Equi Terme dove sorge un rinomato stabilimento termale.
Lungo il percorso sono presenti vari saliscendi, dove l'altitudine
massima non è superiore ai 400 metri. Il rientro avviene attraverso
la salita che collega Monzone a Casciana, corta ma impegnativa... |
Itinerario cicloturistico
verso il Passo del Brattello |
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All'andata si sale
fin sopra il valico, a più di 1000 metri di quota, viaggiando
per 53 chilometri, anche lungo la Strada Provinciale n° 31. Il
percorso di ritorno è più corto (50 km) e prevede il passaggio
da Filattiera, lungo la Statale n° 62 della Cisa, dove è posta
l'area archeologica della Pieve di Sorano... |
Itinerario cicloturistico
verso il Lago di Gramolazzo |
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Il viaggio si svolge sui
monti di Lunigiana e Garfagnana. Si sale al Passo dei Carpinelli (842
metri di quota) e poi si scende a Piazza al Serchio, località che è
posta a metà percorso. Il rientro avviene transitando sul lago per poi
salire a Ugliancaldo (743 metri di quota), dove abbiamo di fronte un
panorama spettacolare costituito dal Pizzo d'Uccello e dalla Valle
del Lucido... |
Itinerario cicloturistico
da Casola verso Fivizzano |
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E' un percorso lungo
alcune strade panoramiche che collegano i comuni di Casola e
Fivizzano. La massima altitudine (circa 700 meti di quota) viene
raggiunta al termine del bosco che sovrasta l'abitato di Reusa. Le
salite da affrontare non presentano pendenze importanti e quindi
si viaggia con una certa agilità... |
Itinerario cicloturistico
attraverso il Passo dei Solini |
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Trattasi di un
itinerario completamente circolare che si svolge in Val di Magra,
Lunigiana e Val di Vara. Lo spostamento tra queste due ultime
aree geografiche avviene attraverso il Passo dei Solini, posto
a 575 metri sul livello del mare. Attraverso questo valico
transita anche l'Alta Via dei Monti Liguri... |
Itinerario cicloturistico nelle
valli del Casale e del Pignone |
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Vengono attraversate
le vallate dei due torrenti, molto conosciute in ambito agricolo
in quanto i contadini locali, riuniti in una associazione, da
tempo si occupano della lavorazione e conservazione di prodotti
agroalimentari tradizionali. Trattasi di un percorso collinare,
su strade a scarso traffico. La massima altitudine viene raggiunta
presso l'abitato di Faggiona, posto a 328 metri di quota, lungo la
strada tra Borghetto e Casale... |
Itinerario cicloturistico
verso Carrara e Colonnata |
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Si tratta di un
percorso mare-monti che presenta pochi punti in comune tra
andata e ritorno. Dal litorale toscano si raggiungono le
Alpi Apuane del versante di Colonnata, borgo rinomato in tutto
il mondo per il suo prelibato lardo, dove si tocca la massima
altitudine della giornata. E' un viaggio storico-culturale
che consente di apprezzare tante particolarità e curiosità
relative al mondo del marmo e dei cavatori... |
Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove parte questo sito... |
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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati. |
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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a
Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di
Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di
pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero
a confronto la loro cultura con quella dei territori
attraversati... |
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La Via Marchesana
E' una strada
storica che in epoca medievale veniva utilizzata dalla famiglia
Malaspina per raggiungere i propri possedimenti in alta Italia.
Il tracciato parte da Aulla, in Lunigiana, per raggiungere
la città di Pavia in Lombardia... |
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Presepi viventi
Il presepe vivente
è una rappresentazione a carattere religioso durante la quale
figuranti in costume storico rievocano la Natività e alcune
scene di vita risalenti all'epoca del Cristo. Location ideali
per questo tipo di evento sono i borghi della Lunigiana storica
ed i loro castelli che, naturalmente, ospitano la reggia di Re
Erode... |
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Il Premio Bancarella
Sintesi di una passione
per il libro che dura a
Pontremoli da oltre 5 secoli.
Storia di stampatori e librai.
Primati culturali della Lunigiana |
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Pontremoli città
del libro
Per le sue antiche tradizioni legate alla stampa, promozione e
diffusione del libro la città è definita la "capitale culturale
della Lunigiana". |
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Festa del
Libro e dei Fumetti
A Montereggio di Mulazzo
tutte le piazze e le strade
sono intitolate ad un editore. Il borgo infatti è universalmente
conosciuto come "Il paese dei librai". Dal 2020 vi si svolge
anche un festival dedicato ai fumetti che coinvolge vari
protagonisti del mondo della nona arte... |
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Storia di stampatori e librai
In Lunigiana i primi libri con la tecnica a caratteri mobili
vengono stampati nel 1471 quando Jacopo da Fivizzano mette al
torchio
una decina di titoli. |
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Disfida degli arcieri
A Fivizzano la rievocazione di
una competizione avvenuta
nel 1572 e tramandata
da Frate Tommaso |
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Il Giro della Lunigiana
Corsa ciclistica internazionale
per la categoria juniores |
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Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra
una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La
fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di
polvere... |
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Nubifragio del 25/10/2011
Un evento atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a
forti precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana.
Come conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi
hanno originato una vera e propria apocalisse... |
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Approfondimenti
sul tema acqua |
Alcune peculiarità di questo bene prezioso e varie problematiche
legate al suo uso e alla sua conservazione
(l'acqua è un elemento rinnovabile solo parzialmente) vengono
approfondite in altre sezioni del sito che sono
raggiungibili attraverso i link
sotto indicati. |
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Altro sulla sorgente
di Equi Terme |
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Altro sulla sorgente
Camilla ad Aulla |
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I delicati compiti svolti
dall'acqua all'interno
del corpo umano |
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L'acqua, oltre che
potabile, deve essere
anche salubre |
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Le bollette dell'acqua
pubblica diventano
sempre più salate |
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Semplici regole per
evitare lo spreco di acqua |
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Le risorse
idriche mondiali |
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Le variazioni
climatiche alterano
il ciclo dell'acqua |
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