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IL SECOLO XIX 1886/1986 - Volume speciale per celebrare il centenario del quotidiano di Genova, uscito per la prima volta il 25 aprile 1886

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Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

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Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 
 
 
 

Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
Pontremoli
PONTREMOLI - Piazza del Duomo e Torre dell'Orologio
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Capitale culturale della Lunigiana
Pontremoli è definita la "capitale culturale della Lunigiana" per le sue antiche tradizioni legate alla stampa, promozione e diffusione del libro. Il suo territorio è sempre stato di vitale importanza per i traffici commerciali, vista la sua posizione strategica lungo la Statale 62 della Cisa, molto nota in epoca longobarda quando veniva chiamata Via di Monte Bardone ed era la primaria strada di collegamento tra il nord e sud dell'Italia. Pontremoli è uno dei comuni fondamentali per la Lunigiana ed il suo territorio è il quarto in Italia per estensione. Il borgo originale sorse attorno al Castello del Piagnaro, oggi sede del Museo delle Statue Stele. Il suo momento di maggiore sviluppo, testimoniato da notevoli impronte nel tessuto edilizio cittadino, risale al Sei-Settecento in seguito all'annessione al Granducato di Toscana (1650). I numerosi palazzi borghesi del tempo conferiscono al centro storico un aspetto agiato e signorile. Nella piazza omonima si trova il Teatro della Rosa di fronte al quale si erge maestosa la torre di Castelnuovo. In Piazza della Repubblica si svolge ogni anno a luglio il Premio Bancarella, uno dei più importanti premi letterari d'Italia, unico ad essere assegnato con i voti dei librai anziché dei critici
● Città chiave e porta dell'Appennino
La prima citazione del nome Pontremoli si deve all'Arcivescovo di Canterbury, Sigerico, che lo annota nel suo diario durante il viaggio verso la capitale, alla fine del X secolo. Il borgo sorse intorno al Castello del Piagnaro, situato sul colle omonimo, da dove era possibile dominare tutti i valichi da e verso il nord della Penisola. La città, definita da Federico II "chiave e porta dell'Appennino", ebbe importanza, non solo strategica ma anche commerciale, fino alla fine del XX secolo quando, con lo svilupparsi delle grandi vie di comunicazione e l'avvento della ferrovia, iniziò a perdere le sue primarie caratteristiche.
Altri comuni della Lunigiana
Aulla Pontremoli Fivizzano Casola e Alta valle dell'Aulella
Fosdinovo   Villafranca   Filattiera Bagnone   Comano   Zeri
Podenzana   Licciana Nardi   Mulazzo   Tresana
In Lunigiana Pontremoli può vantare la propria indipendenza dalla dominazione feudale esercitata dalla famiglia Malaspina. Organizzatosi come libero comune, le cui origini si fanno risalire al consorzio signorile degli Adalberti, si reggerà fino al 1313 quando verrà ceduto ai Fieschi dall'Imperatore Arrigo VII. Dal quel momento la città vedrà tutta una serie di dominazioni sino all'acquisto da parte dei fiorentini avvenuto nel 1650.
PONTREMOLI - La statua di San Geminiano, protettore della città e visibile sullo sfondo
Sotto Castruccio degli Antelminelli Pontremoli verrà diviso in due con la costruzione della cortina di Cacciaguerra, oggi diventata il simbolo cittadino. Seguiranno poi 11 domini di varie signorie fino ad arrivare al Granducato di Toscana.
Da questo momento inizia il periodo più florido e il piccolo borgo, tra il Seicento ed il Settecento, si trasforma in un luogo ricco di palazzi signorili e di chiese che contengono devozioni ed opere d'arte; le attività economiche e commerciali fioriscono grazie alla sua invidiabile posizione geografica. Nasce il Teatro della Rosa e tutto questo splendore si completerà nel 1778 col riconoscimento del titolo di "Città nobile" da parte del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena e nel 1787 con l'insediamento della sede vescovile per volere di Papa Pio VI.
● Porta Parma
L'accesso settentrionale alla città avviene attraverso Porta Parma o di Sommoborgo. Nelle sue forme attuali questa costruzione risale ai primi anni del XVII secolo, quando venne riedificata al tempo del Re Filippo III, come testimoniato dalla targa marmorea collocata sopra l'arco di accesso. Qui è visibile anche lo stemma del Comune di Pontremoli, presente in origine su ogni Porta del borgo. Entrando nell'abitato si percorre l'antico tracciato della Via Francigena e passando per le Vicinie di San Nicolò e San Geminiano (patrono di Pontremoli) si raggiungono le piazze centrali della città.
● Castello e Museo del Piagnaro
E' una fortezza millenaria sorta in un punto strategico a tutela dei passi appenninici. La prima fortificazione, una semplice torre, risaliva alla prima metà del X secolo. Attorno a questa si formò il primo nucleo dell'oppidum medievale.
Ripetutamente rimaneggiato ed ampliato nel corso del tempo, il Castello del Piagnaro ha svolto funzione militare fino alla fine del XVIII secolo quando da sede di Governatori militari diventò caserma per i soldati fino ai primi anni del Regno d'Italia. Oggi è stato completamente restaurato ed ospita una foresteria per l'accoglienza di pellegrini e turisti.
Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele "Augusto Cesare Ambrosi" dove, dall'anno 2015, questi antichi idoli in pietra dei Liguri Apuani vengono mostrati in un elegante allestimento, anche arricchito da moderni contenuti multimediali.
Questa raccolta comprende tutte le Statue Stele ritrovate in Lunigiana, in originale o in copia, e ne delinea il fenomeno, iniziato circa 5.000 anni fa e conclusosi nel II secolo avanti Cristo. Le Statue Stele sono monumenti di diversa tipologia che esprimono una concezione magico-religiosa dell'esistenza. Ne sono stati trovati anche in Romania, Svizzera, Corsica, Francia, Spagna. In Italia, statue antropomorfe femminili e maschili, di simile fattezza, sono state rinvenute in Sardegna, in Val Camonica, in Puglia, in Alto Adige e nella Valtellina.
Nelle sale espositive del Museo si conservano circa 60 reperti, suddivisi nei tre grandi periodi nei quali le statue sono state ripartite, a seconda della tipologia con la quale furono realizzate dai progenitori dei Lunigianesi.
Queste misteriose divinità erano collocate all'interno dei villaggi, nei campi, nei boschi ed in alcuni luoghi sacri, dove ne sono state ritrovate in gran quantità. La loro funzione era quella di proteggere quelle antiche popolazioni, nella vita e nella morte. Divinità maschili, riconoscibili dai pugnali e dalle asce, e femminili, con i seni e i monili, si evolvono nel tempo passando da semplici realizzazioni astratte a vere e proprie rappresentazioni di personaggi, guerrieri e capi tribù, realmente vissuti.
● Il Campanone
Tra tutte le fortificazioni erette a difesa di Pontremoli quella che sicuramente presenta la storia più affascinante è la Fortezza di Castruccio, altrimenti conosciuta come il «Campanone». Il nome originario era «Cazzaguerra» ovvero «Cacciaguerra» che le fu attribuito dal suo costruttore, Castruccio Castracani degli Antelminelli di Lucca. Questi venne chiamato a Pontremoli affinché ponesse fine alla guerra civile che insanguinava la città. Le due fazioni in lotta erano quelle di Sommo Borgo e Imo Borgo che si incontravano per duellare nello spazio libero centrale dove, all'epoca, esisteva un'unica grande piazza.
A partire dal 1322 Castruccio decise di dividere fisicamente i contendenti facendo costruire un poderoso muro di pietra che univa tre torri. Le due più piccole erano quelle laterali mentre quella centrale, la più imponente, era appunto il «Campanone» o Torre dell'Orologio. Ai piedi di questa costruzione, difesa da un fossato e da un ponte levatoio, si apriva una porta che era l'unica via di comunicazione tra le parti in lotta. Durante la notte la città era così divisa in due e sorvegliata dalle guardie armate che facevano la sentinella sui camminamenti del muro e presso ogni ponte e ogni porta della città.
Grafica titolo argomento  Pontremoli, la città dei ponti

Abbracciata com'è da due corsi d'acqua e legata all'esigenza di attraversarli, Pontremoli potrebbe essere chiamata la «città dei ponti». Il primo agglomerato di case nacque in tempi remoti in quel luogo che appariva particolarmente adatto per attraversare il fiume Magra e dove probabilmente esisteva un ponte. Si avanza l'ipotesi che il nome «Pontremulum» possa derivare da un «Pons Remuli» o «Pons Tremuli». Certo è che la città ebbe nel tempo numerosi ponti, sia sul Verde che sulla Magra, e le sue costruzioni, seppur robuste anziché tremolanti, dovettero ben presto fare i conti con le frequenti e disastrose piene, e non tutte ressero alla violenza delle acque.

PONTREMOLI - Ponte romanico sul torrente Verde (Ponte Stemma)

La città vanta, naturalmente, ponti secolari come lo «Stemma» sul torrente Verde (vedi foto sopra), costruito inizialmente in legno, rinforzato nel 1391 con pietra muraria e rimesso poi in piedi dopo essere stato travolto da una piena nel 1567. Anche altre strutture che scavalcano gli impetuosi corsi d'acqua della valle sono state danneggiate e ricostruite in epoche più moderne.moderne.
Tra gli altri si cita il Ponte di Nostra Donna o Nostra Signora, che prese il nome dall'Oratorio in stile barocco che si innalza accanto alle possenti muraglie quadrate del Torrione di Castelnuovo, antica difesa del borgo dal lato di levante. La fortificazione, eretta nel XIV secolo, è volgarmente chiamata anche di «Busticca» dal nome del fabbro che li vicino aveva la propria officina.
Ai primi del Novecento l'iniziale ponte in pietra venne sostituito da una struttura in ferro; dopo la guerra venne edificato un ponte in cemento armato intitolato a Cesare Battisti.
Sul corso del torrente Verde si trovano il Ponte Inferiore di San Francesco che compare sullo stemma cittadino assieme alla Torre dei Seratti o del Casotto, il Ponte Superiore di San Francesco o della Cresa e il Ponte Zambeccari per la cui costruzione si rese necessario abbattere la Chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni e Colombano, con grande malumore della cittadinanza.
Attraversa invece il Magra il ponte ottocentesco dei Quattro Santi, così chiamato perché ai suoi vertici sono collocate le statue di quattro figure canonizzate, tra le quali c'è quella di San Geminiano, patrono della città. Le altre sono Santa Zita, San Francesco Fogolla e San Francesco d'Assisi.
Nella stagione estiva i pontremolesi hanno sempre sfruttato le sponde del Magra e del Verde per ricavarci piccoli fazzoletti di terra, di forma quadrata o rettangolare, ove coltivare gli ortaggi. Questi orti erano allestiti per lo più dai frontisti, cioè dai proprietari delle abitazioni affacciate sui due corsi d'acqua, ma anche da altri abitanti della città. Alcune foto d'epoca dei ponti di Pontremoli documentano questa tacita usanza che nessuno si permetteva di contestare.
Purtroppo quando sulla catena appenninica si scatenava un'improvvisa tempesta le correnti dei due corsi d'acqua, molto ridotte nella bella stagione, diventavano impetuose e, nel loro violento e collerico procedere, spazzavano via anche queste coltivazioni.
Una grande piena del fiume Magra è ricordata all'entrata di Pontremoli, lato Porta Fiorentina, da una piccola lapide nella quale si legge: "Il di 21 settembre 1868 le acque del Magra, infrante le vicine more, qui giunsero all'altezza di metri due sotto questo segno".

Testi consultati - Vedi pagina principale "La Lunigiana"  Testi consultati: vedi pagina principale "La Lunigiana"
La città ospita numerosi edifici ecclesiastici, tra i quali la chiesa di San Pietro; il tempio dedicato a San Lazzaro; le chiese romaniche intitolate a San Francesco e San Giorgio; la Cattedrale di Santa Maria Assunta (o del Popolo).
● La cattedrale di Santa Maria Assunta
Ha una storia particolare: venne infatti eretta a partire dal 1636 in seguito ad un voto della popolazione che, nel luglio del 1630, aveva chiesto alla Madonna protezione contro un'epidemia di peste scatenatasi in città.
Già nel 1622, all'inizio della primavera, parte della Lunigiana era stata colpita da una grave pestilenza, che aveva fatto numerose vittime fino all'inizio dell'estate. Anche in quella occasione la comunità di Pontremoli aveva invocato l'intervento soprannaturale della venerata immagine di Santa Maria del Popolo, facendo voto solenne di celebrare ogni anno la ricorrenza della Visitazione di Maria con Sante Messe ed altri riti e con l'offerta di dodici libbre di cera.
Il tempio alla Madonna del Popolo, che si richiama all'antica immagine lignea della Vergine, forse portata in Pontremoli dai cavalieri di Rodi, divenne Collegiata alla fine del XVII secolo, parrocchiale di Santa Maria Assunta nel 1721 e Cattedrale nel 1787. L'allestimento della facciata iniziò soltanto nella seconda metà dell'Ottocento e venne definitivamente completato nel 1937.
● Chiesa di San Pietro e Porta Fiorentina
Dipendeva dall'Abbazia di Brugnato e sorgeva presso la "Porta del Monastero", poi diventata "Porta Fiorentina". Per lunghi periodi i presuli della diocesi della Val di Vara, costituita nel 1133 all'interno della Diocesi di Luni, ebbero sede in Pontremoli presso il Palazzo dei Vescovi, posizionato tra la cinta muraria del borgo e la loro chiesa. Questa, eretta presso la confluenza del torrente Verde col fiume Magra, allora era collocata molto più a sud di oggi. L'antica e originaria struttura medievale venne distrutta nel 1567 da una rovinosa piena per poi essere rimessa in piedi, ma radicalmente trasformata. La riconsacrazione è datata 1641. Nel 1750 la chiesa fu sottoposta a nuove modifiche e resistette fino al 16 settembre del 1944 quando venne rasa al suolo da violenti bombardamenti. La Porta Fiorentina fu invece abbattuta nel 1845.
L'ennesima ricostruzione di San Pietro si deve ad una ditta di Roma su disegno dell'architetto Virginio Cupelloni. I lavori, iniziati il 23 ottobre del 1955, terminarono il 19 giugno del 1961. Alcuni elementi superstiti del vecchio impianto sono stati traslati. Tra questi: l'architrave del XIII secolo, conservata al Castello del Piagnaro; l'altar maggiore barocco, allestito a nuovo nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo ad Albiano Magra. Si è salvata anche una lastra in arenaria, scolpita tra i secoli XI e XIII, raffigurante il Labirinto, simbolo visibile anche nella Chiesa di San Martino a Lucca.
● La Chiesa di San Giorgio
Si trova nella periferia nord della città, lungo la Statale n° 62 del Passo della Cisa. Si tratta di un fabbricato in stile romanico, che gli specialisti datano attorno alla seconda metà del secolo XII, dotato di elementi decorativi e strutturali di chiara influenza lombarda e toscana che spesso definiscono il carattere dell'arte lunigianese. I resti del presbiterio, inclusi nel recinto del vecchio Camposanto, pur pregevoli, non rendono testimonianza alla dimensione del complesso architettonico che comprendeva una chiesa a tre navate, con torre, chiostro ed altre fabbriche, compreso il cimitero, ed ospitava una comunità monastica sottoposta alla giurisdizione dell'Abbazia di Leno. La Chiesa di San Giorgio e le sue pertinenze vennero confermate da Papa Gregorio VII all'Abbazia di San Salvatore e San Benedetto di Leno nel 1078.
● La Chiesa di San Colombano
In città esisteva anche questo edificio di culto che però fu demolito negli anni immediatamente precedenti la Grande Guerra. Bisognava infatti aprire un varco nel centro storico per poter costruire il Ponte Zambeccari, sul torrente verde. In tempi antichi, quando la città venne divisa dalla cortina di mura della cosiddetta Fortezza di Cacciaguerra, la parrocchia di San Colombano, insieme a quelle di Santa Cristina e di San Pietro, faceva parte del quartiere pontremolese dove era il nido dei Ghibellini, mentre il quartiere guelfo comprendeva le parrocchie di San Geminiano e San Nicolò.
● La Santissima Annunziata
E' praticamente un sobborgo cittadino. La "Nunsiada" consta di un Santuario, la cui costruzione fu deliberata il 27 marzo del 1474, in seguito alla prodigiosa visione di una fanciulla, e di un Convento dei Padri Agostiniani, la cui bolla d'erezione venne emessa dal Pontefice Sisto IV il 16 settembre dello stesso anno. In seguito, i monaci occuparono la struttura fino agli inizi del XIX secolo.
La bella chiesa, che è ricca di dipinti, sculture, arredi artistici, conserva una pala d'altare di Luca Cambiaso, con relativa lunetta e un polittico di Giacomo Serfoglio; la sacrestia è interamente arredata con opere lignee seicentesche. Caratteristico è un tempietto ottagonale in marmo di Carrara, la cui costruzione venne deliberata l'8 ottobre del 1525, nel quale si venera un'antica immagine della Vergine Annunziata. L'opera, composta da una lunetta e un bassorilievo dell'Annunciazione, fu trasportata a Pontremoli a dorso di mulo e montata nel 1527. Per lungo tempo si pensò che l'autore del tempietto fosse il Sansovino mentre ora si ritiene più probabile che la mano sia quella di un suo allievo, il Tribolo, o, più in generale, di qualche altro artista della sua scuola.
In origine le case del borgo si affacciavano direttamente sul fiume ed erano dotate di orti e giardini. Tale spazio venne in seguito occupato dalla Strada Statale n° 62 della Cisa, che ora divide gli edifici dal corso del Magra.
● Chiesa e Oratorio di Traverde
La frazione Traverde si trova sulla strada che, anticamente, saliva da Pontremoli, attraverso il Piagnaro, e raggiungeva il Passo del Brattello, all'epoca una delle più importanti vie di comunicazione tra nord e sud. La chiesa di questa località venne edificata verso la fine del secolo XI mentre l'annesso Oratorio di Santa Maria Bianca risale al secolo XV: entrambi sono una fervida testimonianza degli storici percorsi medievali.
La chiesa era luogo di conforto, sia fisico che spirituale, per i viandanti che qui si potevano riposare prima di affrontare la tappa successiva. Di questo edificio rimangono oggi solo le mura perimetrali. Diverso invece il discorso dell'annesso oratorio al cui interno sono ancora conservati gli affreschi originali raffiguranti la Vergine tra gli Apostoli (sulla parete di fondo) e raffigurazioni di Santi (su quelle laterali), tutte opere risalenti al Quattrocento.
● Le Pievi di Vignola e Urceola
La storia della viabilità pontremolese è legata a quella delle pievi di Vignola e Urceola-Saliceto, centri di religiosità che, in epoca precedente all'anno Mille, avevano giurisdizione su tutto l'attuale comune di Pontremoli: la prima nella parte occidentale, la seconda su tutto il resto. A tal proposito, si narra che presso la Pieve di Saliceto la Comunità di Pontremoli avesse anche istituito un tribunale con il compito specifico di processare i rei colpevoli dei più atroci delitti i quali poi subivano, davanti a tutto il popolo riunito, il supplizio dell'impiccagione e quindi lo squartamento.
Dal confine orientale con il comune di Filattiera a quello occidentale con Zeri, troviamo un succedersi di antichi percorsi, vecchie mulattiere o semplici sentieri, in parte abbandonati oppure rivalutati, come quello della Via Francigena. Lungo questi percorsi che dal fianco degli Appennini scendono verso il fondovalle si svilupparono, in tempi diversi, numerosi insediamenti: i più antichi sono quelli posti in vicinanza dei crinali, i più recenti quelli che insistono verso il piano. Si assiste così al proliferare di paesi in Valdantena e nella Valle del Verde, formate dai due corsi d'acqua (fiume Magra e torrente omonimo) che si uniscono proprio a Pontremoli.
In tempi più recenti, nel Medioevo, la viabilità di Pontremoli fa riferimento anche e soprattutto a Grondola, località a mezza costa, dalla quale si controllava agevolmente tutto il sistema viario della Valle del Verde che, in vari periodi, assunse molta importanza per i collegamenti tra la Pianura Padana e la costa marina.
Per controllare le strade che conducevano ai valichi appenninici di quel versante i Malaspina fecero costruire su una rocca un possente castello che, per secoli, rimase al centro di aspre lotte. Averne il possesso, infatti, significava anche dominare tutti i transiti locali.
Altre frazioni importanti di Pontremoli sono Torrano, Montelungo sulle pendici della Cisa, Arzelato e Succisa.
Maggiori informazioni sulla storia e sull'urbanistica cittadina possono essere rintracciate seguendo il link "Il Premio Bancarella", contenuto nel bordo nero a sinistra.
Testi consultati - Vedi pagina principale "La Lunigiana"  Testi consultati: vedi pagina principale "La Lunigiana"
 

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  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Manuale del cicloturista

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Per la realizzazione delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo turistico di questo mezzo di locomozione...

Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra

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E' un percorso che consente di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"...

Itinerario cicloturistico
verso il Passo del Brattello

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Il Premio Bancarella
Il Premio Bancarella è nato nel 1952 all'ombra della Torre di Mulazzo in occasione del primo congresso dei librai pontremolesi. Si è subito rivelato come un'idea geniale destinata a conquistare una sempre maggiore risonanza, tanto che oggi è riuscito a ritagliarsi "una collocazione fissa" nel calendario delle maggiori manifestazioni letterarie che si programmano in Italia.

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PONTREMOLI - Spoglio delle schede al Premio Bancarella

 

Festa del Libro e dei Fumetti
A Montereggio di Mulazzo
tutte le piazze e le strade
sono intitolate ad un editore. Il borgo infatti è universalmente conosciuto come "Il paese dei librai". Dal 2020 vi si svolge anche un festival dedicato ai fumetti che coinvolge vari protagonisti del mondo della nona arte...

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Storia di stampatori e librai
In Lunigiana i primi libri con la tecnica a caratteri mobili vengono stampati nel 1471 quando Jacopo da Fivizzano mette al torchio
una decina di titoli.

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Le terme di Montelungo
Chiare e limpide, ma maleodoranti oltre ogni limite, sono le acque sulfuree che escono da alcune polle situate a Cavezzana d'Antena, località che sorge alla destra del torrente Civasola, alle falde del monte Cuchero, nel pontremolese. Dal maggio 2019 la fonte è al servizio dello stabilimento termale di Montelungo...

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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove parte questo sito...

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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati.

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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero a confronto la loro cultura con quella dei territori attraversati...

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Pievi romaniche
In Lunigiana le pievi romaniche del periodo medievale costituiscono esempi artistici molto rilevanti. Anticamente le pievi avevano competenza esclusiva per la somministrazione dei sacramenti e per la sepoltura, non essendo tale prerogativa riconosciuta a cappelle, basiliche e monasteri...

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Castelli medievali
In Italia la Lunigiana ha la più alta concentrazione di antichi castelli. Se ne contano circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati e/o ristrutturati, altri un po' meno. Tutti hanno alle spalle storie interessanti...

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La Ferrovia Pontremolese
In origine la linea ferroviaria Parma - La Spezia era lunga 120 chilometri. I lavori per la sua costruzione iniziarono nell'ottobre del 1880 e durarono 14 anni. Oggi sono in corso opere per un potenziamento strutturale ed il raddoppio dei binari, già completato per oltre un 50% del percorso...

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