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Terra della Luna

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  CHIP (Mensile di micro e personal computer) - n° 4 aprile 1984 - Oltre a vari test, la rivista presenta uno "Speciale Usa" avente come oggetto un viaggio nella Silicon Valley

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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri

 

FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

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Argomenti in primo piano,
fotografie, turismo, news,
eventi e storia del territorio

  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Itinerario cicloturistico
verso il Lago di Gramolazzo

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Il viaggio si svolge sui monti di Lunigiana e Garfagnana. Si sale al Passo dei Carpinelli (842 metri di quota) e poi si scende a Piazza al Serchio, località che è posta a metà percorso. Il rientro avviene transitando sul lago per poi salire a Ugliancaldo (743 metri di quota), dove abbiamo di fronte un panorama spettacolare costituito dal Pizzo d'Uccello e dalla Valle del Lucido...

Itinerario cicloturistico
da Casola verso Fivizzano

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E' un percorso lungo alcune strade panoramiche che collegano i comuni di Casola e Fivizzano. La massima altitudine (circa 700 meti di quota) viene raggiunta al termine del bosco che sovrasta l'abitato di Reusa. Le salite da affrontare non presentano pendenze importanti e quindi si viaggia con una certa agilità...

Itinerario cicloturistico nelle
valli dell'Aulella e del Lucido

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Il viaggio si svolge lungo la dorsale delle colline che dividono le valli dei torrenti Aulella e Lucido. Il punto più lontano è rappresentato dalla località Equi Terme dove sorge un rinomato stabilimento termale. Lungo il percorso sono presenti vari saliscendi, dove l'altitudine massima non è superiore ai 400 metri. Il rientro avviene attraverso la salita che collega Monzone a Casciana, corta ma impegnativa...

Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani,
da dove parte questo sito...

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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero a confronto la loro cultura con quella dei territori attraversati...

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Pievi romaniche
In Lunigiana le pievi romaniche del periodo medievale costituiscono esempi artistici molto rilevanti. Anticamente le pievi avevano competenza esclusiva per la somministrazione dei sacramenti e per la sepoltura, non essendo tale prerogativa riconosciuta a cappelle, basiliche e monasteri...

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Castelli medievali
In Italia la Lunigiana ha la più alta concentrazione di antichi castelli. Se ne contano circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati e/o ristrutturati, altri un po' meno. Tutti hanno alle spalle storie interessanti...

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Acque minerali e termali
Sul territorio che anticamente faceva parte della Lunigiana storica ci sono moltissimi punti di sbocco di sorgenti naturali che hanno vita autonoma rispetto agli acquedotti pubblici...

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La Ferrovia Aulla-Lucca
Il borgo di Casola è servito da una stazione in comune con i centri di Minucciano e Pieve San Lorenzo, dal quale dista pochi chilometri.
I primi progetti di questa linea non elettrificata risalgono al 1850, quando si pensava di collegare Lucca a Reggio Emilia. Venne ufficialmente aperta il 21 marzo del 1959 e oggi alla modernità delle automotrici "Swing" unisce, ogni tanto, il fascino dei treni d'epoca e delle sbuffanti locomotive a vapore...

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Il Premio Bancarella
Sintesi di una passione
per il libro che dura a
Pontremoli da oltre 5 secoli...

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La Festa del Libro e dei Fumetti
A Montereggio di Mulazzo
tutte le piazze e le strade
sono intitolate ad un editore. Il borgo infatti è universalmente conosciuto come "Il paese dei librai". Dal 2020 vi si svolge anche un festival dedicato ai fumetti che coinvolge vari protagonisti del mondo della nona arte...

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Il Giro della Lunigiana
Corsa ciclistica internazionale
per la categoria juniores..

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PIGNONE - Una ruspa dei Vigili del Fuoco intenta a liberare il greto del torrente dal legname accumulatosi durante il nubifragio del 25-10-2011

Nubifragio del 25/10/2011
Un evento atmosferico di
eccezionale portata ha dato luogo
a forti precipitazioni nel Levante
ligure e nell'alta Toscana.
La concentrazione della pioggia, in alcune aree dello Spezzino e della Lunigiana, ha raggiunto livelli tali da originare una vera e propria apocalisse...

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Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
La Lunigiana  Titolo di testa - La Lunigiana (5)    (5)

Località e territorio

 

Morfologia

Liguri Apuani

Alpi Apuane

Antiche ricette

Miele DOP

Prodotti naturali

 

Comuni,
arte, turismo,
trasporti,
economia e
gastronomia

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La torre
medievale
di Casola

 

LA STORIA

L'Alta Valle dell'Aulella  si affaccia alla ribalta della storia nel II secolo dopo Cristo, quando l'imperatore Traiano, conformemente ai suoi piani di sviluppo per l'agricoltura, concede un prestito in denaro ai coloni del territorio di Velleia, registrando su una tavola bronzea i loro nomi e la precisazione topografica delle loro proprietà terriere, tra le quali compaiono alcuni fondi identificabili con località di questa zona.
La più antica documentazione medievale restituisce solo notizie frammentarie, che non permettono di far luce sull'assetto politico. Nel 793 il vescovo di Lucca riceve in dono un fondo "trasmontem ad Sanctum Ciprianum", cioè nei pressi di Codiponte. Nel secolo IX è ancora il vescovo lucchese ad offrire in dono case e tenute nelle adiacenze di Kasioli, con tutta probabilità il nome antico di Casola.
Queste testimonianze fanno ipotizzare un'ingerenza lucchese, sia ecclesiastica che laica, legata quindi ai gastaldi di origine longobarda, nella distribuzione delle proprietà fondiarie della valle.
Più tardi, nel secolo XI, il suo centro gravitazionale sembra orientarsi vero Luni. Un passaggio suggellato dalla donazione del castello di Regnano e delle sue pertinenze all'episcopio lunense da parte del longobardo Guinterno. A questo si aggiunge il patto di alleanza stipulato tra Rodolfo da Casola e il vescovo Giudo, allora impegnato nella guerra di Vezzano contro il nascente astro dei Malaspina.

 
SAGRA DEI POMI (Codiponte) - Due figuranti in costume durante la sfilata
 

LA SAGRA
DEI POMI
A CODIPONTE

E' una festa popolare che si tiene ogni anno, nel mese di settembre, in quel di Codiponte. La manifestazione è stata organizzata per la prima volta nel 1970, per opera della locale Pro Loco che fu supportata anche da alcuni volontari del luogo.
La sagra prende il nome dai "pomi", nome dialettale utilizzato per indicare le mele. Questo perché, verso la metà del Novecento, in un vasto appezzamento di terreno localizzato nei pressi della Pieve dei Santi Cornelio e Cipriano prese corpo una florida piantagione di meli.
Il loro delizioso frutto fece ben presto la sua apparizione negli stand della sagra dove viene tuttora commercializzato al naturale oppure finisce per essere un ingrediente di tanti prodotti gastronomici in vendita.
Ecco anche il motivo per cui la Sagra dei Pomi si svolge nel mese di settembre, periodo durante il quale i frutti vengono raccolti.
Il momento più folcloristico della festa è rappresentato dalla sfilata dei carri allegorici sui quali salgono i ragazzi del paese, mascherati e vestiti con sfarzosi costumi.
Inizialmente i carri erano trainati dai buoi dei contadini locali; col passare del tempo agli animali sono subentrati dei moderni trattori.
La Sagra dei Pomi è arrivata fino ai nostri giorni conoscendo alterne vicende. E' stata interrotta dal 1993 fino al 2004 e nel 2009 un nuovo stop venne scongiurato grazie all'impegno di tanti giovani locali che presero in mano le redini dell'organizzazione e si trascinarono dietro i vecchi membri del comitato promotore, che erano un po' stanchi per l'impegno profuso nel corso degli anni.
Nel 2023 la Sagra dei Pomi è arrivata alla 38° edizione, che si è svolta durante un arco di tre giornate, dal 1 al 3 settembre. Negli stand gastronomici si sono potuti degustare prodotti a base di mele, l'asado, la polenta "meschia", gli sgabei, i cian e tante altre prelibatezze...
Presso la Pieve Romanica è stata allestita una mostra mercato artigianale.
Alla domenica pomeriggio si è svolta la sfilata dei carri allegorici che, per la prima volta, è stata impreziosita dalla partecipazione del Gruppo Storico di Fivizzano e dei suoi famosi Sbandieratori i quali hanno poi allietato i presenti con due spettacolari esibizioni.

 

Grafica di chiusura testo  Grafica di chiusura testo  Grafica di chiusura testo

 

CASOLA e L'ALTA VALLE DELL'AULELLA

Casola in Lunigiana, dal toponimo romano "Casuli", si è sviluppata nel medioevo su uno sperone roccioso costeggiato su due lati dai torrenti Aulella e Tassonaro, intorno ad un nodo viario di grande importanza per la Lunigiana, la Garfagnana e l'Emilia, in una zona montagnosa tra la catena Appenninica e quella delle Alpi Apuane.
La sua struttura urbana è rimasta intatta nel tempo ed è difesa da un triplice giro di mura. Dal IX secolo fu un possedimento del vescovo di Lucca e dopo la pace di Castelnuovo (1306), stipulata da Dante col

CASOLA - La torre medievale oggi utilizzata come campanile vescovo Camilla, Casola col suo territorio passa al marchese di Fosdinovo dei Malaspina dello "Spino Fiorito".
Lucca allarga la sua influenza in Lunigiana e Casola diventa l'ultimo baluardo lucchese contro gli insediamenti fiorentini di Caprigliola, Fivizzano e Gragnola, fino al 1496, anno in cui si dà spontaneamente ai Medici. Sotto il dominio di Firenze diventa sede di podesteria, che conserverà anche sotto il Granducato (1569-1777), ed un fiorente centro commerciale, molto conosciuta grazie anche alle coltivazioni dell'ulivo presenti sul lato destro del

Tassonaro. Ed è in questi anni che il borgo godette di un certo sviluppo e di benessere, ancora oggi leggibili nei vari edifici pubblici e privati.
Dopo una breve parentesi francese (1808), Casola diventa comune autonomo nel 1816, con un territorio identico a quello attuale. Nel 1844 subisce l'annessione forzata ad opera degli Estensi, per essere poi inglobata dal 1861 nel Regno d'Italia.
Appena alle spalle del vecchio borgo si trova la chiesa della Madonna del Carmine (secoli XVI - XVII), con altare in stile barocco e la cui decorazione interna è affidata alla bicromia dell'arenaria grigia e del marmo bianco di Carrara. Il ritrovamento sul suo sagrato di due capitelli in stile gotico induce a pensare che la sua costruzione possa essere avvenuta su una più antica cappella.
La chiesa parrocchiale intitolata a Santa Felicita è di origine romanica e la sua attestazione compare per la prima volta nelle decime bonifaciane del 1296-97.
Nel XV secolo l'edificio subì alcuni interventi di ristrutturazione, come indica un'incisione sulla testata d'angolo della parete sinistra.

CASOLA - Panorama del centro storico

A sinistra panorama
di Casola; a destra
il borgo di
Ugliancaldo e
le Alpi Apuane

UGLIANCALDO - Panorama con sfondo le Alpi Apuane

Il rimaneggiamento più pesante avvenne invece nel XVIII secolo ed impresse il definitivo e inconfondibile stile barocco, sia all'esterno che all'interno. All'interno trovano posto altari in marmi policromi, un fonte battesimale con piletta d'acqua santa in marmo.

Pesantemente colpita dal terremoto che nel 1920 provocò diversi crolli, tra cui il Palazzo Belardinelli, e moltissime lesioni urbane, Casola ha subito un considerevole ampliamento grazie allacostruzione di moderne abitazioni ai lati delle strade carrozzabili che confluiscono nella piazza principale dove è posta una caratteristica torre trecentesca, trasformata in campanile.
La torre medievale (vedi foto nella pagina) subì anch'essa notevoli danni e fu parzialmente ridotta in rovine. Un accurato restaurò consolidò la parte inferiore (meno danneggiata) e ripropose i motivi medievali del corpo cilindrico nel resto dell'alzata, con ottimi risultati ottici. Oggi è adibita a campanile.
Nel 1964, a poca distanza da Casola (località Reusa), lungo la mulattiera per Vigneta, è stata rinvenuta una statua-stele di tipo arcaico di difficile collocazione cronologica. Il pezzo, ricavato da uno strato di arenaria locale, trova molta rispondenza con gli esemplari maschili della serie ritenuta più antica per la primitiva tecnica di costruzione. 

CODIPONTE (frazione di Casola) - Ponte sul torrente Aulella e case del nucleo storico

Codiponte:
A sinistra il
borgo, a destra
la Pieve.

CODIPONTE - La Pieve romanica dei Santi Cornelio e Cipriano (XII secolo)

La figura umana è vista nei suoi tratti essenziali, un'immagine schematica piuttosto che descrittiva, presumibilmente identificabile con quella di una divinità o di un mitico antenato. La Statua Stele di Casola in Lunigiana potrebbe perciò essere un idolo, forse già interrato sulle soglie dell'Età del Ferro, anche se nessun dato certo conforta questa ipotesi.
Nel luogo dove venne rinvenuta la Statua Stele di Casola è sorto un Parco Archeologico, che contiene un calco della scultura originale (conservata invece nel Museo del Piagnaro a Pontremoli).
A Casola in Lunigiana è doveroso visitare il Museo del Territorio dell'Alta Valle Aulella, uno dei Musei del Parco delle Apuane. Il complesso, dotato di servizi audiovisivi e didattici e collegato alla Biblioteca Comunale a all'Archivio Storico, è un raccoglitore e contenitore dell'identità culturale delle popolazioni locali ed è diviso in varie sezioni. In quella archeologica sono contenuti, tra gli altri, i reperti venuti alla luce nella Tecchia di Equi, nella Tana della Volpe, negli scavi di Luscignano e Codiponte (vedi foto sopra). Nella sezione arte sacra e religiosità popolare vengono mostrati oggetti relativi alle

CASOLA - Il Museo del Territorio intitolato all'illustre studioso Prof. Augusto Cesare Ambrosi Il Museo
del Territorio
dell'Alta
Valle Aulella
a Casola
funzioni liturgiche, tipici locali, come le maestà (edicole con immagini o statuette raffiguranti la Madonna o i Santi), paramenti sacri ecc.
Questo centro polivalente di documentazione di tipo comprensoriale è inoltre di vitale importanza nella conservazione di quelle che sono le tracce della funzione socio-economica della famiglia lunigianese,

dal cinquecento in avanti, con l'esposizione di arredi, corredi, stoviglie ecc. di varie epoche. Un museo quindi non concepito come semplice raccolta di materiale ma strumento dinamico di una politica culturale intesa come servizio sociale.
Dal punto di vista economico la zona è vincolata alla sua conformazione orografica, che non consente grossi insediamenti produttivi.
Come in quasi tutte le località collinari della Lunigiana c'è una buona presenza di aziende agrituristiche e bed&breakfast.
Su territorio comunale sono ancora molto sviluppate le coltivazioni della vite e dell'olivo, la raccolta dei prodotti del bosco (legname) e sottobosco (principalmente funghi e castagne) ed i prodotti agricoli derivanti dagli allevamenti di bovini e ovini. La zona si presta molto anche alle battute di caccia, soprattutto quella al cinghiale.
Oltre ai luoghi di culto indicati a lato, nelle vicinanze di Casola sono molto caratteristici i borghi di Reusa, Regnano, Castiglioncello e Ugliancaldo.

REUSA - Il territorio è costituito da vari nuclei sparsi e sembra riflettere quell'arcaica organizzazione in vici del periodo preromano. La presenza di un toponimo «castellaro» e dello stesso etnico «Reusa» ci rimanda, con tutta probabilità, ad un sistema pagense di origine ligure-apuana dotato di un compascuo, che divideva probabilmente con altre tribù della Valle del Rosaro.
Reusa è una statua-stele identificata nel fastigio di un arco in località Quercia, territorio ricco di boschi di querce e lecci, il che fa pensare ad un antichissimo e mitico culto delle selve.
Nel secolo XI il borgo figura tra i possedimenti donati da Guinterno al vescovo di Luni e nel XIII secolo ha una chiesa propria, nel sito attualmente occupato dalla parrocchiale di San Bartolomeo, la cui torre campanaria, posteriore al Settecento, presenta alcune teste e simboli apotropaici. Questa apposizione in un edificio sacro testimonia che alcune pratiche magiche e superstiziose, prima di essere definitivamente abbandonate, convissero a lungo con i riti del culto cristiano.
REGNANO - Le sue vicende si legano alla strada che portava da Lucca a Parma o Piacenza la quale, scendendo dall'altopiano di Tea verso la foce Casteglia, intercettava l'abitato nei pressi del Castello. Il borgo infatti è composto da tre nuclei abitativi: il «Castello», il «Poggio» e la «Villa», di diversa morfologia e destinazione funzionale. La Villa è un tipico insediamento agricolo di antiche origini mentre il Castello e il Poggio testimoniano due diverse fasi dell'arroccamento feudale, iniziato assai precocemente come testimoniano le fonti scritte.
CASTIGLIONCELLO - Anticamente compreso nel territorio del feudo di Regnano e del piviere di Offiano, per la sua struttura arroccata si discosta invece sensibilmente da quasi tutti gli abitati circostanti a nuclei sparsi. La sua fondazione sembra piuttosto tarda e certo posteriore alla maggior parte di essi. Per la prima volta viene nominato in un atto del 1481 come possedimento dei Malaspina di Fosdinovo. Pochi anni dopo, nel 1495, passò sotto Firenze.
Non è dato sapere se vi fosse un castrum o se l'abitato stesso fosse assimilabile con una fortezza, vista la sua forma e posizione.
Il borgo si trova lungo la Via del Volto Santo e, per il suo aspetto, ancora integro, ha un notevole valore paesaggistico, oltre che storico. In uscita dal centro abitato, lungo la stradina che sale verso la Pieve di Offiano, si erge l'edicola dell'Annunciazione, edificio che nel 2008 è stato recuperato alla devozione di viandanti e parrocchiani per opera dell'Amministrazione comunale di Casola. La maestà contenuta nella nicchia votiva risale al XVIII secolo e, alla sua sinistra, un quadretto contiene alcuni versi che ricordano la sua materna protezione sui residenti e sui pellegrini che attraversano questo territorio.
UGLIANCALDO - Insediamento storico della Lunigiana, fu un fiorente centro commerciale ed artigianale nella lavorazione dei tessuti, dei filati e del legno, dapprima sotto i Malaspina di Fosdinovo e Castel dell'Aquila e quindi, dal 1418, sotto Firenze.
Il nucleo più antico, detto "Castello" (vedi foto nella pagina), che sorge su uno sperone roccioso, nei secoli XIV e XV era presumibilmente un luogo fortificato cinto da mura. Oggi di tale fortificazione restano solamente i ruderi di una torre di fiancheggiamento.
Il borgo si sviluppa dall'Oratorio di San Rocco (XVIII secolo) fino alla Chiesa di Sant'Andrea (edificata nel 1488 sui resti di un edificio romanico) che sembrerebbe aver passato indenne il terremoto dell'11 aprile 1837 in quanto non compare nel preventivo di spesa per ricostruire il paese, compilato su richiesta del Granduca Pietro Leopoldo II. Il piazzale della chiesa offre notevoli spunti panoramici sulla Valle del Lucido, su Equi Terme e sulle Alpi Apuane
Purtroppo i due luoghi di culto che delimitano il paese sono stati invece lesionati dal terremoto del settembre 1920 ed hanno subito gravi danni anche in occasione del sisma avvenuto nel giugno 2013.
Dopo le disastrose scosse del 1837 il Governo Granducale elargì dei sussidi con i quali si costruì un nuovo quartiere in località «Spazzala», dieci case sul «Castello» e quindici nel «Borgo».
Dalle macerie si recuperò quanto possibile e si consolidarono gli edifici rimasti in piedi parzialmente. L'abitato tornò di nuovo a vivere ed assunse un aspetto abbastanza simile a quello odierno.
Le abitazioni del nucleo storico di Ugliancaldo sono costruite prevalentemente in sasso ed hanno subito un intervento di restauro nel 2005, curato dal parco Regionale delle Alpi Apuane con il contributo di I.C. Leader Plus. I lavori hanno riguardato il recupero formale e tipologico del percorso principale del borgo tramite il restauro dell'antica pavimentazione costituita da lastre di pietra arenaria, la reintegrazione delle pietra mancanti e la sostituzione delle griglie in cemento con quelle in pietra.
TOLTE DAL CASSETTO - Finestre fotografiche su Liguria e Toscana
 

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