Logo del sito "Tolte dal Cassetto"

Finestre fotografiche su Liguria e Toscana

La Lunigiana

HOME PAGE

PHOTO MAGAZINE

SITE GALLERY

INFO/CREDITS

LINKS/MAIL

SITEMAP

 
 
QUI TOURING dell'ottobre 1972 - Copertina con interrogativo: "E' ancora possibile salvare la natura ?"

PRIMA PAGINA

<<

Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri

 

FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 
 
 
 

Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
Pievi romaniche
PODENZANA - La Pieve di Sant'Andrea a Montedivalli
ARGOMENTI
Lunigiana Morfologia
Le Alpi Apuane
Liguri Apuani
Castelli medievali
Antiche ricette
Miele DOP
Prodotti naturali
Acque salutari
Le Terme di Equi
Luni città romana

Blocco Notes

Arte e religiosità
Le pievi romaniche, del periodo medievale, costituiscono esempi artistici molto rilevanti del territorio lunigianese. Anticamente le pievi avevano competenza esclusiva per la somministrazione dei sacramenti e per la sepoltura, non essendo tale prerogativa riconosciuta a cappelle, basiliche e monasteri. Di solito le pievi sono composte da un corpo principale a una o tre navate sul quale si appoggiano le absidi, anch'esse solidalmente da una a tre. Tra le più famose si citano: l'Abbazia di San Caprasio ad Aulla, risalente al 1100; San Pietro di Offiano, ai confini con la Garfagnana; San Paolo di Vendaso, tra Fivizzano ed il Passo del Cerreto; S.Stefano di Sorano a Filattiera; Sant'Ippolito e Cassiano a Bagnone; Sant'Andrea di Castello, tra Ceparana e Padivarma.
● Aulla, l'Abbazia di San Caprasio
Venne edificata nell'884 per volere di Adalberto I di Toscana e corrisponde alla Chiesa di Santa Maria, annotata nei diari di Sigerico come 30a tappa del suo viaggio verso Roma. Gli scavi archeologici, effettuati a partire dal 2001 sotto la competente supervisione del Prof. Mannoni, affiancato dalle Soprintendenze della Toscana e di Pisa, hanno riportato alla luce i resti di una chiesa altomedievale della quale appare l'abside rasata, probabilmente alla fine del IX secolo, quando Adalberto I avviò la costruzione dell'Abbazia.
Dell'edificio Adalbertino rimangono tracce del pavimento, con numerosi inserti lapidei di reimpiego, d'epoca romana, tra cui un'iscrizione "privata" dedicata a Lucio Titinio. Nel secolo XI la chiesa venne ulteriormente ampliata per costruire l'attuale impianto basilicale a tre absidi. In quella occasione le reliquie del Santo furono spostate per seguire le geometrie di un presbiterio più ampio del precedente. La nuova tomba era formata da masselli in pietra sui quali appoggiavano lastre di copertura in marmo antico, sormontate da una cappuccina in blocchi di tufo calcareo, ricoperta a sua volta da un abbondante strato di ciottoli di fiume legati con calce.
Oggi un piccolo ma interessante museo è stato allestito nella Sala Capitolare dalle robuste colonne cilindriche ed è attivo un centro di accoglienza per i pellegrini che possono visitare ed ascoltare, dalla voce di guide esperte, le vicende di San Caprasio e degli scavi archeologici effettuati.
Altre informazioni sull'Abbazia sono consultabili nella pagina dedicata
● Bagnone, pieve dei Santi Ippolito e Cassiano
Bagnone e la sua Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano sono collocati nell'area della Via Francigena che conduceva verso il Passo di San Nicolao di Tea e verso Lucca, la città del Volto Santo. La Pieve di Bagnone è antichissima e ad essa si riferisce un diploma di Ottone II del 981 dove si cita un mercatum in plebe Sancti Cassiani, individuando qui un luogo di scambio commerciale, difeso da un castello sottoposto, nel corso del tempo, a vari domini. La pieve era parte di un sistema che per Offiano, Codiponte, Soliera, Monti e Bagnone conduceva all'incontro dei due percorsi della Via Francigena a Filattiera.
● Casola, i ruderi della Pieve di Tea
Nelle vicinanze del borgo di Casola in Lunigiana si trova la strada che collegava l'asse viario dalla Val di Magra alla Garfagnana, una variante della Via Francigena. Lungo questa arteria, rimangono oggi visibili solo pochi ruderi dell' Ospitale di Tea, antico ricovero per viandanti e pellegrini. L'edificio ospitò anche una pieve omonima.
Il valico di Tea fu per secoli l'unico punto d'attraversamento percorribile per effettuare il tragitto da Lucca a Parma, sino a che la viabilità non venne trasferita nel fondovalle.
● Casola, la Pieve di Offiano
La Pieve di Offiano, dal gotico Offa o Auf, è l'unico residuo di un presunto caposaldo militare a controllo delle comunicazioni fra la Valle del Serchio e la Lunigiana, innalzato appunto immediatamente dopo la caduta dell'Impero Romano. La chiesa sorge in mezzo ad un altopiano prativo, su una strada carrozzabile che si diparte dalla SR 445 per il Passo dei Carpinelli e la Garfagnana.
L'edificio segue l'orientamento canonico est-ovest, legato alla simbologia paleo-cristiana della luce come rivelazione, ma il suo aspetto attuale è il frutto di vari rimaneggiamenti avvenuti nel tempo. La sua prima datazione sembra non precedere il 1000. Si ritiene che l'impianto primitivo fosse già di tipo basilicale, a tre navate, come suggeriscono capitelli corinzieschi rinvenuti in loco.
La canonica, addossata al tempio da sud, presenta anch'essa più fasi, a modifica dell'impianto originale quattrocentesco. Nella stessa si apre un grande acrco tardo gotico ed un ingresso ad architrave, effigiato con il simbolo araldico dei Malaspina dello «spino secco». Sembrerebbe trattarsi di un uso dei simboli che non sempre rispetta le convenzioni politiche, visto che fin dal 1221 l'area in questione rientrava nel campo dei discendenti del ramo di Filattiera o dello «spino fiorito».
● Casola, la Pieve di Codiponte
A Codiponte (toponimo romano "Capite Pontis"), frazione di Casola, sovrastano il borgo i ruderi del Castello trecentesco mentre, nella piana alluvionale, sulla sponda destra del torrente Aulella, insiste la Pieve dei Santi Cornelio e Cipriano, in stile romanico, giunta intatta fino a noi anche perchè nascosta e protetta da costruzioni postume. Edificata tra il VII° e l'VIII° secolo rappresenta un raro esempio di basilica in stile protoromanico.
L'immagine attuale della chiesa si deve ai vistosi rifacimenti del XIV secolo e l'impianto basilicale è a tre navate, separate da una doppia fila di tre colonne, che sostengono archi a tutto sesto. Alla meta del 1100 molto probabilmente risale la decorazione scultorea dei capitelli raffiguranti motivi floreali, sirene bicaudate, fiere, oranti ed atleti. Sono figure di significato allegorico, opera di maestranze ritardatarie, legate a schemi tendenzialmente ripetitivi.
Nel 1276 l'amministrazione della Pieve di Codiponte si estendeva fino a Cerignano, Alebbio, Vinca, Terenzano ed Ugliancaldo. Interessava quindi una strisci di terra che va dal Monte Sagro fino al torrente Rosaro. Dagli estimi del XV secolo si comprende come la sua giurisdizione si sia sviluppata lungo la strada identificabile con l'antica Luni - Forum Clodi e poi con la «via di Reggio». Si ritiene che, in origine, il piviere di Codiponte comprendesse anche le terre soggette al Monastero di Monte dei Bianchi, che dopo il declino della dinastia degli Attoni erano tornate alle precedenti istituzioni di appartenenza. Il rientro definitivo alla dipendenze della pieve avvenne nel 1470.
● Castevoli, la Pieve di San Martino di Vico
Nella facciata è presente una lapide con la quale l'amministrazione comunale di Mulazzo, nel 1998, intese celebrare la ricorrenza del millenario dal quale la chiesa venne restituita alla diocesi lunense. Il 26 luglio del 998, infatti, l'edificio sacro venne donato da Oberto Opizzo I, marchese di Milano e della Liguria, al vescovo di Luni Gottifredo I.
La Pieve di Castevoli è realizzata in pietra locale e presenta una copertura a capanna con interno ad aula unica decorato in stile barocco. Il campanile ha una forma "a vela" mentre nella facciata c'è un bel portale sormontato da un rosone.
Dell'impianto originario rimangono poche tracce perché l'edificio, costruito su un terreno instabile, ha subito numerosi rimaneggiamenti nel tempo.
All'interno si trova un fonte battesimale in pietra di antichissima memoria.
Va ricordato che i nobili Obertenghi dettero origine in Lunigiana alla casata dei Malaspina. Oberto Opizzo I fu anche capo dei marchesi toscani e vicario imperiale per tutta l'Italia al quale succedette Oberto Opizzo II, partigiano del re Arduino, che viene riconosciuto come il capostipite dei Malaspina.
● Crespiano, la Pieve di S.Maria Assunta
A Crespiano venne edificata la millenaria Pieve di Santa Maria Assunta, comprendente una vasta giurisdizione lungo i due rami del torrente Taverone, gioiello romanico austero, ombroso di colonne e di capitelli, incanta ancora oggi per il rigore e la purezza delle sue originarie forme, pur nei rimaneggiamenti barocchi e ottocenteschi.
E' menzionata per la prima volta in una bolla di Papa Eugenio III, nel 1148. Nei caratteri architettonici la chiesa, come altre in Lunigiana e Garfagnana, risente dell'influsso Lucchese, soprattutto nella muratura a grandi bozze d'arenaria e nelle semicolonne degli archetti sulle pareti e sulle absidi. L'edificio romanico ha subito nel tempo numerosi rimaneggiamenti, alcuni dei quali, risalenti presumibilmente al periodo gotico, hanno comportato il disfacimento del corpo absidale. Successivamente la pieve venne alzata, sostituendo l'antica copertura a capriate con volte a crociera. I restauri operati nell'Ottocento hanno poi coperto gli aggetti paleoromanici, modificandone la facciata...
Si narra che Matilde di Canossa, alla quale viene attribuita la costruzione di cinque pievi in Lunigiana, la fece restaurare.
Nell'attuale sagrestia è murata una piccola lapide in arenaria. Ubaldo Mazzini la segnalò per primo nel 1913. Il testo è commemorativo di un restauro avvento nel 1079, secondo lo stile dell'Incarnazione, che faceva iniziare l'anno il 25 di marzo.
Nelle due righe finali, tramite una subscriptio, l'opera parla in prima persona dichiarando il nome del progettista ed autore, tale magister Ottone, secondo una formula già in uso dall'altomedioevo.
● Filattiera, la Pieve di S.Stefano di Sorano
Nel fondovalle di Filattiera sorge la Pieve di Pieve di Santo Stefano di Sorano, edificata nel VI secolo, che si presenta con eleganti forme in stile longobardo. Nella zona, durante alcuni scavi archeologici condotti dall'Iscum, sono venute alla luce tracce di una fattoria-locanda, risalente alla dominazione romana. Tra il I e il III secolo d.C. Filattiera si chiamava "Surianum", nome che derivava dal probabile proprietario del fondo agricolo al quale era stata assegnata.
Le ricerche archeologiche attestano che il territorio di Filattiera era già frequentato in epoche antichissime. Le Statue Stele oggi visibili nella Pieve di S.Stefano ci ricordano le capacità artistiche del Liguri di Filattiera, popolazioni che le scolpirono circa tremila anni prima di Cristo, rappresentando la figura umana.
Tra le pietre di fondazione della Pieve di Sorano furono rinvenuti dei frammenti di Statue-Stele dell'età dei Metalli, idoli antropomorfi ricollegabili ai riti di antiche popolazioni pagane (Liguri-Apuani). La quinta Stele di Sorano attesta l'avvicendarsi dei mutamenti culturali e della sensibilità artistica dei Liguri di Filattiera in quanto la scultura dell'età del Rame subisce modifiche progressive che la porteranno ad assumere le forme di un guerriero dell'età del Ferro.
Nel 610 d.C. Filattiera è il "Kastron Soreon" citato dal geografo Giorgio Ciprio, confermato dal nome di derivazione greca "fulacterion" (luogo fortificato).
La chiesa si staglia imponente lungo la Strada Statale 62 della Cisa ed era una tappa obbligata per i pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena.
● I ruderi dell'Abbazia di Linari
Nei pressi del Passo del Lagastrello insistono i ruderi della remota Abbazia di Linari, dedicata a San Salvatore e San Bartolomeo. Fondata intorno all'anno 1000, per volontà della casa Estense, conferita ad Ugo d'Este da Arrigo IV nel 1077 e dotata di vasti possedimenti, fu sempre contesa dai signori di Groppo San Pietro.
Nel 1583 fu soppressa da Gregorio XIII e aggregata al Convento degli Agostiniani di Fivizzano dove concluse il suo illustre passato in una riconversione a fini agricoli, in quanto l'instabilità del terreno aveva determinato il crollo stesso della chiesa.
● Monti di Licciana, la pieve di Santa Maria
Il nome completo è Santa Maria Assunta di Venelia. Figurava già nel 998 tra i possedimenti del vescovo di Luni, assieme a quelle di Urceola, Castevoli e Soliera. Del periodo romanico rimangono l'abside, a grandi bozze di arenaria, e qualche altro frammento architettonico.
La chiesa, che si presenta con orientamento ruotato rispetto all'asse originario, nel 1920 venne quasi completamente distrutta dal terremoto e poi ricostruita secondo l'impianto del anto del anto del anto del XVIII secolo. Venelia era il nome arcaico di Monti e, con tutta probabilità, rimanda ad una divinità precristiana di origine ligure. Questo grande centro abitato, che sorgeva con tutta probabilità dietro i colli ove sono poste le località di Amola e Mulisana, venne poi distrutto durante le incursioni barbariche.
● La Pieve di San Lorenzo
Dai libri delle Decime della Diocesi di Luni si apprende che l'ospedale di Tea, nel XIII secolo, dipendeva dalla Pieve di San Lorenzo che deriva da un sistema pagense preromano ed è già nominata nell'elenco del 1148.
Posta oggi nel territorio del comune di Minucciano (provincia di Lucca), praticamente al confine tra Lunigiana e Garfagnana, l'impianto della chiesa plebana è già tardo romanico, con influenze gotiche. L'edificio è stato ricostruito su uno preesistente, noto solo dai Registri Vaticani, ed ha la classica iconografia di tipo basilicale, con tre navate divise da quattro valichi e, sul retro, un'unica abside.
La sua facciata a salienti è del 1200, decorata con una presa di luce a bifora. Il portale è di tipo rinascimentale, con fregio a tralci di vite simmetrici. All'interno varie opere d'arte, un altare maggiore a mensa in pietra squadrata e, tra gli altri, un altare barocco dedicato alla Madonna del Rosario ed uno a Sant'Antonio.
La torre ottagonale del campanile è stata ridotta d'altezza dopo il terremoto del 1920, nel rispetto delle nuove norme sismiche.
Nel secolo XIII La Pieve di San Lorenzo aveva alle sue dipendenze la cappella di Pugliano, quella di Minucciano ed un ospitale per pellegrini sull'altopiano di Tea. A queste unità si aggiungono, due secoli dopo, le chiese di Gramolazzo, Sermezzana e Casola.
● Podenzana, la Pieve di Sant'Andrea
Nella frazione Montedivalli venne costruita la Pieve di Sant'Andrea, detta anche del "Castello", che è diventata monumento nazionale grazie alla sua bellezza. La sua fondazione sembra risalire al VII secolo.
In un diploma del 963 di Ottone I al vescovo di Luni Adalberto è citato il "Castrum Sancti Andree", riferibile all'esistenza della chiesa, poi pieve, di Sant'Andrea di Castello.
La Pieve è invece ricordata nel lungo elenco del privilegio di Papa Eugenio III al vescovo di Luni. Si tratta di un bell'esempio di romanico, con facciata a due spioventi. L'abside centrale, cui si affiancano un abside minore e la torre campanaria, è decorata con archetti pensili scolpiti a motivi vegetali ed animali. Nella figura in pietra, con libro e bastone da viaggio, scolpita in alto nella facciata, è forse identificabile San Jacopo.
La figura di San Jacopo Maggiore, in veste di pellegrino ed apostolo, scolpita in facciata documenta le relazioni esistenti tra la pieve ed i grandi percorsi di pellegrinaggio medievali come la Via Francigena e il Cammino di Santiago de Compostela.
L'edificio presenta un portale maggiore che riporta motivi barocchi del 1643, con fori intagliati e figure geometriche. Anche il pittoresco campanile è di stile barocco. All'interno si trovano interessanti sculture medievali ed una preziosa statua della Madonna con Bambino. Da ricerche archeologiche effettuate nel XX secolo, nei pressi della Pieve di Sant'Andrea è venuta alla luce una necropoli con urne funerarie risalenti a 2500 anni fa. Al loro interno sono stati rinvenuti numerosi oggetti di argento lavorato.
L'incuria umana e lo scorrere del tempo avevano profondamente segnato le strutture della chiesa tanto che, il 4 marzo 2002 era stata chiusa perché pericolante. Dopo importanti e lunghi interventi strutturali e di consolidamento per il miglioramento statico del monumento e del relativo versante, l'antica Pieve di Sant'Andrea di Castello di Montedivalli è stata riconsegnata al culto domenica 11 dicembre 2011 con una solenne cerimonia.
● Pontremoli, pievi di Vignola e Urceola
La storia della viabilità pontremolese è legata a quella delle pievi di Vignola e Urceola-Saliceto, centri di religiosità che, in epoca precedente all'anno Mille, avevano giurisdizione su tutto l'attuale comune di Pontremoli: la prima nella parte occidentale, la seconda su tutto il resto. A tal proposito, si narra che presso la Pieve di Saliceto la Comunità di Pontremoli avesse anche istituito un tribunale con il compito specifico di processare i rei colpevoli dei più atroci delitti i quali poi subivano, davanti a tutto il popolo riunito, il supplizio dell'impiccagione e quindi lo squartamento.
Dal confine orientale con il comune di Filattiera a quello occidentale con Zeri, troviamo un succedersi di antichi percorsi, vecchie mulattiere o semplici sentieri, in parte abbandonati oppure rivalutati, come quello della Via Francigena. Lungo questi percorsi che dal fianco degli Appennini scendono verso il fondovalle si svilupparono, in tempi diversi, numerosi insediamenti: i più antichi sono quelli posti in vicinanza dei crinali, i più recenti quelli che insistono verso il piano. Si assiste così al proliferare di paesi in Valdantena e nella Valle del Verde, formate dai due corsi d'acqua (fiume Magra e torrente omonimo) che si uniscono proprio a Pontremoli.
● Vendaso, la Pieve di San Paolo
Questa chiesa, le cui origini risalgono al XII secolo, era posta all'incrocio di importanti vie di comunicazione che, attraverso i passi appenninici di Cento Croci e del Brattello, portavano verso la Valle del Serchio ed in direzione di Parma e Piacenza. Durante il XVI secolo l'edificio ha subito importanti interventi di trasformazione ed è stato profondamente restaurato dopo il rovinoso terremoto del 1920. La Pieve di San Paolo, che ha un impianto a tre navate absidate, conserva tuttora i caratteri romanici. Della struttura originaria rimangono ancora l'abside maggiore e, internamente, i capitelli raffiguranti elementi caratteristici dell'arte longobarda e carolingia.
 
Testi consultati Testi consultati: eccetto ove espressamente indicato, vedi pagina principale "La Lunigiana"
(link nel bordo nero a sinistra). Altre informazioni sulle pievi romaniche, su chiese e vari edifici di culto sono consultabili nelle pagine che contengono note relative ai singoli Comuni della Lunigiana, alle quali si accede dalla pagina principale suddetta.
 

Close Up

Fotografie, eventi, turismo,
storia e news del territorio...

  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Manuale del cicloturista

Grafica elenco puntato link

Per la realizzazione delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo turistico di questo mezzo di locomozione...

Itinerario cicloturistico nelle
valli dell'Aulella e del Lucido

Grafica elenco puntato link

Il viaggio si svolge lungo la dorsale delle colline che dividono le valli dei torrenti Aulella e Lucido. Il punto più lontano è rappresentato dalla località Equi Terme dove sorge un rinomato stabilimento termale. Lungo il percorso sono presenti vari saliscendi, dove l'altitudine massima non è superiore ai 400 metri. Il rientro avviene attraverso la salita che collega Monzone a Casciana, corta ma impegnativa...

Itinerario cicloturistico
da Casola verso Fivizzano

Grafica elenco puntato link

E' un percorso lungo alcune strade panoramiche che collegano i comuni di Casola e Fivizzano. La massima altitudine (circa 700 meti di quota) viene raggiunta al termine del bosco che sovrasta l'abitato di Reusa. Le salite da affrontare non presentano pendenze importanti e quindi si viaggia con una certa agilità...

Itinerario cicloturistico nella
valle del torrente Bagnone

Grafica elenco puntato link

E' un percorso durante il quale si raggiunge il borgo di Treschietto, località rinomata per la coltivazione delle cipolle. Il dislivello totale si avvicina agli 800 metri. Non ci sono salite impegnative eccetto il tratto di circa un chilometro tra Bagnone ed il bivio per Collesino...

Itinerario cicloturistico
verso il Passo del Lagastrello

Grafica elenco puntato link

Bisogna arrivare a 1.200 metri di quota in 37 km, quindi il percorso è impegnativo. Complessivamente si sale sempre ma l'ascesa vera e propria inizia da Licciana Nardi. Poco oltre Tavernelle ci troviamo ai piedi del Monte Giogo e per arrivare al Lagastrello dobbiamo ancora percorrere 12 km che, sulla carta, hanno una pendenza non trascurabile...

Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra

Grafica elenco puntato link

E' un percorso che consente di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"...

Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove parte questo sito...

Grafica elenco puntato link

Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero a confronto la loro cultura con quella dei territori attraversati...

Grafica elenco puntato link

La Via Marchesana
E' una strada storica che in epoca medievale veniva utilizzata dalla famiglia Malaspina per raggiungere i propri possedimenti in alta Italia. Il tracciato parte da Aulla, in Lunigiana, per raggiungere la città di Pavia in Lombardia...

Grafica elenco puntato link

Il Premio Bancarella
Sintesi di una passione
per il libro che dura a
Pontremoli da oltre 5 secoli.
Storia di stampatori e librai.
Primati culturali della Lunigiana

Grafica elenco puntato link

La Festa del Libro
A Montereggio di Mulazzo
tutte le piazze e le strade
sono intitolate ad un editore...

Grafica elenco puntato link

Storia di stampatori e librai
In Lunigiana i primi libri con la tecnica a caratteri mobili vengono stampati nel 1471 quando Jacopo da Fivizzano mette al torchio
una decina di titoli.

Grafica elenco puntato link

Disfida degli arcieri
A Fivizzano la rievocazione di
una competizione avvenuta
nel 1572 e tramandata
da Frate Tommaso

Grafica elenco puntato link

Il Giro della Lunigiana
Corsa ciclistica internazionale
per la categoria juniores

Grafica elenco puntato link

MALGRATE (Presepe vivente) - Re Erode e le sue cortigiane sulla porta del castello

 

Presepe vivente a Malgrate
Durante le feste natalizie la comunità di Malgrate si mette all'opera per allestire il presepe vivente. Una delle location, senza ombra di dubbio la più rappresentativa, è il castello medievale del borgo che, ovviamente, viene utilizzato per sceneggiare la reggia di Re Erode. Nel centro storico i fondi e i vicoli, alla luce di torce e candele, si animano per mostrare ai visitatori le attività commerciali e i mestieri risalenti all'epoca del Cristo...

Grafica elenco puntato link
 
 
 
 
TOLTE DAL CASSETTO - Finestre fotografiche su Liguria e Toscana
19037 Santo.Stefano di Magra - LA SPEZIA  IT
   

HOME PAGE

PHOTO MAGAZINE

SITE GALLERY

INFO/CREDITS

LINKS/MAIL

SITEMAP