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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri |
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FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO |
GENOVA
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Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col
Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili,
vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La
"Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La
"Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e
perfettamente conservati... |
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Fotografie ©
GIOVANNI MENCARINI |
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Sfondi per desktop |
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Viale Piero Pozzoli |
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Via Brigate Alpine |
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S.Stefano di Magra |
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Blocco Notes |
Un
borgo sulla Via Francigena |
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Santo Stefano di Magra
è stato un'importante crocevia medievale per coloro che
si avventuravano lungo le strade di pellegrinaggio verso
Roma, la Terrasanta e Santiago de Compostela.
Fu luogo di mercato a partire dal IX secolo, un borgo sicuro dove
trovare ospitalità e rifugio dai briganti e dai
bellicosi signorotti locali. Il suo territorio è tuttora
ricco di memorie storiche e di punti naturalistici
collinari e fluviali (Parco
Naturale Regionale di Montemarcello Magra-Vara), che lo pongono
a contatto con flussi turistici sempre più importanti.
Nella sua "Storia di S.Stefano di Magra" lo studioso
locale Giuseppe Mazzoli fornisce una descrizione della
struttura urbana del paese, definendolo così: "Fino al
1810 era attorniato da alte mura, comprese di torri con
fosso all'interno e all'esterno, che si elevavano al di
sopra delle case; tale interessante caratteristica di
difesa fu distrutta per ragioni sanitarie e le mura
abbassate di 5 metri per tutta l'estensione".
In seguito ci furono altre opere di ristrutturazione che
però non hanno intaccato le mura di cui sopra, la Porta
Nord e la Torretta di avvistamento di Via Piave,
ad oggi ancora esistenti. |
● Elementi urbani principali |
Il borgo si snoda su tre assi principali:
Via
Mazzini o borgo drito che, fino a qualche anno fa,
è stato il punto vitale della comunità; Via Magra, col
suo percorso sinuoso ed articolato, che è l'ambiente più
suggestivo e pittoresco per le sue volte, le scale
esterne, gli orti interni e la particolare costruzione
in sasso; Via Marconi, che ha un percorso rettilineo
terminante presso la Chiesa e che, all'altezza di Piazza XXV
Aprile, si incrocia col Vicolo IV, caratterizzato da
un'edilizia più povera rispetto alla strada principale.
Le mura che costeggiano Via Piave (già Via
Palancati Bolano) e Via Amendola
(già Via Palancati Ponzano) sono, solo in parte, originali.
Quelle di Via Amendola furono ristrutturate durante la
costruzione di Via
Roma, che scorre sottostante,
avvenuta negli anni Cinquanta del secolo scorso. Questa
era un antico fosso, in rovina e degrado, che venne
recuperato con la realizzazione dell'acquedotto, delle
fognature e dell'edificio delle scuole elementari,
inaugurate nel 1956. Un tempo Via Roma si chiamava
Via della Fiera perché era funzionale allo
svolgimento della Fiera di San Felice (terza domenica di
ottobre) ed anche alla fiera del patrono (3 agosto).
Fuori dalle antiche mura troviamo Piazza
Garibaldi, un ampio spazio racchiuso tra Via Cisa
e Via Roma, che inizialmente era dedicata al primo re
d'Italia Vittorio Emanuele II.
La progettazione di questo spiazzo sterrato inizia verso
la fine dell'Ottocento. Nel 1903 la piazza è
imbandierata per l'inaugurazione della nuova
vasca. Terminata la II Guerra Mondiale, il paese vi pone un
monumento ai suoi Caduti e la piazza, come mai prima,
diventa un elemento fondamentale per il tempo libero di
bambini, adulti ed anziani. Negli anni Sessanta del
secolo scorso è praticamente il
salotto
del paese.
Dopo la ristrutturazione avvenuta agli inizi degli anni
Settanta inizia ad ospitare eventi ludici come "I Giochi
sotto il campanile", feste paesane, comizi politici e
tanto altro.
Sul lato ovest di Piazza Garibaldi inizia Via Tavilla
(già Via dei Mulini) che, un tempo, conduceva nella
campagna alluvionale (la Macchia) dove la gente aveva i
terreni da coltivare. Oggi invece molte aree del
comprensorio comunale sono destinate ad attività
commerciali, industriali e retroportuali del Porto
della Spezia. |
● La pieve barocca di Santo Stefano |
Un documento
del 14 dicembre 1772 così la descrive: "Nella
venerabile Chiesa di Santo Stefano, Protomartire della
Terra di Falcinello..."
E' sorta dove si trovava la pieve, nota dal 981, che
Sigerico, probabilmente, visitò al termine della tappa
che lo aveva condotto da Luni alle porte del mercato
santostefanese, confermato nel 1185 da Federico
Barbarossa al Vescovo di Luni.
Nelle sue attuali forme barocche è una |
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costruzione del XVIII° secolo,
ad opera dell'architetto genovese Ferdinando D'Andrea,
resasi necessaria per sopperire allo stato di degrado in
cui versava la vecchia chiesa, che fu demolita e
ricostruita dalle fondamenta.
Il progetto risale al 1749 e la sua
costruzione si protrasse fino al 1773, anno
in cui fu consacrata dal vescovo Giulio Cesare Lomellini.
Ha una pianta a croce greca (centrale), uno schema
negato in parte dalla prevalenza dell'asse
ingresso-presbiterio, mentre quattro arconi sostengono
l'imposta della cupola.
Nella nicchia dell'abside
che sovrasta l'altare, di gusto
ligure, si trova un imponente quadro del XVIII°
secolo raffigurante "Il
martirio di S.Stefano"
(protomartire), opera del Cibei.
Di particolare pregio sono gli stucchi e gli affreschi
del Morgari,
pitture su tela non ancora attribuite,
marmi d'altare con sculture del XV° e XVI° secolo. Sono
visibili quattro cappelle che fanno corona all'abside
centrale. Gli altari sono in marmo di vari colori. |
Natalizio e martirio di Santo Stefano |
La nascita
di Santo Stefano è legata ad un episodio che ha dei
risvolti a metà tra storia e leggenda. Due sono le
versioni di partenza, ma il finale è sempre lo stesso.
Nella prima si narra di una giovane donna nubile
che nella notte Santa si unì ad un gruppetto di spose
che si stavano dirigendo verso la grotta della Natività
per far benedire i propri figli. Arrivata sul posto la
ragazza venne però respinta dagli angeli che facevano
la guardia perché al cospetto della Madonna potevano
presentarsi solamente donne madri. Lei non si perse
d'animo e il giorno successivo escogitò un trucco per
poter passare. Avvolse una pietra in alcune bende per
simulare la presenza tra le sue braccia di un neonato.
Nell'altra versione si tramanda che la futura "madre"
di Stefano, già maritata, pur desiderando
ardentemente un figlio non era ancora riuscita a
rimanere incinta. Per non sfigurare di fronte alle altre
spose e alla Vergine Maria pensò bene di inventarsi un
bimbo ricorrendo all'artificio della pietra descritto sopra.
In ogni caso, pur essendo felice di essere arrivata al
cospetto della Madonna nella sua mente era presente il
rimorso per l'inganno operato.
La Vergine Madre se ne accorse e operò il miracolo
di trasformare il sasso in un vero bambino, il cui natalizio cade
appunto il 26 dicembre.
Maria lanciò però un avvertimento, ovvero che il piccolo nato
dalla pietra sarebbe anche morto a causa delle pietre.
Infatti, divenuto diacono di Gerusalemme, Stefano fu molto
attivo nella predicazione e le sue convinzioni sui
prodigi che Gesù Cristo, morto e risorto, avrebbe
operato tra il popolo infastidirono gli scribi e gli anziani.
Trascinato di fronte al Sinedrio venne accusato
di blasfemia e quindi lapidato fuori dalle mura della
città, diventando il primo cristiano a subire il martirio.
Parte delle reliquie di Santo Stefano è conservata dal
26 dicembre del 415 nella Chiesa di Sion a Gerusalemme.
Il 26 dicembre del 1394, durante la "Festa delle
Propaggini", altre reliquie vennero traslate
dall'Abbazia di Monopoli alla Chiesa di Santa Maria la
Greca di Putignano.
In Italia la Festa di Santo Stefano è una celebrazione
nazionale dal 1947. |
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Nel 2009 sono terminati i lavori per il completo
restauro della facciata, sagomata come le chiese liguri,
semplice ma austera. Sopra il portone d'ingresso
un'epigrafe recita: "Me edificare coeperunt - A.D.
MDCCXLIX". La chiesa attuale sorge su
edifici preesistenti, prima fra tutte una pieve
medievale che era formata da una sola navata, un solo
altare ed un soffitto a volta.
Grazie alla sua imponenza consente a chi si avvicina a Santo
Stefano di Magra di identificare, con un colpo d'occhio, il centro
storico del borgo. Presenta inoltre una curiosa particolarità:
il campanile è alto quanto la cupola. Questo è dovuto
al fatto che, durante la costruzione, l'ultimo stadio
subì danni rilevanti a causa di una fortissima scossa di
terremoto e fu eliminato dal progetto iniziale (vedi
foto più sotto). |
● Il patrono è San Felice martire |
A
Santo Stefano si venera, da oltre due secoli, il corpo
del martire romano San Felice, che un tempo era
sepolto nel cimitero di Priscilla, sulla Via Salaria a
Roma. Il soldato romano Felice fu martirizzato ai tempi
di Diocleziano, insieme ad altri legionari che |
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avevano abbracciato la fede cristiana. Nel 1755 la chiesa subì alcuni
interventi di restauro voluti dal parroco don Domenico Maria Taddei.
Il prelato, per onorare il monumentale tempio, chiese ed ottenne |
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dal cardinale Marco Antonio Colonna,
Vicario Generale della Curia romana, la concessione di
una sacra
reliquia. La scelta cadde sulle spoglie del soldato e martire
Felice, che furono rivestite alla foggia romana, unite alle
armi riposte in una apposita urna.
La reliquia fu spedita per mare a Genova e successivamente inviata e
custodita nella
Cattedrale di Sarzana. Nella terza domenica di ottobre
del 1773, con una solenne processione, il popolo di
Santo Stefano Magra la traslò nella chiesa parrocchiale.
Dapprima fu venerata in un altare in legno e poi
nell'altare laterale nord in marmo.
La festa di San Felice venne inizialmente fissata da
Roma per il 30 di agosto e, per quasi un ventennio, si
solennizzarono tutte e due le date (quella ufficiale e
quella delle prima esposizione).
Un Breve Pontificio del 1792 stabilì definitivamente che
la festa sarebbe per sempre caduta nella 3a domenica di ottobre.
Alla festa religiosa venne abbinata anche la "Fiera
di San Felice", che divenne negli anni
una delle fiere più tradizionali ed importanti del
territorio. |
● L'Oratorio di San Leonardo |
L'edificio è una
costruzione antecedente al 1400 (dedicata a San Leonardo
di Lymoges) che aveva annesso un ospedale (non più
esistente), il tipico «ospitale» per alloggiare
viandanti e pellegrini, somministrando un poco di cibo lungo
il difficile cammino della
Via Francigena.
L'oratorio si affaccia sulla piazzetta omonima
che praticamente forma un tutt'uno con quella della chiesa
parrocchiale, costruita sul punto più alto del borgo.
La prima menzione risale al 1584 da parte di Mons. Peruzzi
che lo descrive dopo una sua visita pastorale. |
S.Stefano Magra quando arriva la neve |
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A S.Stefano non nevica spesso in quanto i monti che
circondano la Val di Magra lo riparano dalle correnti fredde
che scendono dal Nord. Nel periodo
invernale, inoltre, il clima è influenzato dalle brezze
sciroccali tirreniche che si spingono nell'entroterra.
Pertanto, |
mentre a pochi chilometri di distanza, in Val di
Vara e Lunigiana, nevica, a S.Stefano piove.
Ogni tanto però alcuni fattori meteorologici estremi riescono a
combinarsi assieme per dar luogo ad abbondanti precipitazioni nevose.
Questo è accaduto nel 1985, nel 2009 e nel
febbraio 2013,
quando la coltre bianca si è depositata per ben 4 volte.
Il comune ligure allora, piuttosto che un borgo vicino al mare,
con clima mite, può diventare simile ad una
stazione invernale... |
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● Il Palazzo del Podestà o della Dogana |
Il Comune venne istituito nel 1861 e con Regio Decreto nel
1863 assunse l'odierna denominazione. Questo edificio,
costruito sul ciglio settentrionale dell'alto terrazzo
alluvionale affacciato sul Magra (un tempo Piazza Castello, oggi
Piazza della Pace), fu la prima sede
del Municipio, con annesso ONMI (Opera Nazionale Maternità
ed infanzia), fino agli anni Sessanta dello scorso secolo.
Terminata la costruzione del nuovo Palazzo Comunale |
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divenne sede delle scuole medie.
Posto in prossimità della Porta Pontremolese (o porta nord),
la sua costruzione risale al XVI secolo. Il manufatto conserva
ancora le tracce della vita mercantile nelle ampia arcate gotiche
che riemergono da intonaci successivi. |
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Fu sede appunto del Podestà
e del Parlamento, con un
grande pozzo profondo 25 metri, riaperto nel 1834
e riedificato, con costruzione di un tetto a padiglione
affinché la gente potesse stare al coperto durante i giorni di pioggia.
Negli anni '80 è stato completamente ristrutturato per poi
diventare la sede della Biblioteca
Civica "Cesare Arzelà",
dotata di oltre 10.000 volumi e di sale
per corsi, riunioni ed iniziative sociali. Questa funzione
si è esaurita nel settembre 2015, quando la biblioteca è
stata trasferita nelle aree della ex Ceramica Vaccari a
Ponzano Magra (Belaso). |
● La Porta Nord o Pontremolese |
Il catasto napoleonico la definiva "Porta
e strada alla Lombardia" per l'importanza
di trovarsi sulla grande via di comunicazione tra la Val
di Magra e L'Emilia, attraverso il Passo della Cisa.
E' ancora visibile, in parte, la grande base
fatta
a scarpata con blocchi di calcare.
Attraversata dai pellegrini diretti a Roma o in
Terrasanta, è sempre stata la più importante di Santo
Stefano di Magra e già dal XVI° secolo era sede della
prima gabella. |
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Da alcuni reperti fotografici e testuali si evince che
nel maggio del 1930 fu costruito, in modo posticcio e
molto curioso, un arco simile nella parte sud del centro
storico, nel punto in cui la strada della Cisa inizia
l'attraversamento del paese (oggi Piazza Garibaldi).
Il monumento temporaneo, tutto rivestito di fronde verdi,
venne eretto in onore del ministro dell'Agricoltura Acerbi, giunto a Santo
Stefano Magra per inaugurare la galleria
di Caprigliola del Canale Lunense e la
centrale elettrica "Giorgio
Tognoni" che ne sfruttava l'acqua. |
La piana alluvionale della "Macchia" |
Fin dall'origine del borgo gli abitanti di S.Stefano
sono sempre stati impegnati in una gigantesca e tenace
lotta contro la Magra. Diversi documenti storici parlano
degli sforzi ciclopici sostenuti in ogni epoca per
dominare il corso del fiume.
Dalla lettura di questi testi si apprende che nel 1800
si verificò una disastrosa esondazione delle acque le
quali, riversandosi sulla sottoposta pianura coltivata,
trascinarono via tutta la terra e lasciarono dietro di
loro una superficie nuda e coperta di ghiaia.
Col passare del tempo il fiume cominciò a ritirarsi e ad
avvicinarsi al suo antico corso, non senza aver
depositato sul terreno inghiaiato della fine sabbia e
fertile limo. In quel tratto di piana alluvionale
iniziarono ben presto a germogliare delle piante di
ontano, il che faceva ben sperare per il recupero delle
perdute proprietà agricole.
L'Amministrazione comunale ritenne che tale evento
potesse tornare di pubblico vantaggio e quindi pensò di
conservare quella "macchia" allestendo un bando che fu
approvato dal Governo di Genova. In tal modo prese corpo
una naturale difesa dalla continua minaccia della Magra. |
Sintesi e adattamento da "Lunigiana ignota"
di Carlo Caselli (Il viandante) - Arnaldo Forni Editore |
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● Il borgo di Ponzano Superiore |
Prima frazione di Santo Stefano di Magra per importanza,
soprattutto storica, fu luogo di accoglienza lungo il
tratto di monte della Via Francigena. L'Ospedale
di Ponzano si trovava presso il castello, lungo la salita
che conduceva alla sommità del colle ed era ancora
funzionante nel XVIII secolo. E' identificabile ancora
oggi nella casa che si trova ad occidente della grande
torre campanaria che fiancheggia la chiesa parrocchiale.
Il campanile, secondo il Repetti, è tutto quello che
rimane dell'antico castello malaspiniano.
L'abitato di Ponzano, con le sue abitazioni adagiate sul
pendio ripido del colle, si sviluppò attorno ad un
nucleo originario, formato dal castello, dalla chiesa e
dal cimitero, circondato ancora oggi da un anello viario continuo.
L'aspetto medievale del borgo si percepisce ancora nella
sua struttura; nelle strette strade, nella continuità
dei fronti edilizi, nei portali in pietra che ogni tanto
affiorano nelle pareti intonacate.
Si possono osservare: il Palazzo Remedi,
impianto del XVII secolo,
la cui corte è oggi utilizzata per rappresentazioni
teatrali, incontri ricreativi e culturali; la
Pieve di San Michele Arcangelo risalente al
XIII secolo che contiene numerose tele del XVII - XVIII e XIX
secolo e un organo del 1825 di
Filippo Tranci, spostato nel 1842 dalla
chiesa di Sant'Andrea di Sarzana.
Nel 1767 i Remedi avevano il giuspatronato sulla
chiesa e vi facevano celebrare messa dal cappellano
D. Paolo Ricci. Gli altari (nove in tutto) sono adornati
con tele che raffigurano episodi della vita dei santi ai
quali sono dedicati. In quello della Visitazione è
interessante il richiamo alla celebre tela di
Domenico
Fiasella contenuta nella cattedrale di Sarzana.
Nell'altare di Sant'Anna riposano le spoglie integre di
Santa Concordia, martirizzata nel 258 d.C. sotto l'imperatore Gallieno.
Sulla scalinata che sale al sagrato della chiesa
è possibile osservare una lapide bifronte raffigurante,
da un lato, lo stemma di San Giorgio
che uccide il drago (1541 - simbolo di Genova) e, dall'altro, lo
stemma con
i gigli di Francia e la corona, recante la data 1495,
segno del passaggio di Carlo VIII sul territorio di Ponzano.
L'ampio panorama che si può ammirare da Ponzano
Superiore, soprattutto dalla terrazza fatta
costruire dal marchese Remedi di fronte al suo palazzo
nel 1734, è uno dei più interessanti della valle del
Magra.
Visibili inoltre la confluenza col
fiume Vara, al piede dello spartiacque che ha origine nel sistema
del Gottero, il golfo della Spezia, il crinale che
giunge a Portovenere, la dorsale dell'isola Palmaria.
Per ulteriori info su Ponzano Superiore
vedi link nella colonna a destra
"I Remedi a Ponzano
Superiore". |
● La frazione Ponzano Madonnetta |
Oltre a
Ponzano Belaso e Ponzano Superiore, un'altra frazione
comunale è quella di Ponzano Madonnetta, così
chiamata in relazione ad un fatto prodigioso avvenuto il
10 luglio del 1647.
Quel giorno un ragazzo di quattordici anni, Giovanni
Battistini, dopo essersi recato ad un vicino
mulino stava facendo ritorno nella sua dimora,
posta sul colle di Castiglioni, quando gli apparve la |
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Madonna. In seguito all'accaduto, in quel punto sorse un
oratorio mariano (ultimato nel 1670) che, per circa
due secoli, fu luogo di devozione e pellegrinaggi. Intorno
alla metà |
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dell'Ottocento venne edificato un vero e proprio
Santuario con istituzione della parrocchia intitolata a San
Bartolomeo. Visto che il Santuario era isolato nella campagna,
per meglio segnalarlo a viandanti e pellegrini venne
costruita, lungo quella che oggi è la Strada Statale n.
62 della Cisa, una piccola cappella con l'immagine di Nostra
Signora delle Grazie, più comunemente conosciuta
come "La Madonnetta".
Nella chiesa della Madonna di Castiglioni, giunta
fino a noi con le fattezze originali, è conservato un
dipinto del noto pittore senese del XVI secolo
Domenico Beccafumi raffigurante la Vergine con il
Giglio e San Giovannino.
A Ponzano Madonnetta si trova anche la villa che i
marchesi Remedi costruirono sui terreni di loro proprietà,
ovvero
Villa Pratola (vedi link nella colonna
di destra) che è rivolta verso il loro palazzo
di Ponzano Superiore, come la villa Malaspina di Caniparola
(prima della costruzione del giardino all'italiana), e come la
villa del
marchese Brignole Sale a Groppoli. |
FONTI:
Assessorato alla Cultura e Turismo del comune di S.Stefano di Magra;
Segnaletica turistica della Via Francigena a cura del CAI e del
Comune di S.Stefano di Magra;
Caro Santo Stefano - Guida illustrata
dell'esposizione di foto d'epoca;
Album della Spezia a cura di Giorgio Batini
- Edito da LA NAZIONE di Firenze;
QN Quotidiano Nazionale e Il Secolo XIX di Genova; |
Alcune immagini
presenti nella pagina si riferiscono alla "Rievocazione di un antico mercato sulla Via Francigena",
che si tiene ogni anno, a fine luglio, nel centro storico comunale |
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Close Up |
Fotografie, eventi, turismo,
storia e news del territorio... |
Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
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Villa Pratola dimora storica
La sua costruzione
risale al tardo barocco. Era la casa di campagna dei marchesi
Remedi, posta nel piano di Ponzano, oggi restaurata per finalità ricettive, tipo matrimoni,
cene, eventi musicali e culturali tra cui le giornate ADSI... |
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I
Remedi a Ponzano Sup.
Nei primi decenni
del sec. XVIII i marchesi Remedi, nobili sarzanesi e del Sacro
Romano Impero, costruirono un loro palazzo sulla sommità del
colle di Ponzano e si adoperarono inoltre per ristrutturare
tutta la parte alta dell'antico nucleo medievale... |
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Il Castello della Brina
Dopo
lunghe e meticolose ricerche archeologiche
è stata recuperata e resa accessibile l'area
dove sono conservati i resti di questo antico
maniero, posizionato sul sentiero di monte
della Via Francigena, tra Ponzano Superiore
e Falcinello... |
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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove parte questo sito... |
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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati... |
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La Via Francigena di Valle
Questa variante storica della
VF, riaperta il 21 settembre 2003, parte dalla località Brunetto di Aulla
per giungere a S.Stefano di Magra. E' un percorso di fondovalle
sulla sponda sinistra del Magra, lungo il quale i pellegrini
trovavano accoglienza e ricovero presso l'Ospitale dell'Arforara
con annessa cappella dedicata alla Madonna degli Angeli... |
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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a
Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di
Cristo. La Via Francigena non vide solo il passaggio di
pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero
a confronto la loro cultura con quella dei territori
attraversati... |
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Il Canale Lunense
Inaugurato nel
maggio 1930, prende acqua dal fiume Magra, nei pressi di Isola
di Caprigliola, ed è la più importante opera idraulica ad uso
irriguo della vallata. Le sue sponde vengono oggi utilizzate per
lo scorrimento di una pista ciclabile... |
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Ex
Colonia Olivetti
E' un grande
complesso edilizio, costruito nel 1938 a Marinella di Sarzana, che
da parecchi anni versava in stato di abbandono. Nel maggio del 2022 è
stato acquistato da un gruppo immobiliare, specializzato nel recupero e
riqualificazione di edifici storici e vincolati, per trasformarlo
in un resort di lusso... |
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Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra
una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La
fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di
polvere... |
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Nubifragio del 25/10/2011
Un evento
atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a forti
precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana. Come
conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi hanno
originato una vera e propria apocalisse... |
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Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i
disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da
sempre una costante del territorio... |
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Foto del borgo |
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Panorama anni Sessanta |
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Panorama con arcobaleno |
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Panorama anni Settanta |
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Piazza Oratorio |
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