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IL TELEGRAFO - Il primo numero della testata nata a Livorno nell'aprile del 1877 (Edizione della sera)

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Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 
 
 
 

Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
Villafranca
VILLAFRANCA - Il Ponte Vecchio e la Chiesa di San Giovanni
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Sede del Museo Etnografico della Lunigiana
A Villafranca si trova il Museo Entografico della Lunigiana, allestito all'interno di mulini quattrocenteschi, che illustra attività, consuetudini, usi, costumi e riti della cultura popolare della Lunigiana. Il Museo è suddiviso in tredici sezioni ognuna delle quali testimonia un'antica cultura ed illustra da una parte le fondamentali attività economiche e dall'altra la vita quotidiana degli abitanti di Lunigiana e Val di Magra. Due sezioni audiovisive illustrano a turisti e visitatori lo sviluppo, la storia e le tradizioni della terra lunigianese.
Il borgo di Villafranca conserva ancora apprezzabili tracce delle antiche fortificazioni e interessanti particolari dell'edilizia urbana medievale. Sorse probabilmente all'ombra del Castello di Malnido e trovò un forte sviluppo nei secoli XII e XIII. Con la divisione dei beni tra i due rami malaspiniani del 1221, il centro venne compreso nel feudo di Mulazzo ed assegnato a Corrado dello Spino Secco, finché dal 1266 fu sede amministrativa e residenziale del nuovo marchesato autonomo dei Malaspina. La signoria Malaspiniana, pur tra lotte e divisioni, e alcune parentesi armate degli Sforza, di Giovanni dalle Bande Nere e degli spagnoli, protrasse il suo
Altri comuni della Lunigiana
Aulla Pontremoli Fivizzano Casola e Alta valle dell'Aulella
Fosdinovo   Villafranca   Filattiera Bagnone   Comano   Zeri
Podenzana   Licciana Nardi   Mulazzo   Tresana
dominio fino alla Rivoluzione Francese e alla invasione napoleonica. Dopo il Congresso di Vienna, Villafranca e l'Alta Lunigiana fecero parte prima del Ducato di Modena, poi di Parma, a cui appartennero fino al 1860, all'annessione al Regno d'Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale la vallata e la città furono pesantemente bombardate e molte antiche costruzioni andarono distrutte. Tra queste il castello dei Malaspina e la Chiesa di San Nicolò, della quale resta il solo campanile. Danneggiata invece la cinquecentesca Chiesa di San Francesco, che poi subì interventi di restauro. Nei pressi del ponte sul torrente Bagnone si può fare una visita alla Chiesa di San Giovanni Battista, ricostruita sulle strutture di un antico edificio trecentesco.
Villafranca vanta oggi una forte presenza di negozi di antiquariato e nella frazione di Filetto si svolge il tradizionale mercato di oggetti usati, arredi, mobili, stampe e libri di antica memoria.
● La frazione Filetto
Il toponimo Filetto è da ricondurre al termine greco filakterion indicante un luogo fortificato. E' il borgo più originale di tutta la Lunigiana per il suo impianto urbano a forma di quadrilatero. Delle quattro torri sui lati, una è ancora oggi integra. E' uno splendido esempio di costruzione medievale sorta su un abitato romano, poi ampliato e fortificato dai bizantini.
Nell'alto medioevo fu parte del limes, la linea di difesa bizantina, composta di fortificazioni allineate con il centro di Sorano.
Grafica titolo argomento  La fiera di San Genesio
Alla fine di agosto, l'appuntamento clou è con la Sagra di San Genesio, che si tiene all'ombra della Selva di Filetto, nei pressi dell'oratorio dedicato al Santo e risalente al XVI secolo. Di questa si hanno tracce a partire dal 1577. Era un'importantissima fiera di bestiame e merci, un punto di riferimento basilare per l'economia della vallata. Col tempo ha perso quasi del tutto questa caratteristica per rimanere una gioiosa festa di vallata, con musica, parco divertimenti, bancarelle che offrono ogni genere di prodotto, rivenditori di attrezzature agricole che fanno promozione alla loro attività.
Nel medioevo Filetto non appare più solo come una fortificazione ma come un borgo murato la cui funzione era esaltata dall'incrocio in esso della Via Francigena di fondovalle con una direttrice trasversale, che ancora oggi passa dalle due porte costruite nel '500. La funzione stradale è deducibile da documenti attestanti che nel medioevo esisteva l'ospitale di Selva Donica, nella selva di Filetto. Questa famosa distesa di castagni secolari, con alberi
contorti e stanchi per il peso degli anni, si trova appena fuori del borgo, lungo una vasta piana alluvionale. Ogni anno, il 25 di agosto, in questo luogo si tiene la fiera di San Genesio, (vedi sopra) che è una delle più grandi della Lunigiana.
Durante l'inverno, quando i castagni si presentano mondi delle foglie, la selva assume un aspetto triste e tenebroso assieme, anche perché risultano maggiormente visibili quelle piante che sono state ferite dalla caduta
FILETTO di VILLAFRANCA - Bancarella di vasellame durante il mercato dell'antiquariato
dei fulmini o altre che, dopo essere seccate, hanno assunto un aspetto mummificato. Per questo motivo alcuni sostengono che Dante Alighieri, durante il suo soggiorno in Lunigiana, l'abbia vista e ne abbia tratto ispirazione per cantarla nell'Inferno.
● La Statua-Stele di Filetto
Una tra le più belle ed intatte statue-stele che siano state rinvenute nel bacino del Magra è quella tornata alla luce all'interno della selva di Filetto, un secolare castagneto dal quale, secondo tradizione, Dante Alighieri avrebbe tratto l'ispirazione per i versi riguardanti la sua «selva oscura».
Questa statua antropomorfa è anche conosciuta come «Stele Bocconi» in quanto, dopo la sua scoperta, fu custodita nel cortile del Palazzo Bocconi di Pontremoli.
Il blocco di arenaria è alto circa un metro e trenta e porta scolpita una figura maschile, sommariamente indicata dalla testa a tutto tondo, dalle braccia e dalle gambe. Altri elementi della decorazione sono: un'ascia, due giavellotti, un pugnale ad antenne ricurve, una cintura che cinge la vita del personaggio. Sul suo petto c'è anche una iscrizione in caratteri etruschi, corrosi dal tempo e pertanto non sufficientemente visibili per essere letti ed interpretati.
Il castagneto della selva di Filetto era un luogo di ritrovo delle antiche popolazioni, un bosco sacro e misterioso, dove vi si svolgevano anche riti magici e misteriosi. Gli studiosi pertanto, tra altre cose, ipotizzano che le statue-stele possano raffigurare divinità, oppure eroi, guerrieri, capi tribù, sacerdoti o personaggi di rilievo, divinizzati con processo magico. La loro presenza potrebbe indicare il luogo di sepoltura di questi ermetici personaggi maschili e femminili.
● La frazione Malgrate e il suo castello
Sorge su un colle posto nella parte terminale della valle del Bagnone. Il primo nucleo del suo castello fu edificato intorno alla prima metà del XIII secolo dai marchesi Malaspina di Filattiera per la sua posizione strategica di controllo e difesa della valle sottostante. Comprende una torre circolare affiancata da una costruzione
VILLAFRANCA - Panorama del colle di Malgrate / © Giovanni Mencarini

Il colle di Malgrate nella valle del Torrente Bagnone

fortificata che era la dimora feudale dei marchesi.
Le origini del castello sono riconducibili ai Malaspina dello Spino Fiorito, che ebbero il loro dinasta in Obizzino. Costui, come è noto, nella divisione familiare del 1221 ottenne tutti i possessi alla sinistra del fiume Magra (ad eccezione di Villafranca) e stabilì la propria sede a Filattiera. Questo feudo, che inizialmente comprendeva molti beni, tra i quali Malgrate, conobbe in seguito vari smembramenti tra i successori di Obizzino. Nel 1351, durante la divisione avvenuta tra gli eredi di Niccolò, detto il Marchesotto, dal feudo originario di Filattiera si staccarono ancora altri possessi che diedero vita alla costituzione di feudi minori, tra cui quello di Malgrate.
Fu in quel periodo che Malgrate vide sorgere anche il castello, probabilmente edificato su un precedente fortilizio. Il maniero era concepito per essere una confortevole dimora signorile e, allo stesso tempo, una valido strumento militare di difesa.
Questa caratteristica venne accentuata con la costruzione di un'alta muraglia merlata, di un fossato e del relativo ponte levatoio.

Scenografie presso
il castello
durante il presepe
vivente di Malgrate

MALGRATE (Presepe vivente) - Re Erode e le sue cortigiane sulla porta del castello
Nel maniero rimangono ancora oggi visibili alcune tracce del ponte levatoio che proteggeva l'accesso sul fronte ovest della cinta muraria. Sono inoltre visibili la corte con la cisterna per l'approvvigionamento idrico ed alcuni ambienti di servizio organizzati nei secoli XV e XVI per adattarli alle nuove esigenze abitative e amministrative connesse alla vita del feudo.
Dopo essere appartenuto per oltre quattro secoli ai rami malaspiniani dello Spino Fiorito, dopo avere conosciuto assalti e distruzioni, Malgrate venne ceduto dall'ultimo signore a Milano e, dopo poco, venne acquistato dai marchesi Ariberti di Cremona, che lo restaurarono. Nel XVIII secolo fu ereditato dai Freganeschi di Milano che lo tennero fino alla soppressione dei feudi.
● La Statua-Stele di Malgrate
Presso Malgrate sono stati rinvenuti vari reperti archeologici in pietra arenaria, scolpiti arcaicamente, dove risulta abbozzata una figura umana. Si tratta di Statue-Stele e Statue-Menhirs, raffiguranti divinità pagane che erano oggetto di culto dei Liguri-Apuani (vedi link in testa alla pagina).
A Malgrate una statua-stele fu murata all'esterno di una casa colonica nei pressi del castello, dove rimase fino al 1908, quando fu trasferita al Civico Museo della Spezia. La scultura era stata trovata casualmente da alcuni coloni che stavano effettuando uno scavo in un poggio boscoso.
La stessa rappresenta una figura femminile, parzialmente alterata e modificata in epoca non precisata. Risulta infatti mutilata della parte inferiore; inoltre appare rimaneggiata nei lineamenti del volto e presenta gli avambracci e i seni scalpellati.
Si tramanda che accanto alla statua fosse stato rinvenuto un vaso pieno di antiche monete d'oro. Il recipiente venne preso in consegna da uno degli scavatori il quale si incaricò anche di cambiare le monete antiche in quelle moderne per dividerle con gli altri compagni di ventura. Sfortuna per loro, nessuno rivide mai più lo scavatore e tantomeno il tesoro...
● La frazione Mocrone
Il villaggio, tipico centro rurale di fondovalle, pare sia sorto prima di Malgrate dove molti, per decreto del Marchese, dovettero portarvi la residenza onde popolare i dintorni del Castello. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Maurizio, si erge solitaria su una collinetta poco distante dal paese. L'edificio, che presenta tratti architettonici e stilistici riconducibili ai secoli XIII e XIV, è stato recentemente restaurato.
Nella piazzetta centrale del borgo è collocato il monumento a Alberico Benedicenti, inaugurato il 23 settembre 2012. Noto farmacologo e fisiologo italiano, nato a Mondovì nel 1866 e deceduto a Mocrone nel 1961, Benedicenti fu tra i primi ricercatori che applicarono i metodi chimico-fisici alle indagini biologiche. Laureato all'Accademia di Francia, insegnò all'Università di Genova per poi fondare la Scuola di Farmacologia Sperimentale.
Altre frazioni di Villafranca sono Virgoletta, Fornoli, Merizzo e Irola.
● L'aviatore Flavio Torello Baracchini
A Villafranca, in Piazza Aeronautica, si erge un artistico monumento dedicato all'asso dell'aviazione Flavio Torello Baracchini che si distinse oltremodo nei combattimenti aerei a cui partecipò durante la prima guerra mondiale.
Era soprannominato "L'Aquila della Lunigiana" e tutti lo consideravano uno dei più bravi piloti dell'aviazione, tanto da definirlo "l'asso degli assi" oppure il "D'Artagnan del cielo".
Alla fine della grande guerra tornò a casa con un sacco di onorificenze e il petto pieno di medaglie al valore, dopo avere riportato 31 vittorie nei combattimenti aerei.
Flavio Torello Baracchini  era nato a Villafranca il 28 luglio del 1895 dal padre Ulisse e dalla madre Zaira. Dopo avere studiato alla Spezia si era cimentato brillantemente in vari sport. All'entrata in guerra dell'Italia si era arruolato volontario prestando servizio nel terzo reggimento telegrafisti di Mantova.
Dopo un po' di tempo aveva chiesto di poter frequentare un corso di pilotaggio a Venaria Reale. La sua passione per il volo lo portò a conseguire rapidamente il brevetto per poi essere inviato al fronte come caporale pilota presso la 26ma squadriglia di ricognizione.
Grazie alla sue incredibili acrobazie nell'aria e all'ardimento dei suoi voli ottenne subito un encomio solenne.
Il suo coraggio lo portò a chiedere di essere spostato alla Malpensa per frequentare la scuola dei caccia e diventare un pilota cacciatore con il grado di aspirante ufficiale: da quel giorno ebbe inizio la sua gloria.
Nella prima guerra mondiale Baracchini si impose subito con i suoi combattimenti a distanza ravvicinata, piombando sugli aerei avversari con manovre spericolate, sgranando raffiche dalla sua mitragliatrice Maxim. Celebri rimasero anche i suoi giri della morte e le rischiose picchiate messe in atto durante l'inseguimento degli aerei nemici.
Come già menzionato più sopra, negli anni dal 1917 al 1918, in pochi mesi di caccia, riportò 31 vittorie e venne citato per ben due volte nei bollettini di guerra del Comando Supremo.
● Percorsi per le mountain bike
La Società Ciclistica Villafranca, in collaborazione con i comuni di Villafranca in Lunigiana e Bagnone, ha realizzato 5 percorsi Mountain Bike/Trail/Run che interessano tutte le frazioni del Comune di Villafranca e gran parte di quelle del Comune di Bagnone. I tracciati si snodano lungo antiche vie di comunicazione tra paesi, mulattiere, strade forestali, suggestivi singletrack nel bosco, tratti di Via Francigena e Via del Volto Santo ed, in piccola parte, su asfalto.
I percorsi vengono segnalati con apposite tabelle recanti l'indicazione della direzione, numero e colore identificativi della traccia che si intende percorrere e la successiva località verso la quale ci si sta dirigendo. E' possibile inoltre scaricare la traccia GPS sul proprio dispositivo scansionando il QR Code presente accanto alla descrizione dei singoli percorsi.
Le numerazioni adottate partono dal numero 20 e crescono in relazione alla difficoltà tecnica e all'impegno fisico richiesto. Il percorso più semplice è contrassegnato da una stella e via via si sale fino a quello con difficoltà più elevata (5 stelle). Su tutti i percorsi bisogna rispettare il codice della strada e moderare la velocità nell'attraversamento di borghi e centri storici. I biker, ai quali è fortemente raccomandato l'uso del casco, sono invitati a rispettare l'ambiente e gli animali presenti sul territorio e hanno il divieto assoluto di non abbandonare rifiuti a terra.
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  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Manuale del cicloturista

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Per la realizzazione delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo turistico di questo mezzo di locomozione...

Itinerario cicloturistico
sulle strade del miele
e del castagno

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Trattasi di un percorso semi-circolare che attraversa vari comuni della Lunigiana, tra i quali quello di Villafranca. Ci si sposta sulle colline che si affacciano lungo le due sponde del fiume Magra, in un comprensorio dove vengono prodotti il miele e la farina di castagne a marchio DOP...

Itinerario cicloturistico
verso il Passo del Brattello

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All'andata si sale fin sopra il valico, a più di 1000 metri di quota, viaggiando per 53 chilometri, anche lungo la Strada Provinciale n° 31. Il percorso di ritorno è più corto (50 km) e prevede il passaggio da Filattiera, lungo la Statale n° 62 della Cisa, dove è posta l'area archeologica della Pieve di Sorano...

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Carta della Lunigiana Storica
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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
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I pellegrinaggi a Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero a confronto la loro cultura con quella dei territori attraversati...

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In Lunigiana le pievi romaniche del periodo medievale costituiscono esempi artistici molto rilevanti. Anticamente le pievi avevano competenza esclusiva per la somministrazione dei sacramenti e per la sepoltura, non essendo tale prerogativa riconosciuta a cappelle, basiliche e monasteri...

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Castelli medievali
In Italia la Lunigiana ha la più alta concentrazione di antichi castelli. Se ne contano circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati e/o ristrutturati, altri un po' meno. Tutti hanno alle spalle storie interessanti...

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La Ferrovia Pontremolese
In origine la linea ferroviaria Parma - La Spezia era lunga 120 chilometri. I lavori per la sua costruzione iniziarono nell'ottobre del 1880 e durarono 14 anni. Oggi sono in corso opere per un potenziamento strutturale ed il raddoppio dei binari, già completato per oltre un 50% del percorso...

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