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Scoperte, invenzioni, record
e avvenimenti importanti che
hanno segnato il XX Secolo |
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Finestre fotografiche
su Liguria e Toscana |
GENOVA |
Il capoluogo
della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col Giubileo
del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La "Valle
dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La "Terra
della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e
perfettamente conservati... |
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Close Up |
Argomenti
del sito in primo piano,
eventi, news e storia del territorio |
La mitica Fiat 508 Balilla
Questa vettura rivoluzionaria venne ufficialmente
battezzata il 12 aprile del 1932 al 5° Salone
dell'Automobile di Milano. Aveva tre marce; era
slanciata, veloce e consumava molto poco... |
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Mezzi da lavoro storici
I raduni e le
esposizioni di questi autoveicoli sono un modo per ricordare ed
onorare le persone che, in passato, questi mezzi li hanno
guidati per mestiere... |
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Mezzi militari storici
I più celebri
veicoli militari che hanno partecipato alle vicende della
Seconda Guerra Mondiale sfilano per strade e piazze e mantengono
vivo il ricordo di quei terribili giorni... |
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Tuning:
l'arte delle 4 ruote
Quello di apportare alla
propria autovettura dei
cambiamenti a livello motoristico
ed estetico è un fenomeno che
ebbe inizio intorno alla
metà del Novecento.
La capostipite delle auto tuning
fu la mitica Fiat 500 Abarth... |
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Ferrovia Aulla-Lucca
Il
fascino dei treni d'epoca
e delle locomotive a vapore |
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Ferrovia Pontremolese
Una
linea di vitale importanza
per La Spezia e la Lunigiana |
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Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino
e sono un "monumento
geologico" unico al mondo... |
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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove
parte questo sito... |
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Antiche ricette in Lunigiana
Piatti prelibati di
una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal
sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo
essere stati riscoperti a nuova vita. |
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Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
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Il dialetto genovese
Le trasformazioni
fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno
inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i
secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva,
che oggi viene insegnata anche nelle scuole... |
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Infiorate del Corpus Domini
"Per tetto un cielo di stelle e
per strada un tappeto di fiori...".
A Brugnato, ogni anno, giovani e
meno giovani si radunano nel
centro storico per abbellire strade
e piazze con disegni floreali,
secondo un'antica tradizione che
origina da un miracolo
avvenuto a Bolsena... |
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INDICE GENERALE
'800
CRONACA 01
02
03
04
05
06
SPORT
GIRO
TOUR
CICLISMO
MOTORI
ALTRI
FAUSTO COPPI
INTER
RIVISTE |
MAGGIO 1948 - Biondetti su Ferrari vince la XV Mille Miglia, la più grande corsa del mondo |
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Tazio Nuvolari con la Ferrari 2000
costretto al ritiro dopo una incredibile
corsa |
(LA GAZZETTA DELLO SPORT del 3 maggio
1948) - "Ha vinto ancora Biondetti.
Per la terza volta l'anziano campione
toscano, che porta impressi sul volto i
segni delle sue audacie, iscrive il suo
nome sul libro d'oro della più grande
corsa automobilistica del mondo, questa
nostra popolarissima «Mille Miglia», che
è stata oggi vissuta febbrilmente da
milioni e milioni di uomini in ascolto
(alla radio) o schierati sulle belle
strade d'Italia. Nuova vittoria di un
uomo che ha raggiunto i suoi traguardi
più luminosi, attraverso una dura lotta
con i mezzi meccanici ed una dura lotta
con avversari e amici... L'eroe della
corsa era ancora Tazio Nuvolari. Da
Pesaro a Roma, l'intramontabile
mantovano volante era riuscito a
prendere ai suoi avversari 12 minuti e
più di vantaggio... Da Roma a Firenze i
migliori protagonisti della
corsa venivano
eliminati per incidenti meccanici o
episodi fortuiti... |
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A Livorno solo Alberto Ascari (vedi foto
a destra) pareva ormai l'unico in grado
di ostacolare la trionfale marcia di
Nuvolari, ma anche lui avrebbe in
seguito dovuto abbandonare la corsa...
Una passeggiata quindi... No!. Quando
Nuvolari aveva ancora 25 minuti di
vantaggio su Biondetti e bisognava
attraversare l'Appennino fino a Bologna,
al quartier generale della corsa arriva
la notizia che il pilota della Ferrari
stava correndo senza cofano motore ! Un
guaio se fosse piovuto. A Brescia si
sono vissute ore di intensa emozione.
Tutti attaccati al telefono o alla
radio... A Bologna non piove ma nuvole
nere appaiono laggiù verso Modena...
Chiamiamo Modena: il vantaggio è
inalterato ma Nuvolari passa senza il
cofano motore, senza un parafango e
senza un seggiolino! Ci torna in
mente la prima vittoria di Tazio nel
1924 quando vinse il Circuito di Rapallo
con la macchina tutta fracassata... A
Modena inizia a piovere... A Reggio
Emilia, dove era previsto l'ultimo
rifornimento di casa Ferrari, Nuvolari
non ci arriverà. Si è dovuto ritirare a
circa un chilometro, nei pressi di Villa
Ospizio, per la rottura del freno, del
perno di una balestra e del cofano...
Tutti i superstiti meritano elogio e
riconoscenza: la Mille Miglia è |
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una gara dura
e seria e sarà sempre più dura e
sempre più seria. Giungere al
traguardo di Brescia è una
laurea d'onore e di abilità...
La Mille Miglia, anche col
precipitare di molte illusioni,
rimane più che mai la gara più
bella del mondo". |
Conquistato il record del maggior numero di iscritti
ad una gara automobilistica |
Brescia, 2 maggio 1948 -
Il via alla gara è stato dato
dall'on. Meda (Sottosegretario
alla difesa, in rappresentanza
del Governo) ed un minuto
passata la mezzanotte la coppia
Bevilacqua-Carboni ha aperto la
sfilata delle 187 macchine
che hanno consentito alla XV
Mille Miglia di conquistare un
nuovo invidiabile primato:
quello del maggior numero di
vetture che si siano mai
allineate ad uno start di
partenza di una corsa
automobilistica.
La bandiera bianco azzurra
del mossiere è stata
alternativamente alzata anche
dal vice-sindaco Boni, dal
Presidente dell'Automobil Club
di Brescia dott. Vittorio
Folonari, da Aymo Maggi
(presidente dell'A.S.A.I.) e
Rodolfo Mugnai (segretario
generale dell'A.S.A.I.), da
Antonio Brivio (presidente della
C.S.A.I.) e da Renzo Castagneto
(direttore generale della
corsa). Ultima a partire la
coppia Righetti-Sterzi che ha
lasciato Brescia alle ore 4:38.
In viaggio verso Roma ci
sono 32 vetture nella classe
2000 sport ed oltre, 67 nella
1100 sport, 37 nella 750 sport,
19 nella 1100 turismo e 32 nella
oltre 1100 turismo, nella quale
molta curiosità hanno destato le
Healey di Lurani, Healey e Haines.
La vigilia a Brescia aveva
assunto un ritmo febbrile,
favorita anche da un sole
magnifico, buon auspicio per la
gara dopo una giornataccia di
acqua e di vento. Piazza della
Vittoria ritornava ancora una
volta ad essere ancora il grande
salone cittadino pronto a
ricevere gli ospiti sportivi
convenuti per la più grande
sagra motoristica del mondo. |
Dagli anni '70 la Mille Miglia è tornata sulle nostre strade
come gara di regolarità |
A partire dal 1977 i bolidi che hanno fatto
la storia della Mille Miglia sono nuovamente
in gara grazie ad una rivisitazione in
chiave moderna del grande evento motoristico
del passato che partiva da Brescia,
raggiungeva Roma e tornava indietro seguendo
un percorso a forma di «otto» lungo 1.600 Km,
corrispondenti appunto a mille miglia.
Ai nostri giorni, ovviamente,
non sarebbe stato possibile rimettere in
piedi una corsa automobilistica con tutti i crismi
percorrendo strade di normale circolazione:
troppi pericoli a causa della velocità e troppe
problematiche, non ultima quella di bloccare mezza
Italia per qualche giorno.
A tal proposito, va ricordato infatti che la Mille
Miglia storica venne definitivamente soppressa nel
1957 in seguito ad un grave incidente
avvenuto in provincia di Mantova nel quale
morirono il pilota spagnolo De Portago ed il
suo navigatore unitamente a 9 spettatori,
cinque dei quali erano bambini.
Fino ad allora la corsa bresciana, ideata
come gara unica in linea dal conte Aymo
Maggi assieme all'amico Renzo Castagneto nel
1927, aveva visto 24 edizioni durante le
quali il tracciato era stato modificato
varie volte e, per questo motivo, non sono
confrontabili tra loro le performance
ottenute dai piloti vincitori.
Nell'albo d'oro della corsa il pilota
toscano Clemente Biondetti occupa la prima
posizione con 4 vittorie davanti a Tazio
Nuvolari (2 primi posti e due secondi posti)
e Giuseppe Campari (2 primi posti, un
secondo ed un terzo). Biondetti capeggia
anche la graduatoria dei piloti che sono
riusciti nell'impresa di vincere alla Mille
Miglia più volte consecutivamente (3 volte
negli anni 1947, 1948 e 1949) davanti a
Giuseppe Campari (2 volte nel 1928 e 1929).
L'edizione del 1948 vinta da Biondetti (vedi
alcune informazioni storiche in testa a
questa pagina) fu quella caratterizzata dal
percorso più lungo di sempre, che arrivò a
1.830 chilometri.
La media oraria più alta in assoluto rimane
quella ottenuta nel 1955 dall'inglese
Stirling Moss che portò a termine il
percorso classico di 1.600 Km in poco più di
10 ore, viaggiando ad oltre 157 Km/h.
Per quanto riguarda le case costruttrici la
"regina" delle Mille Miglia è stata L'Alfa
Romeo che ha conquistato 11 primi e secondi
posti più 10 terzi posti e nella graduatoria
sta davanti alla Ferrari (8 vittorie, 5
piazze d'onore e 4 terzi posti) e alla
Mercedes Benz (2 vittorie e 2 piazze
d'onore). In ben 9 edizioni il marchio di
Arese ha conquistato i primi tre posti del
podio. La Ferrari è riuscita in questa
impresa due volte e la OM una volta. L'Alfa
Romeo è al primo posto anche per quanto
riguarda le vittorie consecutive (7 dal 1932
al 1938) davanti alla Ferrari (6 dal 1948 al 1953).
La Mille Miglia oggi è una corsa di
regolarità per vetture d'epoca che sono sottoposte
ad una serie di controlli orari e viaggiano
rispettando il Codice della Strada.
Immaginatevi infatti quali problemi di
sicurezza genererebbero dei bolidi lanciati
ad alta velocità lungo le nostre trafficate
strade cittadine. Questo fatto però
non incide più di tanto su coloro
che si assiepano ai lati delle strade per
assistere all'evento, i quali sono lì per
divertirsi nel vedere sfrecciare (per ore ed
ore) queste meravigliose auto d'epoca,
tirate a lucido come se fossero nuove di
fabbrica. Lo spettacolo è costituito dal
rombo dei motori, dalle forti accelerazioni,
dallo stridio dei pneumatici nelle curve più
secche di questi mezzi del passato
appartenenti al periodo in cui si svolsero
le 24 Mille Miglia storiche, ovvero dal
1927 al 1957.
Le moderne rievocazioni della "corsa più
grande del mondo" hanno visto varie
modifiche del percorso, come
nell'edizione 2018, quando le vetture (per
la prima volta) sono transitate
in territorio ligure impegnando la Strada Statale
62 in direzione Sarzana, Aulla, Pontremoli e Passo
della Cisa, per chiudere la terza tappa a Parma.
La città di Sarzana era stata già
attraversata nel 1949, durante un'edizione storica.
La moderna Mille Miglia è un vero e proprio
"museo itinerante", composto da più di 700
partecipanti (provenienti da 44 paesi) alla
guida di circa 450 autovetture (in
rappresentanza di oltre 70 case
costruttrici), che nei quattro giorni di
gara percorre più di 1.700 km. A questi
vanno aggiunti circa 150 equipaggi
partecipanti al "Mercedes 1000 Miglia
Challenge" ed al "Ferrari tribute to 1000
Miglia", gare per modernissime autovetture
che fanno da corollario all'evento ed iniziano
a sfilare un'ora prima di quelle storiche.
La Mille Miglia assume un certo fascino anche
perché nella griglia dei partecipanti,
mescolati ai veri driver, ci sono ogni anno
molti personaggi famosi che appartengono a
vari mondi. Si possono cimentare al volante
musicisti, attori, calciatori, guru della
moda ed anche ex piloti di rally e Formula
1, i quali aggiungono altro interesse alla
competizione perché gli spettatori non
vedono l'ora di veder transitare i propri beniamini.
Nel caso della Mille Miglia, comunque, lo
spettacolo in generale è talmente fuori
della norma che non può essere analizzato
con i soli dati statistici.
Per esempio, nella terza tappa del 2018, le prime vetture
(moderne) sono transitate al Passo della Cisa poco dopo le ore 18.
Da quel punto, viaggiando in senso contrario
alla corsa, le due ultime vetture d'epoca
partecipanti alla competizione le abbiamo
avvistate alle ore 22:10 poco oltre la città
di Aulla, a più di 40 Km di distanza dallo
scollinamento appenninico.
Facendo i debiti calcoli, quando i primi
sono arrivati a Parma gli ultimi dovevano
ancora partire da Sarzana, ovvero la colonna
itinerante aveva uno sviluppo maggiore di
100 Km, senza contare le altre autovetture
al seguito facenti parte dell'organizzazione.
Lo dice anche un noto proverbio latino: "Melius
abundare quam deficere"... |
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Galleria fotografica di alcune autovetture e
relativi equipaggi protagonisti dell'edizione 2018 |
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MILLE MIGLIA 2020 -
La competizione era programmata per il mese di
maggio ma a causa delle disposizioni
governative atte a contenere la
diffusione del Coronavirus è stata spostata
nella stagione autunnale. La celebre corsa
di regolarità per auto storiche ha quindi
avuto luogo da giovedì 22 a domenica 25
ottobre, in quattro tappe, ed ha visto alla
partenza 356 equipaggi dei quali 296 sono
riusciti a tagliare il traguardo posto in
Viale Venezia a Brescia, dopo un
percorso di oltre 1700 km.
Sul gradino più alto del podio sono saliti
Roberto ed Andrea Vesco, padre e
figlio, che erano alla guida di un'Alfa
Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929 (Scuderia
Villa Trasqua). Un ritorno alla vittoria per
entrambi: Roberto era arrivato primo nel
1993, Andrea aveva già colto il successo nel
2017, oltre aver occupato la terza piazza
nel 2018 e la seconda l'anno passato. Il
secondo posto della classifica generale è
andato ai ferraresi
Sergio Sisti e Anna Gualandi
con la loro Lancia Lambda Spider Casaro del
1929. Nell'albo d'oro della gara Sisti vanta
una vittoria nel 2001. Terza piazza per
Gianmaria Fontanella e Anna Maria Covelli
che hanno condotto una Lancia Lambda modello
Casaro VII serie del 1927.
Le condizioni meteo decisamente avverse
hanno reso il tracciato molto impegnativo ed
alcuni passaggi nelle ore notturne hanno
richiamato alla mente epiche imprese
compiute in altri tempi e su altre strade.
Nella parte finale della terza tappa il
Passo della Cisa è stato attraversato nella
completa oscurità ed in mezzo ad una fitta nebbia.
Lo spostamento temporale della gara ha fatto
si che nella penultima frazione da Roma a Parma le
autovetture siano transitate nella Lunigiana
Storica quando già faceva buio. Inoltre
l'evoluzione delle regole sanitarie
governative, messe in atto per contrastare
la pandemia, ha impedito che
l'attraversamento di Sarzana si svolgesse nel
cuore del centro cittadino, ricco di storia e
di elementi urbani di pregio, ma soprattutto
meglio illuminato.
Per evitare assembramenti degli spettatori
il controllo orario in Via della Pace è avvenuto in modo
dinamico e le autovetture sono poi transitate in
Via Dante Alighieri procedendo lentamente
prima di lasciare la città ed imboccare la
Statale 62 della Cisa.
Dal punto di vista fotografico questo cambio
di programma ha imposto l'adozione di scelte
tecniche diverse da quelle messe
inizialmente in preventivo, tra le quali
l'utilizzo di un "robusto" lampeggiatore
per compensare la scarsità di luce ambiente
nelle strade interessate dalla corsa. A necessità virtù...
Altre news sugli equipaggi in gara sono rintracciabili
nelle note allegate alle fotografie 2020. |
Galleria fotografica di alcune autovetture e
relativi equipaggi protagonisti dell'edizione 2020 |
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MILLE MIGLIA 2021 -
L'emergenza in atto per la pandemia da
Coronavirus ha costretto gli organizzatori
della "Freccia Rossa" a rivedere i loro
piani. La corsa di auto storiche più bella
del mondo, inizialmente prevista dal 12 al
15 maggio, ha subito un posticipo di 5
settimane affinché il suo svolgimento potesse
avvenire in un contesto di massima
protezione della salute di tutti coloro che
sarebbero stati interessati dall'evento.
La 1000 Miglia 2021 è partita perciò da
Brescia mercoledì 16 giugno e vi ha
fatto ritorno nella serata di sabato 19, dopo
essere scesa fino a Roma. Una inedita
versione estiva contrassegnata anche da
un'altra particolarità: per la prima volta
il senso di marcia delle autovetture è stato
invertito rispetto a quanto avvenuto fino ad
oggi. In senso antiorario si erano già
svolte varie edizioni della originale corsa
di velocità.
Quattro, come al solito, le tappe, con soste previste a
Viareggio (1a tappa), Roma (2a tappa) e
Bologna (3a tappa). Nella prima tappa gli
equipaggi hanno fatto rotta verso la costa
Tirrenica e, dopo aver valicato il Passo
della Cisa, hanno attraversato la Lunigiana
Storica toccando i centri urbani di Pontremoli,
Aulla, Sarzana e altre rinomate località
della Versilia. |
Galleria fotografica di alcune autovetture e
relativi equipaggi protagonisti dell'edizione 2021 |
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MILLE MIGLIA 2022
- La competizione storica è tornata ad attraversare
la Penisola in senso orario, naturalmente
sempre con partenza ed
arrivo nella città di Brescia. Le tappe in
programma erano quattro, da mercoledì 15
giugno a sabato 18 giugno, con soste
intermedie a Cervia - Milano Marittima, Roma
e Parma. Nella terza tappa con arrivo a
Parma le vetture, una volta arrivate a
Viareggio, hanno risalito la costa
tirrenica, attraversando parte della
Lunigiana Storica, per poi valicare
l'Appennino al Passo della Cisa. Nella tappa
conclusiva le auto hanno salutato Bergamo
dando vita ad un simbolico anticipo del
gemellaggio che, nel 2023, vedrà unita
questa città a Brescia nel progetto della
Capitale della Cultura.
La gara è stata vinta da
Andrea Vesco e
Fabio Salvinelli che erano a bordo
di una Alfa Romeo 6C 1750 Super Sport Zagato
del 1929. I due si sono aggiudicati anche il
"Trofeo città di Siena". Per Vesco si tratta della terza
vittoria consecutiva nella "Freccia Rossa",
per Salvinelli è la seconda. Il secondo gradino del podio è stato occupato, come lo
scorso anno, dalla coppia
Andrea Luigi
Belometti e Gianluca Bergomi su Lancia Lambda Spider Tipo 221 del
1929. Al terzo posto della classifica generale sono
risultati
Lorenzo Turelli e
Mario Turelli su OM 665 S MM
Superba 2000 del 1929. Alla coppia è andato anche il
"Trofeo Nuvolari", dedicato ai 130 anni dalla nascita
del grande campione automobilistico.
Tra i vincitori dei trofei speciali figurano
anche
Silvia Marini e
Irene Dei Tos, su
Bugatti T40 del 1929, che si sono
aggiudicate la Coppa delle Dame. A Giovanni
Moceri e Valeria Dicembre, che partecipavano
con un'Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport del
1928, è andato il Trofeo della Repubblica di
San Marino.
Alberto e Giuseppe Scapolo, su
OM 665 S MM Superba 2000 del 1929, si sono
aggiudicati il Trofeo del Centenario
dell'Autodromo di Monza.
La Milla Miglia 2022 è stata una gara
intensa, costituita da 115 prove
cronometrate e 8 prove di media.
Al via erano presenti 426 autovetture, di
cui circa una settantina erano veterane della Mille Miglia
organizzata dal 1927 al 1957. I
concorrenti hanno dovuto misurarsi anche con
un caldo opprimente che sta causando una
paurosa siccità in tutto il territorio
italiano. Ne hanno fatto le spese anche i
motori delle auto che, seppur tirati a
lucido, non sono certamente quelli di ultima
generazione. Dai documenti ufficiali si può
riscontrare che solamente 342 equipaggi sono
riusciti a ritornare in quel di Brescia.
Sulla griglia di partenza figuravano tre
esemplari della collezione storica Alfa
Romeo, auto che appartengono alla preziosa
collezione dell'ente Heritage di Stellantis
che provvede a conservare e valorizzare le
vetture storiche dei marchi Alfa, Fiat,
Lancia e Abarth. Alla gara erano presenti
anche quattro Mercedes 300 SL "Gullwing" ufficiali
con le quali la casa di Stoccarda ha inteso
festeggiare l'anniversario della
presentazione di questo modello, avvenuta 70
anni fa proprio durante una edizione della
Mille Miglia. Questa è stata la prima auto
da competizione messa a punto dalla marca
tedesca dopo la II Guerra Mondiale. |
Galleria fotografica di alcune autovetture e
relativi equipaggi protagonisti dell'edizione 2022 |
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Dopo la giornata estiva le
partenze si erano svolte sotto
un vento freddo, mentre le
prime avvisaglie di un mutamento
climatico si annunciavano nella
notte. Infatti, fin dalle prime
comunicazioni pervenute, si
sarebbe saputo che i piloti
avevano trovato lungo il
percorso zone di pioggia e di
cattivo tempo.
Il primo ritiro è quello di
Moscucci, seguito poco dopo da
quello di Mario Tadini, al
volante di una Alfa Romeo-Nardi,
che a Vicenza ha dovuto
abbandonare col compagno
Canavesi per rottura della
frizione.
Il tratto Brescia-Padova, posto
del primo controllo
cronometrico, viene da tutti i
concorrenti percorso in piena
notte: il più veloce di tutti è
Alberto Ascari, pilota di punta
della Maserati, alla media
spettacolare di 145,093 km/h. |
CLEMENTE BIONDETTI, IL BARTALI DELLE CORSE AUTOMOBILISTICHE |
Biondetti ci sa fare
anche sui circuiti brevi, ma
solo quando la corsa passa i
mille chilometri si accorge che
è il caso di darci dentro con
decisione e vincere. Così è
stato in tre "Mille Miglia"
e in due "Giro della
Sicilia". I pronostici
della vigilia davano Biondetti
come gran favorito e Biondetti
ha vinto, ancora una volta
accontentando le sibille: ma la
corsa non è stata tutta rose e
fiori per il vincitore. Parecchi
concorrenti si sono messi
d'impegno per rendergli dura la
vita: Serafini e Roll
quasi la stavano spuntando, ma
in aiuto di Biondetti sono
arrivati i passaggi a livello di
Roll ed un'uscita di strada di
Serafini. E' probabile comunque
che Biondetti sarebbe arrivato
primo anche senza aiuti...
estranei data la sicurezza e la
calma con cui marciava tra una
gran folla, sulle strade rese
viscide da una continua pioggia.
E' proprio il caso di definire
Biondetti come un "Bartali"
delle corse automobilistiche...
La sensibilità e l'esperienza
del vincitore che, con questa
vittoria, pone una seria ipoteca
per il primo posto alla prossima
"Mille Miglia", hanno
avuto la meglio in questo
perfetto "9° Giro di
Sicilia". Una corsa che
ha rivelato agli sportivi la
gran classe di Roll (Alfa Romeo
2500) e di Bornigia (Fiat
1100) e che è stata una nuova
dimostrazione della vitalità del
nostro sport automobilistico.
Tra un "Giro di Sicilia"
ed una "Mille Miglia", il
3 aprile faranno capolino a
Sanremo i cannoni della formula
Grad Prix. Assenti gli «
americani» Ascari e
Villoresi, saranno presenti
invece gli argentini autentici
Fangio e Campos. I
dirigenti dell A.C. Sanremo,
seguendo le orme del terribile
Raimondo Lanza di Trabia,
presidente della C.S.A.S.
siciliana, stanno mettendo a
soqquadro il mondo intero per
portare ad Ospedaletti campioni
di classe e macchine di valore.
Il debutto della «Cisitalia»
non è lontano, l'«Alfa Romeo»
lavora al suo motore posteriore
12 cilindri, la «Ferrari»
è bene intenzionata ad
aggiungere compressori alla sua
monoposto di 1500 cmc. (si
vocifera di una vettura con
triplo compressore), mentre
rimangono ancora in circolazione
numerose «Maserati» 4 CLT... |
Dal "Guerin Sportivo" del 22
marzo 1949 |
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FEBBRAIO 1947 - Gigi Villoresi vince nettamente
sul circuito automobilistico di Mar del Plata |
Nuovo trionfo di
Gigi Villoresi
sulla sua Maserati 4 ciclindri -
1500 cmc - in Argentina, nella
gara svoltasi oggi sul circuito
dell'attraente città balneare di
Mar Del Plata, che dista una
sessantina di chilometri da
Buenos Aires. Villoresi aveva
contro gli stessi avversari di
domenica scorsa e, venuto a
mancare Varzi, non ha avuto
difficoltà a regolarli tutti col
suo stile sicuro e brillante.
Insieme a Varzi, anche gli altri
piloti italiani sono scomparsi
dalla corsa. Secondo si è
classificato l'argentino Oablo
Luis Pessati, al volante della
sua potente Alfa Romeo, 8
cilindri per 3500 cmc, che ha
tagliato il traguardo con un
distacco di 18". Da segnalare la
bella prova di Palmieri che, al
volante della sua Maserati 6
cilindri, è riuscito a precedere
il campione brasiliano Cico
Landi (Alfa Romeo 3 litri).
La nuova entusiasmante vittoria
argentina di Villoresi ha
gettato altra luce sul pilota
italiano che è diventato
popolarissimo. |
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del
17 febbraio 1947 |
MARZO
1947 - Al Cairo viene organizzato il primo GP automobilistico d'Egitto |
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La corsa sarà riservata alle sole
macchine Cisitalia 1100 monoposto |
Il Cairo, 07-02-1947
- La gara è fissata per il 2 marzo (sarà poi
il 9, come si può vedere sotto) ed assumerà
la denominazione di Gran Premio d'Egitto e
sarà riservata alle sole macchine Cisitalia
1100 da corsa monoposto. L'A.C. d'Egitto ha
già inoltrato domanda alla C.S.I. a Parigi
per l'iscrizione in calendario. La dotazione
dei premi è importante perché assomma a
1.500 lire egiziane - pari a oltre 2.250.000
lire italiane - delle quali 750.000 andranno
al vincitore. Il circuito scelto è quello
cosiddetto del "Piccolo Ghezira" - che si
trova sull'isola di "el Ghezira" - sorgente
dalle acque del Nilo e collegata alle due
sponde con quattro ponti. La lunghezza del
percorso, che ha una forma triangolare con
un solo rettifilo, è di circa due
chilometri. La corsa verrà |
|
disputata col sistema delle
batterie e della finale: le
batterie saranno di 50 giri,
così come la finale. Il re Faruk
si interessa personalmente della
manifestazione e tutte le
autorità civili concorrono
all'organizzazione con grande
entusiasmo. Intanto sono già
giunte al Cairo, in perfetta
efficienza, le prime 16 vetture
Cisitalia - che il re ha voluto
vedere mercoledì scorso e che
verranno esposte in città. Si
sta attendendo l'arrivo di altre
6 automobili... |
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Franco Cortese vince davanti ad Ascari alla presenza di Re Faruk |
Il Cairo, 09-03-1947
- Alla presenza di Re Faruk e di varie
migliaia di spettatori entusiasti,
l'italiano Franco Cortese ha
trionfalmente tagliato per primo il
traguardo del Gran Premio automobilistico
internazionale, svoltosi oggi sul circuito
del Cairo. Cortese ha coperto i 50 giri del
percorso - pari a 75 chilometri - in
45'48"2/10, portando a termine un'ottima
prova della nuova Cisitalia 1100. E'
stato un trionfo dei piloti italiani. Tutti
i concorrenti erano al volante dello stesso
tipo di macchina e - fatte salve una serie
di noie meccaniche - si può dire in
complesso che la Cisitalia si è confermata
un eccellente veicolo da corsa, sia
nell'impostazione che nella costruzione.
Erano in gara, oltre agli italiani, piloti
francesi, due egiziani ed un americano. |
|
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La vettura vincente sarà destinata
come premio di una lotteria
locale... La manifestazione si è
svolta in due eliminatorie e una
finale: la prima batteria è
stata ad appannaggio di Cortese,
mentre la seconda ha visto la
vittoria di Taruffi. Grande lotta
nella finale dove Taruffi è
stato a lungo in testa fino a
quando il carburatore della sua
vettura non ha iniziato a fare
le bizze, costringendolo a
rallentare e poi a perdere anche
la seconda posizione ad opera di
Ascari. Dal 30° giro Cortese,
ritrovatosi in prima posizione,
ha resistito brillantemente ad
Ascari
- che cercava di
recuperare dopo un'infelice
partenza - andando a concludere
con 13" di vantaggio sul
rivale... Il francese Louis
Chiron - uno dei favoriti
del Gran Premio d'Egitto - è
stato costretto ad abbandonare
nella seconda eliminatoria a
causa di un guasto alla pompa
dell'olio. Grande spavento nella
prima batteria quando Desauge
ha capottato, rimanendo però
incolume... |
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT"
dell'8 febbraio e 10 marzo 1947 |
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SETTEMBRE 1950 - Nino Farina vince il G.P. d'Italia a Monza e diventa Campione del Mondo |
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Ascari 2° con la Ferrari, in una corsa
al ritmo di 180 km all'ora! - A
Bonetto il criterium delle 1100 |
(TUTTOSPORT del 4 settembre 1950) -
Questa volta davvero il Gran Premio
d'Italia non ha deluso, benché non tutte
le promesse della vigilia siano state
mantenute... Ha vinto, è vero, un'altra
volta l'Alfa Romeo, grazie anche ad una
corsa superba di Nino Farina, che ha
trovato una di quelle giornate che lo
fanno apparire pressoché imbattibile,
tanto sicura e autoritaria è la sua
azione, ma la supremazia divenuta
perfino leggendaria delle vetture
fregiate dal biscione visconteo,
oltreché da un quadrifoglio in campo
bianco, è stata profondamente intaccata:
abbiamo finalmente la macchina capace di
contrastarle il passo, di affrontarla da
pari a pari, se non proprio di
batterla... Enzo Ferrari e i suoi
valorosi collaboratori, l'ing. Colombo,
l'ing. Lampredi e Bazzi, hanno compiuto
il miracolo di creare, in tre mesi o
poco più, la nuova vettura destinata a
ringiovanire lo sport automobilistico
che sembrava condannato alla decadenza.
La tanto attesa «4500», benché
disgraziata, ha superato nel modo più
convincente il primo durissimo collaudo,
conquistando di forza, nonostante
l'avversa fortuna, un brillantissimo
secondo posto coronato |
|
da 20 spettacolari giri che hanno
mandato in visibilio la folla... Va
sottolineato che la nuova Ferrari... era
nuova: partecipava cioè al suo primo
cimento senza alcuna esperienza di gara.
Cosicché si poteva considerare
nell'ordine naturale delle cose che,
sollecitata a fondo e a lungo, accusasse
qualche deficienza, se non nel motore
(provato sufficientemente al banco),
negli organi |
del telaio o delle trasmissioni ai
quali mancava appunto l'esperienza dei
trecento e tanti cavalli (si parla di
330 - 340) sviluppati dal bel motore.
Proprio questo è avvenuto al 22° giro,
cioè dopo 135 chilometri tirati al ritmo
di 180 all'ora, ha ceduto il ponte della
poderosa vettura di Ascari... Ma fino ad
allora la battaglia era stata
entusiasmante: per la prima volta dopo
la guerra si è avuto lo spettacolo delle
Alfa Romeo impegnate a fondo. E per la
prima volta si è visto una vettura di
altra marca galoppare baldanzosamente
davanti alle «158». Quanto basta insomma
per giustificare l'asserzione che
l'odierno Gran Premio d'Italia rimarrà
memorabile nella storia e nella cronaca,
se meglio piace, dello sport
automobilistico internazionale e che
esso apre davvero un nuovo periodo di
attività con carattere fondamentalmente
diverso da quello che lo ha
contraddistinto fino a ieri.
In conclusione, la manifestazione è pienamente
riuscita ed è stata tutta interessante, sia
sotto l'aspetto tecnico che sotto quello
sportivo, offrendo risultati |
|
dei più significativi in tutte le
categorie in gara. L'organizzazione da
parte dell'Automobile Club di Milano è
stata degna delle tradizioni del vecchio
glorioso sodalizio, al quale presiedono
uomini della tempra del dott. Bertet, di Aldo
Daccò e del colonnello Covacivich. Il servizio
di presa dei tempi è stato esemplare sotto la
direzione di Cleto Radice. |
|
|
MARZO 1951 - A Siracusa si corre un Gran
Premio europeo per vetture di «Formula 1» |
La serie
dei gran premi automobilistici europei per le
vetture di «Formula 1» inizia presto
quest'anno: già domenica prossima avremo infatti la
prima edizione del "Gran Premio di Siracusa"
che ha raccolto un notevole complesso di iscrizioni,
data la stagione, sia per qualità che per quantità.
La Ferrari approfitterà della competizione
siciliana per completare la messa a punto delle sue
«4500» e per provare, a quanto si afferma, la
possibilità di una «2500» senza compressore,
rispondente alle condizioni della «Formula 1» che
andrà in vigore nel 1954. La gara sarà anche un
valido banco di prova per collaudare le condizioni
di Gigi Villoresi che proprio nel Gran Premio
di Siracusa ritornerà alle corse dopo il pauroso
incidente di Ginevra.
Sarà assente invece l'Alfa Romeo, che non ha
ancora definito il suo programma d'attività per il
1951. La casa milanese avrebbe comunque preso in
considerazione l'eventualità di una sua
partecipazioen soltanto se la prova si fosse
disputata su un percorso breve, per non doversi
trovare handicappata dalla necessità di un
rifornimento delle sue «159» nel primo
confronto dell'annata con le vetture modenesi. Gli
organizzatori, invece, hanno stabilito che i
concorrenti dovranno compiere ben 80 giri del
circuito di 5.400 metri, per un totale di
432 chilometri.
Così Villoresi e Ascari (se davvero
Serafini piloterà una «2500») potranno disporre
della corsa a loro piacimento, perchè non hanno la
possibilità di essere impensieriti. Nonostante ogni
buona volontà e ogni generoso impegno, Farina,
Bira, Schell e Bonetto, che
disporranno di Maserati 1500 a doppio
compressore, oltre a tutto saranno costretti a
rifornirsi. Bosier e Talbot guidano
delle grosse Talbot 4500 che non sembrano le
più adatte al percorso accidentato. Fuori dai giochi
appaiono anche Bracco e Righetti alla
guida di Ferrari 1500 sovralimentate e gli
svizzeri Fischer e Staecklin che
piloteranno le Ferrari di «Formula 2».
Il Gran Premio di Siracusa sarà preceduto al
sabato dalla "Coppa d'Oro" per vetture sport
di 1100 e 2000 cmc, che si sfideranno sulla distanza
di 25 giri, pari a 135 chilometri. La
classe 1100, vedrà in lizza, tra gli altri,
Sighinolfi (Stanguellini), Bonetto
(O.S.C.A.), Lietti (Stanguellini),
Scotti (Fiat Ermini) e Macchieraldo
(O.S.C.A.). Per la classe 2000 saranno al via
Bracco (Ferrari), Carini (O.S.C.A.),
Musmeci (Maserati), Stagnoli (Ferrari) e
Ruggiero (Maserati). |
Da "TUTTOSPORT"
edizione Carlin del 7 marzo 1951 |
MAGGIO 1951
- A Genova i big del volante sono al via nel primo
GP cittadino di «Formula 2» |
Per essere
al suo primo Gran Premio automobilistico Genova può
dichiararsi fiera e soddisfatta della manifestazione
che gli appassionati dirigenti dell'Automobil Club
locale hanno saputo allestire in occasione del V°
Centenario colombiano, superando difficoltà di
ogni genere, non escluse quelle dovute a
concomitanze sorte inopinatamente, quasi
all'ultimo momento.
Per la corsa di «Formula 2» sono riusciti a
mettere in gara quasi tutto il meglio attualmente
esistente in Europa, sia in fatto di macchine che di
piloti. Il tutto si svolgerà sul pittoresco anello
stradale di Corso Italia (caratterizzato da
due curve terminali a forcina) snodantesi in riva al
mare e, si può dire, nel cuore stesso della città.
La possibilità di raggiungere velocità prossime ai
130 chilometri l'ora lo classifica fra i circuiti
alquanto veloci. Il Gran Premio di Genova
verrà disputato sulla distanza severa di 55 giri,
ognuno dei quali misura 5.250 metri, per un totale
di Km. 288,750.
La manifestazione è venuta ad assumere un insperato
interesse tecnico, oltre che sportivo, dal fatto che
Enzo Ferrari ha deciso di approfittare di
essa per sperimentare la sua nuovissima «4
cilindri» a doppio albero di distribuzione in
testa, della quale non sono ancora note le
caratteristiche costruttive. Alcune indiscrezioni
parlano di un vettura più scattante, leggera e
maneggevole della «12 cilindri», quindi
meglio adatta ai percorsi tortuosi sui quali la
prontezza della ripresa è elemento importante, se
non determinante, di successo. Il circuito genovese
non appare perciò, ad occhio e croce, il più adatto
a mettere in luce i pregi della nuova creazione
della casa di Maranello, ma sarà comunque un
prezioso banco di prova per la messa a punto della
nuova macchina.
La neonata Ferrari, a quanto sembra, sarà affidata
a Gigi Villoresi, sicuramente atteso ad un confronto
all'ultima curva con Alberto Ascari, che
partirà alla guida del «12 cilindri» e rimane il
favorito per la vittoria.
Il gruppo dei partenti al Gran Premio di Genova sarà
folto e vario. Le inglesi "H.W.M 2000" hanno
nello spericolato Stirling Moss l'uomo di
punta. L'austriaco Hans Stuck, alla guida
della tedesca "A.F.M. 2000", potrebbe far
valere il suo spunto velocissimo nelle riprese.
Sul fronte italiano si attendono buone prove
dall'indiavolato Sergio Sighinolfi su "Stanguellini
1500", da Piero Carini su "O.S.C.A.
1400", e da Biondetti che sarà alla guida
di una "Cooper 1100". Al via anche il pilota
genovese Enrico Anselmi (Ferrari 2000) che
passa audacemente dalle vetture da turismo a quelle
da corsa e che sarà seguito con trepidazione in
questo suo esordio dalla folla di suoi concittadini.
Il Gran Premio di Genova sarà preceduto dalla "Coppa
Foce", gara su 25 giri del cicuito, pari a Km.
131,250, riservata alle vetturette della «Formula
3» che in Italia hanno recentemente debuttato
all'autodromo di Monza. |
Da "TUTTOSPORT"
del 20 maggio 1951 |
MAGGIO 1955 - All'autodromo di Monza, in un inspiegabile incidente, muore Alberto Ascari |
|
L'asso del volante collaudava una
Ferrari 3000 quando è uscito di pista |
|
(LO SPORT del 29 maggio 1955) - Le
cause dell'incidente resteranno un
mistero forse per sempre. Tra le ipotesi
non è da escludere un'improvvisa
ventata. La macchina ha sbandato a lungo
sull'asfalto, lasciando numerose
strisce, prima di capovolgersi e finire
fuori pista... Il destino ha voluto
colpire Alberto Ascari durante una
prestazione non prevista del suo
programma. E pensare che "Ciccio" era
tanto meticoloso in ogni dettaglio della
preparazione: voleva essere
a punto perfino nel
fisico, tanto che controllava |
esattamente le proprie
variazioni di peso. Ascari è stato un
maestro per lo stile di guida, per
l'ardimento sempre dimostrato in ogni
circostanza. Il «fulmine di
guerra», come lo definivano i francesi,
ha concluso la sua vita terrena in
un autodromo senza folla
e dove non era
rincorso dai suoi accaniti rivali. |
|
Anche Fangio ha riconosciuto che il milanese
era il pilota più forte del mondo... Ascari
sarà ricordato per la sua modestia e la
grande abilità di guida che lo hanno
fatto entrare nell'Olimpo dei più grandi
piloti di tutti i tempi.... I primi
passi della sua carriera motoristica li
aveva compiuti su una motocicletta.
L'ardimento e la perizia ebbero modo di
farsi notare molto presto. Ascari fu
introdotto all'automobilismo da
Luigi Villoresi che lo spinse verso una
luminosa ed impareggiabile carriera. Il
primo successo lo riportò nel Circuito
di Modena (settembre 1947), alla guida
di una Maserati. L'ultimo l'8 maggio
1955 nel Circuito di Posillipo, sulla
nuova Lancia.... Nella sua carriera ha
conquistato due titoli mondiali di
Formula 1, disputando 32 Gran Premi e
riportando 13 vittorie. Una delle sue
più belle imprese fu il trionfo
riportato nell'agosto del 1952 al G.P.
di Germania, sul circuito del
Nürburgring, dove alla guida di una
Ferrari battè Farina e Fangio. |
|
L'autodromo di
Monza teatro di grandi duelli fra Ascari e gli altri campioni del volante |
|
LA GAZZETTA DELLO SPORT del 16 ottobre 1948
- Tre anni dopo la fine della guerra riapre
l'autodromo di Monza - "La portata mondiale
dell'avvenimento. Magnifica battaglia in vista
nel Gran Premio fra Alfa Romeo, Maserati e
Ferrari, con Trossi, Wimille, Villoresi, Ascari,
Farina, Sommer, Taruffi, Sanesi e altri 12
valorosi piloti italiani e stranieri...
Miracolosa rinascita: pareva impossibile la
risurrezione della pista che aveva dato fama
mondiale all'Italia motoristica e sportiva
attraverso un glorioso cammino... Gli assi del
volante si ritrovano a Monza come in una casa
perduta ed ora ritrovata con tutti gli affetti
più cari; e sembrano pure loro più gagliardi e
più giovani... Con le velocità che, sulla base
delle prime prove su pista, si raggiungeranno a
Monza, tornano di moda due fondamentali
argomenti: l'uno riguarda la tenuta
delle gomme, l'altro la carenatura delle |
|
|
vetture. Sono due argomenti che
s'erano perduti di vista nelle corse di
questo dopoguerra in Europa, svoltesi
quasi tutte su circuiti a medie poco
elevate e comunque contenute fra i 120
(se non meno) e i 170 (ma molto
raramente). Le macchine da corsa
praticamente non avevano mai
potuto impiegare integralmente
tutti i cavalli che i loro
motori potevano sviluppare e, meno
ancora, mettere in evidenza le doti di
penetrazione dei loro profili. Lo stesso
dicasi per le gomme: sulla nuova pista
monzese si sfioreranno i 270-280 Km/h e
si potranno abbordare curve a 240-250
all'ora di media. I pneumatici quindi si
troveranno in condizioni di lavoro
estremamente delicate e certamente
gravose, specie nei tratti in curva,
dove le forze in gioco sono molto
alte... Per la cronaca, fra i
migliori tempi in prova Villoresi e |
|
Ascari, alfieri della
Maserati, recenti trionfatori nel Gran
Premio d'Inghilterra...
La corsa, che pure si presenta così
ricca di interessanti quesiti, passa
però in seconda linea di fronte alla
ricostruzione dell'Autodromo, che vuol
dire ricostruzione dei nostri spiriti,
cioè di noi stessi...
(LA GAZZETTA SPORTIVA del 26 giugno 1949)
- "A Monza, oggi, nel Gran Premio
dell'Autodromo, due uomini giocano la
loro grande carta: Ascari e Fangio
presunti eredi di Villoresi... Fangio,
se saprà regolarmente imporsi ai suoi
avversari, ma specialmente
al campione e maestro
Gigi Villoresi, potrà vantarsi
di avere conquistato i galloni e
la gloria in questa sua brillante e
fortunata prima stagione europea... E
pensiamo che Fangio abbia tutti gli
«atouts» per vincere: giovane,
atleticamente potente,, volitivo,
appassionato, ammiratore dei nostri
stilisti, ed in primo luogo di Varzi,
che egli si è proposto ad esempio.
Fangio può essere il campione del
prossimo futuro, sempre che Ascari non
gli tagli la strada... Sono questi |
|
due uomini che per ora sull'orizzonte
dell'automobilismo sportivo sembrano
contendersi l'eredità dei Varzi, dei
Trossi e dei Villoresi..." |
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