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Scoperte, invenzioni, record
e avvenimenti importanti che
hanno segnato il XX Secolo |
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Finestre fotografiche
su Liguria e Toscana |
GENOVA |
Il capoluogo
della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col Giubileo
del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il
territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti
per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La "Valle
dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La "Terra
della Luna", in
Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente
conservati... |
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Close Up |
Argomenti del
sito in primo piano,
eventi, news e storia del territorio |
Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino
e sono un "monumento
geologico"
unico al mondo... |
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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove
parte questo sito... |
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Antiche ricette in Lunigiana
Piatti prelibati di
una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal
sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo
essere stati riscoperti a nuova vita. |
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Ferrovia Aulla-Lucca
Il fascino dei
treni d'epoca
e delle locomotive a vapore |
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Ferrovia Pontremolese
Una linea di
vitale importanza
per La Spezia e la Lunigiana |
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Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
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Il dialetto genovese
Le trasformazioni
fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno
inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i
secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva,
che oggi viene insegnata anche nelle scuole... |
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Infiorate del Corpus Domini
"Per tetto un cielo di stelle e
per strada un tappeto di fiori...".
A Brugnato, ogni anno, giovani e
meno giovani si radunano nel
centro storico per abbellire strade
e piazze con disegni floreali,
secondo un'antica tradizione che
origina da un miracolo
avvenuto a Bolsena... |
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Mezzi da lavoro storici
I raduni e le
esposizioni di questi autoveicoli sono un modo per ricordare ed
onorare le persone che, in passato, questi mezzi li hanno
guidati per mestiere... |
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Mezzi militari storici
I più celebri
veicoli militari che hanno partecipato alle vicende della
Seconda Guerra Mondiale sfilano per strade e piazze e mantengono
vivo il ricordo di quei terribili giorni... |
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INDICE GENERALE
'800
CRONACA
01
02
03
04
05
06
SPORT GIRO
TOUR
CICLISMO
ALTRI
FAUSTO COPPI
INTER
RIVISTE |
FEBBRAIO 1981 - Con l'occupazione della Camera i franchisti tentano il golpe in Spagna |
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Prigionieri trecento deputati - Le "Cortes"
in diretta tv |
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IL SECOLO XIX del 24 febbraio
1981 - "Drammatica sparatoria
mentre si discuteva la fiducia a
Calvo Sotelo - Tentato golpe in
Spagna - Occupata la Camera - Trecento
deputati in mano ai franchisti - Il
Re Juan Carlos ha respinto
fermamente le azioni contro il
Parlamento. Il Presidente del Consiglio
e i ministri prigionieri degli insorti.
Il segretario comunista Carrillo
e altri deputati portati via da uomini
armati. Unità corazzate dell'esercito
occupano la sede della TV a Madrid. In
tutta la Spagna decretato lo stato |
d'allarme. Le truppe consegnate nelle caserme.
Il «pronunciamento» si collega al profondo
malessere della «Guardia Civil», uno dei
bersagli preferiti dall'ETA. |
Il
Sovrano riuscirebbe a tenere la
situazione sotto controllo - Una zona
chiave del Paese è in mano alla fazione in
rivolta; il comandante della regione di
Valencia, generale Jaime Milans del Bosch,
prende i pieni poteri e aderisce al golpe - A
Madrid la situazione sembra normale, notizie
frammentarie arrivano dal resto del Paese perchè
le radio trasmettono solo «marcette» militari
e scarsi notiziari..."
LA NAZIONE del 24 febbraio 1981
- "Irruzione armata di 200 uomini della
Guardia Civile alle Cortes - Tentativo di colpo
di stato a Madrid - Prigionieri tutti i leaders
politici - Per il Re situazione sotto controllo
- Il tenente colonnello Tejero, già
implicato in un precedente golpe di
restaurazione franchista, è a capo del gruppo
che ha assaltato il Parlamento - I più
importanti esponenti politici spagnoli, dall'ex
premier Suarez al comunista Carrillo,
sono stati trasferiti in un luogo segreto - Juan
Carlos ha ordinato ad una divisione corazzata di
occupare la stazione televisiva - I programmi
televisivi sono stati immediatamente interrotti
e sostituiti con trasmissioni di «musica
leggera» - I sindacati invitati a rimanere
tranquilli e a non proclamare scioperi - A
Madrid il sindacato comunista ha invitato alla
serenità e all'appoggio al Re e alle
istituzioni..." |
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MARZO 1981 - Il Presidente USA Ronald Reagan ferito
in un attentato a colpi di pistola |
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Operato al polmone per un
proiettile penetrato dal fianco sinistro |
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LA NAZIONE del 31 marzo 1981
- "Il Presidente degli Stati Uniti era
appena uscito da un albergo e stava
parlando con i giornalisti - Sul gruppo
si è abbattuta una scarica di
revolverate: feriti anche il portavoce e
due agenti di scorta - Catturato lo
sparatore - Il fatto è avvenuto nel
centro di Washington, davanti all'albero
Hilton, dove Reagan aveva pronunciato
un discorso al sindacato |
dei lavoratori edili riuniti in
congresso. Una nutrita scarica di colpi d'arma
da fuoco si è abbattuta contro il gruppo di
persone che lo stavano circondando... Durante il
breve attimo di sgomento succeduto agli spari,
gli agenti di scorta hanno costretto a
forza il Presidente ad entrare nella
vettura blindata che nel frattempo si
era avvicinata. L'auto si è subito |
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allontanata a forte velocità preceduta dai
poliziotti in motocicletta a sirene spiegate....
Reagan è ora ricoverato nella clinica
universitaria della George Washington University, dove
è stato trasportato anche il portavoce presidenziale
James Brady, che sembra il più grave dei 4
feriti. - ULTIM'ORA:
Ronald Reagan è statooperato al polmone sinistro, raggiunto
da un colpo di rivoltella calibro 38, sparato da un giovane
del Colorado, di 22 anni, John Warnock Hinkley,
prontamente immobilizzato e arrestato dai poliziotti.
IL SECOLO XIX del 31 marzo 1981
- "Gli Stati Uniti sotto choc, ritorna l'incubo
di Dallas - Reagan ferito in un attentato - Sei
colpi di pistola sono stati sparati contro il
Presidente USA da tre metri mentre usciva da un
albergo della capitale. Un proiettile lo ha
raggiunto al fianco sinistro. Il Presidente non
avrebbe perso conoscenza - Le sue condizioni
sono definite gravi ma stazionarie... -
L'America, che segue ansiosamente quanto dicono
gli speaker delle innumerevoli stazioni
televisive, è sotto choc. Le conseguenze
dell'attentato, avvenuto alle 21 circa (ora
italiana), potrebbero non essere gravissime, ma
grave è questo ritorno all'atmosfera di Dallas,
oltre tutto in un momento che vede le massime
potenze mondiali fronteggiarsi duramente a causa
della crisi polacca..." |
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MAGGIO 1981 - Colpi
di pistola contro Giovanni Paolo II prima dell'udienza in
San Pietro |
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Incredulità e sgomento per il gesto
dell'attentatore turco |
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IL SECOLO XIX del 14 maggio 1981
- Il mondo sconvolto dai colpi di
pistola in Piazza San Pietro -
IL
PAPA FERITO IN UN ATTENTATO - E'
grave, si spera di salvarlo - Lo
sparatore è un terrorista turco, aveva
giurato: "L'ucciderò" - I
proiettili hanno raggiunto anche due
turiste straniere: una è gravissima. Il
Pontefice aveva appena restituito un
bimbo alla madre che glielo aveva porto
quando un giovane si è fatto largo tra
la folla e ha fatto fuoco. La camionetta
ha iniziato una folle corsa fino al
policlinico "Gemelli". L'intervento
chirurgico è durato più di quattro
ore:sono stati |
asportati alcuni tratti di intestino.
Giovanni Paolo II non ha perduto conoscenza;
durante il trasporto all'ospedale pregava in polacco e
invocava la Madonna. I medici si riservano
la prognosi. I danni causati dal proiettile sono vasti
ma non letali. In Piazza San Pietro una grande
folla si è subito riunita in preghiera.
Invocazioni in tutte le lingue risuonano davanti
alla chiesa più famosa del mondo - Lo sparatore,
il turco Mehemet Ali Agca, 23 anni,
condannato a morte per l'assassinio d'un
giornalista di sinistra, era evaso dal carcere.
Gli davano la caccia in Italia da una settimana.
La sua appartenenza a gruppi terroristici
dell'estrema destra turca getta l'ombra cupa del
complotto internazionale sull'attentato al Papa.
LA NAZIONE del 14 maggio 1981
- Il drammatico annuncio da Città del
Vaticano - Pochi minuti prima delle 19, il
portavoce vaticano padre Panciroli ha distribuito
ai giornalisti questo comunicato: "Alle
ore 17,19 di oggi 13 maggio 1981, Giovanni Paolo
II, che stava percorrendo, come di consueto,
sulla "Campagnola" bianca Piazza San Pietro,
prima di dare inizio all'udienza generale, è
stato colpito, pare all'addome, da colpo di
rivoltella, sparato da uno straniero subito
arrestato dagli agenti di polizia. Il Papa è
stato immediatamente trasportato in
autoambulanza al reparto chirurgia del
Policlinico Gemelli. E' in corso l'intervento
chirurgico" - L'annuncio dell'attentato al
Papa dato dalla radio polacca ha suscitato
immediatamente grande emozione in Polonia,
soprattutto nell'ambiente del sindacato «Solidarnosc».
La capitale si è improvvisamente spopolata e la
gente è corsa a casa per ascoltare la radio e la
televisione, ma non sono pochi quelli che sono
andati immediatamente in chiesa, raccogliendosi
in preghiera per papa Wojtyla. - Angosciata reazione dei
politici: Pertini tra i primi ad arrivare al «Gemelli».
Teso e pallido in volto non ha voluto rilasciare
alcuna dichiarazione. Di li a poco sono arrivati
anche Forlani, Fanfani, Nilde Jotti, Piccoli,
Craxi, Berlinguer, Spadolini, Zanone, Magri,
Lama, Benvenuto e il generale Capuzzo... |
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GIUGNO 1981 - A Vermicino tentativi infruttuosi
di salvare Alfredo Rampi caduto in un pozzo |
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Tutte le speranze sono crollate all'alba
di ieri - Pertini in zona rincuora i
familiari |
LA NAZIONE del 14 giugno 1981
- "Su Alfredino è sceso per sempre il
buio - Alle cinque di mattina il
microfono ha taciuto - I coraggiosi
tentativi di salvare il bambino finito
in un pozzo a Vermicino, proseguiti per
tutta la notte, sono stati resi vani dal
fango - Donato Caruso,
l'ultimo che ha cercato di afferrare il bimbo, lo ha
descritto «inerte, privo di reazioni» -
Nel pomeriggio una telecamera fatta
scendere nello stretto cunicolo ha dato
l'immagine del piccino, immobile, con la
testa reclinata, una mano sul cuore -
Allora si è ufficialmente dichiarata la
morte presunta - Infinite, incredibili
proposte di sistemi per recuperare il
corpo - Quando il padre ha saputo che si
voleva riprendere a scavare ha pregato
di non farlo: la trivellazione potrebbe
far precipitare ancora più giù il corpo
del figlio... - Ancora davanti agli
occhi di tutti e alle telecamere i
coraggiosi tentativi del pozzarolo
Claudio Aprile
e dello |
speleologo
Angelo Licheri, che per sette
volte era riuscito ad afferrarlo, però
senza mai poterlo tirare a sè. Quando
è tornato in superficie stremato, il corpo
orrendamente ferito, la gente ha esultato
credendo erroneamente che costui avesse
tra le braccia il piccolo Alfredo. Anche
lo speleologo Donato Caruso,
arrivato da Avezzano, riesce nei suoi
tentativi a raggiungere il punto
dove si trovava il bambino ma senza poterlo
portare in superficie. Troppa acqua e fango, il
corpo scivola alla presa. Neanche un paio di
manette, fornite da un carabiniere, servono allo
scopo perché il polso di Alfredo è troppo
piccolo rispetto al diametro dell'attrezzo di
fortuna... Il Presidente Sandro Pertini,
informato di quanto stava accadendo a Vermicino,
ha voluto personalmente presenziare alle
operazioni di salvataggio. Giunto sul posto alle
16 del pomeriggio di ieri, è rimasto in piedi
per 12 ore fino a notte tarda, cercando di
rincuorare la madre di Alfredo. Pallido, il
vestito blu coperto di polvere. Ad un certo
punto si è rivolto ai tecnici dei Vigili del
Fuoco: «O vivo o morto, tiratelo fuori. La
madre rivuole il figlio!» - L'agonia di
Alfredino durerà per due giorni e due notti..." |
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OTTOBRE 1981 - Ore drammatiche in Egitto dove un commando di militari
uccide Sadat |
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In pericolo la pace nel Medio Oriente -
Stato di emergenza per un anno |
IL SECOLO XIX del 7 ottobre 1981
- L'attentato durante la parata che
celebrava l'anniversario della guerra
con Israele - Sei soldati hanno assalito
la tribuna presidenziale con mitra e
bombe a mano - Ferito gravemente il
"Rais",
morto più tardi all'ospedale - Colpiti
alcuni ministri e molti diplomatici -
Tre attentatori abbattuti subito dalle
guardie del corpo, gli altri catturati -
Soltanto dopo sette ore la conferma
ufficiale della morte, annunciata per
televisione dal vice-presidente in
lacrime - Incredibili scene di panico,
decine di persone schiacciate dai mezzi
cingolati - Il presidente egiziano
Anwar Sadat
è stato ucciso ieri mattina da un
"commando" di attentatori
durante la tradizionale |
parata del 6 ottobre, 8° anniversario
della guerra del Kippur. Sei uomini
che prendevano parte
alla parata nella
colonna di rappresentanza
dell'artiglieria, al grido "Gloria
all'Egitto, all'attacco!",
hanno assaltato la tribuna
presidenziale con bombe a mano ed armi
automatiche. In pochi secondi la tribuna si è
trasformata in un inferno. Tra i
rottami, i morti, i dilaniati dalle
esplosioni e i feriti, i soccorritori
hanno estratto il corpo del "Rais",
coperto di sangue ma ancora in vita. Con
un elicottero Sadat è stato trasportato
all'ospedale militare di Maadi, dove è
deceduto qualche tempo dopo. Assieme al
presidente Sadat sono rimasti uccisi due
ospiti sul palco d'onore (il segretario
privato del "Rais",
Fawzi Abdel Hafez
e un altro importante personaggio) e una
decina sono rimasti feriti. Tra questi
il ministro della difesa
Abu Ghazala,
il ministro dell'interno
Nabawi
Ismail, l'ex primo ministro
Sayed Marei,
il vescovo copto Samuel
e molti rappresentanti del
corpo diplomatico tra i quali quelli di
Cuba, Messico, Belgio e Giappone, due
ambasciatori del Sudest asiatico e tre
ufficiali americani... Una addetto
militare racconta che i sicari "sparavano
come in un film western, uno di essi
aveva perfino appoggiato la canna del
suo fucile automatico sulla ringhiera
della tribuna, con calma e metodicità..." |
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MAGGIO 1982 - Grande offensiva britannica per riconquistare le isole Falkland (Malvinas) |
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Gli scontri più cruenti nella Baia di
S.Carlo |
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LA NAZIONE del 22 maggio 1982
- All'alba di ieri è cominciato il
massiccio attacco dei marines inglesi
alle Falkland -
SBARCATI, LA BATTAGLIA INFURIA - Gli
scontri più cruenti nello Stretto e nella Baia di
San Carlo - Almeno un migliaio di uomini
della "task-force" avrebbe creato delle
teste di ponte in diversi punti della
costa - Cinque navi britanniche sono
state danneggiate, delle quali due
gravemente - |
Buenos Aires ha perduto 7 "Mirage", 2
"Pucara", 5 "Skyhawks" e due elicotteri.
Su un "Seaking" precipitato prima delle
operazioni ci sono stati 20 morti - Le forze britanniche
alle Falkland sono numericamente inferiori a
quelle argentine in campo terrestre e
aeronautico, ma superiori in campo navale... |
IL SECOLO XIX del 23 maggio 1982
- L'appello del Papa e febbrili contatti
diplomatici non disinnescano per ora la
crisi - FALKLAND CONTESE PALMO A
PALMO - Una seconda testa di ponte a
Fax Bay. Londra annuncia un attacco in
forze contro la capitale delle isole -
Sono otto le fregate britanniche colpite
dagli aerei con i missili: l'"Ardent" si
è inabissata - Trincerati a ridosso
della spiaggia 2.500 soldati inglesi -
Gli argentini al contrattacco circondano
400 marines... |
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GIUGNO 1982 - Nelle Falkland, mentre sta per
cadere Port Stanley, l'Argentina tratta la resa |
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IL SECOLO XIX del 29 maggio 1982 |
La guerra nelle Falkland ad una svolta
mentre il Papa da Londra lancia appelli
di pace - PORT DARWIN E' CADUTO
- L'offensiva britannica ha raggiunto
l'obiettivo di tagliare in due l'isola Soledad
- L'attacco determinante è
venuto da un nucleo di paracadutisti
portati su nuove posizioni da elicotteri
- Battaglia corpo a corpo nel fango -
Adesso il prossimo obiettivo inglese è
la capitale Port Stanley - |
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Conquistato anche l'aeroporto di Goose Green... -
Calorose accoglienze al primo Pontefice
in Inghilterra. |
IL PAPA STRINGE LA MANO ALLA REGINA ELISABETTA |
Giovanni Paolo stato ricevuto
come capo di stato, ma la
caratterizzazione solo religiosa della
visita non ha impedito a Wojtyla di
lanciare un pressante appello per la
cessazione delle ostilità...
IL SECOLO XIX del 15 giugno 1982
- Mentre sta per cadere Port Stanley si
cerca di evitare la carneficina finale. |
L'ARGENTINA TRATTA LA RESA |
Da un incontro tra i due comandanti in
capo è scaturita una tregua fino alle 15
di oggi - Il generale Menendez
autorizzato a partire in volo per Buenos
Aires - Contradditori comunicati della
giunta Galtieri - Nella notte nuovi
annunci di combattimenti - La TV inglese
interrompe la trasmissione del «Mundial»
per annunciare la vittoria. |
Le offensive militari della "Guerra
delle Falkland" durarono dal 1 Aprile al
14 giugno 1982. In 74 giorni di ostilità
persero la vita 255 militari del Regno
Unito, 649 militari argentini e 3 civili
locali. |
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GIUGNO 1982 - A Londra
trovato impiccato il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi |
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Il banchiere pendeva con una corda al
collo da sotto il ponte dei Blackfriars |
LA GAZZETTA DEL LUNEDI' del 21
giugno 1982 - "Tragica morte
del banchiere milanese coinvolto nel
vortice P2 - Un impiccato a Londra: è
Calvi - Sembra suicidio, ma quanti dubbi
- Il presidente del Banco Ambrosiano
pendeva con una corda al collo da un
ponte sul Tamigi - Secondo ipotesi
ufficiose della polizia si sarebbe tolto
la vita, anche se troppe circostanze non
convincono - Panico negli ambienti
finanziari: nominati tre commissari
governativi al Banco - Il corpo è stato
rinvenuto sotto il ponte di
Blackfriars (Frati Neri) - La
"City Police" di Londra che si
occupa del caso, sta conducendo attive
indagini per appurare quando Calvi è
arrivato a Londra, dove è stato fino al
momento della morte e |
con chi ha avuto contatti. L'inchiesta è
diretta dal comandante
J. H. Moore. Addosso a
Calvi sono stati ritrovati un passaporto
intestato a Gian Roberto Calvini che, tra l'altro
presentava un visto d'ingresso in
Brasile e una rimarchevole somma
di denaro. Secondo informazioni non
confermate, non è stato trovato alcun
altro documento o foglio. Calvi quindi
si sarebbe suicidato senza lasciare
scritto nulla... La fuga di Roberto
Calvi dall'Italia, denunciata il 15
giugno scorso, aveva messo a rumore il
mondo politico e finanziario della
Penisola. Giovedì sera, a Milano, la sua
segretaria particolare,
Graziella
Teresa Corrocher, si era uccisa
gettandosi da una finestra al quarto
piano della sede del Banco Ambrosiano,
quando era da poco terminata una
riunione del consiglio di
amministrazione dell'istituto. Roberto
Calvi era fra gli iscritti alla Loggia
Massonica P2 ed era stato al centro di
clamorosi casi giudiziari; detenuto nel
carcere di Lodi, lo scorso luglio, aveva
tentato il suicidio. Secondo la polizia
londinese, proprio a suicidio sarebbe
dovuta la morte. Ma permangono ancora
troppi punti oscuri... Gli effetti della
notizia a Milano, come si può
immaginare, sono stati dirompenti..." |
ROMA, 15 LUGLIO 2010 - Secondo i giudici
della Corte d'assise d'appello di Roma, il 17 giugno
1982, a Londra, Roberto Calvi non si suicidò ma
venne ucciso. Nelle motivazioni della
sentenza, che il 7 maggio scorso ha
chiuso il caso, si fa riferimento ai
tanti moventi ipotizzabili, in una
girandola di soggetti ed organizzazioni
che avrebbero avuto interesse ad una «eliminazione
fisica» del banchiere milanese. |
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GIUGNO 1984 - A Padova muore
il segretario del Partito Comunista Italiano Enrico
Berlinguer |
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La morte dell'illustre uomo politico
avvenuta per un ictus cerebrale |
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Il SECOLO XIX del 9 giugno 1984 -
L'Agonia - "Berlinguer dopo il
grave ictus - Condizioni disperate -
Soltanto un tenue filo tiene in vita il
segretario del PCI - Pertini a Padova
vive con i familiari la trepidante
attesa - Nelle prime ore di domani si
potranno valutare concretamente le reali
probabilità di sopravvivenza.
L'encefalogramma ieri notte non era
piatto, ma i medici nutrivano pochissime
speranze. La figlia: «Non posso
crederci, papà non ha mai avuto nulla».
Gente comune e leader politici in
processione all'ospedale. La drammatica
ricostruzione dell'ultimo comizio"...
Dal riserbo emerge qualche dato:
soffriva di ipertensione, faceva una
vita stressante, aveva battuto la testa
in un incidente... |
Il medico che è salito sul palco racconta: «Mi
parlava, ma ho capito che era da operare
subito...». La signora Letizia Berlinguer
accompagnata al capezzale del marito: accanto al
dramma di un grande partito c'è anche il suo
silenzioso dramma umano...
La lunga notte di Botteghe Oscure: «Berlinguer
come Togliatti, come Longo e Gramsci.
Tutti colpiti dall'emorragia cerebrale. E' la
fatica e lo stress che li uccide!». Nella
sede del partito gli occhi sono gonfi di sonno,
il pessimismo è grande: «Aspettiamo, non
possiamo fare altro. E speriamo...». |
LA NAZIONE del 12 giugno 1984 - La morte
- "Enrico Berlinguer è spirato - La lunga agonia
è finita ieri - La salma a Roma, domani i
funerali - Per la storia, la legge e la medicina
Enrico Berlinguer è morto alle ore 12,45 di
lunedì 11 giugno 1984. Ma il primo corteo
funebre per lui è passato quasi mezz'ora prima,
in un corridoio d'ospedale, fra due file di
giornalisti e fotografi. La moglie, i figli, il
fedele Tonino Tatò con gli occhiali
scuri. Davanti a tutti un uomo con una vecchia
valigia di finta pelle marrone. Dentro gli
ultimi abiti del segretario del PCI. In quel
momento si è capito che era proprio finita...
Domenica notte l'attività cerebrale era crollata
e l'elettroencefalogramma era diventato piatto.
Morte clinica. I medici avevano staccato gli
apparecchi. Per Berlinguer solo assistenza
cardiaca per un cuore che aveva continuato a
battere sempre più piano. Poi la fine... |
● I COMMENTI
- Un comunista a mezza strada fra Est e Ovest.
Durante la sua guida il PCI ha cercato nuove vie
senza rinnegare quella vecchia - Il mondo
politico rimpiange Berlinguer. Il dolore di
Pertini: «Sento di avere perduto un amico
sincero» - Sassari: i vecchi compagni
tornano sui luoghi dove il futuro leader fu
subito protagonista - Avversario di grande
integrità, «Un Amleto italiano» - Che errori ha
fatto ?: «Nessuno -
risponde un vecchio comunista di Firenze -
Era una figura apprezzata da tutti. Se una cosa
errata c'è stata è quella dell'unità nazionale,
che creò un po' di divisioni nelle masse...»
- Il Papa: «rispetto e preghiera per un uomo
stimato, per la serietà del suo impegno, al di
là di ogni considerazione e valutazione
politica...»" |
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MAGGIO 1985 - Una
tragedia macchia la finale di Coppa dei Campioni tra Juve e
Liverpool |
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La strage allo stadio Heysel di
Bruxelles |
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LA NAZIONE del 31 maggio 1985
- "Disperato ritorno da Bruxelles - La polizia
belga sotto accusa - Quaranta o quarantuno i
morti: trentuno sono italiani - La città si
appresta a tributare l'ultimo saluto alle
vittime di questo assurdo «mercoledì di sangue»
che ha funestato quella che doveva essere la
grande giornata del calcio europeo... Le
bandiere a mezz'asta, issate su tutti gli uffici |
pubblici della Penisola, testimoniano il dolore,
lo sgomento e la costernazione di
una intera Nazione che piange le povere vittime
di questa nuova barbarie... Ordinate quattro
inchieste (una in Italia): la
magistratura belga dovrà accertare come sono
scoppiati gli incidenti e se le misure di
sicurezza erano rispettate; l'UEFA dovrà
stabilire il futuro del calcio europeo; il
governo belga indagherà sul comportamento delle
forze dell'ordine... Dure condanne sul tardivo e
insufficiente intervento delle forze
dell'ordine... In Italia e in molti altri paesi
europei si sostiene che le misure di sicurezza
dello stadio Heysel erano insufficienti,
come il servizio sanitario... La stampa
britannica censura i tifosi inglesi...". |
IL SECOLO XIX del 31 maggio 1985 |
"Pesanti accuse a chi non ha saputo
arginare la furia dei tifosi inglesi - I
Colpevoli della strage - I poliziotti erano
pochi e stavano a guardare - Saliti a 38 (due i
liguri) i morti nello stadio - Il ministro degli
Interni belga si difende: «Imprevedibili
scontri così violenti prima
della partita». Sostiene che gli agenti sono
intervenuti 8 minuti dopo. E' deceduto il
giovane di Liverpool accoltellato da uno
juventino - All'aeroporto di Caselle, per il
ritorno della Juve e dei suoi sostenitori,
tifosi in festa e parenti ammutoliti. Così
Torino ha accolto gli scampati... La strage di
Bruxelles è una storia di orrore, ma non
dovrebbe suscitare sentimenti di stupore. Se ci
guardiamo con sincerità attorno, dobbiamo
convenire che una strage è sempre potenzialmente
possibile quando una partita di calcio diventa
come una guerra santa, quando si sa di una marea
di tifosi imbufaliti e pieni d'alcool
all'interno di uno stadio, quando si lascia che
in questo stadio entri birra a fiumi... - Accuse
esplicite sono state rivolte all'UEFA, colpevole
di aver designato per la finale di Coppa dei
Campioni uno stadio angusto e vetusto e di non
aver adeguatamente messo in guardia gli
organizzatori locali del «pericolo rosso»...
Il governo inglese, per bocca del Primo Ministro
Margaret Thatcher, ha condannato i
teppisti che hanno «gettato vergogna e
disgrazia sul loro Paese...». |
● LIGURI TRA LE VITTIME
DELLA CIECA VIOLENZA ALLO STADIO |
Barbara Lusci, 57 anni, di
Sestri Ponente era a Bruxelles insieme al marito
(ferito ma salvo in ospedale). Partecipava per
la prima volta ad una trasferta e la sua
comitiva, sulla via del ritorno, avrebbe dovuto
fare una breve tappa a Parigi. Poter vedere le
bellezze della capitale francese era sempre
stato un suo grande sogno, che non si è potuto
realizzare a causa della barbarie di un gruppo
di sconsiderati.
Dal Cristoforo Colombo di Genova era invece
volato verso il Belgio, con un volo "charter",
Sergio Mazzino, 38 anni, chiavarese e
rappresentante di alimentari. Anche lui aveva in
tasca un biglietto per il tragico settore "Z", a
pochi metri dai supporters inglesi che
animalescamente avrebbero poi scatenato una
furia con intenti omicidi. Lascia la moglie Rita
e la figlia Michela di 11 anni, che aveva tanto
insistito per accompagnarlo ma che il padre
aveva lasciata a casa perchè giudicata troppo
piccola". |
Le persone che persero la vita furono in totale 39 |
|
LUGLIO 1985 - In Val di Fiemme una valanga di acqua e detriti si abbatte sul
paesino di Stava |
|
Sepolti a centinaia sotto un fiume di
fango: una catastrofe |
|
LA NAZIONE del 20 luglio 1985
- "Trentino, Val di Fiemme: alle ore 12,25 di
ieri, per l'improvviso cedimento di due bacini,
una valanga di acqua e di fango ha spazzato via
in pochi secondi un intero paese, Stava nel comune di Tesero, a 1224
metri di altitudine, lungo la strada che conduce
al Passo Lavazè - Migliaia di uomini
mobilitati per i soccorsi - Si scava anche nella
notte - Le cifre ufficiali, comunicate ieri sera
intorno alle 19 dal Ministro della Protezione
Civile Zamberletti, sono orribili: 78 i morti
già accertati, 195 i dispersi (tra cui 120
turisti), 15 feriti - Il paese sorgeva a |
metà di una valle, a pochi chilometri di distanza da
Longarone, spazzato via, in una notte di
22 anni fa, dalle acque del Vajont.
La valanga di acqua e fango, dopo aver
raso il piccolo paese, si è "avventata"
sulla cittadina di Tesero per poi
scaricarsi sul torrente Alvisio che, una
quindicina di chilometri più a valle, da
vita ad un terzo invaso, quest'ultimo
dell'Enel - I primi ad accorrere sul
posto sono stati i pompieri di Tesero. A
loro si sono aggiunti quelli di tutta la
valle, i carabinieri, la polizia, le
guardie di finanza e gli alpini". |
Il SECOLO XIX del 21 luglio 1985 |
"Spedite una quarantina di
comunicazioni giudiziarie, forse
imminenti gli arresti -
LE COLPE DELLA
TRAGEDIA - Sono 150 finora le salme
estratte dal fango: tra queste 14
bambini - La Croce Rossa
Internazionale parla di 250 vittime
del disastro - Sequestrate dal
Procuratore Capo di Trento la miniera di
fluorite e la relativa documentazione
comunale. Sotto accusa vecchi
proprietari (Montedison,
Eni) e nuovi della cava
maledetta. Il torrente Stava era la
pattumiera della lavorazione del
minerale. Sono bastati 7 minuti per
scatenare l'inferno. Il fango si va
indurendo: ora è una spessa crosta che
ricopre i cadaveri - L'ultima ad essere
stata ritrovata viva è una donna il cui
corpo, ridotto male, è stato sollevato
insieme a detriti e melma alle 5 della
mattina di sabato - Una mamma genovese
geme per la perdita dell'unico figlio,
in vacanza con i nonni. L'angosciosa ma
inutile corsa verso Stava con la scorta
della stradale" |
Le vittime della catastrofe furono 268
(197 salme riconosciute e 71 morti
presunte per impossibilità di
riconoscimento dei corpi) come si
riscontra nel sito aperto in memoria
dell'evento luttuoso:
www.stava1985.it |
|
SETTEMBRE 1985 - Il
mostro di Firenze colpisce per l'ultima volta a San Casciano Val di Pesa |
Le vittime un ragazzo e una giovane
donna francesi che facevano le vacanze
in tenda |
LA NAZIONE del 10 settembre 1985
- "ANCORA IL MOSTRO - Ha ucciso per
l'ottava volta (16 morti). Le vittime di
ieri a San Casciano Val di Pesa:
un ragazzo e una giovane donna francesi,
in vacanza. Erano in tenda, nudi. Ha
sparato prima a lei, ha inseguito lui e
lo ha colpito al cuore; è tornato
indietro e ha mutilato lei, che forse
era ancora viva. Sull'auto, una Golf
bianca, c'era un seggiolino da bimbo: la
polizia ha bloccato al traffico una
vastissima area per cercarlo,
fortunatamente il piccolo non doveva
essere con le due vittime - Dopo un anno
e 42 giorni il «mostro di Firenze» ha
colpito di nuovo. Salgono così a 16 le
vittime dell'inafferrabile assassino.
Gli uccisi di ieri sono una giovane
signora |
|
|
francese Nadine Gisele Janine
Mauriot, sposata
Lanciotti,
di 36 anni e un ragazzo,anche lui francese,
Jean Michel Kraveichvili,
di 25 anni.
I corpi sono stati scoperti verso le due
del pomeriggio da un giovane cercatore
di funghi, in Via degli Scopeti,
una strada di campagna a circa 4 chilometri da San Casciano
Val di Pesa. Il cadavere della donna era
orribilmente mutilato nella zona del pube
e al seno... Il mostro ha sorpreso i due mentre
facevano l'amore in tenda, squarciata con un
coltello prima di esplodere i micidiali colpi
calibro 22... Molte sono le analogie del nuovo
delitto del «mostro» con i precedenti.
Innanzitutto la pistola: è sempre la stessa, una
vecchia Beretta, calibro 22, a canna
lunga. Della stessa partita sono anche i
proiettili, tutti Winchester
della serie «H». Una lama molto affilata è stata usata a
Scandicci nel giugno e
Calenzano nell'ottobre (1981), a Vicchio
nel luglio dello scorso anno. Per la seconda
volta l'assassino ha asportato non solo il pube,
ma anche un seno della ragazza. Domenica, per la
prima volta, l'assassino ha forse cercato di
nascondere i cadaveri, nel tentativo, peraltro
riuscito, di ritardare la scoperta del duplice
omicidio... Vive tra noi, nessuno ha mai avuto
sospetti ?..." |
Quello sopra fu l'ultimo di 8 duplici
omicidi ad opera del "mostro di Firenze",
in un arco di tempo che va dal 21 agosto 1968
all'8 settembre 1985 |
|
SETTEMBRE 1985 - In
Messico un terremoto con potenza pari a 250 atomiche di
Hiroshima |
|
Raso al suolo un terzo di Città del
Messico - Oltre 50.000 persone impegnate
nei soccorsi |
LA NAZIONE del 21 settembre 1985
- Messico: incalcolabile il numero dei
morti; «La fine del mondo» - Oltre
cinquantamila persone sono impegnate a
Città del Messico nell'opera di soccorso
alle vittime del terremoto che a
squassato la città alle ore 7,18 del
mattino di giovedì, ora locale. Il primo
bilancio ufficiale, tirato nel
pomeriggio di ieri, parlava di oltre
mille morti estratti dalle macerie, ma
era accertata la presenza di altre
migliaia di cadaveri, di 5.000 feriti e
di un numero imprecisato di dispersi.
Nessuna notizia ancora sui morti nel
resto del Messico. Tra i morti
un'italiana che lavorava alla Osram
messicana. Una quindicina di turisti,
nostri connazionali, figurano tra i
feriti leggeri. Tutto fa pensare che ci
troviamo di fronte ad un'immane
catastrofe. L'immensa capitale
messicana, che conta circa 17 milioni di
abitanti, è stata scossa per un intero
minuto... Ora gli scienziati temono un
maremoto. |
|
Il fondo dell'oceano ha ricevuto uno
"schiaffo" violentissimo che potrebbe
generare un'onda tale da raggiungere le
coste della California e del Giappone.
Nel paese del sol levante è già scattato
l'allarme per fronteggiare eventuali
minacce al territorio costiero... In una
dichiarazione alla «ADN-Kronos» il
presidente dei geologi europei, Renato
Zia, ha sostenuto che è ormai necessario
provvedere urgentemente alla
costituzione di centri internazionali e
nazionali per la prevenzione-previsione
dei terremoti... La Croce Rossa Italiana
raccoglie fondi per intervenire a favore
delle popolazioni messicane colpite dal
sisma. La Caritas Italiana, a nome della
CEI, ha inviato un primo contributo di
100 milioni di lire per i primi
soccorsi... Gli esperti mettono in
guardia: «Questo non è il peggio,
l'Apocalisse deve ancora arrivare».
- Il Comitato Organizzatore dei
Campionati del Mondo di Calcio del 1986
ha annunciato che le gare si svolgeranno
regolarmente, perché il terremoto che ha
colpito il Messico non ha causato danni
a nessuno dei 12 stadi che ospiteranno
gli incontri..." |
|
SETTEMBRE 1985 - Il terremoto in Messico e la visita pastorale a Genova
di Papa Wojtyla |
A Genova arriva la notizia del terremoto
durante i preparativi per la visita pastorale in
città di Papa Giovanni Paolo II. Il giornale
apre con 9 colonne su Wojtyla ed un taglio
centrale sul terremoto.
IL SECOLO XIX del 21 settembre 1985
- "Comincia oggi la visita pontificia di
due giorni alla città - L'attesa di Genova per
papa Wojtyla - Subito dopo l'arrivo si
incontrerà con gli operai e i portuali - Il
sindaco gli spiegherà i problemi di Genova - In
28 ore Giovanni Paolo II visiterà l'Italsider,
il porto, San Lorenzo, il Santuario della
Madonna della Guardia e il Cottolengo. Sarà poi
al Palasport, al Seminario, al Gaslini e
celebrerà la Santa Messa in Piazza della
Vittoria - Numerose vie e piazze vietate alle
auto; rinforzate le linee urbane ed extraurbane
dell'AMT - All'ospedale pediatrico Gaslini il
Papa sarà accolto dai piccoli pazienti sulle
note di un canto polacco, poi si raccoglierà in
preghiera nella cappella bianca dell'Istituto -
Dove e come |
|
mangeranno il Santo Padre e il suo
entourage: svelato il menù segreto. Il
Pontefice cenerà e dormirà sabato sera
in Curia, ospite del cardinal Siri, il
suo seguito alloggerà al Colombia. Per
preparare il menù speciale è stato
scelto il noto ristoratore Zeffirino:
prenotati una quarantina di coperti che
saranno recapitati nella sede
cardinalizia. Previsto un pranzo leggero
a base di
prosciutto crudo, ravioli in brodo,
branzino al cartoccio, lonza arrosto,
frutta fresca e una torta semplice ma
decorata. Tra le bevande vino di Pigato
e Barbera leggero... Per terminare, un
buon caffè..." |
● IL PAPA TRA I GENOVESI: ultimo
appuntamento la messa solenne in Piazza
della Vittoria |
Ali di folla si sono formate in corso
Buenos Aires, in via Brigata Bisagno,
via Brigate Partigiane ad aspettare il
passaggio del Papa, la famosa jeep
bianca, vista alla tv, e non ancora dal
vero. Ma tra la gente c'era anche chi
aveva già atteso il Pontefice
all'aeroporto, a Caricamento, al Duomo e
ora lo aspettava per un altro, ultimo,
appuntamento: la messa solenne in piazza
della Vittoria.
E il Papa, in piedi sulla jeep bianca è arrivato,
sfilando quasi a passo d'uomo tra bandierine
alzate, grida di benvenuto, i visi
emozionati e commossi di giovani, donne,
anziani, bambini. Mentre l'autovettura
papale è già in fondo, tutti corrono,
con i «pass» della parrocchia in mano,
per entrare nella piazza. Si notano
anziane signore col vestito della festa
e con il seggiolino in mano. Qualcuno ha
anche il parasole, ma i più restano
fuori dalle transenne, quasi stupiti dai
divieti, dalle schiere di poliziotti che
gentilmente, ma fermamente, chiedono l'invito.
I giardini di Brignole diventano la meta
degli «esclusi», tutti cercano l'ombra
degli alberi, un fazzoletto d'erba dove
sedersi, una panchina da cui vedere in
piedi, almeno da lontano, Karol Wojtyla.
Gli altoparlanti portano in piazza verdi
i canti e le prime parole della
cerimonia, ma sono le radioline ancora
ad avere il sopravvento e a portare
nella piazza l'eco dei campi di calcio
dove si giocano le partite di calcio
domenicali. Quando risuona il «Lodate
Dio» dell'inizio della messa anche
all'ombra degli alberi si fa silenzio,
tacciono le radioline e la gente
comincia a cantare.
La messa è di tutti
e la voce del Papa risuona anche al di
là delle transenne. Qualcuno si
inginocchia, i ragazzi si arrampicano
sugli alberi, le donne pregano e
rispondono al canto. In silenzio,
interrotto solo da qualche pianto di
bimbo, la gente ascolta l'omelia del
Pontefice. E quella voce, con
quell'accento dolce che viene da
lontano, sembra entrare nel cuore.
La messa dura più di due ore, ma nessuno
si muove. C'è solo qualcuno che crolla
esausto, i bambini che si addormentano
sul passeggino o in braccio al papà.
Ma il Papa parla ancora alla gente,
anche quando la messa è finita.
Ringrazia il cardinale che lo ha
invitato e la Provvidenza per il «buon
tempo». La gente ride divertita e guarda
quell'incredibile cielo azzurro di
settembre che sembra un miracolo,
un'estate che ritorna. |
Agghiacciante bilancio del terremoto in Messico: migliaia di
morti tra le macerie |
Raso al suolo un terzo di Città del Messico -
Divampano gli incendi nella capitale.
L'effetto del sisma paragonato
all'esplosione di 250 bombe atomiche del
tipo di Hiroshima. Un sinistro silenzio
dalle altre regioni colpite. Anche
un'italiana tra le vittime - Il
sisma ha prodotto morte e distruzione
anche in altri 4 Stati costieri del
Messico: Colima, Guerrero, Jalisco e
Michoacan, dove alcuni centri abitati
paiono colpiti da un bombardamento a
tappeto. Il paese è praticamente isolato
per i danni subiti dai cavi telefonici e
dalle grandi reti autostradali. In
alcuni centri non sono ancora arrivati i
soccorsi. Il Presidente del Messico,
Miguel de la Madrid, vista la gravità
della situazione ha proclamato un lutto
nazionale di tre giorni..." |
● LA CAUSA DEL SISMA STA SOTTO IL MARE |
NEW YORK - Lo slittamento di una
placca solida sul fondo dell'Oceano
Pacifico verso la costa occidentale
del Messico sarebbe
la causa del terremoto che giovedì 19 settembre 1985
ha devastato vaste regioni messicane.
Secondo le ipotesi formulate da
autorevoli geologi si tratta della
placca di Coccos,
un frammento della crosta terrestre che viene
sospinto dalle placche vicine verso la
massa continentale americana. Questo
fenomeno è già stato il responsabile di
numerosi grandi terremoti che si sono
verificati lungo la costa messicana. A
dirlo è Craig Nicholson,
sismologo dell'osservatorio geofisico
Lamont-Doherty della
Columbia
University a
Palisades (New
York). Risulta che nel marzo del 1979 ci
fu un altro movimento tellurico lungo la
medesima costa, ma più a sud-est
rispetto a quest'ultimo. Nel 1973, un
altro grande terremoto aveva colpito
verso nord-ovest.
La regione messicana che ha subito il
sisma di giovedì mattina è quella presa
più di mira dai grossi movimenti
tellurici. L'epicentro si è verificato
verso il margine settentrionale della
placca di Coccos e si tratta di uno di
quei terremoti sottomarini che comportano il
pericolo di "Tsunami",
ossia ondate di maremoto molto alte
(fino a 10 metri d'altezza). In
conseguenza di questo pericolo, la
Marina colombiana
aveva vietato giovedì la navigazione al largo delle
coste del Paese, ma ora sembra che
questo fenomeno non si sia verificato e
che non debba più essere temuto.
La zona interessata ha una sismicità
molto elevata: scosse di energia simile
o più forte rispetto a quest'ultima (magnitudo
7,8) si susseguono annualmente in un
numero compreso tra 30 e
100.
Quella di giovedì è stata la scossa più
forte registrata nell'anno. Per fortuna,
di solito le scosse non provocano
vittime o danni perché gli epicentri
sono in territori non popolati. |
Il sisma causò danni per oltre 4
miliardi di dollari. A Città del Messico
i senzatetto furono decine di migliaia, i morti 8.000
(circa 10.000 in tutto il paese). |
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