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Cronaca dal 1981 al 1985

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CHIP (Mensile di micro e personal computer) - n° 4 aprile 1984 - Oltre a vari test, la rivista presenta uno "Speciale Usa" avente come oggetto un viaggio nella Silicon Valley

IL BLOG DEL '900

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Scoperte, invenzioni, record
e avvenimenti importanti che
hanno segnato il XX Secolo

 

Finestre fotografiche
su Liguria e Toscana

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
 alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
 la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
 in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
 Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
 e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 

Close Up

Argomenti del sito in primo piano,
eventi, news e storia del territorio

Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino
e sono un "monumento
geologico" unico al mondo...

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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani...

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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove
parte questo sito...

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Antiche ricette in Lunigiana
Piatti prelibati di una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo  essere stati riscoperti a nuova vita.

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Ferrovia Aulla-Lucca
Il fascino dei treni d'epoca
e delle locomotive a vapore

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Ferrovia Pontremolese
Una linea di vitale importanza
per La Spezia e la Lunigiana

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Ex Ceramica Vaccari
Il comprensorio della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo, alla cultura...

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Il dialetto genovese
Le trasformazioni fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva, che oggi viene insegnata anche nelle scuole...

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Infiorate del Corpus Domini
"Per tetto un cielo di stelle e
per strada un tappeto di fiori...".
A Brugnato, ogni anno, giovani e
meno giovani si radunano nel
centro storico per abbellire strade
e piazze con disegni floreali,
secondo un'antica tradizione che
origina da un miracolo
avvenuto a Bolsena...

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Mezzi da lavoro storici
I raduni e le esposizioni di questi autoveicoli sono un modo per ricordare ed onorare le persone che, in passato, questi mezzi li hanno guidati per mestiere...

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Mezzi militari storici
I più celebri veicoli militari che hanno partecipato alle vicende della Seconda Guerra Mondiale sfilano per strade e piazze e mantengono vivo il ricordo di quei terribili giorni...

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INDICE GENERALE   '800   CRONACA  01  02  03  04  05  06     SPORT GIRO  TOUR  CICLISMO  ALTRI   FAUSTO COPPI   INTER   RIVISTE
FEBBRAIO 1981 - Con l'occupazione della Camera i franchisti tentano il golpe in Spagna
IL SECOLO XIX del 24 febbraio 1981 - Tentato golpe in Spagna ad opera dei franchisti
Prigionieri trecento deputati - Le "Cortes" in diretta tv
LA NAZIONE del 24 febbraio 1981 - Tentativo di colpo di stato a Madrid. Prigionieri i maggiori leaders politici

IL SECOLO XIX del 24 febbraio 1981 - "Drammatica sparatoria mentre si discuteva la fiducia a Calvo Sotelo - Tentato golpe in Spagna - Occupata la Camera - Trecento deputati in mano ai franchisti - Il Re Juan Carlos ha respinto fermamente le azioni contro il Parlamento. Il Presidente del Consiglio e i ministri prigionieri degli insorti. Il segretario comunista Carrillo e altri deputati portati via da uomini armati. Unità corazzate dell'esercito occupano la sede della TV a Madrid. In tutta la Spagna decretato lo stato

d'allarme. Le truppe consegnate nelle caserme. Il «pronunciamento» si collega al profondo malessere della «Guardia Civil», uno dei bersagli preferiti dall'ETA.

Il Sovrano riuscirebbe a tenere la situazione sotto controllo - Una zona chiave del Paese è in mano alla fazione in rivolta; il comandante della regione di Valencia, generale Jaime Milans del Bosch, prende i pieni poteri e aderisce al golpe - A Madrid la situazione sembra normale, notizie frammentarie arrivano dal resto del Paese perchè le radio trasmettono solo «marcette» militari e scarsi notiziari..."
LA NAZIONE del 24 febbraio 1981 - "Irruzione armata di 200 uomini della Guardia Civile alle Cortes - Tentativo di colpo di stato a Madrid - Prigionieri tutti i leaders politici - Per il Re situazione sotto controllo - Il tenente colonnello Tejero, già implicato in un precedente golpe di restaurazione franchista, è a capo del gruppo che ha assaltato il Parlamento - I più importanti esponenti politici spagnoli, dall'ex premier Suarez al comunista Carrillo, sono stati trasferiti in un luogo segreto - Juan Carlos ha ordinato ad una divisione corazzata di occupare la stazione televisiva - I programmi televisivi sono stati immediatamente interrotti e sostituiti con trasmissioni di «musica leggera» - I sindacati invitati a rimanere tranquilli e a non proclamare scioperi - A Madrid il sindacato comunista ha invitato alla serenità e all'appoggio al Re e alle istituzioni..."

MARZO 1981 - Il Presidente USA Ronald Reagan ferito in un attentato a colpi di pistola
LA NAZIONE del 31 marzo 1981 - Attentato al Presidente USA Ronald Reagan
Operato al polmone per un proiettile penetrato dal fianco sinistro
IL SECOLO XIX del 31 marzo 1981 - Reagan ferito in un attentato

LA NAZIONE del 31 marzo 1981 - "Il Presidente degli Stati Uniti era appena uscito da un albergo e stava parlando con i giornalisti - Sul gruppo si è abbattuta una scarica di revolverate: feriti anche il portavoce e due agenti di scorta - Catturato lo sparatore - Il fatto è avvenuto nel centro di Washington, davanti all'albero Hilton, dove Reagan aveva pronunciato un discorso al sindacato

dei lavoratori edili riuniti in congresso. Una nutrita scarica di colpi d'arma da fuoco si è abbattuta contro il gruppo di persone che lo stavano circondando... Durante il breve attimo di sgomento succeduto agli spari, gli agenti di scorta hanno costretto a forza il Presidente ad entrare nella vettura blindata che nel frattempo si era avvicinata. L'auto si è subito

allontanata a forte velocità preceduta dai poliziotti in motocicletta a sirene spiegate.... Reagan è ora ricoverato nella clinica universitaria della George Washington University, dove è stato trasportato anche il portavoce presidenziale James Brady, che sembra il più grave dei 4 feriti. - ULTIM'ORA: Ronald Reagan è statooperato al polmone sinistro, raggiunto da un colpo di rivoltella calibro 38, sparato da un giovane del Colorado, di 22 anni, John Warnock Hinkley, prontamente immobilizzato e arrestato dai poliziotti.
IL SECOLO XIX del 31 marzo 1981 - "Gli Stati Uniti sotto choc, ritorna l'incubo di Dallas - Reagan ferito in un attentato - Sei colpi di pistola sono stati sparati contro il Presidente USA da tre metri mentre usciva da un albergo della capitale. Un proiettile lo ha raggiunto al fianco sinistro. Il Presidente non avrebbe perso conoscenza - Le sue condizioni sono definite gravi ma stazionarie... - L'America, che segue ansiosamente quanto dicono gli speaker delle innumerevoli stazioni televisive, è sotto choc. Le conseguenze dell'attentato, avvenuto alle 21 circa (ora italiana), potrebbero non essere gravissime, ma grave è questo ritorno all'atmosfera di Dallas, oltre tutto in un momento che vede le massime potenze mondiali fronteggiarsi duramente a causa della crisi polacca..."

MAGGIO 1981 - Colpi di pistola contro Giovanni Paolo II prima dell'udienza in San Pietro
IL SECOLO XIX del 14 maggio 1981 - Il Papa ferito in un attentato a colpi di pistola ad opera del turco Mehemet Ali Agca
Incredulità e sgomento per il gesto dell'attentatore turco
LA NAZIONE del 14 maggio 1981 - Papa Wojtyla ferito in Piazza San Pietro

IL SECOLO XIX del 14 maggio 1981 - Il mondo sconvolto dai colpi di pistola in Piazza San Pietro - IL PAPA FERITO IN UN ATTENTATO - E' grave, si spera di salvarlo - Lo sparatore è un terrorista turco, aveva giurato: "L'ucciderò" - I proiettili hanno raggiunto anche due turiste straniere: una è gravissima. Il Pontefice aveva appena restituito un bimbo alla madre che glielo aveva porto quando un giovane si è fatto largo tra la folla e ha fatto fuoco. La camionetta ha iniziato una folle corsa fino al policlinico "Gemelli". L'intervento chirurgico è durato più di quattro ore:sono stati

asportati alcuni tratti di intestino. Giovanni Paolo II non ha perduto conoscenza; durante il trasporto all'ospedale pregava in polacco e invocava la Madonna. I medici si riservano la prognosi. I danni causati dal proiettile sono vasti ma non letali. In Piazza San Pietro una grande folla si è subito riunita in preghiera. Invocazioni in tutte le lingue risuonano davanti alla chiesa più famosa del mondo - Lo sparatore, il turco Mehemet Ali Agca, 23 anni, condannato a morte per l'assassinio d'un giornalista di sinistra, era evaso dal carcere. Gli davano la caccia in Italia da una settimana. La sua appartenenza a gruppi terroristici dell'estrema destra turca getta l'ombra cupa del complotto internazionale sull'attentato al Papa.
LA NAZIONE del 14 maggio 1981 - Il drammatico annuncio da Città del Vaticano - Pochi minuti prima delle 19, il portavoce vaticano padre Panciroli ha distribuito ai giornalisti questo comunicato: "Alle ore 17,19 di oggi 13 maggio 1981, Giovanni Paolo II, che stava percorrendo, come di consueto, sulla "Campagnola" bianca Piazza San Pietro, prima di dare inizio all'udienza generale, è stato colpito, pare all'addome, da colpo di rivoltella, sparato da uno straniero subito arrestato dagli agenti di polizia. Il Papa è stato immediatamente trasportato in autoambulanza al reparto chirurgia del Policlinico Gemelli. E' in corso l'intervento chirurgico" - L'annuncio dell'attentato al Papa dato dalla radio polacca ha suscitato immediatamente grande emozione in Polonia, soprattutto nell'ambiente del sindacato «Solidarnosc». La capitale si è improvvisamente spopolata e la gente è corsa a casa per ascoltare la radio e la televisione, ma non sono pochi quelli che sono andati immediatamente in chiesa, raccogliendosi in preghiera per papa Wojtyla. - Angosciata reazione dei politici: Pertini tra i primi ad arrivare al «Gemelli». Teso e pallido in volto non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Di li a poco sono arrivati anche Forlani, Fanfani, Nilde Jotti, Piccoli, Craxi, Berlinguer, Spadolini, Zanone, Magri, Lama, Benvenuto e il generale Capuzzo...

GIUGNO 1981 - A Vermicino tentativi infruttuosi di salvare Alfredo Rampi caduto in un pozzo
LA NAZIONEe del 14 giugno 1981 - Alfredo Rampi cade in un pozzo, vani i tentativi di salvarlo
Tutte le speranze sono crollate all'alba di ieri  -  Pertini in zona rincuora i familiari
LA NAZIONE del 14 giugno 1981 - "Su Alfredino è sceso per sempre il buio - Alle cinque di mattina il microfono ha taciuto - I coraggiosi tentativi di salvare il bambino finito in un pozzo a Vermicino, proseguiti per tutta la notte, sono stati resi vani dal fango - Donato Caruso, l'ultimo che ha cercato di afferrare il bimbo, lo ha descritto «inerte, privo di reazioni» - Nel pomeriggio una telecamera fatta scendere nello stretto cunicolo ha dato l'immagine del piccino, immobile, con la testa reclinata, una mano sul cuore - Allora si è ufficialmente dichiarata la morte presunta - Infinite, incredibili proposte di sistemi per recuperare il corpo - Quando il padre ha saputo che si voleva riprendere a scavare ha pregato di non farlo: la trivellazione potrebbe far precipitare ancora più giù il corpo del figlio... - Ancora davanti agli occhi di tutti e alle telecamere i coraggiosi tentativi del pozzarolo Claudio Aprile e dello

speleologo Angelo Licheri, che per sette volte era riuscito ad afferrarlo, però senza mai poterlo tirare a sè. Quando è tornato in superficie stremato, il corpo orrendamente ferito, la gente ha esultato credendo erroneamente che costui avesse tra le braccia il piccolo Alfredo. Anche lo speleologo Donato Caruso, arrivato da Avezzano, riesce nei suoi tentativi a raggiungere il punto dove si trovava il bambino ma senza poterlo portare in superficie. Troppa acqua e fango, il corpo scivola alla presa. Neanche un paio di manette, fornite da un carabiniere, servono allo scopo perché il polso di Alfredo è troppo piccolo rispetto al diametro dell'attrezzo di fortuna... Il Presidente Sandro Pertini, informato di quanto stava accadendo a Vermicino, ha voluto personalmente presenziare alle operazioni di salvataggio. Giunto sul posto alle 16 del pomeriggio di ieri, è rimasto in piedi per 12 ore fino a notte tarda, cercando di rincuorare la madre di Alfredo. Pallido, il vestito blu coperto di polvere. Ad un certo punto si è rivolto ai tecnici dei Vigili del Fuoco: «O vivo o morto, tiratelo fuori. La madre rivuole il figlio!» - L'agonia di Alfredino durerà per due giorni e due notti..."

OTTOBRE 1981 - Ore drammatiche in Egitto dove un commando di militari uccide Sadat
IL SECOLO XIX del 7 ottobre 1981 - Un commando di militari uccide il presidente egiziano Anwar Sadat
In pericolo la pace nel Medio Oriente - Stato di emergenza per un anno
IL SECOLO XIX del 7 ottobre 1981 - L'attentato durante la parata che celebrava l'anniversario della guerra con Israele - Sei soldati hanno assalito la tribuna presidenziale con mitra e bombe a mano - Ferito gravemente il "Rais", morto più tardi all'ospedale - Colpiti alcuni ministri e molti diplomatici - Tre attentatori abbattuti subito dalle guardie del corpo, gli altri catturati - Soltanto dopo sette ore la conferma ufficiale della morte, annunciata per televisione dal vice-presidente in lacrime - Incredibili scene di panico, decine di persone schiacciate dai mezzi cingolati - Il presidente egiziano Anwar Sadat è stato ucciso ieri mattina da un "commando" di attentatori durante la tradizionale

parata del 6 ottobre, 8° anniversario della guerra del Kippur. Sei uomini  che  prendevano  parte  alla  parata  nella  colonna  di  rappresentanza dell'artiglieria, al grido "Gloria all'Egitto, all'attacco!", hanno assaltato la tribuna presidenziale con bombe a mano ed armi automatiche. In pochi secondi la tribuna si è trasformata in un inferno. Tra i rottami, i morti, i dilaniati dalle esplosioni e i feriti, i soccorritori hanno estratto il corpo del "Rais", coperto di sangue ma ancora in vita. Con un elicottero Sadat è stato trasportato all'ospedale militare di Maadi, dove è deceduto qualche tempo dopo. Assieme al presidente Sadat sono rimasti uccisi due ospiti sul palco d'onore (il segretario privato del "Rais", Fawzi Abdel Hafez e un altro importante personaggio) e una decina sono rimasti feriti. Tra questi il ministro della difesa Abu Ghazala, il ministro dell'interno Nabawi Ismail, l'ex primo ministro Sayed Marei, il vescovo copto Samuel e molti rappresentanti del corpo diplomatico tra i quali quelli di Cuba, Messico, Belgio e Giappone, due ambasciatori del Sudest asiatico e tre ufficiali americani... Una addetto militare racconta che i sicari "sparavano come in un film western, uno di essi aveva perfino appoggiato la canna del suo fucile automatico sulla ringhiera della tribuna, con calma e metodicità..."

MAGGIO 1982 - Grande offensiva britannica per riconquistare le isole Falkland (Malvinas)
LA NAZIONE del 22 maggio 1982 - Guerra delle Falkland: i soldati britannici sbarcano per riconquistare il territorio in mano agli argentini
Gli scontri più cruenti nella Baia di S.Carlo
IL SECOLO XIX del 23 maggio 1982 - Le Falkland contese palmo a palmo. 2.500 soldati inglesi a ridosso della costa. Il Papa lancia appelli di pace

LA NAZIONE del 22 maggio 1982  - All'alba di ieri è cominciato il massiccio attacco dei marines inglesi alle Falkland - SBARCATI, LA BATTAGLIA INFURIA - Gli scontri più cruenti nello Stretto e nella Baia di San Carlo - Almeno un migliaio di uomini della "task-force" avrebbe creato delle teste di ponte in diversi punti della costa - Cinque navi britanniche sono state danneggiate, delle quali due gravemente -

Buenos Aires ha perduto 7 "Mirage", 2 "Pucara", 5 "Skyhawks" e due elicotteri. Su un "Seaking" precipitato prima delle operazioni ci sono stati 20 morti - Le forze britanniche alle Falkland sono numericamente inferiori a quelle argentine in campo terrestre e aeronautico, ma superiori in campo navale...

IL SECOLO XIX del 23 maggio 1982 - L'appello del Papa e febbrili contatti diplomatici non disinnescano per ora la crisi - FALKLAND CONTESE PALMO A PALMO - Una seconda testa di ponte a Fax Bay. Londra annuncia un attacco in forze contro la capitale delle isole - Sono otto le fregate britanniche colpite dagli aerei con i missili: l'"Ardent" si è inabissata - Trincerati a ridosso della spiaggia 2.500 soldati inglesi - Gli argentini al contrattacco circondano 400 marines...
GIUGNO 1982 - Nelle Falkland, mentre sta per cadere Port Stanley, l'Argentina tratta la resa
IL SECOLO XIX del 29 maggio 1982 - Guerra delle Falkland: caduta di Port Darwin. In prima pagina anche la foto della storica stretta di mano tra Giovanni Paolo II e la Regina Elisabetta II d'Inghilterra
IL SECOLO XIX del 29 maggio 1982

La guerra nelle Falkland ad una svolta mentre il Papa da Londra lancia appelli di pace - PORT DARWIN E' CADUTO - L'offensiva britannica ha raggiunto l'obiettivo di tagliare in due l'isola Soledad - L'attacco determinante è venuto da un nucleo di paracadutisti portati su nuove posizioni da elicotteri - Battaglia corpo a corpo nel fango - Adesso il prossimo obiettivo inglese è la capitale Port Stanley -

IL SECOLO XIX del 15 giugno 1982 - Guerra delle Falkland: sta per cadere anche Port Stanley e l'Argentina tratta la resa

Conquistato anche l'aeroporto di Goose Green... - Calorose accoglienze al primo Pontefice in Inghilterra.

IL PAPA STRINGE LA MANO ALLA REGINA ELISABETTA
Giovanni Paolo stato ricevuto come capo di stato, ma la caratterizzazione solo religiosa della visita non ha impedito a Wojtyla di lanciare un pressante appello per la cessazione delle ostilità... IL SECOLO XIX del 15 giugno 1982 - Mentre sta per cadere Port Stanley si cerca di evitare la carneficina finale.
L'ARGENTINA TRATTA LA RESA
Da un incontro tra i due comandanti in capo è scaturita una tregua fino alle 15 di oggi - Il generale Menendez autorizzato a partire in volo per Buenos Aires - Contradditori comunicati della giunta Galtieri - Nella notte nuovi annunci di combattimenti - La TV inglese interrompe la trasmissione del «Mundial» per annunciare la vittoria.
Le offensive militari della "Guerra delle Falkland" durarono dal 1 Aprile al 14 giugno 1982. In 74 giorni di ostilità persero la vita 255 militari del Regno Unito, 649 militari argentini e 3 civili locali.
GIUGNO 1982 - A Londra trovato impiccato il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi
LA GAZZETTA DEL LUNEDI' del 21 giugno 1982 - Roberto Calvi viene ritrovato a Londra, impiccato sotto il ponte dei Frati Neri (Blackfriars), sul Tamigi...
Il banchiere pendeva con una corda al collo da sotto il ponte dei Blackfriars
LA GAZZETTA DEL LUNEDI' del 21 giugno 1982 - "Tragica morte del banchiere milanese coinvolto nel vortice P2 - Un impiccato a Londra: è Calvi - Sembra suicidio, ma quanti dubbi - Il presidente del Banco Ambrosiano pendeva con una corda al collo da un ponte sul Tamigi - Secondo ipotesi ufficiose della polizia si sarebbe tolto la vita, anche se troppe circostanze non convincono - Panico negli ambienti finanziari: nominati tre commissari governativi al Banco - Il corpo è stato rinvenuto sotto il ponte di Blackfriars (Frati Neri) - La "City Police" di Londra che si occupa del caso, sta conducendo attive indagini per appurare quando Calvi è arrivato a Londra, dove è stato fino al momento della morte e

con chi ha avuto contatti. L'inchiesta è diretta dal comandante J. H. Moore. Addosso a Calvi sono stati ritrovati un passaporto intestato a Gian Roberto Calvini che, tra l'altro presentava un visto d'ingresso in Brasile e una rimarchevole somma di denaro. Secondo informazioni non confermate, non è stato trovato alcun altro documento o foglio. Calvi quindi si sarebbe suicidato senza lasciare scritto nulla... La fuga di Roberto Calvi dall'Italia, denunciata il 15 giugno scorso, aveva messo a rumore il mondo politico e finanziario della Penisola. Giovedì sera, a Milano, la sua segretaria particolare, Graziella Teresa Corrocher, si era uccisa gettandosi da una finestra al quarto piano della sede del Banco Ambrosiano, quando era da poco terminata una riunione del consiglio di amministrazione dell'istituto. Roberto Calvi era fra gli iscritti alla Loggia Massonica P2 ed era stato al centro di clamorosi casi giudiziari; detenuto nel carcere di Lodi, lo scorso luglio, aveva tentato il suicidio. Secondo la polizia londinese, proprio a suicidio sarebbe dovuta la morte. Ma permangono ancora troppi punti oscuri... Gli effetti della notizia a Milano, come si può immaginare, sono stati dirompenti..."

ROMA, 15 LUGLIO 2010 - Secondo i giudici della Corte d'assise d'appello di Roma, il 17 giugno 1982, a Londra, Roberto Calvi non si suicidò ma venne ucciso. Nelle motivazioni della sentenza, che il 7 maggio scorso ha chiuso il caso, si fa riferimento ai tanti moventi ipotizzabili, in una girandola di soggetti ed organizzazioni che avrebbero avuto interesse ad una «eliminazione fisica» del banchiere milanese.
GIUGNO 1984 - A Padova muore il segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer
IL SECOLO XIX del 9 giugno 1984 - Berlinguer colpito da ictus cerebrale: condizioni disperate
La morte dell'illustre uomo politico avvenuta per un ictus cerebrale
LA NAZIONE del 12 giugno 1984 - Enrico Berlinguer è spirato

Il SECOLO XIX del 9 giugno 1984 - L'Agonia - "Berlinguer dopo il grave ictus - Condizioni disperate - Soltanto un tenue filo tiene in vita il segretario del PCI - Pertini a Padova vive con i familiari la trepidante attesa - Nelle prime ore di domani si potranno valutare concretamente le reali probabilità di sopravvivenza. L'encefalogramma ieri notte non era piatto, ma i medici nutrivano pochissime speranze. La figlia: «Non posso crederci, papà non ha mai avuto nulla». Gente comune e leader politici in processione all'ospedale. La drammatica ricostruzione dell'ultimo comizio"... Dal riserbo emerge qualche dato: soffriva di ipertensione, faceva una vita stressante, aveva battuto la testa in un incidente...

Il medico che è salito sul palco racconta: «Mi parlava, ma ho capito che era da operare subito...». La signora Letizia Berlinguer accompagnata al capezzale del marito: accanto al dramma di un grande partito c'è anche il suo silenzioso dramma umano... La lunga notte di Botteghe Oscure: «Berlinguer come Togliatti, come Longo e Gramsci. Tutti colpiti dall'emorragia cerebrale. E' la fatica e lo stress che li uccide!». Nella sede del partito gli occhi sono gonfi di sonno, il pessimismo è grande: «Aspettiamo, non possiamo fare altro. E speriamo...».

LA NAZIONE del 12 giugno 1984 - La morte - "Enrico Berlinguer è spirato - La lunga agonia è finita ieri - La salma a Roma, domani i funerali - Per la storia, la legge e la medicina Enrico Berlinguer è morto alle ore 12,45 di lunedì 11 giugno 1984. Ma il primo corteo funebre per lui è passato quasi mezz'ora prima, in un corridoio d'ospedale, fra due file di giornalisti e fotografi. La moglie, i figli, il fedele Tonino Tatò con gli occhiali scuri. Davanti a tutti un uomo con una vecchia valigia di finta pelle marrone. Dentro gli ultimi abiti del segretario del PCI. In quel momento si è capito che era proprio finita... Domenica notte l'attività cerebrale era crollata e l'elettroencefalogramma era diventato piatto. Morte clinica. I medici avevano staccato gli apparecchi. Per Berlinguer solo assistenza cardiaca per un cuore che aveva continuato a battere sempre più piano. Poi la fine...
● I COMMENTI - Un comunista a mezza strada fra Est e Ovest. Durante la sua guida il PCI ha cercato nuove vie senza rinnegare quella vecchia - Il mondo politico rimpiange Berlinguer. Il dolore di Pertini: «Sento di avere perduto un amico sincero» - Sassari: i vecchi compagni tornano sui luoghi dove il futuro leader fu subito protagonista - Avversario di grande integrità, «Un Amleto italiano» - Che errori ha fatto ?: «Nessuno - risponde un vecchio comunista di Firenze - Era una figura apprezzata da tutti. Se una cosa errata c'è stata è quella dell'unità nazionale, che creò un po' di divisioni nelle masse...» - Il Papa: «rispetto e preghiera per un uomo stimato, per la serietà del suo impegno, al di là di ogni considerazione e valutazione politica...»"
MAGGIO 1985 - Una tragedia macchia la finale di Coppa dei Campioni tra Juve e Liverpool
LA NAZIONE del 31 maggio 1985  - Dopo la tragica finale di Coppa dei Campioni, disperato ritorno da Bruxelles per i tifosi juventini
La strage allo stadio Heysel di Bruxelles
IL SECOLO XIX del 31 maggio 1985 - I colpevoli della strage allo stadio Heysel di Bruxelles

LA NAZIONE del 31 maggio 1985 - "Disperato ritorno da Bruxelles - La polizia belga sotto accusa - Quaranta o quarantuno i morti: trentuno sono italiani - La città si appresta a tributare l'ultimo saluto alle vittime di questo assurdo «mercoledì di sangue» che ha funestato quella che doveva essere la grande giornata del calcio europeo... Le bandiere a mezz'asta, issate su tutti gli uffici

pubblici della Penisola, testimoniano il dolore, lo sgomento e la costernazione di una intera Nazione che piange le povere vittime di questa nuova barbarie... Ordinate quattro inchieste (una in Italia): la magistratura belga dovrà accertare come sono scoppiati gli incidenti e se le misure di sicurezza erano rispettate; l'UEFA dovrà stabilire il futuro del calcio europeo; il governo belga indagherà sul comportamento delle forze dell'ordine... Dure condanne sul tardivo e insufficiente intervento delle forze dell'ordine... In Italia e in molti altri paesi europei si sostiene che le misure di sicurezza dello stadio Heysel erano insufficienti, come il servizio sanitario... La stampa britannica censura i tifosi inglesi...".

IL SECOLO XIX del 31 maggio 1985
"Pesanti accuse a chi non ha saputo arginare la furia dei tifosi inglesi - I Colpevoli della strage - I poliziotti erano pochi e stavano a guardare - Saliti a 38 (due i liguri) i morti nello stadio - Il ministro degli Interni belga si difende: «Imprevedibili scontri così violenti prima della partita». Sostiene che gli agenti sono intervenuti 8 minuti dopo. E' deceduto il giovane di Liverpool accoltellato da uno juventino - All'aeroporto di Caselle, per il ritorno della Juve e dei suoi sostenitori, tifosi in festa e parenti ammutoliti. Così Torino ha accolto gli scampati... La strage di Bruxelles è una storia di orrore, ma non dovrebbe suscitare sentimenti di stupore. Se ci guardiamo con sincerità attorno, dobbiamo convenire che una strage è sempre potenzialmente possibile quando una partita di calcio diventa come una guerra santa, quando si sa di una marea di tifosi imbufaliti e pieni d'alcool all'interno di uno stadio, quando si lascia che in questo stadio entri birra a fiumi... - Accuse esplicite sono state rivolte all'UEFA, colpevole di aver designato per la finale di Coppa dei Campioni uno stadio angusto e vetusto e di non aver adeguatamente messo in guardia gli organizzatori locali del «pericolo rosso»... Il governo inglese, per bocca del Primo Ministro Margaret Thatcher, ha condannato i teppisti che hanno «gettato vergogna e disgrazia sul loro Paese...».

● LIGURI TRA LE VITTIME DELLA CIECA VIOLENZA ALLO STADIO

Barbara Lusci, 57 anni, di Sestri Ponente era a Bruxelles insieme al marito (ferito ma salvo in ospedale). Partecipava per la prima volta ad una trasferta e la sua comitiva, sulla via del ritorno, avrebbe dovuto fare una breve tappa a Parigi. Poter vedere le bellezze della capitale francese era sempre stato un suo grande sogno, che non si è potuto realizzare a causa della barbarie di un gruppo di sconsiderati.
Dal Cristoforo Colombo di Genova era invece volato verso il Belgio, con un volo "charter", Sergio Mazzino, 38 anni, chiavarese e rappresentante di alimentari. Anche lui aveva in tasca un biglietto per il tragico settore "Z", a pochi metri dai supporters inglesi che animalescamente avrebbero poi scatenato una furia con intenti omicidi. Lascia la moglie Rita e la figlia Michela di 11 anni, che aveva tanto insistito per accompagnarlo ma che il padre aveva lasciata a casa perchè giudicata troppo piccola".
Le persone che persero la vita furono in totale 39
LUGLIO 1985 - In Val di Fiemme una valanga di acqua e detriti si abbatte sul paesino di Stava
LA NAZIONE del 20 luglio 1985 - La tragedia di Stava: sepolti a centinaia sotto un fiume di fango
Sepolti a centinaia sotto un fiume di fango: una catastrofe
IL SECOLO XIX del 21 luglio 1985 - Val di Fiemme: le colpe della tragedia di Stava

LA NAZIONE del 20 luglio 1985 - "Trentino, Val di Fiemme: alle ore 12,25 di ieri, per l'improvviso cedimento di due bacini, una valanga di acqua e di fango ha spazzato via in pochi secondi un intero paese, Stava nel comune di Tesero, a 1224 metri di altitudine, lungo la strada che conduce al Passo Lavazè - Migliaia di uomini mobilitati per i soccorsi - Si scava anche nella notte - Le cifre ufficiali, comunicate ieri sera intorno alle 19 dal Ministro della Protezione Civile Zamberletti, sono orribili: 78 i morti già accertati, 195 i dispersi (tra cui 120 turisti), 15 feriti - Il paese sorgeva a

metà di una valle, a pochi chilometri di distanza da Longarone, spazzato via, in una notte di 22 anni fa, dalle acque del Vajont. La valanga di acqua e fango, dopo aver raso il piccolo paese, si è "avventata" sulla cittadina di Tesero per poi scaricarsi sul torrente Alvisio che, una quindicina di chilometri più a valle, da vita ad un terzo invaso, quest'ultimo dell'Enel - I primi ad accorrere sul posto sono stati i pompieri di Tesero. A loro si sono aggiunti quelli di tutta la valle, i carabinieri, la polizia, le guardie di finanza e gli alpini".

Il SECOLO XIX del 21 luglio 1985
"Spedite una quarantina di comunicazioni giudiziarie, forse imminenti gli arresti - LE COLPE DELLA TRAGEDIA - Sono 150 finora le salme estratte dal fango: tra queste 14 bambini - La Croce Rossa Internazionale parla di 250 vittime del disastro - Sequestrate dal Procuratore Capo di Trento la miniera di fluorite e la relativa documentazione comunale. Sotto accusa vecchi proprietari (Montedison, Eni) e nuovi della cava maledetta. Il torrente Stava era la pattumiera della lavorazione del minerale. Sono bastati 7 minuti per scatenare l'inferno. Il fango si va indurendo: ora è una spessa crosta che ricopre i cadaveri - L'ultima ad essere stata ritrovata viva è una donna il cui corpo, ridotto male, è stato sollevato insieme a detriti e melma alle 5 della mattina di sabato - Una mamma genovese geme per la perdita dell'unico figlio, in vacanza con i nonni. L'angosciosa ma inutile corsa verso Stava con la scorta della stradale"
Le vittime della catastrofe furono 268 (197 salme riconosciute e 71 morti presunte per impossibilità di riconoscimento dei corpi) come si riscontra nel sito aperto in memoria dell'evento luttuoso:  www.stava1985.it
SETTEMBRE 1985 - Il mostro di Firenze colpisce per l'ultima volta a San Casciano Val di Pesa

Le vittime un ragazzo e una giovane donna francesi che facevano le vacanze in tenda

LA NAZIONE del 10 settembre 1985 - "ANCORA IL MOSTRO - Ha ucciso per l'ottava volta (16 morti). Le vittime di ieri a San Casciano Val di Pesa: un ragazzo e una giovane donna francesi, in vacanza. Erano in tenda, nudi. Ha sparato prima a lei, ha inseguito lui e lo ha colpito al cuore; è tornato indietro e ha mutilato lei, che forse era ancora viva. Sull'auto, una Golf bianca, c'era un seggiolino da bimbo: la polizia ha bloccato al traffico una vastissima area per cercarlo, fortunatamente il piccolo non doveva essere con le due vittime - Dopo un anno e 42 giorni il «mostro di Firenze» ha colpito di nuovo. Salgono così a 16 le vittime dell'inafferrabile assassino. Gli uccisi di ieri sono una giovane signora

LA NAZIONE del 10 settembre 1985 - Il "mostro di Firenze" uccide per l'ultima volta

francese Nadine Gisele Janine Mauriot, sposata Lanciotti, di 36 anni e un ragazzo,anche lui francese, Jean Michel Kraveichvili, di 25 anni.
I corpi sono stati scoperti verso le due del pomeriggio da un giovane cercatore di funghi, in Via degli Scopeti, una strada di campagna a circa 4 chilometri da San Casciano Val di Pesa. Il cadavere della donna era orribilmente mutilato nella zona del pube  e al seno... Il mostro ha sorpreso i due mentre facevano l'amore in tenda, squarciata con un coltello prima di esplodere i micidiali colpi calibro 22... Molte sono le analogie del nuovo delitto del «mostro» con i precedenti. Innanzitutto la pistola: è sempre la stessa, una vecchia Beretta, calibro 22, a canna lunga. Della stessa partita sono anche i proiettili, tutti Winchester della serie «H». Una lama molto affilata è stata usata a Scandicci nel giugno e Calenzano nell'ottobre (1981), a Vicchio nel luglio dello scorso anno. Per la seconda volta l'assassino ha asportato non solo il pube, ma anche un seno della ragazza. Domenica, per la prima volta, l'assassino ha forse cercato di nascondere i cadaveri, nel tentativo, peraltro riuscito, di ritardare la scoperta del duplice omicidio... Vive tra noi, nessuno ha mai avuto sospetti ?..."

Quello sopra fu l'ultimo di 8 duplici omicidi ad opera del "mostro di Firenze", in un arco di tempo che va dal 21 agosto 1968
all'8 settembre 1985
SETTEMBRE 1985 - In Messico un terremoto con potenza pari a 250 atomiche di Hiroshima
LA NAZIONE del 21 settembre 1985 - Prima pagina sul terremoto in Messico
Raso al suolo un terzo di Città del Messico - Oltre 50.000 persone impegnate nei soccorsi
LA NAZIONE del 21 settembre 1985 - Messico: incalcolabile il numero dei morti; «La fine del mondo» -  Oltre cinquantamila persone sono impegnate a Città del Messico nell'opera di soccorso alle vittime del terremoto che a squassato la città alle ore 7,18 del mattino di giovedì, ora locale. Il primo bilancio ufficiale, tirato nel pomeriggio di ieri, parlava di oltre mille morti estratti dalle macerie, ma era accertata la presenza di altre migliaia di cadaveri, di 5.000 feriti e di un numero imprecisato di dispersi. Nessuna notizia ancora sui morti nel resto del Messico. Tra i morti un'italiana che lavorava alla Osram messicana. Una quindicina di turisti, nostri connazionali, figurano tra i feriti leggeri. Tutto fa pensare che ci troviamo di fronte ad un'immane catastrofe. L'immensa capitale messicana, che conta circa 17 milioni di abitanti, è stata scossa per un intero minuto... Ora gli scienziati temono un maremoto.

Il fondo dell'oceano ha ricevuto uno "schiaffo" violentissimo che potrebbe generare un'onda tale da raggiungere le coste della California e del Giappone. Nel paese del sol levante è già scattato l'allarme per fronteggiare eventuali minacce al territorio costiero... In una dichiarazione alla «ADN-Kronos» il presidente dei geologi europei, Renato Zia, ha sostenuto che è ormai necessario provvedere urgentemente alla costituzione di centri internazionali e nazionali per la prevenzione-previsione dei terremoti... La Croce Rossa Italiana raccoglie fondi per intervenire a favore delle popolazioni messicane colpite dal sisma. La Caritas Italiana, a nome della CEI, ha inviato un primo contributo di 100 milioni di lire per i primi soccorsi... Gli esperti mettono in guardia: «Questo non è il peggio, l'Apocalisse deve ancora arrivare». - Il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo di Calcio del 1986 ha annunciato che le gare si svolgeranno regolarmente, perché il terremoto che ha colpito il Messico non ha causato danni a nessuno dei 12 stadi che ospiteranno gli incontri..."

SETTEMBRE 1985 - Il terremoto in Messico e la visita pastorale a Genova di Papa Wojtyla

A Genova arriva la notizia del terremoto durante i preparativi per la visita pastorale in città di Papa Giovanni Paolo II. Il giornale apre con 9 colonne su Wojtyla ed un taglio centrale sul terremoto.
IL SECOLO XIX del 21 settembre 1985 - "Comincia oggi la visita pontificia di due giorni alla città - L'attesa di Genova per papa Wojtyla - Subito dopo l'arrivo si incontrerà con gli operai e i portuali - Il sindaco gli spiegherà i problemi di Genova - In 28 ore Giovanni Paolo II visiterà l'Italsider, il porto, San Lorenzo, il Santuario della Madonna della Guardia e il Cottolengo. Sarà poi al Palasport, al Seminario, al Gaslini e celebrerà la Santa Messa in Piazza della Vittoria - Numerose vie e piazze vietate alle auto; rinforzate le linee urbane ed extraurbane dell'AMT - All'ospedale pediatrico Gaslini il Papa sarà accolto dai piccoli pazienti sulle note di un canto polacco, poi si raccoglierà in preghiera nella cappella bianca dell'Istituto - Dove e come

IL SECOLO XIX del 21 settembre 1985 - La visita a Genova di Papa Wojtyla e il terremoto in Messico
mangeranno il Santo Padre e il suo entourage: svelato il menù segreto. Il Pontefice cenerà e dormirà sabato sera in Curia, ospite del cardinal Siri, il suo seguito alloggerà al Colombia. Per preparare il menù speciale è stato scelto il noto ristoratore Zeffirino: prenotati una quarantina di coperti che saranno recapitati nella sede cardinalizia. Previsto un pranzo leggero a base di prosciutto crudo, ravioli in brodo, branzino al cartoccio, lonza arrosto, frutta fresca e una torta semplice ma decorata. Tra le bevande vino di Pigato e Barbera leggero... Per terminare, un buon caffè..."
● IL PAPA TRA I GENOVESI: ultimo appuntamento la messa solenne in Piazza della Vittoria

Ali di folla si sono formate in corso Buenos Aires, in via Brigata Bisagno, via Brigate Partigiane ad aspettare il passaggio del Papa, la famosa jeep bianca, vista alla tv, e non ancora dal vero. Ma tra la gente c'era anche chi aveva già atteso il Pontefice all'aeroporto, a Caricamento, al Duomo e ora lo aspettava per un altro, ultimo, appuntamento: la messa solenne in piazza della Vittoria.
E il Papa, in piedi sulla jeep bianca è arrivato, sfilando quasi a passo d'uomo tra bandierine alzate, grida di benvenuto, i visi emozionati e commossi di giovani, donne, anziani, bambini. Mentre l'autovettura papale è già in fondo, tutti corrono, con i «pass» della parrocchia in mano, per entrare nella piazza. Si notano anziane signore col vestito della festa e con il seggiolino in mano. Qualcuno ha anche il parasole, ma i più restano fuori dalle transenne, quasi stupiti dai divieti, dalle schiere di poliziotti che gentilmente, ma fermamente, chiedono l'invito.
I giardini di Brignole diventano la meta degli «esclusi», tutti cercano l'ombra degli alberi, un fazzoletto d'erba dove sedersi, una panchina da cui vedere in piedi, almeno da lontano, Karol Wojtyla. Gli altoparlanti portano in piazza verdi i canti e le prime parole della cerimonia, ma sono le radioline ancora ad avere il sopravvento e a portare nella piazza l'eco dei campi di calcio dove si giocano le partite di calcio domenicali. Quando risuona il «Lodate Dio» dell'inizio della messa anche all'ombra degli alberi si fa silenzio, tacciono le radioline e la gente comincia a cantare.
La messa è di tutti e la voce del Papa risuona anche al di là delle transenne. Qualcuno si inginocchia, i ragazzi si arrampicano sugli alberi, le donne pregano e rispondono al canto. In silenzio, interrotto solo da qualche pianto di bimbo, la gente ascolta l'omelia del Pontefice. E quella voce, con quell'accento dolce che viene da lontano, sembra entrare nel cuore.
La messa dura più di due ore, ma nessuno si muove. C'è solo qualcuno che crolla esausto, i bambini che si addormentano sul passeggino o in braccio al papà. Ma il Papa parla ancora alla gente, anche quando la messa è finita. Ringrazia il cardinale che lo ha invitato e la Provvidenza per il «buon tempo». La gente ride divertita e guarda quell'incredibile cielo azzurro di settembre che sembra un miracolo, un'estate che ritorna.

Agghiacciante bilancio del terremoto in Messico: migliaia di morti tra le macerie

Raso al suolo un terzo di Città del Messico - Divampano gli incendi nella capitale. L'effetto del sisma paragonato all'esplosione di 250 bombe atomiche del tipo di Hiroshima. Un sinistro silenzio dalle altre regioni colpite. Anche un'italiana tra le vittime  - Il sisma ha prodotto morte e distruzione anche in altri 4 Stati costieri del Messico: Colima, Guerrero, Jalisco e Michoacan, dove alcuni centri abitati paiono colpiti da un bombardamento a tappeto. Il paese è praticamente isolato per i danni subiti dai cavi telefonici e dalle grandi reti autostradali. In alcuni centri non sono ancora arrivati i soccorsi. Il Presidente del Messico, Miguel de la Madrid, vista la gravità della situazione ha proclamato un lutto nazionale di tre giorni..."

● LA CAUSA DEL SISMA STA SOTTO IL MARE
NEW YORK - Lo slittamento di una placca solida sul fondo dell'Oceano Pacifico verso la costa occidentale del Messico sarebbe la causa del terremoto che giovedì 19 settembre 1985 ha devastato vaste regioni messicane. Secondo le ipotesi formulate da autorevoli geologi si tratta della placca di Coccos, un frammento della crosta terrestre che viene sospinto dalle placche vicine verso la massa continentale americana. Questo fenomeno è già stato il responsabile di numerosi grandi terremoti che si sono verificati lungo la costa messicana. A dirlo è Craig Nicholson, sismologo dell'osservatorio geofisico Lamont-Doherty della Columbia University a Palisades (New York). Risulta che nel marzo del 1979 ci fu un altro movimento tellurico lungo la medesima costa, ma più a sud-est rispetto a quest'ultimo. Nel 1973, un altro grande terremoto aveva colpito verso nord-ovest.
La regione messicana che ha subito il sisma di giovedì mattina è quella presa più di mira dai grossi movimenti tellurici. L'epicentro si è verificato verso il margine settentrionale della placca di Coccos e si tratta di uno di quei terremoti sottomarini che comportano il pericolo di "Tsunami", ossia ondate di maremoto molto alte (fino a 10 metri d'altezza). In conseguenza di questo pericolo, la Marina colombiana aveva vietato giovedì la navigazione al largo delle coste del Paese, ma ora sembra che questo fenomeno non si sia verificato e che non debba più essere temuto.
La zona interessata ha una sismicità molto elevata: scosse di energia simile o più forte rispetto a quest'ultima (magnitudo 7,8) si susseguono annualmente in un numero compreso tra 30 e 100. Quella di giovedì è stata la scossa più forte registrata nell'anno. Per fortuna, di solito le scosse non provocano vittime o danni perché gli epicentri sono in territori non popolati.
Il sisma causò danni per oltre 4 miliardi di dollari. A Città del Messico i senzatetto furono decine di migliaia, i morti 8.000
(circa 10.000 in tutto il paese).
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