|
|
|
Scoperte, invenzioni, record
e avvenimenti importanti che
hanno segnato il XX Secolo |
|
Finestre fotografiche
su Liguria e Toscana |
GENOVA |
Il
capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col
Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili,
vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti
per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La
"Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La
"Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e
perfettamente conservati... |
|
Close Up |
Argomenti del
sito in primo piano,
eventi, news e storia del territorio |
Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino
e sono un "monumento
geologico"
unico al mondo... |
|
Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
|
Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove
parte questo sito... |
|
Antiche ricette in Lunigiana
Piatti prelibati di
una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal
sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo
essere stati riscoperti a nuova vita. |
|
Ferrovia Aulla-Lucca
Il fascino dei
treni d'epoca
e delle locomotive a vapore |
|
Ferrovia Pontremolese
Una linea di
vitale importanza
per La Spezia e la Lunigiana |
|
Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
|
Il dialetto genovese
Le trasformazioni
fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno
inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i
secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva,
che oggi viene insegnata anche nelle scuole... |
|
Infiorate del Corpus Domini
"Per tetto un cielo di stelle e
per strada un tappeto di fiori...".
A Brugnato, ogni anno, giovani e
meno giovani si radunano nel
centro storico per abbellire strade
e piazze con disegni floreali,
secondo un'antica tradizione che
origina da un miracolo
avvenuto a Bolsena... |
|
Mezzi da lavoro storici
I raduni e le
esposizioni di questi autoveicoli sono un modo per ricordare ed
onorare le persone che, in passato, questi mezzi li hanno
guidati per mestiere... |
|
Mezzi militari storici
I più celebri
veicoli militari che hanno partecipato alle vicende della
Seconda Guerra Mondiale sfilano per strade e piazze e mantengono
vivo il ricordo di quei terribili giorni... |
|
SITE GALLERY
Galleria
fotografica per
visionare solo immagini,
anche extra argomenti trattati |
|
|
|
|
|
|
|
INDICE GENERALE
'800
CRONACA 01
02
03
04
05
06
SPORT GIRO
TOUR
CICLISMO
ALTRI
FAUSTO COPPI
INTER
RIVISTE |
MAGGIO 1950 - Al "Madison Square Garden" Mitri batte Wagner ed è pronto per sfidare La Motta |
|
La tecnica e la velocità del Campione d'Europa disorientano l'avversario |
Il Campione d'Europa dei pesi medi
Tiberio Mitri ha debuttato felicemente
stanotte su un ring americano battendo ai
punti, al «Madison Square Garden» di New
York, lo sfidante Dick Wagner. Il
verdetto unanime dei giudici è stato accolto
favorevolmente dal pubblico americano, che
lo ha salutato con fragorosi applausi. Gli
italiani di New York, che per l'occasione
avevano preso d'assalto tutti i migliori
posti del Madison hanno pure tentato di
portare in trionfo il triestino, ma gli
agenti del servizio d'ordine hanno impedito
l'invasione del ring. Egual sorte è toccata
alla signora Mitri che, al termine del
combattimento ha tentato di penetrare nello
spogliatoio del marito nonostante
l'opposizione dei custodi, ma senza
successo. |
|
E' stato poi nell'atrio del Madison che
Mitri è stato oggetto di una
manifestazione di simpatia e di
affetto degli italiani
d'America; e quei colpi che non
ha preso da Wagner li ha
ricevuti dai focosi tifosi che
tentavano di manifestare come
potevano tutto il loro
entusiasmo. Mitri ha così
lasciato il Madison in trionfo,
sulle spalle dei suoi
innumerevoli ammiratori.
L'organizzatore Al Weill,
che fa parte dello stato
maggiore del Madison, ha detto
testualmente: "Ho
già promesso a Mitri di
organizzare per lui un altro
combattimento. Egli è pronto per
cose migliori. |
Altre
notizie sportive
fino al 1949 |
E le "cose
migliori" per il
triestino non possono
che essere avversari del
calibro di
Rocky Graziano,
Sugar Ray Robinson
e, forse, Jake La
Motta.
Turiello era
raggiante per il
risultato del match e si
è lasciato andare a
questa dichiarazione:
"Non posso dire
con precisione se dopo
questo combattimento L''International
Boxing Union intenda
porre la candidatura del
mio pupillo al titolo
dei medi, ma se ciò
dovesse verificarsi,
credete, ne sarei
contento, poiché ritengo
che Mitri possa battere
La Motta". |
Dalla "GAZZETTA SERA" del 20 e 21 maggio 1950 |
|
|
OTTOBRE 1950 - All'Arena
di Milano Armando Filiput batte il record mondiale delle 440 yards
hs. |
|
Al sole d'autunno, risultati olimpici per
una grande riunione internazionale |
La magica pista milanese; l'ultimo sole
autunnale a rallegrare i grigi toni
dell'Arena napoleonica; diecimila persone a
salutare, con un interminabile applauso,
Armando Filiput che ringrazia con un giro
d'onore e Taddia che rimane come
imbalsamato sul podio.
Abbiamo assistito alla più grande riunione,
per valore di risultati, che mai sia stata
organizzata in Italia. Limiti formidabili a
rendere eccezionale un bilancio che ha
superato anche le più ardite previsioni.
Migliorato un record del mondo (Filiput,
51"9 nelle 440 yards ostacoli), eguagliato
un record europeo (Filiput, 51"6 nei 400
metri ostacoli), migliorato un record
italiano (Taddia, 59,17 metri nel lancio del
martello). E le rimanenti gare tutte su
limiti mondiali od europei. |
|
Ripetiamo: una riunione mai
vista sulle piste italiane. Oggi
all'Arena è finito l'anno
atletico internazionale; è
finita la nostra più grande
stagione del dopoguerra, forse
(o senza il forse) la migliore
di tutta la storia
dell'atletismo italiano. Gli
atleti tedeschi, che dopo otto
anni riprendevano contatto con
gli azzurri, hanno trovato
un'accoglienza degna della loro
grande classe. In campo mondiale
l'atletismo tedesco è sempre
stato ai primi posti: ignorare
la loro forza sarebbe stata
un'utopia. La Federazione
italiana ha voluto essere una
delle prime a riprendere le
relazioni: i risultati tecnici
testimoniano dell'utilità del
gesto. Il merito per i raggiunti
limiti è dei nostri atleti, ma
agli avversari va il
riconoscimento di averli saputi
impegnare duramente. Foltissimo
il pubblico presente sulle
tribune; confusi tra la folla i
vecchi campioni: Facelli,
Mariani, Toetti, Daelli, Monti,
la Testoni, Caldana, Ferrario.
Tra essi l'attore Walter Chiari,
«petito» pure lui per
l'atletica. In campo: Alberti,
Vice presidente della Fidal;
Guabello, Segretario generale e
Oberweger. In tribuna il sig.
Goesta Olander, svedese,
famoso per il centro di
allenamento di Volodalen e per
aver fatto battere a Gunder
Haegg una ventina di primati
mondiali...
Le prove di maggior rilievo: nel
lancio del disco Consolini
ha battuto Tosi con m.
54,64 (da segnalare anche un
"nullo" di 56 metri) - nei 400
piani Geister
(47"4) ha superato Haas e
Siddi
(47"5) - Gli 800 sono stati
vinti da Ulzheimer in
1'51"9, davanti a Fracassi
(1'53") - A
Leccese i 200 in 21"8 -
Luther
primo nel salto in lungo con m.
7,06 - Risultato di parità nella
staffetta 4x100: col tempo
ex-aequo di 41"6 la Germania
precede l'Italia... |
Da "TUTTOSPORT" del 9 ottobre
1950 - sintesi da un articolo di Renato Morino
Nella gara delle 440 yards ad ostacoli secondo arriverà
Ottavio Missoni, noto stilista, una delle icone
della moda italiana nel mondo. Missoni aveva
partecipato anche alle Olimpiadi di Londra del 1948
- Per le gare popolari "Sfera d'Argento" disputate
all'Arena milanese, nel salto in alto troviamo i
nomi degli atleti di La Spezia Guiducci (3° posto
con m. 1,70) e Pianchetti E. (5° posto con m. 1,60). |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1950:
FEBBRAIO - Ad Aspen nel
Colorado, Zeno Colò è campione
del mondo di discesa libera e
slalom gigante; MARZO - Gino
Bartali vince per la quarta
volta la Milano-Sanremo; APRILE
- Fausto Coppi si aggiudica il
Giro della Calabria e la
Parigi-Roubaix, Bartali il Giro
della Toscana - Gianni Marzotto,
su Ferrari, è primo nella 17a
"Mille Miglia"; MAGGIO - Fausto
Coppi vince la Freccia Vallone -
La Juventus è campione d'Italia
- Antonio Bevilacqua conquista
il titolo tricolore di ciclismo
su strada - Manuel Fangio, su
Alfa Romeo, vince il Gran Premio
di Monaco - Nel Gran Premio di
Monza è prima la Ferrari di
Villoresi; GIUGNO - Per la prima
volta uno straniero vince il
Giro d'Italia: si tratta dello
svizzero Hugo Koblet; LUGLIO -
Hugo Koblet vince anche il Giro
della Svizzera - A New York,
Jacke La Motta batte Tiberio
Mitri ai punti e rimane campione
del mondo dei pesi medi -
L'Uruguay, a sorpresa, batte il
Brasile e conquista la "Coppa
Rimet" - Gli italiani
abbandonano il Tour de France
dopo l'aggressione subita da
Bartali: la corsa verrà vinta da
Ferdy Kubler - Fangio, su Alfa
Romeo, è primo nel Gran Premio
delle Nazioni di Ginevra - Nasce
un nuovo astro del motociclismo:
Umberto Masetti viene definito
l'erede di Tenni; AGOSTO -
Antonio Bevilacqua è campione
del mondo dell'inseguimento,
mentre il belga Schotte
conquista la maglia iridata su
strada - A Bruxelles si
disputano gli europei di
atletica: Dordoni vince la 50
Km. di marcia, Filiput i 400 hs,
Consolini e Tosi sono primo e
secondo nel lancio del disco;
SETTEMBRE - Farina, su Ferrari,
vince il Gran Premio di Monza e
diventa campione del mondo.
Sempre a Monza, Ambrosini (350),
Masetti (500) e Ruffo (250) si
laureano campioni mondiali di
motociclismo; OTTOBRE - Fausto
Coppi torna alle gare dopo la
rovinosa caduta al Giro (rottura
del bacino): esordisce al Giro
del Piemonte vinto da Alfredo
Martini e arriva secondo al Giro
di Lombardia, vinto da Soldani. |
|
MARZO 1951 - Il bisettimanale
"Tuttosport" diventa quotidiano e saluta gli sportivi d'Italia |
|
Non c'è la televisione: il ciclismo e il
calcio occupano quasi tutti gli spazi... |
Il 12 marzo 1951
«Tuttosport» divenne quotidiano. Sopra la
testata una riga diceva: «Tuttosport»
quotidiano saluta gli sportivi d'Italia. Il
titolo a nove colonne in prima pagina era
questo: «Giornata amara per le ospitanti
(col Milan che imperversa) - Fiorenzo Magni
vince in volata una durissima Milano-Torino».
E sotto, in piccolo: «Grave caduta di Coppi
sulla pista del Motovelodromo: frattura di
una clavicola».
Erano i tempi in cui il ciclismo riempiva le
prime pagine, non solo nel bene, ma anche
nel male. Quel 1951 fu riempito da Coppi,
come il 1949 del primo Tour vittorioso di
Fausto: ma per via della morte del fratello
Serse e del suo crollo al Tour, nella tappa
di Montpellier. Intanto il Milan molto
svedese vinceva il titolo italiano.
A vedere il giornale di quell'anno, primo
anno di riscontro giornaliero delle cose
dello sport, si provano curiose impressioni.
Il ciclismo e poi il calcio occupano quasi
tutti gli spazi. La visione ecumenica dello
sport mondiale non c'è ancora. Soltanto dopo
un po' di meditazione si fa la scoperta: non
esisteva la televisione, allora, e le stesse |
|
radiotrasmissioni avevano
impronta pioneristica.
L'informazione era mediata,
quasi sempre dal giornalista,
che non poteva, non doveva
essere dovunque e stava sulle
cose «grosse». C'erano giornali
che ancora scrivevano in testa
ai pezzi «per telefono dal
nostro inviato», come se
l'inviato potesse servirsi di
altri diversissimi mezzi di
trasmissione, ad esempio gli
articoli appese alle zampette
dei piccioni viaggiatori.
Tra l'altro, in quegli anni, era
lecito pensare che il nostro
calcio e il nostro ciclismo
fossero latori di messaggi
mondiali. In parte era così. Il
ciclismo perché aveva Coppi, il
quale non era un personaggio
soltanto italiano, era il
simbolo più valido, il simbolo
più giusto, insieme affannato e
divino, di un mondo che
risorgeva miracolosamente. Il
nostro calcio si offriva alle
scorrerie degli stranieri
mercenari, anzi le provocava. Il
primissimo nostro benessere era
anche lusso calcistico;
cominciavamo a sembrare ricchi
almeno nei fasti domenicali.
Nel ciclismo dominavamo, nel calcio
ci lasciavamo dominare. Erano
momenti diversi per dire di
un'ascesa, in un settore
vissuta, nell'altro già
festeggiata. Ed era anche un forte
simbolo della nostra fretta non solo
nel fare le cose, ma nel consumarle.
Stavamo ancora «pedalando» per
uscire dal panorama di rovine, e
già consumavamo le prime
ricchezze, bruciandole come
fiammiferi (svedesi). Stavamo
chiarendo al mondo e a noi
stessi il nuovo tipo italiano:
dinamico, veloce nel fare e nel
disfare, anzi nel disfarsi. Lo
sport veniva ancora proposto
come antitesi di vita, ma era
già vita ed in pieno. Non lo
sapevano, allora, ma questo non
significava assolutamente nulla. |
Adattamento da "TUTTOSPORT" - Speciale 30 anni - del 17 marzo 1974 |
|
APRILE 1951 - Cinque eventi di
risonanza mondiale per una trionfale giornata dello sport italiano |
|
Vittorie memorabili nel calcio, ciclismo,
motociclismo e automobilismo |
Giornata memorabile, forse senza precedenti.
Lo sport italiano impegnato in cinque prove
internazionali - e quasi tutte all'estero -
tutte le ha vinte, in modo superlativo.
A Lisbona, l'improvvisata Nazionale A di
calcio ha ripetuto la prodezza degli azzurri
di vent'anni fa, battendo la Nazionale
portoghese. La partita è risultata forse più
facile del previsto, ma ciò non sminuisce
per nulla il merito della squadra italiana
che ha dimostrato una superiorità assoluta.
A Roubaix, Antonio Bevilacqua è
arrivato solo. Questa smagliante vittoria
nella maggiore classica francese del nostro
corridore (campione italiano su strada,
campione italiano e mondiale dell'inseguimento)
viene ad una settimana di |
|
distanza da quella di Fiorenzo Magni,
ottenuta pure per distacco, nella gran corsa belga.
Il modo indiscutibile della vittoria fa tacere
definitivamente quei commentatori stranieri che,
piccati dalle troppe vittorie italiane nel Tour
dell'anno scorso, tendevano a voler gabellare come
"campioni passivi" i nostri corridori. Toni ha vinto
come Fiorenzo: alla maniera forte, piantando in asso
tutta la compagnia, per lasciar fare a Bobet
e Van Steenbergen solo la volata per la
piazza d'onore. Così come l'anno scorso aveva vinto
Coppi. Il ciclismo italiano ha vinto con
campioni diversi... *** A Palermo la Nazionale B di
calcio ha sconfitto la nazionale greca per 3-0.
Hanno segnato, irresistibilmente, nazionali meno
famosi ma ugualmente bravi: Galli, Armano
e Ghiandi. *** A Barcellona, nelle gare più
attese, hanno ancora vinto centauri italiani:
Guido Leoni nella categoria 125, Umberto
Masetti nella categoria 500 (su Gilera, mentre
Lorenzetti, su Guzzi, compiva il giro più
veloce). A Marsiglia, nel grande confronto
automobilistico con i francesi, si è imposto
Villoresi.
Si tratta dunque di eventi di risonanza mondiale,
cinque vittorie che testimoniano la gagliarda
rinascita dello sport italiano. |
Da "TUTTOSPORT" di lunedì 9 aprile 1951 |
|
GIUGNO 1951 - Gli azzurri
chiudono in bellezza la stagione battendo la Francia a Genova per
4-1 |
|
Annovazzi, Cervellati, Amadei e Venturi i
migliori della squadra italiana |
I settantamila di Marassi hanno laureato la
nuova squadra azzurra. Diciamo che i
settantamila di Marassi l'hanno applaudita.
E' una constatazione che ha il suo valore,
ma è pure una sottigliezza che ha la sua
importanza. La squadra italiana ha vinto con
punteggio facile il confronto con la
Francia. Ha stentato nel primo tempo (uno a
uno) per sbadataggine, perché le occasioni se
le era create; è passata con estrema
agevolezza nel secondo. Il pubblico si è
accontentato festeggiando i giocatori. Un
pubblico che merita subito un elogio: il
saluto d'esordio è stato caloroso, ogni
azione era sottolineata da applausi.
Un'atmosfera migliore la nostra squadra non
avrebbe potuto pretendere e se il gioco non
è stato sempre, chiaro, preciso, battente,
la colpa è soltanto sua. |
|
In fondo noi eravamo venuti a Genova per
trovare l'intelaiatura tecnica della
nostra Nazionale di calcio e non per esaltarci col
risultato. Il risultato non è mai stato in dubbio,
neppure durante il breve periodo in cui gli ospiti
si trovavano in vantaggio. Comunque se la vittoria
di oggi non ci fa esaltare e arrivare a conclusioni
troppo euforiche, non possiamo neppure concordare a
tutti i costi con i pessimisti. Tra i giocatori ci
sono state molte note liete: il ventunenne
Cervellati ha disputato una bellissima partita e
ha dimostrato di essere una sicura pedina della
squadra; Venturi, dopo un inizio un po' scalibrato è
emerso con un gioco esatto, calmo, autoritario.
Venturi è una recluta, avendo solo 22 anni;
Lorenzi non avrà le doti riflessive che si
richiedono ad una mezz'ala, ma dà effervescenza,
brio ed estrema pericolosità all'attacco; Amadei
ha confermato che come senso di gioco, varietà e
tempestività di distribuzione è ancora il migliore
centravanti di cui disponiamo... |
I protagonisti dell'incontro:
ITALIA:
Cesari, Giovannini, Cervato,
Annovazzi, Tognon, Venturi, Cervellati, Boniperti,
Amadei, Lorenzi, Cappello.
FRANCIA:
Dakoski, Huguet, Marche,
Cuissard, Jonquet, Bonifeci, Alpsteg, Strappa,
Grumellon, Baratte, Haan.
MARCATORI:
Grumellon (F) al 34'; Lorenzi al
38' del primo tempo e all'11' del secondo; Amadei al
22' e Cappelli
su rigore al 43' della ripresa.
ARBITRO:
Lutz (Svizzera) -
SEGNALINEE:
Tordjmann (Francia) e Gamba
(Italia) -
SPETTATORI:
64.000 paganti |
Altro fatto di rilievo della
giornata la tappa Bologna-Brescia del Giro
d'Italia:
Adolfo Leoni
(Legnano), che nel corso del Giro d'Italia
1951 non era ancora riuscito ad
ottenere alcun piazzamento, ha
vinto la 14a tappa, quella
pianeggiante da Bologna a
Brescia. L'ha vinta in volata
sulla pista piatta dello stadio
Rigamonti, una volata alla quale
hanno preso parte ben 72 degli
80 corridori che sei ore prima
avevano preso il via dalla città
emiliana. Al secondo posto si è
piazzato Conte (Bianchi) e
terzo è arrivato il sorprendente
Brasola (Wilier
Triestina), il quale ha
confermato anche oggi di essere
un buon velocista. Nella
classifica generale sempre primo
il belga Van Steenbergen
che precede Astrua di
4'05"; 3° Fiorenzo Magni a 4'23";
4° Ferdy Kubler a 5'22";
5° Luison Bobet a 5'35"; 6°
Fausto Coppi a 7'56"... |
Da "TUTTOSPORT" di lunedì 4 giugno 1951 -sintesi
dagli articoli di Carlin e Ruggero Radice |
|
LUGLIO 1951
- L'"Unione Sportiva" di Santo Stefano di Magra festeggia venti anni
di vita |
|
Le felicitazioni del direttore de "La
Gazzetta dello Sport" |
"Bello è l'esser giovani e della gioventù
avere lo slancio creativo per le conquiste
dell'avvenire e già esser ricchi di un
glorioso passato e potersi vantare di avere
utilmente lavorato per il raggiungimento dei
propri ideali. Questa bellezza, che è gioia
e orgoglio, deve oggi sentire la famiglia
dell'Unione Sportiva S.Stefano Magra,
che quest'anno festeggerà il suo ventennio,
di cui ha ben ragione di andare fiera per
l'opera di propaganda e propulsione del
nostro sport che in esso ha svolto in
quella zona ai limiti della
Liguria e della Toscana che ha così
luminose tradizioni ciclistiche. |
|
|
La
celebrazione dell'anniversario culminerà
nell'organizzazione del Gran Premio S.I.R.A.,
una gara che sta conquistandosi i distintivi della
classicità fra quelle riservate ai giovani. «Gara
che rivela i campioni» amano proclamarla i suoi
appassionati promotori, l'ultimo dei quali vorrebbe
diventare quel Giacchero cresciuto alla
scuola di Biagio Cavanna e che deve essere
qualcuno se Coppi se l'è preso al fianco per la
stagione della resurrezione. Per l'occasione la gara che
sta tanto a cuore del Presidente Bordoni e al suo
braccio destro Belloni e ai loro fedeli
collaboratori assurgerà al rango di internazionale,
riservata all'aristocrazia del dilettantismo
europeo, cioè alla categoria alla quale anche noi
guardiamo come alla fonte dei più alti valori
atletici della nuova generazione. La nuova e più
lussuosa veste assunta dal Gran Premio S.I.R.A.
di ciclismo è quella che più si addice alla prova di
una Società giovane e già illustre e che ha l'onore
di essere stata e intende essere ancora lievito di
energie giovanili e creatrice di uomini nuovi. La
celebrazione del ventennale sarà pietra miliare
nella vita dell'Unione Sportiva S.Stefano Magra se
da questa gara uscirà un nome degno di raccogliere
la successione dei grandi campioni di oggi. Questo è
il mio voto e de "La Gazzetta dello Sport", legata
agli amici organizzatori da anni di sincera amicizia
e fattiva collaborazione". |
Da "S.STEFANO SPORTIVA" dell' 8 luglio 1951"
commento a cura del direttore de
"La GAZZETTA DELLO SPORT" Giuseppe Ambrosini
|
Altri eventi sportivi di rilievo del 1951:
MARZO - Fiorenzo Magni vince la
Milano-Torino. Coppi cade al Motovelodromo torinese
e si frattura una clavicola - Luison Bobet si
aggiudica la Milano-Sanremo;
APRILE - Vittorio Marzotto, su Ferrari
2560, è primo nel Giro della Sicilia - A Villoresi
va la vittoria nella 18a edizione della "Mille
Miglia" - MAGGIO - L'URSS si aggiudica i
campionati europei di pallacanestro;
GIUGNO - Il Milan è campione d'Italia -
Fiorenzo Magni vince il Giro d'Italia - Farina si
aggiudica il Gran Premio del Belgio di automobilismo
- Muore Serse Coppi, fratello di Fausto, vittima di
una caduta al Giro del Piemonte vinto da Bartali;
LUGLIO - "Sugar" Ray Robinson perde a
Londra contro Turpin il titolo mondiale dei pesi
medi - Al Tour de France, il dispiacere per la morte
del fratello Serse, provoca a Fausto Coppi un
collasso che lo esclude dalla vittoria finale: primo
sarà Koblet, Bartali finirà al quarto posto;
AGOSTO - Al Vigorelli di Milano si
tengono i campionati mondiali di ciclismo su pista:
la maglia iridata della velocità va all'inglese
Harris, Bevilacqua è primo nell'inseguimento. Sul
circuito di Varese, Ferdy Kubler si aggiudica il
titolo della strada;
SETTEMBRE - Il Gran Premio d'Italia a
Monza è vinto da Alberto Ascari, su Ferrari 4500 -
Nel pugilato, Robinson si prende la rivincita contro
Turpin, sconfitto ai punti;
OTTOBRE - Emil Zatopek è il primo uomo
al mondo a correre 30,052 chilometri in un'ora -
Luison Bobet vince il Giro di Lombardia - Rocky
Marciano sconfigge Joe Louis per k.o. all'8a
ripresa; NOVEMBRE - Magni e Minardi trionfano nel
"Trofeo Baracchi" di ciclismo. |
|
APRILE 1953 - Il piacentino
Tartarini su Benelli vince il primo Giro d'Italia
motociclistico |
|
"Stadio" inventa il "Motogiro" e i rombanti
centauri invadono la Penisola |
Eccolo, sta per arrivare. Piacenza, città di
raccordo per chi proviene dai vigneti del
Piemonte e dai gelsi di Castel San Giovanni,
è un po' come la chiave dell'uscio
familiare. La Via Emilia è proprio il
corridoio domestico in cui si può muovere ad
occhi chiusi. E Tartarini, che già
fiuta l'odore eccitante della propria terra,
romba verso il traguardo con una specie di
ebbra allegrezza. Ecco infatti, laggiù in
alto, il bel San Luca che ha il colore dello
stucco, il bel San Luca che ha sempre una
corona di cirri. Caro Leopoldo alto e
allampanato più di un pioppo, ancora quattro
passi e sei al traguardo: cosa dirà la mamma
nella modesta casa di Via Toffano? Chissà,
forse non dirà nulla e comincerà a piangere,
con un pianto diverso di quando gli morì
il marito Egisto, bravo e sfortunato |
|
centauro dopo l'incidente in moto, dopo l'embolia, dopo la penosa
agonia di tanti giorni. Forza Leopoldo, il traguardo
è vicino, Porta Mazzini è ad un tiro di schioppo...
In questo momento ignori che laggiù in Via Piave ti
aspetta un vecchio ex autista di piazza, lo
sventurato padre di quel Sergio Calza padre di quel
fu diletto compagno nelle competizioni sportive
quanto nella vita. Spegni il motore e tra i fiori e
gli applausi senti il calore del suo abbraccio,
senti l'acqua delle sue lacrime. All'ex autista la
tua immagine fa ritornare viva quella del figliolo
sepolto da tre giorni. Il traguardo non è soltanto
una bandiera issata sulla coraggiosa bravura dei 140
superstiti del Motogiro ma anche un fazzoletto
bagnato nella roggia della commozione.... Il
Motogiro termina e Tartarini s'allontana seguito da
una corte che potrebbe essere definita regale se non
risultasse tanto clamorosa. Campanelli, il
secondo della classifica generale grida: "Domani
si fa festa in Via Giusti". Ed è inutile
aggiungere che in Via Giusti, a Pesaro, vi abita lui
con altri sei fratelli. |
La
classifica finale del I° Giro d'Italia motociclistico:
1°) Leopoldo Tartarini in 31 ore
08'19" - 2°) Campanelli (Benelli) a 46'09" - 3°)
Ventura (MV) a 51'15" - 4°) Ronchei (Rumi) a 1 ora
03'29 - 5°) Ritelli (MV) a 1 ora 12'31" - 6°)
Longinotti (Mi Val) a 2 ore 05'03" - 7°) Milani (Sterzi) a
2 ore 15'56" - 8°) Benelli (Benelli) a 2 ore 19'23"
- 9°) Radin (Benelli) a 2 ore 27'49" - 10°)
Marchetti (Gilera) a
2 ore 29'52" |
Da "STADIO" del 6 aprile 1953 - sintesi da un articolo
di Dario Zanasi |
|
SETTEMBRE 1953 - Guzzi e
Gilera trionfano al G.P. delle Nazioni sul circuito di Monza |
|
Le due fenomenali case lombarde assicurano
all'Italia quattro titoli mondiali |
Di quale simpatia goda oggi lo sport delle
moto ce l'ha detto ieri l'enorme folla
(120.000 persone circa) convenuta
all'Autodromo di Monza. Da quali Province e
da quali Nazioni essa fosse giunta non lo
sapremo mai: il mare, comunque, accoglie e
livella tutte le acque. Sapevamo di non
poter contare sulle prestazioni, ogni ora
generose, dell'industria inglese e
paventavamo, di conseguenza, che la folla
fosse preparata. Invece ci è stata offerta
una lezione di modestia e tutte le nostre
illazioni sono cadute come castelli di
carta. La folla voleva vedere quanto di
magnifico era stato creato dalla nostra
industria e voleva ammirare ed applaudire i
suoi campioni. La giornata, in questo senso,
non poteva darci di più: tre nostre marche
vittoriose e una quarta battuta di misura,
quando |
|
anch'essa avrebbe potuto
vincere. Lode, dunque a tutti... Monza ci ha
consegnato ieri, per merito della Gilera e
della Guzzi, due titoli di marca e due individuali,
perfezionando le premesse per una quinta vittoria,
che potremmo cogliere nelle piccole cilindrate in
quel di Barcellona.
La Gilera ha ripetuto il successo di Berna, portando
quattro sue macchine alla vittoria, migliorando la
media dello scorso anno, scavalcando d'impeto rivali
di grandi qualità. Il volo delle creazioni di Arcore
non ha conosciuto incertezze e s'è librato sicuro e
felice fino alla fine. Duke, dopo l'abbandono
di Bandirola, non ha avuto da parlare che con
amici fedeli: il sorprendente Dale,
l'agguerrito Armstrong, il magnifico
Liberati, e si è quindi laureato campione del
mondo... La Gilera ha dominato la stagione,
imponendosi di forza, logorando le moto rivali nei
più accesi ed impegnativi duelli. Ha vinto da gran
signora, con un margine che non poteva essere
previsto.
Del pari la Guzzi ha rinverdito i suoi allori,
mettendo sotto, in due classi (250 e 350), le
modernissime creazioni dell'industria tedesca.
Enrico Lorenzetti è stato il matador
della giornata, spiccando due vittorie consecutive
con facilità che si potrebbe definire irrisoria.
Temevamo il confronto con le NSU: già in altre
occasioni i tedeschi ci avevano battuti e il ricordo
dell'anno scorso era ancora fresco nella nostra
memoria. D'un colpo invece Lorenzetti, sopperendo
alla malasorte di Kavanagh e Anderson,
fugava i nostri dubbi e consegnava alla cronaca un
successo miracoloso. Lorenzetti ha abbassato tutti i
primati e s'è affermato anche nelle 350, lasciando
nella sua scia, a completare il trionfo della Guzzi,
Anderson e il promettentissimo Agostini. La
casa di Mandello non poteva meglio riprendere
contatto col suo pubblico, ne meglio presentarci
l'ultima sua creazione: quella 350 che gà al suo
primo anno d'attività passa di successo in successo,
con piglio sicuro... |
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del 7 settembre 1953 -
sintesi dagli articoli di vari inviati |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1953:
GENNAIO - La sciatrice italiana
Marchelli vince la discesa libera di Grindelwald -
Alberto Ascari, su Ferrari-Pirelli, si aggiudica il
GP di Argentina di automobilismo;
FEBBRAIO - Al pilota torinese Farina va
la vittoria nel GP di Bueno Aires;
MARZO - Loretto Petrucci ancora primo
alla Milano-Sanremo, Minardi nuovamente secondo;
APRILE - Villoresi (su Ferrari 4000) si
afferma nel Giro automobilistico di Sicilia - La
Parigi-Roubaix va al belga Derijcke, la
Parigi-Bruxelles a Petrucci, il Giro del Piemonte a
Magni che vince anche la Roma-Napoli-Roma a tappe;
MAGGIO - Con la partita di calcio
Italia-Ungheria viene inaugurato a Roma lo "Stadio
Olimpico": gli azzurri sono sconfitti pesantemente
dai magiari per 3-0; GIUGNO - L'Inter conquista lo scudetto
- L'"anziano" Fausto Coppi trova le forze per
vincere il suo 5° Giro d'Italia - A Torino,
Giuseppina Leone migliora il record italiano dei 100
metri piani, portandolo a 11"9 - Viene conquistata
la vetta dell'Everest ad opera della spedizione
alpinistica dell'inglese Hunt;
LUGLIO - Alberto Ascari si impone del
GP d'Inghilterra disputatosi sul circuito di
Silverstone - Louison Bobet vince il suo primo Tour
de France (3° è l'italiano Astrua);
AGOSTO - Sul circuito tedesco del
Nurburgring la coppia Ascari-Farina (su Ferrari
4500) vince la "Mille chilometri" - Mondo
automobilistico e sportivo in lutto per la scomparsa
del grande Tazio Nuvolari;
SETTEMBRE - Manuel Fangio (su Maserati) si
impone del GP d'Italia a Monza - A Parigi, l'astro
nascente del ciclismo, Jacques Anquetil trionfa nel
GP della Nazioni a cronometro;
OTTOBRE - Fiorenzo Magni è il nuovo
campione italiano di ciclismo su strada - Landi
beffa gli assi al Giro di Lombardia;
NOVEMBRE - Manuel Fangio (su Lancia 3000)
vince la Carrera Panamericana - A Wembley, clamoroso
tonfo della nazionale di calcio dell'Inghilterra,
sconfitta dall'Ungheria col punteggio tennistico di
6-3. |
|
OTTOBRE 1964 - Alle Olimpiadi
di Tokio entra in scena l'atletica leggera, regina dei giochi |
|
Frinolli e Morale semifinalisti -
L'americano Mills medaglia d'oro nei
diecimila |
Atletica leggera sotto la pioggia a Tokio:
purtroppo lo sport-principe delle Olimpiadi
ha avuto un avvio sfortunato, almeno dal
lato spettacolare. Pedane e piste - da ieri
pomeriggio - risultano in cattive condizioni
in seguito al cattive condizioni
atmosferiche. Sulle piste i tempi non sono
stati eccezionali, ma i migliori hanno
superato i turni di qualificazione nei 100 e
nei 400 ostacoli. Sono stati già assegnati
tre titoli. La grossa sorpresa riguarda la
vittoria del pellerossa americano Mills,
il quale ha dato al suo Paese la prima
vittoria nei 10.000 nella storia dei Giochi
Olimpici. Gli atleti USA avevano curato
particolarmente il mezzo-fondo e il fondo
per ostacolare la supremazia sovietica, ma
non si pensava che i progressi potessero |
|
essere così sensibili.
Il giavellottista
Nevala (Finlandia) e
l'inglesina Rand (lungo)
sono gli altri vincitori. In
campo azzurro eliminato Giani,
mentre Morale e
Frinolli si sono qualificati
per le semifinali dei 400
ostacoli. Frinolli è
giunto terzo in batteria
e non ha convinto,
soprattutto negli ultimi
100 metri dove è apparso
abbastanza "imballato". |
Buon per lui che il
tedesco Gieseler
è caduto sul penultimo ostacolo
e non gli ha potuto insidiare la
terza piazza. Morale invece ha
vinto la quarta batteria col
tempo di 51"1, eguagliando il
suo record stagionale. Maria
Vittoria Trio, l'unica donna
azzurra presente nella nostra
squadra a Tokio è riuscita a
passare la qualificazione nel
salto in lungo con la misura
modesta di m. 6,18, superando di
soli 18 centimetri il limite di
qualificazione.
Altri sports in programma:
Assegnati tre titoli nel nuoto e
tre record mondiali battuti. La
staffetta veloce femminile
azzurra si è qualificata per la
finale stabilendo il primato
italiano. Dominio giapponese,
sovietico e bulgaro
nella lotta libera. Sconfitto
Arcari nella
boxe, mentre nella pallanuoto il
Settebello conosce contro
l'URSS la prima battuta
d'arresto. Nella pallacanestro i
cestisti italiani hanno messo
sotto il Canada per 66-54 e sono
di nuovo in lizza per
l'ammissione |
|
Il Comitato organizzatore dei
Giochi Olimpici di Atene 1896 |
|
alle finali. La vela ha
deluso perché sono
venuti a mancare quei
progressi che si
speravano. Sorpresa
nella prima gara di
ciclismo: il quartetto
italiano composto da
Andreoli, Guerra,
Della Bona e Manza,
campione del mondo
e olimpico, nella corsa
a cronometro sui 100 Km.
è stato battuto
dall'Olanda. E' la prima
medaglia (d'argento) che
l'Italia conquista in
questa Olimpiade. Il
maltempo ha influito sul
rendimento dei ciclisti
di Rimedio, i
quali avrebbero fatto
certamente meglio con
una temperatura più
elevata... |
Da "IL TELEGRAFO" del 15
ottobre 1964 - Speciale
sulle Olimpiadi di Tokio
L'Italia conquisterà
10 medaglie d'oro, 22
d'argento e 18 di
bronzo. Le vittorie più
prestigiose saranno
quelle di Abdon Pamich
nella 50 Km. di marcia,
di Menichelli, di Atzori
e Pinto. Un bel gruzzolo
di medaglie arriverà
anche dal ciclismo. |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1964:
FEBBRAIO - Ai Giochi Olimpici invernali
di Innsbruck l'Italia conquista una medaglia
d'argento con Zardini (bob a due) e tre di bronzo (2
di Monti, nel bob a due e bob a quattro e una nello
slittino) - Scompare in un incidente d'auto la
moglie del pugile Mazzinghi - Cassius Clay diventa
campione del mondo dei pesi massimi battendo Liston,
in un incontro che viene definito la "farsa del
secolo"; MARZO - Vittorio Adorni vince il Giro
di Sardegna - L'inglese Tommy Simpson è primo nella
Milano-Sanremo - Nel calcio scoppia il caso-doping
del Bologna; APRILE - A Milano, Mazzinghi batte
Morales per k.o. alla 3a ripresa;
MAGGIO - Tragici incidenti allo stadio
di Lima, in Perù: muoiono 500 persone - A Vienna,
l'Inter batte il Real Madrid (3-1) e vince la Coppa
dei Campioni; GIUGNO - Jacques Anquetil si aggiudica
il Giro d'Italia - Il Bologna, orfano del mitico
presidente Dall'Ara (morto per infarto quattro
giorni prima), batte l'Inter nello spareggio di Roma
(2-0) e porta a casa lo scudetto tricolore - A
Saarbrucken, Ottolina stabilisce il nuovo primato
europeo dei 200 metri piani, portandolo a 20"4 -
Nella "24 Ore" di Le Mans dominio assoluto della
Ferrari che piazza tre vetture ai primi tre posti;
LUGLIO - Jacques Anquetil vince il Tour
de France - Felice Gimondi si aggiudica il Tour
dell'Avvenire; AGOSTO - L'australiano Rose nuota i
1500 mondiali in 17'01"8 - Bandini (su Ferrari)
vince a Zeltweg; SETTEMBRE - Ad Albertville la squadra
azzurra di ciclismo dilettanti si laurea campione
del mondo della 100 Km. - Eddie Mercks è campione
del mondo dei dilettanti di ciclismo e lo svedese
Jansen conquista la maglia iridata professionisti
precedendo sul traguardo Vittorio Adorni. In pista,
Antonio Maspes è campione del mondo della velocità,
lo spagnolo Timoner del mezzofondo - Il CONI
proibisce alla squadra azzurra di calcio di
partecipare alle Olimpiadi - A Madrid, contro
l'Independiente, l'Inter ottiene una vittoria (1-0)
che vale la Coppa Intercontinentale;
OTTOBRE - Mazzinghi conserva il titolo
mondiale dei medi junior battendo l'americano
Linzalone - L'etiope Abebe Bikila vince per la
seconda volta consecutiva la Maratona olimpica -
Gianni Motta vince il Giro di Lombardia di ciclismo;
NOVEMBRE - Lo sport in lutto per la
scomparsa del leggendario ciclista Hugo Koblet;
DICEMBRE - Mazzinghi continua la sua
serie di vittorie sconfiggendo ai punti il sardo
Manca. |
|
|
LUGLIO 1969 - Giacomo Agostini è due volte campione del mondo nelle classi 350 e 500 |
|
A Brno dominano i motociclisti italiani -
Pasolini vince la prova delle 250 |
Giacomo Agostini (come al solito) non ha
avuto avversari - Col successo di Brno,
Pasolini può ancora puntare al titolo
iridato della classe 250 - La giornata
motociclistica è stata funestata da un grave
incidente accaduto al pilota cecoslovacco
Frantisek Bocek, un ragazzo di 22 anni, che
è caduto sul circuito per un improvviso
arresto del motore. Portato immediatamente
all'ospedale, le sue condizioni erano
apparse subito gravissime e ora sta lottando
tra la vita e la morte, con scarse
probabilità di salvarsi. Nella sciagura sono
rimasti coinvolti anche Denzer e Drapal,
finiti anche loro con violenza sull'asfalto
e poi contro un muro. Bocek, a seguito degli
urti, aveva il casco spezzato come un melone
e il viso completamente sfigurato; |
|
gli altri due,
fortunatamente, erano
solo un po'ammaccati e
si sono rimessi in piedi
da soli. Sotto accusa
per i ripetuti guasti
meccanici la moto di Bocek,
una «Jawa 350», i
cui motori cedono molto
frequentemente. In
cinquanta gare, la
percentuale di abbandono
risulta superiore ai due
terzi. Una settimana fa,
su una tale moto, aveva
perso la vita il pilota
Bill Ivy. Per i
cecoslovacchi, però, la
«Jawa» è un emblema e
metterla al centro dei
sospetti non sembra cosa
da farsi, sulla base del
notevole orgoglio
nazionalista che
accomuna un po' tutti. A
tal proposito, è giusto
segnalare che i tifosi
cecoslovacchi hanno
preso a fischi, sassi e
sputi, i due piloti
sovietici - Jurj Randra
e Endel Kijsa -
ritiratisi dopo pochi
giri della classe 500
per guasto meccanico.
Ressa anche attorno ai
loro box, con centinaia
di persone che
scandivano frasi
minacciose.
Giacomo Agostini ha
vinto nettamente le sue
due classi, conquistando
così con matematica
certezza i titoli
mondiali cui
praticamente nessuno più
poteva aspirare. Nelle
due gare dominate da
Agostini, da ricordare
la prova sicura di
Grassetti, che si
piazzava al terzo posto
nella classe 350 cc,
proprio con la tanto
discussa «Jawa», e la
sfortuna di Pagani, che
rompeva la forcella
posteriore quando si
trovava solidamente al
secondo posto nella 500.
Con Agostini, anche Simmons,
nella classe 125 cc, si è aggiudicato
il titolo iridato grazie
all'ennesima vittoria.
Ancora aperta invece la
lotta nelle piccole 50
cc tra Smith e Torsen.
Il successo di Pasolini
e il terzo posto di
Carruthers riportano i
due piloti della Benelli
in lizza per il titolo
mondiale... |
Dal "STAMPA SERA" del 22 luglio 1969 - sintesi da un articolo di Giorgio Viglino |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1969:
FEBBRAIO - Chris Amon (su Ferrari Dino 2400) vince la Coppa
Tasmania - De Zordo e Frassinelli si aggiudicano il
mondiale di bob a due;
MARZO - Eddy Mercks vince la sua terza
Milano-Sanremo - Muore lo juventino Cesarini,
vecchia gloria del calcio italiano, rimasto famoso
per i gol realizzati allo scadere delle partite,
tanto da definire gli ultimi minuti di un incontro
la "zona Cesarini";
APRILE - Gli Austriaci Schranz e Gabl vincono la Coppa del
Mondo di sci - L'Ignis si aggiudica il campionato di
pallacanestro;
MAGGIO - Lo scudetto tricolore del calcio spetta alla
Fiorentina - A Madrid, il Milan vince la Coppa dei
Campioni, battendo l'Ajax per 4-1;
GIUGNO - Eddy Mercks, trovato positivo alle analisi
antidoping durante il Giro d'Italia, viene
estromesso dalla corsa: la vittoria finale andrà a
Felice Gimondi; LUGLIO - Paola Pigni stabilisce a Milano il
record mondiale dei 1500 metri correndo in 4'12"4 - Il tennista Rod
Laver si impone al torneo di Wimbledon - Eddy Mercks
vince il Tour de France; AGOSTO - Ottembros è il nuovo campione
mondiale di ciclismo su strada professionisti - A Barcellona,
il pugile Galli conquista il titolo europeo dei pesi piuma,
battendo Calvo per k.o.t. - Di Biasi e Cagnotto sono
medaglia d'oro agli europei dei tuffi;
SETTEMBRE - Muore durante un viaggio aereo il pugile Rocky
Marciano - Eddy Ottoz conquista la medaglia d'oro
nei 110hs ai campionati europei di Atene,
OTTOBRE - Nino Benvenuti mantiene la corona dei medi
battendo Scott a Napoli per squalifica alla 7a
ripresa - Il Milan vince la Coppa Intercontinentale
battendo l'Estudiantes di Buenos Aires;
NOVEMBRE - A Roma, Nino Benvenuti conserva il titolo dei medi
dopo aver sconfitto Rodriguez;
DICEMBRE - Gustav Thoeni vince in Val d'Isère lo slalom
gigante di Coppa del Mondo - Muore Adolfo Consolini,
il grande discobolo italiano, campione olimpico a
Londra nel 1948. |
|
|
LUGLIO 1976 - I migliori atleti del mondo si sfidano a Montreal nei
giochi della XXI Olimpiade |
|
Dal 1896 al 1976: Olimpia, luogo ideale per
sport che rinascono ogni quattro anni |
Ci sono certi sport che ringraziano
specialissimamente l'Olimpiade: diciamo
delle discipline che vengono autenticamente
a galla ogni quattro anni sfruttando le ore
di Olimpia per conquistare spazi televisivi
e spazi mentali, a disposizione mai come in
questa circostanza. Prendiamo l'hockey su
prato, per esempio: sappiamo tutti, più
o meno, che si tratta di spedire una pallina
in fondo ad una rete, ma certe regole si
apprendono solo a «Tivù Olimpia». Per
esempio, non si può tirare da fuori area; se
la palla tocca la scarpa è fallo; se si
sfiora la sfera con la parte rotonda della
mazza è fallo, e poi c'è il corner corto, il
corner lungo... L'hockey su prato è quasi
sempre stato pakistano o indiano e, infatti,
il nostro campionato è bello zeppo di atleti |
|
asiatici, ma nell'ultima Olimpiade
di Monaco 1972
ci si è resi conto che i
tedeschi ovest corrono
di più dei pakistani.
Chi lo avrebbe mai
detto?... Canoa e
canottaggio
«approfittano» di queste
due settimane per
far capire al
colto e all'inclita che
al mondo remano un po'
tutti e che può bastare
un remo messo qui o
messo là per cambiare |
disciplina. Il doppio,
ad esempio (il vogatore utilizza
due remi) si differenzia dal due
con, dove il vogatore ha
soltanto un remo a disposizione.
La canoa, con i suoi «k»
(singolo, doppio, quattro) è un
bel vedere, ma soltanto i Giochi
ci fanno tornare in mente che
esiste la canadese monoposto o
biposto. E questa prova è tanto
bella, perché si tratta proprio
delle canoe che trovavamo, da
piccoli, sui giornalini, quei
gusci di fabbricazione indiana
che solcavano rapide vorticose e
che portavano in salvo i nostri
eroi. Abolita la canoa fluviale
che vide la disputa di belle
gare a Monaco, ora si gareggia
solo su acque calme: è la canoa
olimpica in tutti i sensi... Il
tiro con l'arco è una
specialità molto chic: hanno
tutti divise bellissime ed armi
di precisione. Il ricorso
storico è evidente, se non
fosse che le frecce sono di legno
finissimo e costano un patrimonio
ed idem dicasi per |
|
Consegna del Sacro Fuoco olimpico |
|
l'arco. E' uno sport
miscuglio di
sacro-profano che
impone, in ogni caso,
molta bravura, se non
altro tantissima
concentrazione ed una
dignitosa muscolatura:
tendere la corda di
queste «mostruose»
fionde non è roba da
tutti. Nell'arco,
ovviamente, gareggiano
anche le signore, che
sono molto brave...
Persino il ciclismo
ci regala qualcosa di
nuovo ad Olimpia: la
prova sui cento
chilometri a squadre, ad
esempio, che altrimenti
vediamo solo ai Mondiali
dilettanti... C'è il
pentathlon moderno,
di cui si dice
ideologicamente essere
la gara più «sportiva»
che esista in assoluto:
cinque prove, nuoto,
corsa, tiro, scherma ed
equitazione. Non tutto,
ma di tutto cioè. Però
soltanto Olimpia ci
regala il vero
pentathlon, nel senso
che lo avvolge nella
giusta «luce». Fuori di
Olimpia è disciplina
che, a volte, «stona»... |
Dal "TUTTOSPORT" - speciale Tuttolimpia del 17 luglio 1976 -
sintesi da un articolo di Mario Bruno |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1976:
CALCIO - Il Torino conquista lo scudetto tricolore, una
soddisfazione che i tifosi attendevano dal 1949,
anno della tragedia di Superga. L'attaccante granata
Paolino Pulici sarà il capocannoniere del torneo,
come nell'anno precedente; GIOCHI OLIMPICI DI MONTREAL -
Pioggia di medaglie per la ginnasta rumena Nadia
Comaneci, 15 anni non ancora compiuti. Vincerà tre
medaglie d'oro (individuale, trave, parallele), una
d'argento (squadre) e una di bronzo (corpo libero),
risultando più brava della sovietica Olga Korbut,
reginetta a Monaco - Un altleta italiano, il
veneziano Fabio Dal Zotto, appena diciannovenne
vince, a sorpresa, il titolo olimpico del fioretto
individuale. Erano 40 anni (Olimpiadi di Berlino,
Giulio Gaudini) che l'Italia non vinceva l'oro nella
specialità preferita da Nedo Nadi - Altra vittoria
italiana nei tuffi dalla piattaforma con Klaus Di
Biasi - Nelle cinque medaglie d'argento una che
valeva parecchio: quella del salto in alto
conquistata da Sara Simeoni - AUTOMOBILISMO
- Niki Lauda coinvolto in un grave incidente sul
circuito del Nurburgring: lo salva dalle fiamme il
pilota italiano Arturo Merzario. Niki tornerà in
pista a Monza (quarto posto); CICLISMO
- A 34 anni Felice Gimondi vince il suo 3° Giro
d'Italia - In pista, Francesco Moser è campione
mondiale dell'inseguimento; TENNIS
- Adriano Panatta vince gli internazionali di Roma e
Parigi ed è il punto di forza della Nazionale
italiana che in Cile, per la prima volta, conquista
la Coppa Davis. |
|
|
NOVEMBRE 1978 - L'avvocato
Agnelli rileva che la Juve è la squadra più vecchia del campionato |
|
Conti alla mano, di otto partite disputate,
la Juventus ne ha vinte solamente due |
Una frase apparentemente spiritosa,
pronunciata dall'avvocato
Gianni Agnelli
in tribuna durante il derby ("La Juve è
vecchia..."), suggerisce alla Gazzetta
di verificarne il contenuto attraverso una
scrupolosa indagine statistica. Il risultato
ha finito per dare perfettamente ragione
all'"Avvocato". Confrontando l'età dei
giocatori delle 16 squadre del campionato
infatti, si è finito per concludere che la
Juve è quella più vecchia del torneo: la sua
età media è di 28 anni. Proprio una "vecchia
signora", anche se Giovanni Trapattoni
fa giustamente osservare che la Juventus si
trova a concludere un ciclo, diremmo una
dominazione, in attesa di un graduale
rinnovamento del parco giocatori.
Classifica e risultati alla mano, raramente
in questi ultimi anni gli avversari della |
|
Juventus si sono trovati nelle condizioni di puntare al titolo,
sperando che i campioni si arrendano per strada. Di
otto partite infatti la Juve ne ha vinte, fino ad
oggi, soltanto due. E' stata sconfitta in casa dal
Perugia e in trasferta non è mai riuscita a
conquistare più di un punto. Si tratta indubbiamente
di un record negativo, che incoraggia di domenica in
domenica Perugia, Milan, Torino e Inter. Solo
quest'ultima deve ancora affrontare i campioni nel
girone d'andata. Juve in palese difficoltà ma ancora
sostenuta da un orgoglio senza pari... |
L'età media rilevata era la seguente:
Juve 28,00 - Ascoli 26,86 - Perugia 26,53 -
Atalanta 26,26 - Bologna 26,17 - Milan 26,16 -
Verona 26,00 - Catanzaro 25,82 - Lazio 25,82 -
Napoli 25,75 - Avellino 24,88 - Torino 24,86 -
Vicenza 24,83 - Roma 24,17 - Inter 23,40 -
Fiorentina 22,88 |
Da "LA GAZZETA DELLO SPORT" di martedì 21 novembre
1978 |
|
MARZO 1980 - Klippan Torino e Panini Modena: due club ai vertici
della pallavolo europea |
|
Interrotta le serie di vittorie dei Paesi
dell'Est che durava dal 1960 |
E si continua a chiamarla «povera
pallavolo», «sport minore». Nel giro di poco
più di un anno e mezzo proprio questo
«piccolo» sport ha regalato all'Italia
alcuni dei titoli più prestigiosi in campo
internazionale: argento ai mondiali, quinto
posto agli europei, oro femminile ai Giochi
del Mediterraneo e domenica scorsa la Coppa
dei Campioni (Klippan), la Coppa
delle Coppe (Panini) e il terzo posto
nella Coppa delle Coppe femminile (Alidea)...
Per restare ai risultati più recenti,
sicuramente la prestazione della Klippan
Torino è quella che spicca su tutte. Dal
1960, da quando cioè è stata istituita la
Coppa dei Campioni, nessun Paese
dell'occidente europeo era riuscito ad
imporsi alle fortissime compagini dei Paesi
socialisti. |
|
Dopo vent'anni, e proprio contro i campioni uscenti della Stella
Rossa di Bratislava (Cecoslovacchia), per la
prima volta si è infranta la tradizione.. E a farlo
è stato un club italiano, a conferma del grande
miglioramento della nostra pallavolo. Franco
Leone, direttore - sportivo della società
torinese - pone l'accento sul fatto che, solo
qualche hanno fa, ogni club italiano si sarebbe
accontentato di vincere qualche set, considerando un
successo clamoroso arrivare ad una piazza d'onore.
Oggi la Klippan - che ha ormai in tasca il suo
secondo scudetto consecutivo - può vantare ai
quattro venti di avere ben speso questi anni
programmando l'attività su più fronti e cercando di
dosare meglio le forze a disposizione...
La Panini Modena, è una società nata nel 1966,
per soddisfare le esigenze pubblicitarie di Giuseppe
Panini, editore nonché fra i più grandi produttori
di figurine del mondo. Il Gruppo Sportivo Panini
tralasciò gradualmente l'atletica leggera per
rivolgersi completamente alla pallavolo.
Nell'atletica ebbe pure grosse soddisfazioni con
Giuseppe Cindolo e Renzo Pinelli, ma
l'ambiente che circondava in quel momento il nuovo
sodalizio offriva condizioni favorevolissime nella
pallavolo: un tecnico di valore, Franco Anderlini
e tanti, tantissimi giocatori volenterosi, cresciuti
sotto le sapienti cure di appassionati animatori di
società tradizionali come la Villadoro, l'Avia,
Pervie, la Minelli, le quali stavano
gradualmente dissolvendosi sotto l'incalzare di un
sia pur larvato professionismo... La Coppa delle
Coppe, conquistata domenica scorsa in Grecia,
rappresenta l'apice di un ciclo iniziato nel 1967 e
che, nelle tappe intermedie, ha visto il
raggiungimento di nobili traguardi: 4 titoli di
campione d'Italia assoluto, tre titoli di campione
d'Italia juniores, una Coppa Italia, nonché il
contributo fisso alle formazioni azzurre di
giocatori come Dall'olio, Sibani,
Montorsi, Giovenzana, Mannini,
Goldoni, Morandi... Ma Giuseppe Panini,
dopo il successo, rimane molto realista e con i
piedi ben piantati a terra: mantenere oggi una
squadra di pallavolo che possa lottare ai vertici
del campionato italiano costa dai 150 ai 200 milioni
di lire. Una bella cifra con tendenza all'aumento.
Per questo motivo, la Panini di Coppa, per iniziare
un nuovo ciclo ancora vincente, sta cercando un
aiuto. I bene informati dicono che stia per arrivare
la Fiat... |
Da "L'UNITA' SPORT" del 17 marzo 1980 - sintesi
dagli articoli di Rossella Dallò e Luca Dalora |
|
GIUGNO 1980 - Prosegue in Lega il processo sportivo per il calcio-scommesse |
|
Per la prima volta, terzi estranei alterano risultati per trarne un lucro |
Con la
requisitoria molto breve del dott. Manin
Carabba, in rappresentanza dell'ufficio
d'inchiesta della Federcalcio, il processo
sportivo è ripreso ieri mattina a Milano negli uffici
della Lega, dopo essere stato sospeso
per ragioni di opportunità per evitare
"turbamenti" esterni all'ultima giornata del
campionato di serie B... Conclusa la
requisitoria del dott. Carabba, hanno preso
la parola i difensori. Per molti di essi il
compito, alla luce delle richieste del
rappresentante dell'ufficio inchieste, si è
fatto abbastanza agevole e così non hanno
dovuto fare altro che puntualizzare alcune
posizioni, del resto già recepite dalla stessa accusa...
Sono intanto state rese note le motivazioni
del tribunale del calcio che ha squalificato |
|
diversi
giocatori e ha condannato alla retrocessione in serie B il Milan.
La disciplinare, nella premessa, rileva che finora
si era occupata di casi collegati ad illeciti
sportivi mentre stavolta "per la prima volta
nella storia del calcio italiano, terzi estranei
hanno perseguito l'alterazione di risultati allo
scopo di trarne un lucro realizzato o da realizzare
attraverso vincite su scommesse clandestine.
Tale aspetto della vicenda, pur innovativo rispetto
ai tradizionali schemi di illecito, non influisce
minimamente sull'impostazione accusatoria addebitata
agli incolpati, attinendo lo stesso alla causale
dell'infrazione".
La disciplinare si riallaccia alle deposizioni fatte
davanti alla magistratura ordinaria "onde verificare
se essa sia o meno utilizzabile per la formazione di
un convincimento". Una cosa è certa, che incalliti e
spregiudicati scommettitori beneficiavano della
confidenza di certi giocatori i quali, a loro volta,
non esitavano a presentarli ad altri compagni e a
intrattenere con loro contatti talora amichevoli, a
volte economici. Ed è veramente sconfortante -
continua la disciplinare - constatare la frequenza
di questi rapporti, la deplorevole facilità con la
quale si intessevano e si moltiplicavano... |
Da
"LA NAZIONE" del 10 giugno 1980 |
|
AGOSTO 1981 -
Ceparana in festa per Marco Lucchinelli campione del mondo |
In
Provincia della Spezia, a dodici chilometri dal
capoluogo, c'è un paese che è impazzito di gioia.
Ceparana - frazione del comune di Bolano - un
insieme di case distese lungo l'argine sinistro del
fiume Vara (in prossimità della confluenza col fiume
Magra) conta quattromila abitanti che sono tutti
sulle strade, in un giorno di festa comune, ad
aspettare il campione.
Strade pavesate di bandierine multicolori, come nel
giorno della festa patronale. Strade ricoperte di
scritte inneggianti e di grandi stelle dipinte con i
colori dell'iride, nel cui centro trova posto il
diminutivo americanizzato del suo cognome: Lucky.
Il parroco, don Agostino Tassano è in attesa nel
fondo del campanile, tra acqua santa e sudore, del
grido di «eccolo!», per suonare ancora a distesa le
campane della chiesa, come ha fatto domenica quando
la radio ha annunciato che Marco Lucchinelli era
diventato campione del mondo di motociclismo, bolide umano della
classe 500.
Campane a distesa a richiamare i
rintocchi delle chiese di tutta la vallata,
nell'orgoglio paesano e nel ricordo, di don Tassano,
del ragazzino che con la ruspa del padre in tempi
lontani aveva spianato il terreno su cui sorse la
chiesa parrocchiale.
Eccolo! Il «motorhome» stavolta arriva davvero.
Lancio di fiori e coriandoli, sventolio di
bandierine. Attacca maestro.
C'è tutto il folclore della sagra paesana, in un paese che
non ha mai avuto la gioia di un campione, tantomeno del mondo.
Lucchinelli ha lo sguardo sorpreso e trasognato: la
sua espressione è un misto di stupore e felicità.
"Non mi sarei mai aspettato tanto entusiasmo, una
simile accoglienza" sono le sue prime parole. Sulla
strada ci sono anche quelli, magari un po' anziani e
per questo presunti saggi, che un tempo lo
definivano «il matto del paese».
Un matto che è diventato campione del mondo... |
Da
"IL SECOLO XIX" del 19 agosto 1981 -
articolo di
Giorgio Bazzali |
|
APRILE 1986
- Dopo il calcio-scommesse del 1980 ancora bufera nel mondo del pallone |
|
Sgominata a Torino una banda che raccoglieva scommesse clandestine |
I
calciatori corrotti si accontentavano di
poco: dai 3 ai 15 milioni per vendere una
partita della propria squadra. Le cifre più
grosse passavano invece nelle mani di
"mediatori" che col mondo del calcio giocato
(si fa per dire) avevano rapporti meno
diretti. Per esempio, ottenendo 300 milioni
di lire (in contanti come si usa in questo
genere di «affari») per consentire,
attraverso la corruzione, il passaggio di
una squadra alla serie superiore. Dal bel
verminaio messo alla luce nei giorni scorsi
a Torino emergono questi dati sconcertanti,
che fanno impallidire lo scandalo del
"calcio-scommesse" di sei anni
fa. Il mondo si muove, perbacco, le tecnologie avanzano e
anche i meccanismi delle truffe si
perfezionano. |
|
Fra i calciatori che
puntavano sulla sconfitta della propria squadra
c'era perfino qualcuno che telefonava agli
allibratori dagli spogliatoi, un paio d'ore prima
della partita. "Non si è fatto niente..." -
oppure "tutto bene..." Messaggi che i gestori
del totonero utilizzavano subito per variare le
quote sulle scommesse, varate al sabato, e che
modificavano e proponevano agli scommettitori in
complicate "martingale" fino a due ore prima delle
partite. E tutto questo in una ridda di telefonate
incrociate fra ex dirigenti, calciatori, malavitosi,
ma in un quadro compartimentato dove sembra che non
tutti gli associati nel malaffare si conoscessero
fra loro ma solo attraverso numeri telefonici. Le
comunicazioni non erano quasi mai in "chiaro", ma
ora possono essere comprese quando dai nastri
pazientemente messi insieme dagli inquirenti si
ascolta: "Il piccione viaggiatore si è
attivato...".
Da una parte corrotti, dall'altra corruttori divisi
in due filoni: quelli che agivano solo allo scopo di
far su soldi e quelli (come alcuni dirigenti di
società) che i soldi li pagavano nel tentativo di
far vincere le proprie squadre.
L'inchiesta si è allargata fino a produrre 12
ordini di cattura e 38 comunicazioni
giudiziarie... Nomi, cifre, episodi, presunte
partite truccate, quotazioni delle scommesse vanno
naturalmente prese col beneficio d'inventario. In
queste associazioni per delinquere - questa è
l'ipotesi di accusa dei magistrati inquirenti - i
protagonisti agiscono sotto varie motivazioni e
persone del tutto innocenti ed estranee possono
finire nelle trame dei mascalzoni.
Il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe
Marabotto ha già iniziato l'interrogatorio degli
accusati detenuti. Teatro dell'incontro fra
inquisitore ed inquisiti un ufficio della Questura,
dove sono custodite (in 290 nastri) migliaia
di telefonate. Magnetofono a fianco quindi, per
dissuadere i pervenuti da inutili bugie...
Il capo dell'ufficio inchieste, De Biase, invece,
sta tirando fuori dagli armadi della Federcalcio
i fascicoli «in sonno» delle sue indagini. Lo «007»
ha dichiarato che entrerà in azione la prossima
settimana. C'è da giurare che dovrà lavorare come
non gli è mai capitato nella sua lunga carriera, nel
tentativo di difendere con squalifiche, radiazioni,
penalizzazioni e retrocessioni «il più bel gioco del
mondo». |
Da "IL SECOLO XIX" del 17 aprile 1986 - sintesi
da un articolo di Renato Pasquario |
TOTONERO: ALLA FEDERCALCIO VERTICE SORDILLO - DE BIASE
- Un primo bilancio dell'inchiesta condotta per
conto della Federcalcio dal giudice istruttore
Maurizio Laudi e dall'avvocato Carlo Porceddu verrà
discusso oggi in un incontro tra i due inquirenti,
il capo dell'ufficio inchieste Corrado De Biase e il
presidente Sordillo. Laudi e Porceddu, che agiscono
in veste di collaboratori di De Biase, hanno
ascoltato cinque delle dodici persone arrestate...
Il materiale raccolto dai due contiene conferme
importanti e inquietanti insieme: il fenomeno delle
«combine»
aveva raggiunto in serie B estensione e
proporzioni allarmanti, mentre in Serie A ad essere
nell'occhio del ciclone sono pochissime società...
Anche nell'inchiesta sportiva si è raggiunta la
certezza che non vi siano nomi di grossi giocatori
coinvolti nello scandalo, nè tantomeno di uomini
impegnati nella nazionale. I due inquirenti della
Federcalcio sono molto interessati ha quanto ha da
dire uno degli indagati, il commerciante napoletano
Armando Carbone, che verrà interrogato domani
mattina dal giudice Marabotto. Fuggito da una
finestra della sua abitazione all'arrivo della
polizia, si è poi costituito venerdì scorso (2
maggio) ed ora è rinchiuso nella camera di sicurezza
della questura di Torino. E' considerato infatti uno
dei personaggi chiave dell'organizzazione che
raccoglieva scommesse clandestine e cercava di
alterare i risultati di partite e campionati... |
Da
"LA NAZIONE" del 6 maggio 1986 |
|
INDICE GENERALE
'800
CRONACA 01
02
03
04
05
06
SPORT GIRO
TOUR
CICLISMO
ALTRI
FAUSTO COPPI
INTER
RIVISTE |
|
|