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Scoperte, invenzioni, record
e avvenimenti importanti che
hanno segnato il XX Secolo |
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Finestre fotografiche
su Liguria e Toscana |
GENOVA |
Il capoluogo
della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col Giubileo
del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il
territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti
per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La "Valle
dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La "Terra
della Luna", in
Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente
conservati... |
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Close Up |
Argomenti del
sito in primo piano,
eventi, news e storia del territorio |
Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino
e sono un "monumento
geologico"
unico al mondo... |
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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove
parte questo sito... |
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Antiche ricette in Lunigiana
Piatti prelibati di
una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal
sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo
essere stati riscoperti a nuova vita. |
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Ferrovia Aulla-Lucca
Il fascino dei
treni d'epoca
e delle locomotive a vapore |
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Ferrovia Pontremolese
Una linea di
vitale importanza
per La Spezia e la Lunigiana |
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Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
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Il dialetto genovese
Le trasformazioni
fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno
inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i
secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva,
che oggi viene insegnata anche nelle scuole... |
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Infiorate del Corpus Domini
"Per tetto un cielo di stelle e
per strada un tappeto di fiori...".
A Brugnato, ogni anno, giovani e
meno giovani si radunano nel
centro storico per abbellire strade
e piazze con disegni floreali,
secondo un'antica tradizione che
origina da un miracolo
avvenuto a Bolsena... |
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Mezzi da lavoro storici
I raduni e le
esposizioni di questi autoveicoli sono un modo per ricordare ed
onorare le persone che, in passato, questi mezzi li hanno
guidati per mestiere... |
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Mezzi militari storici
I più celebri
veicoli militari che hanno partecipato alle vicende della
Seconda Guerra Mondiale sfilano per strade e piazze e mantengono
vivo il ricordo di quei terribili giorni... |
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INDICE GENERALE
'800
CRONACA 01
02
03
04
05
06
SPORT GIRO
TOUR
CICLISMO
ALTRI
FAUSTO COPPI
INTER
RIVISTE |
LUGLIO 1909 -
Dorando Petri, l'eroe di Londra, diventa una macchina da
soldi |
Ieri (12), col piroscafo «Tomaso di Savoia»,
è giunto a Genova il valoroso podista italiano Dorando Petri, che
tanto entusiasmo seppe sollevare colla forza dei suoi garretti negli
Stati Uniti.
Dorando Petri non risponde affatto all'immagine che di lui può
essersi fatto chi ha contemplato soltanto i ritratti del fortunato
corridore di Carpi. Basso di statura, biondo, nervoso con due
baffetti crespi nel viso roseo da adolescente, egli appare anche più
giovane che non lo dica la sua fede di nascita.
All'arrivo in città indossava un abito grigio con cravatta celeste
di dubbio gusto, ma fatta preziosa da un magnifico spillo
regalatogli da un gioielliere di New York. Negli Stati Uniti Dorando Petri ha partecipato a 23 corse, così suddivise:
8 maratone, 10
corse di 15 miglia, 3 di dodici e 2 di dieci. Alla domanda su quanto
gli avessero fruttato queste corse egli, dapprima, rispose molto
evasivamente e poi con un sorriso ammise che aveva guadagnato circa
un centinaio di migliaia di lire. Si ha però ragione di credere che,
nella sua tournée, il maggiore podista italiano abbia
complessivamente racimolato una somma molto maggiore.
Petri si fermerà un paio di mesi in Italia, poi, a settembre,
ritornerà a Londra; a novembre spera di gareggiare a New York; a
gennaio si sposterà in California. Nel prossimo anno sarà atteso a Buenos Ayres.
Alla domanda se avesse già dei contratti stabiliti, rispose: "Non
ancora, perché non ho voluto; ma ho richieste e a condizioni
vantaggiosissime nelle città sunnominate e in altre parti del mondo,
fra le quali nel Sudafrica e nell'Australia".
Si vocifera che a Carpi una signorina attendesse impazientemente il
suo ritorno, addirittura che fosse in preparazione un matrimonio:
"Non sono fidanzato e conto di restare libero per almeno altri due
anni" - rispose egli scuotendo il capo, risoluto ad allontanare le
nostalgie d'amore che potrebbero intralciare per lui un cammino
tanto fortunato". |
Da "IL SECOLO XIX" del 13 luglio 1909
Dorando Petri vinse una drammatica maratona alle Olimpiadi di Londra del 1908 ma venne
squalificato per essere stato sorretto a pochi metri dal traguardo.
La regina d'Inghilterra, commossa dalla vicenda, gli donò una coppa
personale e il podista italiano divenne famoso in tutto il mondo. |
DICEMBRE 1946 -
Giovanni Nocco vince a tempo di record il Palio di S.Ambrogio |
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Tutti assiepati lungo i bastioni milanesi in
una giornata di festa popolare |
Autentica festa di sport è stato il Palio. E
bello ci sembra ora di poterlo dire,
soprattutto perché non solo il colore ci ha
attratto della corsa, bensì il responso
tecnico, veramente notevole. Nel labile
balenare di immagini, nel succedersi
vertiginoso di prospettive, nel bailamme di
macchine, biciclette, podisti, ecco
rivediamo come su chiarissimo schermo il
rabbioso quasi folle empito della falcata
dei primi: e il viso stupito di Ferrario
e Cavalleri ch'erano con noi,
inappuntabili funzionari della Fidal,
intenti a seguir l'incedere una volta tanto
non frettoloso, non isterico delle lancette.
Eran partiti, i migliori, con la foga
del fondista che si attacca a un
primato. Naturale, allora, che la folla
incitasse entusiasmata, che il Sindaco si
sporgesse |
|
dalla macchina a guardare
guardare ammirato questi che, se
non altro per un giorno,
apparvero autentici campioni. Il
Palio 1946 resterà un esempio di
organizzazione perfetta e di
sano irresistibile agonismo. Nè
andaron deluse le speranze
nostre che primo, al traguardo,
giungesse un atleta giovane e,
sotto certi aspetti sconosciuto:
ha vinto Nocco, infatti, che è campione
d'Italia dei 5.000 e che sulle lunghe
distanze non avevamo visto
mai. Nocco è dunque la grande e
auspicata sorpresa del Palio
1946: ora sappiamo che egli è
fondista completo e |
Altre
notizie sportive
dal 1950 in poi |
senz'altro di possibilità
superiori. Voi
conoscete i sardi, la loro
baldanza fatta di galloria e,
insieme, di ritrosia, come nei
primitivi: Giovanni Nocco è
sardo di Sant'Antioco. Neri i
capelli, vividi e aguzzi gli
occhietti come di faina, questo
piccolo razzente isolano era
ancor uno sconosciuto lo scorso
anno e il nostro giornale ha il
merito di aver richiamato su di
lui l'attenzione dei tecnici e
degli sportivi. Giovanni Nocco
sprecava sulle strade e sulle
carrarecce fangose di Lombardia
e Liguria tutto un tesoro di
energie e di classe, che seppur
grezza, appariva lampante dalla
falcata agile, dalla buona
torsione, soprattutto
dall'ardire baldanzoso del
giovane che ha ancora tutto da
spendere.
Lo vide con noi, per
fortuna,
Garaventa; e se grande è il
suo merito per aver
sapientemente plasmato per
l'atletica italiana un fondista
del valore di Nocco, certo
ancora maggiore è il merito di
Nocco per aver indotto a
rioccuparsi d'atletica questo
allenatore avveduto ed
appassionato. |
Da "LA GAZZETTA SPORTIVA" dell'8
dicembre 1946 - sintesi da un
articolo di Gianni Brera
Ordine d'arrivo della gara: 1°)
Giovanni Nocco (Trionfo Genovese
- sport), che percorre Km.
12,600 in 38'47"2 alla media di
Km/h 19,491 - 2°) Lazzerini
Angelo (Trionfo Genovese -
sport) in 39'57" - 3°) Sestini
Cristoforo (Assi-Firenze, sport)
in 39'14" - 4°) Zanni Lorenzo
(S.G. Gallaratese - sport) in
39'25" - 5°) Burlo Romano (S.
Giovinezza Trieste - sport) in
39'26"4 - Iscritti alla corsa:
328 - Partenti: 199 - Arrivati:
147 - Primo dei lavoratori è il
lecchese Mainetto e il primo
degli studenti il
milanese Fiorenzuoli. |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1946:
GENNAIO - Fausto Coppi viene
ingaggiato dalla Bianchi
e ritorna alle corse
dopo lo stop dovuto agli
eventi bellici;
MARZO - Eccezionale impresa di
Fausto Coppi che vince
la Milano-Sanremo dopo
150 Km di fuga. Il
secondo arrivato è il
francese Teisseire, con
un distacco di 14';
APRILE - Vito Ortelli vince per
la seconda volta
consecutiva la
Milano-Torino;
MAGGIO - Il ciclista Osvaldo
Bailo si aggiudica la
Coppa Bernocchi;
GIUGNO - La Maserati guidata da
Sommer è prima a Saint
Cloud in Francia - Nel
primo mondiale di
pugilato del dopoguerra,
quello dei pesi massimi,
Joe Louis sconfigge per
k.o. Billy Conn;
LUGLIO - Gino Bartali vince il
Giro d'Italia davanti a
Fausto Coppi - Il Torino
è primo nel campionato
di calcio, davanti alla
Juventus, sconfitta
nell'incontro decisivo;
AGOSTO - Aldo Ronconi è
campione d'Italia
di ciclismo su
strada - A Zurigo, lo
svizzero |
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Knecht diventa campione
del mondo di ciclismo su
strada - Nei
mondiali su pista,
Peters veste la maglia iridata
dell'inseguimento -
Achille Varzi, su Alfa
Romeo, si aggiudica il
Gran Premio di Torino:
Farina e Nuvolari sono
costretti all'abbandono
per guasti meccanici;
OTTOBRE - Fausto Coppi vince in
solitaria il Giro di
Lombardia, dopo avere
staccato tutti sul
Ghisallo. |
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APRILE 1947 - Calcio italiano in festa a Firenze per la XXVIII Italia-Svizzera |
|
Nella Nazionale italiana in campo molti
giocatori del "Grande Torino" |
Li rivedremo a Firenze. E li rivedremo molto
volentieri. Non soltanto perchè si tratta
degli azzurri (e degli amici rossocrociati),
ma anche perché questo campionato fa
sentire, in misura insolita, la necessità di
un'interruzione. Un'ora e mezza di
intervallo azzurro farà bene. La storia del
torneo si è fatta leggermente monotona. E'
un campionato, quello in corso, che parla il
dialetto torinese e che già ha fatto svanire
l'illusione dell'imprevisto. Non importa
allora se, in fondo, vedremo all'opera un
Torino mimetizzato; un Torino in maglia
azzurra, con qualche leggero ritocco. Si va
a Firenze per vedere gli azzurri. E gli
azzurri non sono i giocatori di una società
ma i migliori giocatori del momento. Si
potrà anche aggiungere che non saranno
presenti tutti i migliori giocatori. Può
anche darsi che qualcuno sia stato
sacrificato |
|
o che non abbia
neppure avuto modo di essere
messo alla prova. Sono cose che
capitano... Non bisogna comunque
dimenticare che il Torino è, fra
tutte le squadre, di gran lunga
la migliore... Andiamo quindi a
Firenze per interrompere la
lunga serie delle partite con i
due punti in palio e per vedere,
se possibile, qualcosa di
diverso e di migliore. Si deve
andare a Firenze per vedere
principalmente un piacevole
incontro di calcio, disputato
con spirito cavalleresco e
sportivo, tra i rappresentanti
di due nazioni amiche.
La comitiva granata è partita
ieri mattina da Torino per
andare a misurare le maglie
azzurre che attendono a Firenze.
Tutto il Torino - meno
Ferraris
che, proveniente da Vercelli, è
salito sul torpedone ad
Alessandria - si è mosso. In
viaggio anche
Mazzola, il mezzo sinistro "nazionale", che
domenica si è scontrato col
vicentino Campana
riportando un noioso e doloroso
stiramento alla coscia. Nulla di
grave ma l'incidente è capace di
mettere fortemente in dubbio la
presenza del giocatore contro
gli elvetici... Tutti sanno
quale apporto di forza può
garantire la presenza del
capitano granata nella
rappresentativa italiana e, di
conseguenza, quale sarebbe il
danno causato da una sua
eventuale prolungata
indisponibilità... |
Da "SPORT ITALIA - organo
ufficiale dei pronostici S.I.S.A.L" - edizione di giovedì
24 aprile 1947 |
Altri eventi sportivi di rilievo
del 1947:
MARZO - Il veneto De Zan vince la Milano-Torino;
APRILE - L'italiano Bizzi domina la
Parigi-Roubaix, ma è vittima di
una foratura a pochi chilometri
dalla grande impresa. La
vittoria andrà al Belga Claes -
Michele Motta vince il Giro del
Lazio e Vito Ortelli quello del
Piemonte;
MAGGIO
- Zeno Colò batte il record
mondiale di velocità con gli sci
toccando i 152,542 chilometri
all'ora - La Nazionale italiana
di calcio ( formata per dieci
undicesimi dai giocatori del
"Grande Torino") batte
l'Ungheria per 3-2 - Fausto
Coppi vince il Giro della
Romagna, bruciando allo sprint
Gino Bartali;
GIUGNO
- Fausto Coppi si aggiudica il
30° Giro d'Italia - Il "Grande
Torino" conquista il suo quarto
scudetto;
LUGLIO
- Il francese Robic vince il
Tour de France, strappando il
primato all'italiano Brambilla
solo nell'ultima tappa;
SETTEMBRE
- Mario Ricci è primo nella
Coppa Bernocchi mentre Coppi
diventa campione d'Italia;
OTTOBRE
- Fausto Coppi conclude la sua
trionfale stagione vincendo
anche il Giro di Lombardia. |
SULLE NEVI DI CORTINA ZENO COLO'
SI AGGIUDICA IL "TROFEO CAMPARI" |
Alle ore 11, con un freddo
intenso, ha avuto inizio la gara
di slalom, seconda prova per la
disputa della combinata alpina
valida per l'aggiudicazione del
"Trofeo Campari". Il
percorso, tracciato sulle
pendici del Pie Rosà,
comprendeva quaisi 50 porte
obbligate ed era reso
oltremodo difficile dal fatto
che la neve era molto dura e in
gran parte gelata.
Per primi sono partiti gli
azzurri e il miglior tempo della
prima discesa veniva segnato da
Zeno Colò. Lo
seguiva con 2" di distacco
Vittorio Chierroni, mentre
Alberto Marcellin e il
cortinese Roberto Lacedelli
erano dietro di 3". Ben 11
concorrenti dei 35 ammessi non
si sono sentiti in grado di
portare a termine la gara:
alcuni non sono proprio partiti,
altri si sono ritirati lungo il
percorso.
Nella seconda manche Chierroni
scendeva velocissimo, riuscendo
a precedere Colò di mezzo
secondo e Marcellin di un
secondo. Roberto Lacedelli
sbagliava invece una porta,
perdeva oltre 10" per tornare
indietro e riusciva a chiudere
in netto ritardo all'8° posto.
La classifica della combinata,
quella di discesa libera sulla
pista della Faloria
(disputata ieri) e quella di
slalom di oggi vede immutati i
primi due piazzamenti: il
vincitore assoluto è l'abetonese
Zeno Colò, seguito con poco
distacco da Vittorio Chierroni.
Al terzo posto invece ha
concluso Alberto Marcellin, che
ieri era al 6° posto.
Sabato sera lo Sci Club
Cortina organizzerà una
grande serata danzante in onore
degli atleti ospiti... |
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del
24 gennaio 1947 |
|
FEBBRAIO 1948 - Dopo mesi
di attesa la CAF decide che Bari-Genoa va ripetuta |
|
Il Genoa viene privato di una meritata
vittoria sul campo e nella realtà dei fatti |
In campionato si gioca Bari-Genoa. A cinque
minuti dal termine, quando la squadra
genovese sta vincendo per 1-0, un gruppo di
facinorosi provoca un'invasione di campo,
immediatamente sedata dalle forze
dell'ordine. L'arbitro Pizzato, che
era stato portato in una zona protetta dello
stadio, nonostante che le acque si siano
calmate teme però per la sua incolumità e
decide di sospendere la partita. Alla luce
dei fatti spetta al Genoa la vittoria a
tavolino per 2-0. Ma il Bari presenta
ricorso per ripetere la partita e,
clamorosamente, dopo due mesi di estenuante
attesa arriva la sentenza di appello della
CAF che accoglie la richiesta dei
baresi e crea un pericoloso precedente.
A parte poche eccezioni, tutto il mondo
sportivo prende posizione a favore |
|
del
Genoa,
che
viene privato di una
sacrosanta vittoria sul
campo e nella realtà dei
fatti. Oltretutto i
genoani sono in una
traballante posizione di
classifica...
Il "Guerin" si schiera
apertamente e
ironicamente a favore
del Genoa, titolando in
apertura "Oltraggio al
buon senso": "Vi è stata
un'ondata di
sdegno per
le decisioni prese
dalla |
CAF nei riguardi della partita Bari-Genoa
ed anche noi siamo rimasti sbalorditi per
l'ingiustizia commessa ai danni della squadra
rossoblu. Sarebbe facile partire
a fondo contro la Commissione
d'Appello, scrivendo un "pezzo
forte" ma si rischierebbe di
cadere nella tragedia, mentre
invece, a guardare bene, non si
tratta che di una cosa
umoristica. La questione è stata
esaminata per ogni lato. Si è
detto che la CAF avrebbe
confermato l'art. 52 solamente
nel caso che l'arbitro Pizzato,
anziché mettersi in salvo, le
avesse prese. Un arbitro che le
prende riesce a commuovere anche
i cuori più crudeli e i cervelli
più balzani. La Commissione
d'Appello che aveva pianto di
fronte alle ecchimosi di
Vannini, non si è capacitata
come lo svelto Pizzato
fosse riuscito a
deludere l'aspettativa dei
tifosi baresi: |
|
Festa per il
sessantennio del Genoa |
un arbitro che le prende
è sempre uno spettacolo
da vedere. E la CAF ha
ragionato così. Oltre a
tutto, è venuto a
mancare ai baresi lo
spettacolo. Dobbiamo
anche dare partita
persa?
E così il Genoa è
rimasto fregato e c'è da
dire che non è la prima
volta che una squadra o
un singolo resta fregato
dalla CAF. L'esempio
della partita
Lazio-Inter è ancora
recente.
Pieri aveva torto e
l'Inter l'ha dimostrato
con venti testimonianze
e quindici prove. Ma la
CAF ha dato ragione
all'arbitro che aveva
torto, per dar torto ora
all'arbitro Pizzato che
aveva ragione. La CAF
sta facendo di tutto per
trasformare la propria
sigla in GAF,
italianamente
tradotta... |
Dal "GUERIN SPORTIVO" di
martedì 24 febbraio 1948
- estratto dal pezzo di
apertura a firma "Don
Ciccio" |
|
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APRILE 1948 - A Parigi
i calciatori azzurri battono nettamente la Francia
per 3-1 |
|
I transalpini salvano l'onore solo grazie ad
un calcio di rigore battuto due volte |
"Andate a Parigi ed imparerete qualcosa"
dicevano i più accaniti sostenitori della
tesi che definisce il nostro sport
nettamente in ribasso. Siamo venuti a
Parigi, abbiamo visto e dobbiamo dire che
non abbiamo imparato proprio nulla...
Ai mondiali del 1938 i francesi giocarono
molto bene. E ora? Confessiamo che non
sapremmo dare oggi un preciso giudizio.
Eravamo scettici sulla certezza dei francesi
che si credevano vincitori prima ancora di
aver vinto, ma eravamo certi di vedere una
forte squadra francese. Quale delusione!
Lasciando da parte ogni considerazione sul
punteggio, che pure è stato nettissimo a
favore degli azzurri, non parlando di
occasioni mancate, di un calcio di rigore
per i francesi ripetuto |
|
due volte, del vento che ha
disturbato entrambi
gli undici, ma giudicando
soltanto il gioco di per se
stesso, dobbiamo concludere che
gli italiani - tutti, nessuno
escluso - superavano di almeno
una classe i loro diretti
avversari. Se l'incontro si
fosse svolto a Torino, avremmo
certamente ripetuto il clamoroso
risultato di tanti anni fa (22
marzo 1925) in un incontro che
servì come esordio di
Bernardini e che vide gli
azzurri vittoriosi per 7-0.
Il risultato non è stato mai in
dubbio anche se noi siamo
convinti che il calcio francese
vale molto di più di quello che
ha detto oggi. E ce lo hanno
dimostrato alcuni elementi in
maglia rossa (Grillon,
Marche,
Cuissard, Prouff e
Baratte) che, a sprazzi,
ci hanno fatto vedere la loro
pregevole classe. Ma è tutto il
complesso della squadra francese
che è crollato; un sistema di
gioco modesto, modesto, molto
peggiore della nostra concezione
sistemistica, certo più tecnica
e più razionale... |
I protagonisti della partita:
ITALIA:
Bacigalupo (Torino), Ballarin
(Torino), Ellani (Fiorentina),
Annovazzi (Milan), Rigamonti
(Torino), Grezar (Torino), Menti
II (Torino), Loik (Torino),
Gabetto (Torino), Mazzola
(Torino) cap., Carapellese
(Milan).
FRANCIA:
Domingo (Stade Francais),
Grillon (Stade Francais), Marche
(Reims), Cuissard (St. Etienne),
Jonquet (Reims), Prouff
(Rennes), Alpsteg (St. Etienne),
Heisserer (Strasburgo) cap.,
Baratte (Lilla), Ben Barek
(Stade Francais), Vaast
(Racing).
MARCATORI:
Carapellese al 30' e al 38',
Gabetto al 36' del primo tempo;
Baratte (rigore al 26' della
ripresa).
ARBITRO:
Ellis (Inghilterra) -
SPETTATORI:
70.000 circa
-
INCASSO:
7 milioni di franchi
PRESENTI IN TRIBUNA D'ONORE:
il Presidente del Consiglio
della Repubblica francese
Monerville, l'ambasciatore
d'Italia Quaroni, l'on.
Giulio Andreotti
sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio e il Presidente
del CONI Onesti. |
Altro fatto di rilievo della
giornata la Parigi-Roubaix:
Il vincitore è il velocista belga
Rick Van Steenbergen. Due
corridori italiani, Fiorenzo
Magni e Gildo Monari, con una
fantastica fuga alla media
sbalorditiva di 44 Km/h volano
da Parigi alle porte di Roubaix,
ma sono raggiunti in vista del
traguardo e vengono poi battuti
nella volata finale. Magni
finisce al 5° posto, Monari è 6°
e Leoni chiude all'8° posto.
|
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del
5 aprile 1948 |
|
AGOSTO 1948 - Gli italiani fanno
un'ottima figura alla XIV Olimpiade di Londra |
|
Nella giornata conclusiva il pugile Ernesto
Formenti è l'ottava medaglia d'oro |
I pugni, i nostri pugni, si sono dimostrati
oggi, nella penultima giornata delle
Olimpiadi, migliori delle ruote. Abbiamo
infatti perduto nel ciclismo su strada. Nel
pugilato invece il piuma Formenti è
campione olimpionico. Ha conquistato dunque
l'ottava medaglia d'oro per l'Italia. E con
la medaglia d'oro vinta con un match
magistrale, ecco due medaglie d'argento, due
di bronzo su otto categorie. Abbiamo visto i
nostri atleti salire in cinque sulla pedana
d'onore: una volta al primo posto, due al
secondo e due al terzo. Cinque volte la
bandiera italiana è salita sui pennoni e una
sesta per il secondo posto conquistato dal
bravo Pinton nell'individuale di
sciabola. Bilancio attivo dunque, nonostante
le delusioni di Windsor... Speravamo molto
nella prova di ciclismo |
|
|
su strada,
invece ci ha deluso,
deluso come a Berlino.
Eppure i nostri
corridori erano ben
preparati e avevano un
morale altissimo. La
spiegazione di questa
amara delusione è
semplice: Ferrari
e
Pedroni si sono
fatti sorprendere dalle
fughe organizzate prima
dagli olandesi e poi dai
belgi. Il tempo piovoso
non li ha favoriti. Ma
ciò ha un'importanza
relativa. La prima fuga
dei due olandesi poteva
comprendersi. La seconda
dei belgi nei confronti
degli italiani no... La
vittoria è andata al
francese Beyaert
che ha regolato sul
traguardo un gruppetto
di otto uomini. Ferrari
e Pedroni sono arrivati
rispettivamente nono e
decimo, a oltre tre
minuti dai primi... Per
quanto riguarda il
canottaggio italiano,
come è noto, il bilancio
della XIV
Olimpiade si
è chiuso con
una chiara ed
indiscutibile vittoria
del "quattro senza
timoniere, |
|
merito della
serietà e della virtù
dei quattro
vogatori della
Canottieri Moto Guzzi.
AMMAINATE LE 58 BANDIERE
- Nel pomeriggio è
terminato il Gran Premio
Ippico. Ha vinto il
Messico, sia
nell'individuale che
nella prova a squadre,
di cui solo tre hanno
terminato compatte le
gare. In prima sera,
l'aria fresca di questo
incipiente autunno
londinese ha accarezzato
le bandiere delle 58
nazioni
rappresentate alla
XIV Olimpiade dell'Era
Moderna. |
|
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Al tramonto la
sacra fiamma è stata
spenta, la bandiera con
i cinque anelli -
simbolo dell'unione di
cinque continenti - è
stata ammainata mentre
le trombe squillavano e
si levava alto nel cielo
il coro dell'inno
olimpico. Il vessillo
olimpico, ritrovato
dagli Alleati nella
cassaforte di una banca
di Berlino, sarà
consegnato alle autorità
inglesi, le quali lo
terranno in custodia
fino al 1952. Agli
atleti che cantavano
l'inno olimpico si sono
unite le 80.000 persone
che gremivano lo Stadio
di Wembley. Gli alfieri
hanno recato le loro
bandiere sotto la
tribuna reale, rendendo
omaggio al Duca
d'Edimburgo,
rappresentante personale
del Re d'Inghilterra.
Nella tribuna reale
erano presenti numerose
personalità della
politica e dello sport e
sulle note gravi di "God
save the King" ha avuto
luogo la cerimonia
dell'alza bandiera, che
ha chiuso le Olimpiadi
di Londra consegnandole
alla storia... |
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del 14 agosto 1948 e
"La Gazzetta" di Livorno del 15 agosto 1948
Le otto vittorie olimpioniche italiane furono: Adolfo Consolini
(disco) - Pietro Lombardi (lotta greco-romana) -
Squadra di Pallanuoto (Bonocore, Bulgarelli, Maioni,
Ognio, Ghira, Arena, Pandolfini II, Pandolfini I,
Fabiani, Toribolo, Rubini) - Canottieri Moto Guzzi
(Moioli, Morille, Invernizzi, Faggi / "quattro di
punta senza") - Mario Ghella (ciclismo, velocità) -
Luigi Cantone (scherma, spada individuale) -
Ferdinando Teruzzi e Renato Perona (ciclismo,
tandem) - Ernesto Formenti (pugilato, pesi piuma).
L'Italia ha eguagliato il totale delle affermazioni
olimpioniche ottenute alle Olimpiadi di Parigi 1924
e Berlino 1936. La classifica per nazioni (non
ufficiale) è la seguente: 1°) Stati Uniti d'America
con 480 punti (38 medaglie d'oro, 27 d'argento, e 20
di bronzo) - 2°) Svezia con punti 268 (17 oro, 12
argento e 17 bronzo) - 3°) Francia con punti 172 (9
oro, 7 argento e 13 bronzo) - 4°) Gran Bretagna con
punti 164 (3 oro, 14 argento e 6 bronzo) - 5°)
Italia con punti 151 (8 oro, 11 argento e 8 bronzo).
|
|
|
Il chiavarese Guido Figone torna dalle Olimpiadi col titolo di miglior ginnasta d'Italia |
E' tornato alla chetichella. I
dirigenti della sua società hanno faticato per conoscere l'ora del
suo arrivo. Non si è fatto vedere nei caffè e nessuno l'ha visto
nella divisa olimpionica. Non è un calciatore, non è un ciclista,
questo si sa, e la ginnastica è fatta ancora di modestia, di
sacrificio, di passione profonda. E' un innamoramento che
prende il cuore nel salottino della palestra e gli appuntamenti
solitari si tengono fra le sbarre, le parallele ed i cavalli. Là
potrete trovare, da questa sera, Guido Figone che, a vent'anni,
torna dalle Olimpiadi di Londra col titolo del miglior ginnasta
d'Italia.
Incontrarlo non è facile, non perché l'atleta si atteggi a divinità,
ma soltanto perché lavora e appena arrivato a casa ha indossato gli
abiti borghesi ed è andato diritto in fabbrica. Si perché Figone ha
una fabbrica: è quella del suo grande maestro Andrea Raffo e
costruisce attrezzi per ginnastica. Al successo sportivo, l'atleta
chiavarese ha aggiunto quello commerciale, perché ha portato a
Londra le parallele della ditta Figone e Carlini. Su quegli attrezzi
hanno svolto i loro esercizi i ginnasti finlandesi, svedesi,
francesi e svizzeri, che pure avevano al seguito quelli delle loro
nazioni.
Figone apre la camicia e tira fuori la scatoletta di Londra. C'è un
medaglione di bronzo, grosso così, di bellissimo conio. Ci sono
sopra le sue iniziali. Lui guarda la medaglia e sorride: la vede
brillare d'oro. Eccolo qui il suo guadagno. Per questo, solo per
questo, andrà in palestra 1480 volte senza presentare a nessuno note
per mancati guadagni, rimborsi spese, ingaggi, reingaggi, premi e
così via. Ma sopra c'è scritto Olimpiadi. |
Adattamento da "IL SECOLO XIX" del 21 agosto 1948 |
SETTEMBRE 1948
- Riunione pugilistica internazionale al Campo Artiglio di
Roma |
|
Contro Clavel, Egisto Peyre tenta di
riconquistare la gloria di un recente
passato |
Per Egisto Peyre, che è stato campione di
chiara fama, non ci sono alternative: o
tornare l'atleta di un tempo o dare l'addio
al pugilato. Questo, del resto, è nel suo
programma, che è in definitiva quello che si
addice ad un pugile serio e volitivo, che
usa guardare in faccia la realtà. Come
potrebbe egli, che ha saputo entusiasmare le
folle sportive, rassegnarsi ad una parte di
secondaria importanza? Senza alternative, si
è detto. O torna il Peyre degli incontri con
Peirò, Brun, Raymond, Gibson, Kouidrj o non
torna nessuno. Egisto, d'altra parte, non ne
ha fatto mistero. Poco loquace, misurato e
pacato nei giudizi, sia quando si tratta
della sua stessa persona, sia quando si
tratti di altri, riprendendo l'attività
informò tutti di questo proposito. |
|
Gli
allenamenti non sono mai
completamente indicativi, ne
potrebbero esserlo per ovvie
ragioni, ma si è potuto capire
che egli è tuttora il campione
dei tempi migliori. L'occhio è
vivo, la "maschera" è dura, lo
scatto e la potenza sono quelli
di prima... Gli sportivi romani,
che ebbero già da Peyre una
grande soddisfazione allorché da
medio-leggero battè il
medio-massimo Floyd
Gibson, che stava facendola
da padrone sui nostri rings,
esprimono l'augurio di rivedere
oggi sul quadrato il miglior
Peyre. Dopo un lungo
tergiversare, non meno lunghe
ricerche, gli organizzatori gli
opporranno per la ripresa
dell'attività, Emanuel Clavel,
una giovane speranza francese.
Clavel, nato il 24 novembre del
1925, è baldanzoso, pugnace,
coraggioso e duro colpitore; ha
vinto i precedenti incontri alla
maniera forte, la maggior parte
prima del limite ed è uno dei
migliori prodotti del panorama
pugilistico dell'ultima
generazione... Come degna
cornice dell'atteso
incontro,
Facchi (neo campione
d'Italia)
si misura con l'abile
Clavari; |
|
Alla fine Egisto Peyre -
purtroppo - venne
sconfitto da Clavel ai
punti, come si può
vedere dal "Corriere
dello Sport". |
|
la "dinamite" Cerasani
affronta l'incognita Benatar;
Cocchi, pugile
spumeggiante, incrocia i
guantoni con il giovane
ma dinamico De Joanni,
il tutto per
l'organizzazione di
Catalano-Jovinelli.
Inizio serata alle ore
18,00... |
Da "SPORT DI ROMA" del
12 settembre 1948 -
sintesi da un articolo di
Emilio Duranti |
|
|
OTTOBRE 1948
- Riuscirà il Grande Torino a battere una lanciatissima Lucchese? |
|
Alla quinta giornata previsto lo scontro
tra i rossoneri di Toscana e i granata |
Le squadre trionfanti della massima
serie sono ancora la Lucchese e il
Palermo. Il pieno punteggio della prima
in classifica è dato da tre vittorie in
casa e una fuori; i sette punti dei
siciliani provengono da due vittorie in
casa, una vittoria e un nullo in
trasferta. Facendo i conti, per tutte e
due le squadre la media inglese dice +1.
E infatti anche un osservatore
frettoloso può ritenere che il pareggio
dei palermitani sul campo dell'Inter non
sia meno importante del successo dei
lucchesi a domicilio contro la Lazio. Ma
gran clamore viene da Lucca, che è una
delle famose... città del silenzio. La
bella città «dalle arborate cerchia» è
tutta un sussulto. Mai, crediamo, si era
vista la squadra di casa guidare, e da
sola, la massima divisione. Divisione
dei calciatori italiani. Quattro
vittorie iniziali |
|
consecutive sono una bella impresa,
anche se l'ultima è stata un poco stentatella. La squadra
rossonera stava perdendo quando,
all'inizio della ripresa e in due
minuti, essa poteva
sparare il suo
doppietto decisivo e mettere in
carniere, coi selvatici che già vi si
trovavano (un muletto, un canarino, un
trigrotto) anche l'aquila azzurra.
Guardando la classifica della Lucchese,
vi brillano quattro zeri e un due: gli
unici gol presi in quattro domeniche,
uno dal veneto Trevisan alla prima e uno
dal veneto Travellin alla quarta, rende
il quoziente reti di +4, il migliore del
torneo. La difesa lucchese è forte, la
squadra è stata ben composta, con quel
blocco di elementi prelevati dalle
compagini torinesi. Ma se da Torino la
Lucchese ha avuto il via, non troverà
domenica a Torino anche lo stop. Pesante
è ora il calendario lucchese, forse il
suo primato sta per sfumare. Domenica la
squadra capolista dovrà venire ad
incontrare i granata e poi, subito dopo,
si sposterà in Sicilia per incontrare il
Palermo; e sarà con terrore che i
lucchesi leggeranno anche i nomi degli
avversari successivi: il Milan, il
Livorno (a Livorno) e la Juventus. Per
la prima della classe insomma sono in
arrivo giorni non facili... |
Da "TUTTOSPORT" (edizione Carlin) del 13
ottobre 1948
Come si può vedere qui sotto,
la Lucchese superò brillantemente quelle
prove che l'attendevano... |
NOVEMBRE 1948 - La Lucchese sconfigge il Padova e rimane
prima in serie "A" |
|
I diavoli rossoneri di Toscana si impongono su un campo imbattuto da 2 anni |
I diavoli rossoneri toscani sono dunque
passati avanti anche a Padova (0-1), su un
campo cioè dove nessuno, da due anni a
questa parte, era riuscito a vincere. La
Lucchese è perciò una forza effettiva,
autentica, una compagine veramente di prima
classe e capace di dare volti nuovi alla
classifica? I tifosi di Lucca chiamano del
"miracolo" questa stagione. Chi ha visto la
Lucchese nelle ultime partite dice che
quella d'oggi è stata la peggiore. La
peggiore, eppure la squadra ha vinto e
giustamente, anche se il Padova avrebbe
meritato miglior fortuna. E' stato un
incontro non sempre bello tecnicamente, ma
interessante e incerto fino all'ultimo,
anche se il gioco dei toscani era riuscito
ad imporsi per maggior |
|
chiarezza di azioni, più
incisiva capacità di
realizzazioni e
schieramento più
razionale. Il Padova si
era presentato con la
formazione tipo e quando
l'altoparlante ha
annunciato i nomi
dei giocatori il
pubblico è scattato in
un lungo applauso di
compiacimento. Tribune, parterre
e gradinate
dell'"Appiani"
erano al completo; circa
20.000 i presenti |
convenuti da tutti i centri
del Veneto, persino da
Udine. Numerosa la comitiva
lucchese che ha seguito la
squadra del cuore nell'ardua
trasferta.
I
protagonisti rossoneri:
Della Lucchese si può dire che
sa tenere la palla a terra ed ha
un sistematico controllo degli
avversari e del proprio gioco.
Il portiere Viola, malgrado
qualche errore nella presa sul
pallone nel secondo tempo, è un
elemento di sicurezza. I terzini
sono superbi, specialmente
Bertuccelli. Il
centro-sostegno
Nay non stava molto bene
e si è visto. Comunque il suo
rendimento è stato ottimo, a
dispetto della giornata un po'
infelice. Buono Rosellini,
il vecchio milanista; ancora
migliore Scarpato, un
anziano ex dello Spezia. In
prima linea
Conti, non in grande
vena, ha sbagliato due facili
occasioni. Il più pericoloso
oggi è stato
Toth, il meno insidioso
Magni. E' un meno però
sempre relativo. Con Fabian
sempre vigile, il quintetto
della Lucchese, realizza
qualunque impresa.
L'impressione generale
dunque è positiva:
la Lucchese è una squadra
soprattutto equilibrata,
che ha numeri fisici e
tecnici di prim'ordine e
che può fornire prove
ben più brillanti di
quella odierna. |
|
Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del
22 novembre 1948
La Lucchese,
dopo 11 partite, comandava la
massima serie del campionato con
18 punti, al secondo posto Inter
e Torino con 17, indi Genoa e
Milan con 14. La stagione
1948-'49 fu contrassegnata dalla
tragedia di Superga (vedi sotto)
- 4/5/1949 - con la scomparsa
del "Grande Torino". Per le
prime posizioni il campionato
venne ritenuto concluso e lo
scudetto andò al Torino, al 2°
posto l'Inter e al 3° il Milan |
Altri eventi sportivi di rilievo del 1948:
FEBBRAIO - Si disputano a Saint Moritz le
Olimpiadi Invernali: l'Italia
conquista una sola medaglia
d'oro, con Nino Bibbia nello
slittino. Zeno Colò, il
favorito, cade nella discesa
libera;
MARZO - Fausto Coppi vince la
Milano-Sanremo;
APRILE - Gino Bartali si aggiudica il
Giro della Toscana con 4' di
vantaggio su Fausto Coppi;
GIUGNO - Il Giro d'Italia finisce tra
le polemiche, con la vittoria di
Fiorenzo Magni, dopo che la
Bianchi aveva ritirato tutti i
suoi uomini per protesta nei
confronti degli organizzatori,
che avevano penalizzato Magni,
protagonista di alcune
irregolarità, di soli 2' - A New
York si combatte per il mondiale
dei pesi massimi: Joe Louis
sconfigge Walcott per k.o.
dopo 11' - Il Torino conquista
il tricolore per l'ennesima
volta, davanti alla Juventus;
LUGLIO - Gino Bartali è primo nel Tour
de France - A Londra si aprono i
Giochi Olimpici;
AGOSTO - In Olanda, il Belga Schotte
conquista la maglia iridata di
ciclismo su strada;
OTTOBRE - Quattro Alfa Romeo occupano i
primi posti del Gran Premio di
Monza di automobilismo, vinto da
Wimille. |
|
|
|
MARZO 1949 - La Nazionale italiana di calcio a Madrid batte la Spagna per 3-1 |
|
"Otro toro" per gli azzurri nella
indimenticabile avventura in terra iberica |
Indimenticabile gita degli azzurri a Madrid!
Ci vorrebbe veramente un "Guerino" di dodici
pagine per descrivere tutto ciò che si è
visto in questa che è sempre una delle più
belle città del mondo e che ha avuto come
corollario finale la strepitosa vittoria
degli azzurri per 3-1. Strepitosa: un tre a
uno che ha rischiato all'ultimo momento di
diventare un tre a due, mentre invece
avrebbe dovuto essere un quattro, un cinque,
persino un sei a uno, tanta è stata la
superiorità di stile e di gioco della
nazionale italiana. Il pensiero è ricorso
più volte ad altre indimenticabili
esibizioni azzurre: è riaffiorato alla mente
il 5-0 di Budapest, il 2-0 di Vienna, il 5-0
di Ginevra. Ma per venti minuti della
ripresa, imperioso, è balzato il
ricordo
della partita Italia-Inghiltera
dello scorso anno. |
|
|
Chi ha
assistito alla partita di Torino
ha ancora nella memoria il gioco
e la superiorità schiacciante
degli inglesi. Ebbene, per
lunghi tratti, la partita Spagna-Italia è sembrata la
partita Italia-Inghilterra, con
la differenza che stavolta
l'Inghilterra era l'Italia e la
figura del sorcio tra le zampe
del gatto l'ha fatta la squadra
spagnola.
Questa è stata una battaglia
vinta dalla Commissione Tecnica.
Bisogna dargliene atto, ma la
Commissione Tecnica deve pur
dare atto ai polemizzanti della
settimana scorsa che
l'insistenza per un rinnovamento
dei ranghi della Nazionale era
esatta.
Lorenzi e Amadei
hanno superato la prova, non
tanto per i gol segnati, quanto
per il modo con cui i due hanno
giocato, anche se la partita di
Amadei non ha avuto la
prerogativa della continuità.
Amadei, giocatore discutibile,
ha una personalità che non può
essere messa in discussione.
Amadei è un artista, non è un
operaio, e quando l'artista
lavora può sortirne il
capolavoro...
Noi ci inchiniamo di fronte alla
superiorità del Torino,
soprattutto alla bellezza e alla
continuità del suo gioco, ma
siamo contrari al monopolio di
una sola squadra in nazionale.
In tempi straordinari si può
ricorrere all'apporto quasi
totale della migliore squadra
del momento, ma quando il
periodo di emergenza è superato,
bisogna arrivare alla Nazionale
migliore, ossia alla cernita dei
migliori uomini disponibili. A
Madrid si è gia fatto un buon
passo avanti... |
Dal "GUERIN SPORTIVO" di martedì
29 marzo 1949
Estratto dal commento di "Don Ciccio"
alla lieta avventura madrilena degli
azzurri |
Altri eventi sportivi di
rilievo del 1949:
MARZO - Luigi Casola vince la
Milano-Torino mentre
Coppi si impone per
distacco nella
Milano-Sanremo;
APRILE
- Nel mese delle
classiche ciclistiche,
Leoni vince il Giro del
Piemonte, Fiorenzo Magni
coglie una strepitosa
vittoria a Gand nel Giro
delle Fiandre. La
prestigiosa
Parigi-Roubaix vede il
successo (discusso) di
Serse Coppi - Il toscano
Biondetti (su Ferrari
2000) si aggiudica per
la quarta volta la Mille
Miglia di automobilismo;
MAGGIO
- Italia in lutto per la
tragedia di Superga
(vedi foto a lato) dove
periscono tutti i
giocatori del "Grande
Torino", giornalisti,
dirigenti e quattro
membri dell'equipaggio
aereo;
GIUGNO
- Fausto Coppi, grazie
ad una strepitosa
impresa nella tappa
Cuneo-Pinerolo, vince il
Giro d'Italia - Sul
quadrato di Detroit Jacke La
Motta batte il |
|
francese Cerdan
e si
laurea
campione del mondo dei
pesi medi;
LUGLIO
- Fausto Coppi (1°) e
Gino Bartali (2°)
dominano il Tour de
France;
AGOSTO
- Il belga Rick Van
Steenbergen vince a
Copenaghen il campionato
mondiale di ciclismo su
strada;
OTTOBRE
- Quarto successo di
Coppi nel Giro di
Lombardia - Emil
Zatopek, ad Ostrawa,
migliora il record
mondiale dei 10.000
metri, portandolo a
29'21"2 - Per incidente
aereo, muore il pugile
francese Cerdan, mentre
è diretto a New York per
combattere nuovamente
contro la Motta;
DICEMBRE
- Tiberio Mitri si
conferma "europeo" dei
pesi medi, battendo a
Parigi Stock. |
|
GIUGNO 1949 - Tutto pronto a Milano per l'inizio lavori del nuovo stadio di S.Siro |
|
Centocinquantamila spettatori seduti per una spesa di meno di un miliardo |
Terminata la
guerra riprese l'attività calcistica. A
Milano, nel primo campionato post bellico
(1945-'46), l'incontro di cartello all'Arena
tra Inter e Juventus diede luogo a scene di
tifo appassionato (scalate allo stadio,
sfondamenti, invasioni pacifiche del campo
durante la gara) che convinsero gli esperti
del settore a prendere provvedimenti in
merito perché il vecchio stadio aveva fatto
il suo tempo come il tranvai a cavallo.
Attraverso la stampa si cominciò allora a
parlare di nuovi impianti sportivi degni di
Milano e dei suoi 2 milioni di abitanti. Al
Comune e alla Federazione calcistica arrivò
una valanga di proposte: c'era gente in
buona fede, i soliti speculatori e gli
ingenui che, di volta in volta, pensavano di aver
scoperto il modo migliore per
risolvere la situazione. Alcuni
privati, che probabilmente
volevano investire i soldi
guadagnati durante la guerra,
proposero la costruzione di un
nuovo stadio a Musocco.
Avrebbero pensato a tutto: strade, linee
tranviarie, |
|
parcheggi, servizi ecc., a
condizione di poter sfruttare
l'impianto
per alcuni anni.
Fecero poi bene i calcoli e
anche i più ottimisti, viste le
spese (non meno di 8 miliardi),
le tasse, le quote da destinare
al Comune e alle Società
calcistiche, si resero
immediatamente conto che
rischiavano di andare in
perdita, altro che affari! Solo un Ente di |
vaste possibilità avrebbe avuto
la forza di risolvere
tutti i problemi relativi ad
un'opera così faraonica.
Ma la Federcalcio
doveva pensare anche ad
altre grandi città come
Roma, Genova, Napoli (il cui stadio era stato
distrutto
dalla guerra) che
avevano le stesse necessità e
gli stessi diritti. Non rimaneva
che la Giunta Municipale
milanese, che venne interessata
al problema dal comm. Noé,
Capo Servizi degli impianti
sportivi. Egli intendeva
raddoppiare i posti a
disposizione per invogliare
un maggiore numero di persone a
recarsi a vedere le partite,
stando comodamente sedute. La
Federazione promise il suo
appoggio e quindi cominciarono ad
affluire al Comune tutta una
serie di nuovi progetti, tra i
quali quelli degli architetti
Frette e Cavallè, i
quali proposero una
ristrutturazione dell'Arena
per portare la capienza a
80.000 posti.
Non erano
molti, ma l'idea venne scartata
per altri motivi: la
Sovrintendenza ai monumenti
artistici aveva un debole per
l'opera del Canonica, di epoca
napoleonica; la "Società per la
protezione del verde cittadino"
non vedeva di buon occhio
l'abbattimento di metà
delle piante del Parco
per
consentire
il posteggio |
|
Lo stadio calcistico
milanese di San Siro
venne inaugurato il 19
settembre 1926 (foto sopra). I
raccordi in curva fra le
quattro tribune
risalgono al 1939,
mentre il grande anello
superiore verrà
completato sul finire
degli anni '50. Era il
campo del Milan e
sostituiva quello di
Viale Lombardia dove
venivano disputate anche
le partite della
Nazionale. Nel 1935 la
sua proprietà passò al
comune e dal 1947 iniziò
a giocarci anche
l'Inter, i cui incontri,
in precedenza,
avvenivano all'Arena
Civica. Dal 1980 è
intitolato a
Giuseppe Meazza,
epico attaccante che
militò nelle due squadre
milanesi e nella
Nazionale campione del
mondo (1934 e 1938). |
|
di 10.000 autovetture;
il CONI non si sarebbe
rassegnato a perdere
l'Arena, che era il
miglior stadio
atletico nazionale. Si
doveva quindi pensare ad
un altro posto e la scelta non
poteva che ricadere su San Siro,
che dagli amministratori
comunali era già stato
denominato "quartiere degli
sport".
Altra strada, altri progetti:
alla fine venne scelto quello
dell'ing. Calzolari, poi
riveduto e corretto, che ora si
trova a Roma per l'approvazione
(non dovrebbe tardare troppo
a giungere) e la concessione di
un congruo apporto economico per
la copertura del piano
finanziario. Il progetto,
comunque, è già esecutivo, è già
sviluppato in tutti i
particolari e non attende che di
essere messo in opera... |
|
|
CARATTERISTICHE DEL NUOVO IMPIANTO |
Il progetto di ampliamento dello
stadio di San Siro reca le seguenti
principali caratteristiche:
1) - Capacità dello stadio:
150.000 posti a sedere,
in piedi oltre 200.000;
2) - Le nuove tribune saranno
completamente indipendenti da
quelle attuali, quindi
l'attività dello stadio non
subirà interruzioni;
3) - L'ampliamento è costituito
da una serie di 126 portanti
in calcestruzzo armato, che
poggiano su una platea, pure in
cemento armato, contigua
all'anello esterno dello stadio
e fiancheggiata da un condotto
di drenaggio che migliorerà le
condizioni del campo di gioco.
La copertura a mensola della
zona più alta della gradinata
inferiore crea una fascia
coperta capace di almeno 20.000
posti. L'anello superiore
invece si lancia verso
l'esterno, coprendo le strade di
arroccamento ed elevandosi a
33,25 metri dal piano
stradale;
4) - Sono previsti 20 accessi
per il pubblico, posti
all'inizio di 20 rampe
elicoidali in cemento armato
intersecanti i portanti, lunghe
150 metri e larghe 2,50 metri.
Esse sono munite di parapetti ed
hanno una pendenza di 14°,
risultano indipendenti l'una
dall'altra e sfociano a quota
19,50 metri in un ampio ripiano
(8 metri di larghezza) che
costituisce l'anello soprelevato
nel quale potranno essere
sistemati i servizi igienici, di
pronto soccorso, esercizi
commerciali ecc.;
Nulla è trascurato: avranno
posto anche i rivenditori di
bruscolini e noccioline
americane e soprattutto
innumerevoli spettatori, dato
che i margini di sicurezza per
il carico sono larghissimi.
Per la costruzione sono previste
800.000 ore lavorative,
da svolgersi in 350 giorni,
dal che si deduce che, entro il
1950, Milano avrà finalmente uno
stadio rispondente alle sue
esigenze, in grado di ospitare
nuovamente le partite
internazionali. Il preventivo di
spesa (invariabile se non
avverranno aumenti ufficiali e
documentabili di mano d'opera e
materiali) è inferiore a un
miliardo di lire e la
rateazione stabilita consentirà
al Comune di coprire largamente
le spese con i ricavi.
Il giorno 19 giugno 1949, molto
probabilmente si svolgerà a
S.Siro l'ultimo incontro della
stagione (l'Inter contro la
squadra turca allenata da
Meazza); non è da escludere che
il successivo debba essere
disputato mentre sta già
sorgendo il nuovo impianto. Il
che, naturalmente, è nella
speranza di tutti i milanesi,
sportivi e non. |
Da "TUTTOSPORT" del 10 giugno
1949 - sintesi da un articolo di
Franco Brera |
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