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                      | 
						 | 
                     
				
                      | 
						 
						
						Scoperte, invenzioni, record 
						e avvenimenti importanti che 
						hanno segnato il XX Secolo  | 
                     
				
                      | 
						  | 
                     
				
                | 
				 
				Finestre fotografiche 
				su Liguria e Toscana  | 
              	 
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						GENOVA  | 
                     
				
                      | 
						 
						Il capoluogo 
						della Liguria 
						ha il centro storico più grande 
						d'Europa. Nel 2004 è stata la 
						"Capitale Europea della Cultura"...  | 
                     
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						EUROFLORA  | 
                     
				
                      | 
						 
						In 
						primavera, ogni 5 anni, 
						 alla Fiera di Genova va in scena 
						lo spettacolo dei fiori per eccellenza. 
						I giardini più belli del mondo...  | 
                     
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						VIA FRANCIGENA  | 
                     
				
                      | 
						 
						Col Giubileo 
						del 2000 è stata 
						definitivamente rivalutata 
						 la via di Sigerico, che i pellegrini 
						percorrevano a piedi fino a Roma, 
						 in segno di pentimento...  | 
                     
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						PARCO DEL MAGRA  | 
                     
				
                      | 
						 
						A 
						Gennaio 2008 il Parco Naturale 
						Regionale del Magra è il 
						territorio 
						eco-certificato più esteso d'Europa...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        
                        GOLFO DELLA SPEZIA  | 
                     
				
                      | 
						 
						Tra la punta 
						di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più 
						profonde insenature di tutto il litorale occidentale 
						italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella 
						quale è incastonata La Spezia, città sede di porto 
						militare e mercantile, che oggi è anche punto di 
						attracco per le navi da crociera...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        
						LE CINQUE TERRE  | 
                     
				
                      | 
						 
						Cinque 
						borghi marinari il cui destino è sempre stato 
						storicamente legato alla terra e all'agricoltura
						piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della 
						Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i 
						Patrimoni Mondiali dell'Umanità...  | 
                     
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						LA VAL DI MAGRA  | 
                     
				
                      | 
						 
						Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini 
						lungo l'asse della Via Francigena. 
						 Culture differenti 
						per storia e tradizioni, 
						nei secoli, si sono sovrapposte 
						 e hanno permeato il territorio con 
						i segni del loro passaggio...  | 
                     
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						LA VAL DI VARA  | 
                     
				
                      | 
						 
						La "Valle 
						dei borghi rotondi" 
						è anche conosciuta come 
						la "Valle del biologico" per le sue 
						produzioni agricole ottenute con 
						metodi antichi e naturali. 
						Varese Ligure nel 1999 è stato il 
						1° comune ecologico d'Europa...   | 
                     
				
                      | 
                         
						
						  
                        
						LA LUNIGIANA  | 
                     
				
                      | 
						 
						La "Terra 
						della Luna", in 
						Italia, 
						ha la più alta concentrazione di 
						antichi castelli. Se ne contano 
						circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente 
						conservati...  | 
                     
				
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				Close Up  |  
				
                | 
				 
				Argomenti del 
				sito in primo piano, 
				eventi, news e storia del territorio  | 
               
				
                | 
				 
				Le Alpi Apuane 
				Originano da movimenti 
				tettonici del fondo marino 
				e sono un "monumento 
				geologico"
				unico al mondo...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Liguri Apuani e Statue Stele 
				Le radici più profonde delle 
				comunità lunigianesi affondano 
				fino alle soglie della protostoria. 
				Mari e monti un tempo erano 
				occupati dalla bellicosa 
				popolazione dei Liguri Apuani...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Carta della Lunigiana	Storica 
				Una cartina con note mostra il 
				territorio, un tempo abitato dai 
				bellicosi Liguri Apuani, da dove 
				parte questo sito...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Antiche ricette in Lunigiana 
				Piatti prelibati di 
				una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal 
				sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo  
				essere stati riscoperti a nuova vita.  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				
				
				Ferrovia Aulla-Lucca 
				Il fascino dei 
				treni d'epoca 
				e delle locomotive a vapore  | 
                
				  | 
               
				
                | 
				 
				
				
				Ferrovia Pontremolese 
				Una linea di 
				vitale importanza 
				per La Spezia e la Lunigiana  | 
                
				  | 
               
				
                | 
				 
				Ex 
				Ceramica Vaccari 
				Il comprensorio 
				della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di 
				fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per 
				Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le 
				aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo, 
				alla cultura...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Il dialetto genovese 
				Le trasformazioni 
				fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno 
				inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i 
				secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva, 
				che oggi viene insegnata anche nelle scuole...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Infiorate del Corpus Domini 
				"Per tetto un cielo di stelle e 
				per strada un tappeto di fiori...". 
				A Brugnato, ogni anno, giovani e 
				meno giovani si radunano nel 
				centro storico per abbellire strade 
				e piazze con disegni floreali, 
				secondo un'antica tradizione che 
				origina da un miracolo 
				avvenuto a Bolsena...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				
				Mezzi da lavoro storici 
				I raduni e le 
				esposizioni di questi autoveicoli sono un modo per ricordare ed 
				onorare le persone che, in passato, questi mezzi li hanno 
				guidati per mestiere...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				
				Mezzi militari storici 
				I più celebri 
				veicoli militari che hanno partecipato alle vicende della 
				Seconda Guerra Mondiale sfilano per strade e piazze e mantengono 
				vivo il ricordo di quei terribili giorni...  | 
                
				  | 
              	 
              
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                | 
						
						INDICE GENERALE  
						'800   
						CRONACA  01
						02
						03
						04
						05
						06  
						SPORT GIRO 
						TOUR 
						CICLISMO 
						ALTRI  
						FAUSTO COPPI  
				INTER   
				RIVISTE | 
               
        
          | 
			LUGLIO 1909 -
			Dorando Petri, l'eroe di Londra, diventa una macchina da 
			soldi | 
         
		
          | 
			 
			Ieri (12), col piroscafo «Tomaso di Savoia», 
			è giunto a Genova il valoroso podista italiano Dorando Petri, che 
			tanto entusiasmo seppe sollevare colla forza dei suoi garretti negli 
			Stati Uniti. 
			Dorando Petri non risponde affatto all'immagine che di lui può 
			essersi fatto chi ha contemplato soltanto i ritratti del fortunato 
			corridore di Carpi. Basso di statura, biondo, nervoso con due 
			baffetti crespi nel viso roseo da adolescente, egli appare anche più 
			giovane che non lo dica la sua fede di nascita. 
			All'arrivo in città indossava un abito grigio con cravatta celeste 
			di dubbio gusto, ma fatta preziosa da un magnifico spillo 
			regalatogli da un gioielliere di New York. Negli Stati Uniti Dorando Petri ha partecipato a 23 corse, così suddivise: 
			8 maratone, 10 
			corse di 15 miglia, 3 di dodici e 2 di dieci. Alla domanda su quanto 
			gli avessero fruttato queste corse egli, dapprima, rispose molto 
			evasivamente e poi con un sorriso ammise che aveva guadagnato circa 
			un centinaio di migliaia di lire. Si ha però ragione di credere che, 
			nella sua tournée, il maggiore podista italiano abbia 
			complessivamente racimolato una somma molto maggiore. 
			Petri si fermerà un paio di mesi in Italia, poi, a settembre, 
			ritornerà a Londra; a novembre spera di gareggiare a New York; a 
			gennaio si sposterà in California. Nel prossimo anno sarà atteso a Buenos Ayres. 
			Alla domanda se avesse già dei contratti stabiliti, rispose: "Non 
			ancora, perché non ho voluto; ma ho richieste e a condizioni 
			vantaggiosissime nelle città sunnominate e in altre parti del mondo, 
			fra le quali nel Sudafrica e nell'Australia". 
			Si vocifera che a Carpi una signorina attendesse impazientemente il 
			suo ritorno, addirittura che fosse in preparazione un matrimonio: 
			"Non sono fidanzato e conto di restare libero per almeno altri due 
			anni" - rispose egli scuotendo il capo, risoluto ad allontanare le 
			nostalgie d'amore che potrebbero intralciare per lui un cammino 
			tanto fortunato".  | 
        	 
		
          
			Da "IL SECOLO XIX" del 13 luglio 1909 
			Dorando Petri vinse una	drammatica maratona alle Olimpiadi di Londra del 1908 ma venne 
			squalificato per essere stato sorretto a pochi metri dal traguardo. 
			La regina d'Inghilterra, commossa dalla vicenda, gli donò una coppa 
			personale e il podista italiano divenne famoso in tutto il mondo. | 
        	 
        
          | 
			DICEMBRE 1946 -
			Giovanni Nocco vince a tempo di record il Palio di S.Ambrogio | 
         
		
          
			
											
												| 
										
												 | 
												
												
								
									| 
									Tutti assiepati lungo i bastioni milanesi in 
									una giornata di festa popolare | 
								 
								
									| 
									 
									
									Autentica festa di sport è stato il Palio. E 
									bello ci sembra ora di poterlo dire, 
									soprattutto perché non solo il colore ci ha 
									attratto della corsa, bensì il responso 
									tecnico, veramente notevole. Nel labile 
									balenare di immagini, nel succedersi 
									vertiginoso di prospettive, nel bailamme di 
									macchine, biciclette, podisti, ecco 
									rivediamo come su chiarissimo schermo il 
									rabbioso quasi folle empito della falcata 
									dei primi: e il viso stupito di Ferrario 
									e Cavalleri ch'erano con noi, 
									inappuntabili funzionari della Fidal, 
									intenti a seguir l'incedere una volta tanto 
									non frettoloso, non isterico delle lancette. 
									Eran partiti, i migliori, con la foga
									del fondista che si attacca a un 
									primato. Naturale, allora, che la folla 
									incitasse entusiasmata, che il Sindaco si 
									sporgesse  | 
								 
							  | 
											 
											
												
												
													
														| 
														 
												
												dalla macchina a guardare 
												guardare ammirato questi che, se 
												non altro per un giorno, 
												apparvero autentici campioni. Il 
												Palio 1946 resterà un esempio di 
												organizzazione perfetta e di 
												sano irresistibile agonismo. Nè 
												andaron deluse le speranze 
												nostre che primo, al traguardo, 
												giungesse un atleta giovane e, 
												sotto certi aspetti sconosciuto:
												ha vinto Nocco, infatti, che è campione
												d'Italia dei 5.000 e che sulle lunghe 
												distanze non avevamo visto 
												mai. Nocco è dunque la grande e 
												auspicata sorpresa del Palio 
												1946: ora sappiamo che egli è 
												fondista completo e  | 
														
														 
														
														
														Altre 
														notizie sportive 
														dal 1950 in poi  | 
													 
													
														| 
														 
												
												senz'altro di possibilità 
												superiori. Voi 
												conoscete i sardi, la loro 
												baldanza fatta di galloria e, 
												insieme, di ritrosia, come nei 
												primitivi: Giovanni Nocco è 
												sardo di Sant'Antioco. Neri i 
												capelli, vividi e aguzzi gli 
												occhietti come di faina, questo 
												piccolo razzente isolano era 
												ancor uno sconosciuto lo scorso 
												anno e il nostro giornale ha il 
												merito di aver richiamato su di 
												lui l'attenzione dei tecnici e 
												degli sportivi. Giovanni Nocco 
												sprecava sulle strade e sulle 
												carrarecce fangose di Lombardia 
												e Liguria tutto un tesoro di 
												energie e di classe, che seppur 
												grezza, appariva lampante dalla 
												falcata agile, dalla buona 
												torsione, soprattutto 
												dall'ardire baldanzoso del 
												giovane che ha ancora tutto da 
												spendere. 
												Lo vide con noi, per 
												fortuna, 
												Garaventa; e se grande è il 
												suo merito per aver 
												sapientemente plasmato per 
												l'atletica italiana un fondista 
												del valore di Nocco, certo 
												ancora maggiore è il merito di 
												Nocco per aver indotto a 
												rioccuparsi d'atletica questo 
												allenatore avveduto ed 
												appassionato.  | 
													 
													
												
							                    
												Da "LA GAZZETTA SPORTIVA" dell'8 
												dicembre 1946 - sintesi da un 
												articolo di Gianni Brera 
							                    Ordine d'arrivo della gara: 1°) 
												Giovanni Nocco (Trionfo Genovese 
												- sport), che percorre Km. 
												12,600 in 38'47"2 alla media di 
												Km/h 19,491 - 2°) Lazzerini 
												Angelo (Trionfo Genovese - 
												sport) in 39'57" - 3°) Sestini 
												Cristoforo (Assi-Firenze, sport) 
												in 39'14" - 4°) Zanni Lorenzo 
												(S.G. Gallaratese - sport) in 
												39'25" - 5°) Burlo Romano (S. 
												Giovinezza Trieste - sport) in 
												39'26"4 - Iscritti alla corsa: 
												328 - Partenti: 199 - Arrivati: 
												147 - Primo dei lavoratori è il 
												lecchese Mainetto e il primo 
												degli studenti il 
							                    milanese Fiorenzuoli. | 
													 
													
												
												
													
														| 
														 
														
														Altri eventi sportivi di rilievo del 1946:
														GENNAIO	- Fausto Coppi viene 
														ingaggiato dalla Bianchi 
														e ritorna alle corse 
														dopo lo stop dovuto agli 
														eventi bellici; 
														MARZO - Eccezionale impresa di 
														Fausto Coppi che vince 
														la Milano-Sanremo dopo 
														150 Km di fuga. Il 
														secondo arrivato è il 
														francese Teisseire, con 
														un distacco di 14';
														APRILE - Vito Ortelli vince per 
														la seconda volta 
														consecutiva la 
														Milano-Torino;
														MAGGIO - Il ciclista Osvaldo 
														Bailo si aggiudica la 
														Coppa Bernocchi;
														GIUGNO - La Maserati guidata da 
														Sommer è prima a Saint 
														Cloud in Francia - Nel 
														primo mondiale di 
														pugilato del dopoguerra, 
														quello dei pesi massimi, 
														Joe Louis sconfigge per 
														k.o. Billy Conn;
														LUGLIO - Gino Bartali vince il 
														Giro d'Italia davanti a 
														Fausto Coppi - Il Torino 
														è primo nel campionato 
														di calcio, davanti alla 
														Juventus, sconfitta 
														nell'incontro decisivo; 
														AGOSTO - Aldo Ronconi  è  
														campione d'Italia  
														di  ciclismo su 
														strada - A Zurigo, lo 
														svizzero  | 
														
										
														 | 
													 
													
														| 
														 
														
														Knecht diventa campione 
														del mondo di ciclismo su 
														strada -  Nei 
														mondiali su pista, 
														Peters veste la maglia iridata 
														dell'inseguimento -  
														Achille Varzi, su Alfa 
														Romeo, si aggiudica il 
														Gran Premio di Torino: 
														Farina e Nuvolari sono 
														costretti all'abbandono 
														per guasti meccanici;
														OTTOBRE - Fausto Coppi vince in 
														solitaria il Giro di 
														Lombardia, dopo avere 
														staccato tutti sul 
														Ghisallo.  | 
													 
												  | 
													 
												  | 
											 
											  | 
        	 
        
          | 
			APRILE 1947 - Calcio italiano in festa a Firenze per la XXVIII Italia-Svizzera | 
         
		
          
			
											
												| 
										
												 | 
												
												
								
									| 
									
									Nella Nazionale italiana in campo molti 
									giocatori del "Grande Torino" | 
								 
								
									| 
									
									Li rivedremo a Firenze. E li rivedremo molto 
									volentieri. Non soltanto perchè si tratta 
									degli azzurri (e degli amici rossocrociati), 
									ma anche perché questo campionato fa 
									sentire, in misura insolita, la necessità di 
									un'interruzione. Un'ora e mezza di 
									intervallo azzurro farà bene. La storia del 
									torneo si è fatta leggermente monotona. E' 
									un campionato, quello in corso, che parla il 
									dialetto torinese e che già ha fatto svanire 
									l'illusione dell'imprevisto. Non importa 
									allora se, in fondo, vedremo all'opera un 
									Torino mimetizzato; un Torino in maglia 
									azzurra, con qualche leggero ritocco. Si va 
									a Firenze per vedere gli azzurri. E gli 
									azzurri non sono i giocatori di una società 
									ma i migliori giocatori del momento. Si 
									potrà anche aggiungere che non saranno 
									presenti tutti i migliori giocatori. Può 
									anche darsi che qualcuno sia stato 
									sacrificato | 
								 
							  | 
											 
											
												| 
												 
												
												o che non abbia 
												neppure avuto modo di essere 
												messo alla prova. Sono cose che 
												capitano... Non bisogna comunque 
												dimenticare che il Torino è, fra 
												tutte le squadre, di gran lunga 
												la migliore... Andiamo quindi a 
												Firenze per interrompere la 
												lunga serie delle partite con i 
												due punti in palio e per vedere, 
												se possibile, qualcosa di 
												diverso e di migliore. Si deve 
												andare a Firenze per vedere 
												principalmente un piacevole 
												incontro di calcio, disputato 
												con spirito cavalleresco e 
												sportivo, tra i rappresentanti 
												di due nazioni amiche. 
												La comitiva granata è partita 
												ieri mattina da Torino per 
												andare a misurare le maglie 
												azzurre che attendono a Firenze. 
												Tutto il Torino - meno 
												Ferraris 
												che, proveniente da Vercelli, è 
												salito sul torpedone ad 
												Alessandria - si è mosso. In 
												viaggio anche 
							Mazzola, il mezzo sinistro "nazionale", che 
												domenica si è scontrato col 
												vicentino Campana 
												riportando un noioso e doloroso 
												stiramento alla coscia. Nulla di 
												grave ma l'incidente è capace di 
												mettere fortemente in dubbio la 
												presenza del giocatore contro 
												gli elvetici... Tutti sanno 
												quale apporto di forza può 
												garantire la presenza del 
												capitano granata nella 
												rappresentativa italiana e, di 
												conseguenza, quale sarebbe il 
												danno causato da una sua 
												eventuale prolungata 
												indisponibilità...  | 
											 
											
												| 
							                    
												Da "SPORT ITALIA - organo 
												ufficiale dei pronostici S.I.S.A.L" - edizione di giovedì 
												24 aprile 1947 | 
											 
											
												| 
												 
												
												Altri eventi sportivi di rilievo 
												del 1947: 
												MARZO 	- Il veneto De Zan vince la Milano-Torino;
												APRILE - L'italiano Bizzi domina la 
												Parigi-Roubaix, ma è vittima di 
												una foratura a pochi chilometri 
												dalla grande impresa. La 
												vittoria andrà al Belga Claes - 
												Michele Motta vince il Giro del 
												Lazio e Vito Ortelli quello del 
												Piemonte;
												MAGGIO 
												- Zeno Colò batte il record 
												mondiale di velocità con gli sci 
												toccando i 152,542 chilometri 
												all'ora - La Nazionale italiana 
												di calcio ( formata per dieci 
												undicesimi dai giocatori del 
												"Grande Torino") batte 
												l'Ungheria per 3-2 - Fausto 
												Coppi vince il Giro della 
												Romagna, bruciando allo sprint 
												Gino Bartali; 
												GIUGNO 
												- Fausto Coppi si aggiudica il 
												30° Giro d'Italia - Il "Grande 
												Torino" conquista il suo quarto 
												scudetto; 
												LUGLIO 
												- Il francese Robic vince il 
												Tour de France, strappando il 
												primato all'italiano Brambilla 
												solo nell'ultima tappa;
												SETTEMBRE 
												- Mario Ricci è primo nella 
												Coppa Bernocchi mentre Coppi 
												diventa campione d'Italia;
												OTTOBRE 
												- Fausto Coppi conclude la sua 
												trionfale stagione vincendo 
												anche il Giro di Lombardia.  | 
													 
											
												| 
												SULLE NEVI DI CORTINA ZENO COLO' 
												SI AGGIUDICA IL "TROFEO CAMPARI" | 
													 
											
												| 
												 
												
												Alle ore 11, con un freddo 
												intenso, ha avuto inizio la gara 
												di slalom, seconda prova per la 
												disputa della combinata alpina 
												valida per l'aggiudicazione del 
												"Trofeo Campari". Il 
												percorso, tracciato sulle 
												pendici del Pie Rosà, 
												comprendeva quaisi 50 porte 
												obbligate ed era reso 
												oltremodo difficile dal fatto 
												che la neve era molto dura e in 
												gran parte gelata. 
												Per primi sono partiti gli 
												azzurri e il miglior tempo della 
												prima discesa veniva segnato da
												
												Zeno Colò. Lo 
												seguiva con 2" di distacco 
												Vittorio Chierroni, mentre
												Alberto Marcellin e il 
												cortinese Roberto Lacedelli 
												erano dietro di 3". Ben 11 
												concorrenti dei 35 ammessi non 
												si sono sentiti in grado di 
												portare a termine la gara: 
												alcuni non sono proprio partiti, 
												altri si sono ritirati lungo il 
												percorso. 
												Nella seconda manche Chierroni 
												scendeva velocissimo, riuscendo 
												a precedere Colò di mezzo 
												secondo e Marcellin di un 
												secondo. Roberto Lacedelli 
												sbagliava invece una porta, 
												perdeva oltre 10" per tornare 
												indietro e riusciva a chiudere 
												in netto ritardo all'8° posto. 
												La classifica della combinata, 
												quella di discesa libera sulla
												pista della Faloria 
												(disputata ieri) e quella di 
												slalom di oggi vede immutati i 
												primi due piazzamenti: il 
												vincitore assoluto è l'abetonese 
												Zeno Colò, seguito con poco 
												distacco da Vittorio Chierroni. 
												Al terzo posto invece ha 
												concluso Alberto Marcellin, che 
												ieri era al 6° posto. 
												Sabato sera lo Sci Club 
												Cortina organizzerà una 
												grande serata danzante in onore 
												degli atleti ospiti...  | 
													 
											
												| 
												
												
												Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del 
												24 gennaio 1947 | 
													 
											  | 
        	 
        
          | 
			FEBBRAIO 1948 - Dopo mesi 
			di attesa la CAF decide che Bari-Genoa va ripetuta | 
         
		
          
			
											
												| 
										
												 | 
												
												
								
									| 
									
									Il Genoa viene privato di una meritata 
									vittoria sul campo e nella realtà dei fatti | 
								 
								
									
									
									In campionato si gioca Bari-Genoa. A cinque 
									minuti dal termine, quando la squadra 
									genovese sta vincendo per 1-0, un gruppo di 
									facinorosi provoca un'invasione di campo, 
									immediatamente sedata dalle forze 
									dell'ordine. L'arbitro Pizzato, che 
									era stato portato in una zona protetta dello 
									stadio, nonostante che le acque si siano 
									calmate teme però per la sua incolumità e 
									decide di sospendere la partita. Alla luce 
									dei fatti spetta al Genoa la vittoria a 
									tavolino per 2-0. Ma il Bari presenta 
									ricorso per ripetere la partita e, 
									clamorosamente, dopo due mesi di estenuante 
									attesa arriva la sentenza di appello della 
									CAF che accoglie la richiesta dei 
									baresi e crea un pericoloso precedente. 
									A parte poche eccezioni, tutto il mondo 
									sportivo prende posizione a favore | 
								 
							  | 
											 
											
												
												
													
														| 
														 
														
																												del 
														Genoa,
																												che 
														viene privato di una 
														sacrosanta vittoria sul 
														campo e nella realtà dei 
														fatti. Oltretutto i 
														genoani sono in una 
														traballante posizione di 
														classifica...
														Il "Guerin" si schiera 
														apertamente e 
														ironicamente a favore 
														del Genoa, titolando in 
														apertura "Oltraggio al 
														buon senso": "Vi è stata  
														un'ondata  di  
														sdegno  per  
														le  decisioni prese 
														dalla  | 
													 
													
														| 
														 
														
												CAF nei riguardi della partita Bari-Genoa 
				                                ed anche noi siamo rimasti sbalorditi per 
												l'ingiustizia commessa ai danni della squadra 
												rossoblu. Sarebbe facile partire 
												a fondo contro la Commissione 
												d'Appello, scrivendo un "pezzo 
												forte" ma si rischierebbe di 
												cadere nella tragedia, mentre 
												invece, a guardare bene, non si 
												tratta che di una cosa 
												umoristica. La questione è stata 
												esaminata per ogni lato. Si è 
												detto che la CAF avrebbe 
												confermato l'art. 52 solamente 
												nel caso che l'arbitro Pizzato, 
												anziché mettersi in salvo, le 
												avesse prese. Un arbitro che le 
												prende riesce a commuovere anche 
												i cuori più crudeli e i cervelli 
												più balzani. La Commissione 
												d'Appello che aveva pianto di 
												fronte alle ecchimosi di 
												Vannini, non si è capacitata 
												come lo svelto Pizzato 
												fosse riuscito a 
												deludere l'aspettativa dei 
												tifosi baresi:  | 
														
														
														 | 
													 
													
														| 
														
														
														Festa per il 
														sessantennio del Genoa | 
													 
													
														| 
														 
														
														un arbitro che le prende 
														è sempre uno spettacolo 
														da vedere. E la CAF ha 
														ragionato così. Oltre a 
														tutto, è venuto a 
														mancare ai baresi lo 
														spettacolo. Dobbiamo 
														anche dare partita 
														persa? 
														E così il Genoa è 
														rimasto fregato e c'è da 
														dire che non è la prima 
														volta che una squadra o 
														un singolo resta fregato 
														dalla CAF. L'esempio 
														della partita 
														Lazio-Inter è ancora 
														recente. 
												        Pieri aveva torto e 
														l'Inter l'ha dimostrato 
														con venti testimonianze 
														e quindici prove. Ma la 
														CAF ha dato ragione 
														all'arbitro che aveva 
														torto, per dar torto ora 
														all'arbitro Pizzato che 
														aveva ragione. La CAF 
														sta facendo di tutto per 
														trasformare la propria 
														sigla in GAF, 
														italianamente 
														tradotta...  | 
													 
													
														| 
							                            
														Dal "GUERIN SPORTIVO" di 
														martedì 24 febbraio 1948 
														- estratto dal pezzo di 
														apertura a firma "Don 
														Ciccio" | 
													 
												  | 
											 
											  | 
         
        
          | 
			APRILE 1948 - A Parigi 
			i calciatori azzurri battono nettamente la Francia 
			per 3-1 | 
         
		
          
			
											
												| 
										
												 | 
												
												
								
									| 
									I transalpini salvano l'onore solo grazie ad 
									un calcio di rigore battuto due volte | 
								 
								
									
									
									"Andate a Parigi ed imparerete qualcosa" 
									dicevano i più accaniti sostenitori della 
									tesi che definisce il nostro sport 
									nettamente in ribasso. Siamo venuti a 
									Parigi, abbiamo visto e dobbiamo dire che 
									non abbiamo imparato proprio nulla... 
									Ai mondiali del 1938 i francesi giocarono 
									molto bene. E ora? Confessiamo che non 
									sapremmo dare oggi un preciso giudizio. 
									Eravamo scettici sulla certezza dei francesi 
									che si credevano vincitori prima ancora di 
									aver vinto, ma eravamo certi di vedere una 
									forte squadra francese. Quale delusione! 
									Lasciando da parte ogni considerazione sul 
									punteggio, che pure è stato nettissimo a 
									favore degli azzurri, non parlando di 
									occasioni mancate, di un calcio di rigore 
									per i francesi ripetuto | 
								 
							  | 
											 
											
												| 
												 
									
												due volte, del vento che ha
												disturbato entrambi 
												gli undici, ma giudicando 
												soltanto il gioco di per se 
												stesso, dobbiamo concludere che 
												gli italiani - tutti, nessuno 
												escluso - superavano di almeno 
												una classe i loro diretti 
												avversari. Se l'incontro si 
												fosse svolto a Torino, avremmo 
												certamente ripetuto il clamoroso 
												risultato di tanti anni fa (22 
												marzo 1925) in un incontro che 
												servì come esordio di 
												Bernardini e che vide gli 
												azzurri vittoriosi per 7-0. 
												Il risultato non è stato mai in 
												dubbio anche se noi siamo 
												convinti che il calcio francese 
												vale molto di più di quello che 
												ha detto oggi. E ce lo hanno 
												dimostrato alcuni elementi in 
												maglia rossa (Grillon, 
												Marche,
												Cuissard, Prouff e 
												Baratte) che, a sprazzi, 
												ci hanno fatto vedere la loro 
												pregevole classe. Ma è tutto il 
												complesso della squadra francese 
												che è crollato; un sistema di 
												gioco modesto, modesto, molto 
												peggiore della nostra concezione 
												sistemistica, certo più tecnica 
												e più razionale...  | 
											 
											
												
												
												I protagonisti della partita: 
												
												ITALIA: 
												Bacigalupo (Torino), Ballarin 
												(Torino), Ellani (Fiorentina), 
												Annovazzi (Milan), Rigamonti 
												(Torino), Grezar (Torino), Menti 
												II (Torino), Loik (Torino), 
												Gabetto (Torino), Mazzola 
												(Torino) cap., Carapellese 
												(Milan). 
												
												
												FRANCIA: 
												Domingo (Stade Francais), 
												Grillon (Stade Francais), Marche 
												(Reims), Cuissard (St. Etienne), 
												Jonquet (Reims), Prouff 
												(Rennes), Alpsteg (St. Etienne), 
												Heisserer (Strasburgo) cap., 
												Baratte (Lilla), Ben Barek 
												(Stade Francais), Vaast 
												(Racing). 
												
												
												MARCATORI: 
												Carapellese al 30' e al 38', 
												Gabetto al 36' del primo tempo; 
												Baratte (rigore al 26' della 
												ripresa). 
												
												
												ARBITRO: 
												Ellis (Inghilterra) - 
												
												SPETTATORI:
												
												
												70.000 circa 
												- 
												
												INCASSO:
												
												
												7 milioni di franchi 
												
												PRESENTI IN TRIBUNA D'ONORE: 
												il Presidente del Consiglio 
												della Repubblica francese 
												Monerville, l'ambasciatore 
												d'Italia Quaroni, l'on. 
												Giulio Andreotti 
												sottosegretario alla Presidenza 
												del Consiglio e il Presidente 
												del CONI Onesti. | 
											 
											
												| 
												Altro fatto di rilievo della 
												giornata la Parigi-Roubaix: 
												Il vincitore è il velocista belga 
												 
												Rick Van Steenbergen. Due 
												corridori italiani, Fiorenzo 
												Magni e Gildo Monari, con una 
												fantastica fuga alla media 
												sbalorditiva di 44 Km/h volano 
												da Parigi alle porte di Roubaix, 
												ma sono raggiunti in vista del 
												traguardo e vengono poi battuti 
												nella volata finale. Magni 
												finisce al 5° posto, Monari è 6° 
												e Leoni chiude all'8° posto. 
												 | 
											 
											
												| 
							
							
												Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del 
												5 aprile 1948 | 
											 
										  | 
         
        
          | 
			AGOSTO 1948 - Gli italiani fanno 
			un'ottima figura alla XIV Olimpiade di Londra | 
         
		
          
			
											
												
										
											
												| 
												
												 | 
												
												
								
									| 
									
									Nella giornata conclusiva il pugile Ernesto 
									Formenti è l'ottava medaglia d'oro | 
								 
								
									| 
									
									I pugni, i nostri pugni, si sono dimostrati 
									oggi, nella penultima giornata delle 
									Olimpiadi, migliori delle ruote. Abbiamo 
									infatti perduto nel ciclismo su strada. Nel 
									pugilato invece il piuma Formenti è 
									campione olimpionico. Ha conquistato dunque 
									l'ottava medaglia d'oro per l'Italia. E con 
									la medaglia d'oro vinta con un match 
									magistrale, ecco due medaglie d'argento, due 
									di bronzo su otto categorie. Abbiamo visto i 
									nostri atleti salire in cinque sulla pedana 
									d'onore: una volta al primo posto, due al 
									secondo e due al terzo. Cinque volte la 
									bandiera italiana è salita sui pennoni e una 
									sesta per il secondo posto conquistato dal 
									bravo Pinton nell'individuale di 
									sciabola. Bilancio attivo dunque, nonostante 
									le delusioni di Windsor... Speravamo molto 
									nella prova di ciclismo | 
								 
							  | 
											 
										 
												 | 
											 
											
												
												
													
														| 
														 
														
														su strada, 
														invece ci ha deluso, 
														deluso come a Berlino. 
														Eppure i nostri 
														corridori erano ben 
														preparati e avevano un 
														morale altissimo. La 
														spiegazione di questa 
														amara delusione è 
														semplice: Ferrari 
														e 
														Pedroni si sono 
														fatti sorprendere dalle 
														fughe organizzate prima 
														dagli olandesi e poi dai 
														belgi. Il tempo piovoso 
														non li ha favoriti. Ma 
														ciò ha un'importanza 
														relativa. La prima fuga 
														dei due olandesi poteva 
														comprendersi. La seconda 
														dei belgi nei confronti 
														degli italiani no... La 
														vittoria è andata al 
														francese Beyaert 
														che ha regolato sul 
														traguardo un gruppetto 
														di otto uomini. Ferrari 
														e Pedroni sono arrivati 
														rispettivamente nono e 
														decimo, a oltre tre 
														minuti dai primi... Per 
														quanto riguarda il 
														canottaggio italiano, 
														come è noto, il bilancio  
														della  XIV 
														Olimpiade  si  
														è  chiuso  con 
														una chiara ed 
														indiscutibile vittoria 
														del "quattro senza 
														timoniere,  | 
													 
													
														
														
															
																| 
										
																 | 
																
																 
														
														merito della
														serietà e della virtù
														dei quattro 
														vogatori della 
														Canottieri Moto Guzzi. 
														
														AMMAINATE LE 58 BANDIERE
														- Nel pomeriggio è 
														terminato il Gran Premio 
														Ippico. Ha vinto il 
														Messico, sia 
														nell'individuale che 
														nella prova a squadre, 
														di cui solo tre hanno 
														terminato compatte le 
														gare. In prima sera, 
														l'aria fresca di questo 
														incipiente autunno 
														londinese ha accarezzato 
														le bandiere delle 58 
														nazioni 
														rappresentate alla 
														XIV Olimpiade dell'Era 
														Moderna.  | 
																
										
																 | 
															 
														 
														 | 
													 
													
														| 
														 
														Al tramonto la 
														sacra fiamma è stata 
														spenta, la bandiera con 
														i cinque anelli - 
														simbolo dell'unione di 
														cinque continenti - è 
														stata ammainata mentre 
														le trombe squillavano e 
														si levava alto nel cielo 
														il coro dell'inno 
														olimpico. Il vessillo 
														olimpico, ritrovato 
														dagli Alleati nella 
														cassaforte di una banca 
														di Berlino, sarà 
														consegnato alle autorità 
														inglesi, le quali lo 
														terranno in custodia 
														fino al 1952. Agli 
														atleti che cantavano 
														l'inno olimpico si sono 
														unite le 80.000 persone 
														che gremivano lo Stadio 
														di Wembley. Gli alfieri 
														hanno recato le loro 
														bandiere sotto la 
														tribuna reale, rendendo 
														omaggio al Duca 
														d'Edimburgo, 
														rappresentante personale 
														del Re d'Inghilterra. 
														Nella tribuna reale 
														erano presenti numerose 
														personalità della 
														politica e dello sport e 
														sulle note gravi di "God 
														save the King" ha avuto 
														luogo la cerimonia 
														dell'alza bandiera, che 
														ha chiuso le Olimpiadi 
														di Londra consegnandole 
														alla storia...  | 
													 
													
														| 
														 
							Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del 14 agosto 1948 e 
							"La Gazzetta" di Livorno del 15 agosto 1948 
							Le otto vittorie olimpioniche italiane furono: Adolfo Consolini 
							(disco) - Pietro Lombardi (lotta greco-romana) - 
							Squadra di Pallanuoto (Bonocore, Bulgarelli, Maioni, 
							Ognio, Ghira, Arena, Pandolfini II, Pandolfini I, 
							Fabiani, Toribolo, Rubini) - Canottieri Moto Guzzi 
							(Moioli, Morille, Invernizzi, Faggi / "quattro di 
							punta senza") - Mario Ghella (ciclismo, velocità) - 
							Luigi Cantone (scherma, spada individuale) - 
							Ferdinando Teruzzi e Renato Perona (ciclismo, 
							tandem) - Ernesto Formenti (pugilato, pesi piuma). 
							L'Italia ha eguagliato il totale delle affermazioni 
							olimpioniche ottenute alle Olimpiadi di Parigi 1924 
							e Berlino 1936. La classifica per nazioni (non 
							ufficiale) è la seguente: 1°) Stati Uniti d'America 
							con 480 punti (38 medaglie d'oro, 27 d'argento, e 20 
							di bronzo) - 2°) Svezia con punti 268 (17 oro, 12 
							argento e 17 bronzo) - 3°) Francia con punti 172 (9 
							oro, 7 argento e 13 bronzo) - 4°) Gran Bretagna con 
							punti 164 (3 oro, 14 argento e 6 bronzo) - 5°) 
							Italia con punti 151 (8 oro, 11 argento e 8 bronzo). 
							
							  | 
													 
												  | 
											 
											  | 
         
        
          | 
			
			Il chiavarese Guido Figone torna dalle Olimpiadi col titolo di miglior ginnasta d'Italia | 
         
		
          | 
			 E' tornato alla chetichella. I 
			dirigenti della sua società hanno faticato per conoscere l'ora del 
			suo arrivo. Non si è fatto vedere nei caffè e nessuno l'ha visto 
			nella divisa olimpionica. Non è un calciatore, non è un ciclista, 
			questo si sa, e la ginnastica è fatta ancora di modestia, di 
			sacrificio, di passione profonda. E' un innamoramento  che 
			prende il cuore nel salottino della palestra e gli appuntamenti 
			solitari si tengono fra le sbarre, le parallele ed i cavalli. Là 
			potrete trovare, da questa sera, Guido Figone che, a vent'anni, 
			torna dalle Olimpiadi di Londra col titolo del miglior ginnasta 
			d'Italia. 
			Incontrarlo non è facile, non perché l'atleta si atteggi a divinità, 
			ma soltanto perché lavora e appena arrivato a casa ha indossato gli 
			abiti borghesi ed è andato diritto in fabbrica. Si perché Figone ha 
			una fabbrica: è quella del suo grande maestro Andrea Raffo e 
			costruisce attrezzi per ginnastica. Al successo sportivo, l'atleta 
			chiavarese ha aggiunto quello commerciale, perché ha portato a 
			Londra le parallele della ditta Figone e Carlini. Su quegli attrezzi 
			hanno svolto i loro esercizi i ginnasti finlandesi, svedesi, 
			francesi e svizzeri, che pure avevano al seguito quelli delle loro 
			nazioni. 
			Figone apre la camicia e tira fuori la scatoletta di Londra. C'è un 
			medaglione di bronzo, grosso così, di bellissimo conio. Ci sono 
			sopra le sue iniziali. Lui guarda la medaglia e sorride: la vede 
			brillare d'oro. Eccolo qui il suo guadagno. Per questo, solo per 
			questo, andrà in palestra 1480 volte senza presentare a nessuno note 
			per mancati guadagni, rimborsi spese, ingaggi, reingaggi, premi e 
			così via. Ma sopra c'è scritto Olimpiadi.  | 
         
		
          | 
			Adattamento da "IL SECOLO XIX" del 21 agosto 1948 | 
         
        
          | 
			SETTEMBRE 1948
			- Riunione pugilistica internazionale al Campo Artiglio di 
			Roma | 
         
		
          
			
											
												| 
										
												 | 
												
												
								
									| 
									Contro Clavel, Egisto Peyre tenta di 
									riconquistare la gloria di un recente 
									passato | 
								 
								
									| 
									
									Per Egisto Peyre, che è stato campione di 
									chiara fama, non ci sono alternative: o 
									tornare l'atleta di un tempo o dare l'addio 
									al pugilato. Questo, del resto, è nel suo 
									programma, che è in definitiva quello che si 
									addice ad un pugile serio e volitivo, che 
									usa guardare in faccia la realtà. Come 
									potrebbe egli, che ha saputo entusiasmare le 
									folle sportive, rassegnarsi ad una parte di 
									secondaria importanza? Senza alternative, si 
									è detto. O torna il Peyre degli incontri con 
									Peirò, Brun, Raymond, Gibson, Kouidrj o non 
									torna nessuno. Egisto, d'altra parte, non ne 
									ha fatto mistero. Poco loquace, misurato e 
									pacato nei giudizi, sia quando si tratta 
									della sua stessa persona, sia quando si 
									tratti di altri, riprendendo l'attività 
									informò tutti di questo proposito.  | 
								 
							  | 
											 
											
												
												
													
														| 
														 
												
												Gli 
												allenamenti non sono mai 
												completamente indicativi, ne 
												potrebbero esserlo per ovvie 
												ragioni, ma si è potuto capire 
												che egli è tuttora il campione 
												dei tempi migliori. L'occhio è 
												vivo, la "maschera" è dura, lo 
												scatto e la potenza sono quelli 
												di prima... Gli sportivi romani, 
												che ebbero già da Peyre una 
												grande soddisfazione allorché da
												medio-leggero battè il 
												medio-massimo Floyd 
												Gibson, che stava facendola 
												da padrone sui nostri rings, 
												esprimono l'augurio di rivedere 
												oggi sul quadrato il miglior 
												Peyre. Dopo un lungo 
												tergiversare, non meno lunghe 
												ricerche, gli organizzatori gli 
												opporranno per la ripresa 
												dell'attività, Emanuel Clavel, 
												una giovane speranza francese. 
												Clavel, nato il 24 novembre del 
												1925, è baldanzoso, pugnace, 
												coraggioso e duro colpitore; ha 
												vinto i precedenti incontri alla 
												maniera forte, la maggior parte 
												prima del limite ed è uno dei 
												migliori prodotti del panorama 
												pugilistico dell'ultima 
												generazione... Come degna 
												cornice dell'atteso  
												incontro,  
												Facchi   (neo campione 
												d'Italia)
														si  misura  con  l'abile
												Clavari;  | 
														
										
											
												
										
										  | 
											 
											
												| 
														
														
														Alla fine Egisto Peyre - 
														purtroppo - venne 
														sconfitto da Clavel ai 
														punti, come si può 
														vedere dal "Corriere 
														dello Sport". | 
											 
										 
														 | 
													 
													
														| 
														 
												        
												        la "dinamite" Cerasani
												        affronta l'incognita Benatar; 
														Cocchi, pugile 
														spumeggiante, incrocia i 
														guantoni con il giovane 
														ma dinamico De Joanni, 
														il tutto per 
														l'organizzazione di 
												        Catalano-Jovinelli. 
														Inizio serata alle ore 
														18,00...  | 
													 
													
														| 
							                           
														Da "SPORT DI ROMA" del 
														12 settembre 1948 - 
														sintesi da un articolo di 
														Emilio Duranti | 
													 
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											  | 
         
        
          | 
			OTTOBRE 1948
			- Riuscirà il Grande Torino a battere una lanciatissima Lucchese? | 
         
		
          
			
											
												
												
									
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										| 
										 
										Alla quinta giornata previsto lo scontro 
										tra i rossoneri  di Toscana e i granata  | 
									 
									
										| 
										
										Le squadre trionfanti della massima 
										serie sono ancora la Lucchese e il 
										Palermo. Il pieno punteggio della prima 
										in classifica è dato da tre vittorie in 
										casa e una fuori; i sette punti dei 
										siciliani provengono da due vittorie in 
										casa, una vittoria e un nullo in 
										trasferta. Facendo i conti, per tutte e 
										due le squadre la media inglese dice +1. 
										E infatti anche un osservatore 
										frettoloso può ritenere che il pareggio 
										dei palermitani sul campo dell'Inter non 
										sia meno importante del successo dei 
										lucchesi a domicilio contro la Lazio. Ma 
										gran clamore viene da Lucca, che è una 
										delle famose... città del silenzio. La 
										bella città «dalle arborate cerchia» è 
										tutta un sussulto. Mai, crediamo, si era 
										vista la squadra di casa guidare, e da 
										sola, la massima divisione. Divisione 
										dei calciatori italiani. Quattro 
										vittorie iniziali | 
									 
									  | 
									 
									
										| 
										 
										
										consecutive sono una bella impresa, 
										anche se l'ultima è stata un poco stentatella. La squadra 
										rossonera stava perdendo quando, 
										all'inizio della ripresa e in due 
										minuti, essa poteva
										sparare il suo
										doppietto decisivo e mettere in 
										carniere, coi selvatici che già vi si 
										trovavano (un muletto, un canarino, un 
										trigrotto) anche l'aquila azzurra. 
										Guardando la classifica della Lucchese, 
										vi brillano quattro zeri e un due: gli 
										unici gol presi in quattro domeniche, 
										uno dal veneto Trevisan alla prima e uno 
										dal veneto Travellin alla quarta, rende 
										il quoziente reti di +4, il migliore del 
										torneo. La difesa lucchese è forte, la 
										squadra è stata ben composta, con quel 
										blocco di elementi prelevati dalle 
										compagini torinesi. Ma se da Torino la 
										Lucchese ha avuto il via, non troverà 
										domenica a Torino anche lo stop. Pesante 
										è ora il calendario lucchese, forse il 
										suo primato sta per sfumare. Domenica la 
										squadra capolista dovrà venire ad 
										incontrare i granata e poi, subito dopo, 
										si sposterà in Sicilia per incontrare il 
										Palermo; e sarà con terrore che i 
										lucchesi leggeranno anche i nomi degli 
										avversari successivi: il Milan, il 
										Livorno (a Livorno) e la Juventus. Per 
										la prima della classe insomma sono in 
										arrivo giorni non facili...   | 
									 
									
										
										
										Da "TUTTOSPORT" (edizione Carlin) del 13 
										ottobre 1948 
										Come si può vedere qui sotto, 
										la Lucchese superò brillantemente quelle 
										prove che l'attendevano... | 
									 
									
										| 
										
										NOVEMBRE 1948 - La Lucchese sconfigge il Padova e rimane 
										prima in serie "A" | 
									 
									
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									| 
									I diavoli rossoneri di Toscana si impongono 	su un campo imbattuto da 2 anni | 
								 
								
									| 
									
									I diavoli rossoneri toscani sono dunque 
									passati avanti anche a Padova (0-1), su un 
									campo cioè dove nessuno, da due anni a 
									questa parte, era riuscito a vincere. La 
									Lucchese è perciò una forza effettiva, 
									autentica, una compagine veramente di prima 
									classe e capace di dare volti nuovi alla 
									classifica? I tifosi di Lucca chiamano del 
									"miracolo" questa stagione. Chi ha visto la 
									Lucchese nelle ultime partite dice che 
									quella d'oggi è stata la peggiore. La 
									peggiore, eppure la squadra ha vinto e 
									giustamente, anche se il Padova avrebbe 
									meritato miglior fortuna. E' stato un 
									incontro non sempre bello tecnicamente, ma 
									interessante e incerto fino all'ultimo, 
									anche se il gioco dei toscani era riuscito 
									ad imporsi per maggior | 
								 
							  | 
											 
									
												
												
													
														| 
														 
									
														chiarezza di azioni, più 
														incisiva capacità di
														realizzazioni e 
														schieramento più 
														razionale. Il Padova si 
														era presentato con la 
														formazione tipo e quando 
														l'altoparlante ha 
														annunciato i nomi 
														dei giocatori il 
														pubblico è scattato in 
														un lungo applauso di
												        compiacimento. Tribune, parterre 
												        e gradinate
												        dell'"Appiani" 
														erano al completo; circa 
														20.000 i presenti  | 
													 
													
														| 
														 
									            
												convenuti da tutti i centri
												del Veneto, persino da 
												Udine. Numerosa la comitiva 
												lucchese che ha seguito la 
												squadra del cuore nell'ardua 
												trasferta. 
												I
												protagonisti rossoneri: 
												Della Lucchese si può dire che 
												sa tenere la palla a terra ed ha 
												un sistematico controllo degli 
												avversari e del proprio gioco. 
												Il portiere Viola, malgrado 
												qualche errore nella presa sul 
												pallone nel secondo tempo, è un 
												elemento di sicurezza. I terzini 
												sono superbi, specialmente 
												Bertuccelli. Il 
												centro-sostegno 
												Nay non stava molto bene 
												e si è visto. Comunque il suo 
												rendimento è stato ottimo, a 
												dispetto della giornata un po' 
												infelice. Buono Rosellini, 
												il vecchio milanista; ancora 
												migliore Scarpato, un 
												anziano ex dello Spezia. In 
												prima linea 
												Conti, non in grande 
												vena, ha sbagliato due facili 
												occasioni. Il più pericoloso 
												oggi è stato
												Toth, il meno insidioso 
												Magni. E' un meno però 
												sempre relativo. Con Fabian 
												sempre vigile, il quintetto 
												della Lucchese, realizza 
												qualunque impresa. 
												L'impressione generale 
												dunque è positiva: 
												la Lucchese è una squadra
												soprattutto equilibrata, 
												che ha numeri fisici e 
												tecnici di prim'ordine e 
												che può fornire prove 
												ben più brillanti di 
												quella odierna.  | 
														
														
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												Da "LA GAZZETTA DELLO SPORT" del 
												22 novembre 1948 
							La Lucchese, 
												dopo 11 partite, comandava la 
												massima serie del campionato con 
												18 punti, al secondo posto Inter 
												e Torino con 17, indi Genoa e 
												Milan con 14. La stagione 
												1948-'49 fu contrassegnata dalla 
												tragedia di Superga (vedi sotto) 
												- 4/5/1949 - con la scomparsa 
												del "Grande Torino". Per le 
												prime posizioni il campionato 
												venne ritenuto concluso e lo 
												scudetto andò al Torino, al 2° 
												posto l'Inter e al 3° il Milan | 
													 
													
												| 
												 
												
												Altri eventi sportivi di rilievo del 1948:  
												FEBBRAIO - Si disputano a Saint Moritz le 
												Olimpiadi Invernali: l'Italia 
												conquista una sola medaglia 
												d'oro, con Nino Bibbia nello 
												slittino. Zeno Colò, il 
												favorito, cade nella discesa 
												libera; 
												MARZO - Fausto Coppi vince la 
												Milano-Sanremo;
												APRILE - Gino Bartali si aggiudica il 
												Giro della Toscana con 4' di 
												vantaggio su Fausto Coppi;
												GIUGNO - Il Giro d'Italia finisce tra 
												le polemiche, con la vittoria di 
												Fiorenzo Magni, dopo che la 
												Bianchi aveva ritirato tutti i 
												suoi uomini per protesta nei 
												confronti degli organizzatori, 
												che avevano penalizzato Magni, 
												protagonista di alcune 
												irregolarità, di soli 2' - A New 
												York si combatte per il mondiale 
												dei pesi massimi: Joe Louis 
												sconfigge Walcott  per k.o. 
												dopo 11' - Il Torino conquista 
												il tricolore per l'ennesima 
												volta, davanti alla Juventus;
												LUGLIO - Gino Bartali è primo nel Tour 
												de France - A Londra si aprono i 
												Giochi Olimpici; 
												AGOSTO - In Olanda, il Belga Schotte 
												conquista la maglia iridata di 
												ciclismo su strada;
												OTTOBRE - Quattro Alfa Romeo occupano i 
												primi posti del Gran Premio di 
												Monza di automobilismo, vinto da 
												Wimille.  | 
													 
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										  | 
         
		
          | 
			
			MARZO 1949 - La Nazionale italiana di calcio a Madrid batte la Spagna per 3-1 | 
         
		
          
			
											
												
												
											
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									"Otro toro" per gli azzurri nella 
									indimenticabile avventura in terra iberica | 
								 
								
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									Indimenticabile gita degli azzurri a Madrid! 
									Ci vorrebbe veramente un "Guerino" di dodici 
									pagine per descrivere tutto ciò che si è 
									visto in questa che è sempre una delle più 
									belle città del mondo e che ha avuto come 
									corollario finale la strepitosa vittoria 
									degli azzurri per 3-1. Strepitosa: un tre a 
									uno che ha rischiato all'ultimo momento di 
									diventare un tre a due, mentre invece 
									avrebbe dovuto essere un quattro, un cinque, 
									persino un sei a uno, tanta è stata la 
									superiorità di stile e di gioco della 
									nazionale italiana. Il pensiero è ricorso 
									più volte ad altre indimenticabili 
									esibizioni azzurre: è riaffiorato alla mente 
									il 5-0 di Budapest, il 2-0 di Vienna, il 5-0 
									di Ginevra. Ma per venti minuti della 
									ripresa, imperioso, è balzato il
												ricordo
												della partita Italia-Inghiltera 
									dello scorso anno. | 
								 
							  | 
											 
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												Chi ha 
												assistito alla partita di Torino 
												ha ancora nella memoria il gioco 
												e la superiorità schiacciante 
												degli inglesi. Ebbene, per 
												lunghi tratti, la partita Spagna-Italia è sembrata la 
												partita Italia-Inghilterra, con 
												la differenza che stavolta 
												l'Inghilterra era l'Italia e la 
												figura del sorcio tra le zampe 
												del gatto l'ha fatta la squadra 
												spagnola. 
												Questa è stata una battaglia 
												vinta dalla Commissione Tecnica. 
												Bisogna dargliene atto, ma la 
												Commissione Tecnica deve pur 
												dare atto ai polemizzanti della 
												settimana scorsa che 
												l'insistenza per un rinnovamento 
												dei ranghi della Nazionale era 
												esatta. 
												Lorenzi e Amadei 
												hanno superato la prova, non 
												tanto per i gol segnati, quanto 
												per il modo con cui i due hanno 
												giocato, anche se la partita di 
												Amadei non ha avuto la 
												prerogativa della continuità. 
												Amadei, giocatore discutibile, 
												ha una personalità che non può 
												essere messa in discussione. 
												Amadei è un artista, non è un 
												operaio, e quando l'artista 
												lavora può sortirne il 
												capolavoro... 
												Noi ci inchiniamo di fronte alla 
												superiorità del Torino, 
												soprattutto alla bellezza e alla 
												continuità del suo gioco, ma 
												siamo contrari al monopolio di 
												una sola squadra in nazionale. 
												In tempi straordinari si può 
												ricorrere all'apporto quasi 
												totale della migliore squadra 
												del momento, ma quando il 
												periodo di emergenza è superato, 
												bisogna arrivare alla Nazionale 
												migliore, ossia alla cernita dei 
												migliori uomini disponibili. A 
												Madrid si è gia fatto un buon 
												passo avanti...  | 
											 
											
												
							                    
												Dal "GUERIN SPORTIVO" di martedì 
												29 marzo 1949 
							                    Estratto dal commento di "Don Ciccio"
							                    alla lieta avventura madrilena degli 
												azzurri | 
											 
											
												
												
													
														| 
														 
														Altri eventi sportivi di 
														rilievo del 1949:
														
														MARZO - Luigi Casola vince la 
														Milano-Torino mentre 
														Coppi si impone per 
														distacco nella 
														Milano-Sanremo;
														APRILE 
														- Nel mese delle 
														classiche ciclistiche, 
														Leoni vince il Giro del 
														Piemonte, Fiorenzo Magni 
														coglie una strepitosa 
														vittoria a Gand nel Giro 
														delle Fiandre. La 
														prestigiosa 
														Parigi-Roubaix vede il 
														successo (discusso) di 
														Serse Coppi - Il toscano 
														Biondetti (su Ferrari 
														2000) si aggiudica per 
														la quarta volta la Mille 
														Miglia di automobilismo;
														MAGGIO 
														- Italia in lutto per la 
														 
														tragedia di Superga 
														(vedi foto a lato) dove 
														periscono tutti i 
														giocatori del "Grande 
														Torino", giornalisti, 
														dirigenti e quattro 
														membri dell'equipaggio 
														aereo; 
														GIUGNO 
														- Fausto Coppi, grazie 
														ad una strepitosa 
														impresa nella tappa 
														Cuneo-Pinerolo, vince il 
														Giro d'Italia - Sul 
														quadrato di Detroit Jacke La 
														Motta batte il  | 
														
														
														 | 
													 
													
														| 
														 
														 
														francese Cerdan 
														e si 
														laurea 
														campione del mondo dei 
														pesi medi; 
														LUGLIO 
														- Fausto Coppi (1°) e 
														Gino Bartali (2°) 
														dominano il Tour de 
														France; 
														AGOSTO 
														- Il belga Rick Van 
														Steenbergen vince a 
														Copenaghen il campionato 
														mondiale di ciclismo su 
														strada; 
														OTTOBRE 
														- Quarto successo di 
														Coppi nel Giro di 
														Lombardia - Emil 
														Zatopek, ad Ostrawa, 
														migliora il record 
														mondiale dei 10.000 
														metri, portandolo a 
														29'21"2 - Per incidente 
														aereo, muore il pugile 
														francese Cerdan, mentre 
														è diretto a New York per 
														combattere nuovamente 
														contro la Motta; 
														DICEMBRE 
														- Tiberio Mitri si 
														conferma "europeo" dei 
														pesi medi, battendo a 
														Parigi Stock.  | 
													 
												  | 
													 
											
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												GIUGNO 1949 - Tutto pronto a Milano per l'inizio lavori del nuovo stadio di S.Siro | 
													 
											
												
			
											
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									| 
									
									Centocinquantamila spettatori seduti per una spesa di meno di un miliardo | 
								 
								
									
									Terminata la 
									guerra riprese l'attività calcistica. A 
									Milano, nel primo campionato post bellico 
									(1945-'46), l'incontro di cartello all'Arena 
									tra Inter e Juventus diede luogo a scene di 
									tifo appassionato (scalate allo stadio, 
									sfondamenti, invasioni pacifiche del campo 
									durante la gara) che convinsero gli esperti 
									del settore a prendere provvedimenti in 
									merito perché il vecchio stadio aveva fatto 
									il suo tempo come il tranvai a cavallo. 
									Attraverso la stampa si cominciò allora a 
									parlare di nuovi impianti sportivi degni di 
									Milano e dei suoi 2 milioni di abitanti. Al 
									Comune e alla Federazione calcistica arrivò 
									una valanga di proposte: c'era gente in 
									buona fede, i soliti speculatori e gli 
									ingenui che, di volta in volta, pensavano di aver 
												scoperto il modo migliore per 
												risolvere la situazione. Alcuni 
												privati, che probabilmente 
												volevano investire i soldi 
												guadagnati durante la guerra, 
												proposero la costruzione di un
												nuovo stadio a Musocco. 
									Avrebbero pensato a tutto: strade, linee 
									tranviarie, | 
								 
							  | 
											 
											
												
												
													
														| 
														 
									
												parcheggi, servizi ecc., a 
												condizione di poter sfruttare 
												l'impianto
												per alcuni anni. 
												Fecero poi bene i calcoli e 
												anche i più ottimisti, viste le 
												spese (non meno di 8 miliardi), 
												le tasse, le quote da destinare 
												al Comune e alle Società 
												calcistiche, si resero 
												immediatamente conto che 
												rischiavano di andare in 
												perdita, altro che affari! Solo un Ente di  | 
													 
													
														| 
														 
									
												vaste possibilità avrebbe avuto 
												la forza di risolvere
												tutti i problemi relativi ad 
												un'opera così faraonica.
												Ma  la  Federcalcio  
														 doveva  pensare anche ad 
														altre grandi città come 
														Roma, Genova, Napoli (il cui stadio era stato 
														distrutto
														dalla guerra) che 
												avevano le stesse necessità e 
												gli stessi diritti. Non rimaneva 
												che la Giunta Municipale 
												milanese, che venne interessata 
												al problema dal comm. Noé, 
												Capo Servizi degli impianti 
												sportivi. Egli intendeva 
												raddoppiare i posti a 
												disposizione per invogliare 
												un maggiore numero di persone a 
												recarsi a vedere le partite, 
												stando comodamente sedute. La 
												Federazione promise il suo 
												appoggio e quindi cominciarono ad 
												affluire al Comune tutta una 
												serie di nuovi progetti, tra i 
												quali quelli degli architetti 
												Frette e Cavallè, i 
												quali proposero una 
												ristrutturazione dell'Arena 
												per portare la capienza a 
												80.000 posti.
												Non erano 
												molti, ma l'idea venne scartata 
												per altri motivi: la 
												Sovrintendenza ai monumenti 
												artistici aveva un debole per 
												l'opera del Canonica, di epoca 
												napoleonica; la "Società per la 
												protezione del verde cittadino" 
												non vedeva di buon occhio 
														l'abbattimento di metà 
														delle piante del Parco 
														per
														consentire 
												il posteggio  | 
														
														
															
																| 
														
																 | 
															 
															
																| 
														
														Lo stadio calcistico 
														milanese di San Siro 
														venne inaugurato il 19 
														settembre 1926 (foto sopra). I 
														raccordi in curva fra le 
														quattro tribune 
														risalgono al 1939, 
														mentre il grande anello 
														superiore verrà 
														completato sul finire 
														degli anni '50. Era il 
														campo del Milan e 
														sostituiva quello di 
														Viale Lombardia dove 
														venivano disputate anche 
														le partite della 
														Nazionale. Nel 1935 la 
														sua proprietà passò al 
														comune e dal 1947 iniziò 
														a giocarci anche 
														l'Inter, i cui incontri, 
														in precedenza, 
														avvenivano all'Arena 
														Civica. Dal 1980 è 
														intitolato a
														
														Giuseppe Meazza, 
														epico attaccante che 
														militò nelle due squadre 
														milanesi e nella 
														Nazionale campione del 
														mondo (1934 e 1938). | 
															 
														 
														 | 
													 
													
														| 
														 
									                    
														di 10.000 autovetture; 
														il CONI non si sarebbe 
														rassegnato a perdere
														l'Arena, che era il
														miglior stadio
														atletico nazionale. Si 
														doveva quindi pensare ad 
														un altro posto e la scelta non 
												poteva che ricadere su San Siro, 
												che dagli amministratori 
												comunali era già stato 
												denominato "quartiere degli 
												sport". 
												Altra strada, altri progetti: 
												alla fine venne scelto quello 
												dell'ing. Calzolari, poi 
												riveduto e corretto, che ora si 
												trova a Roma per l'approvazione 
												(non dovrebbe tardare troppo 
												a giungere) e la concessione di 
												un congruo apporto economico per 
												la copertura del piano 
												finanziario. Il progetto, 
												comunque, è già esecutivo, è già 
												sviluppato in tutti i 
												particolari e non attende che di 
												essere messo in opera...  | 
													 
												 
												 | 
											 
											  | 
													 
											
												| 
												 
												CARATTERISTICHE DEL NUOVO IMPIANTO  | 
													 
											
												
												
												Il progetto di ampliamento dello 
												stadio di San Siro reca le seguenti 
												principali caratteristiche: 
												1) - Capacità dello stadio: 
												150.000 posti a sedere, 
												in piedi oltre 200.000; 
												2) - Le nuove tribune saranno 
												completamente indipendenti da 
												quelle attuali, quindi 
												l'attività dello stadio non 
												subirà interruzioni; 
												3) - L'ampliamento è costituito 
												da una serie di 126 portanti 
												in calcestruzzo armato, che 
												poggiano su una platea, pure in 
												cemento armato, contigua 
												all'anello esterno dello stadio 
												e fiancheggiata da un condotto 
												di drenaggio che migliorerà le 
												condizioni del campo di gioco. 
												La copertura a mensola della 
												zona più alta della gradinata 
												inferiore crea una fascia 
												coperta capace di almeno 20.000 
												posti. L'anello superiore 
												invece si lancia verso 
												l'esterno, coprendo le strade di 
												arroccamento ed elevandosi a 
												33,25 metri dal piano 
												stradale; 
												4) - Sono previsti 20 accessi 
												per il pubblico, posti 
												all'inizio di 20 rampe 
												elicoidali in cemento armato 
												intersecanti i portanti, lunghe 
												150 metri e larghe 2,50 metri. 
												Esse sono munite di parapetti ed 
												hanno una pendenza di 14°, 
												risultano indipendenti l'una 
												dall'altra e sfociano a quota 
												19,50 metri in un ampio ripiano 
												(8 metri di larghezza) che 
												costituisce l'anello soprelevato 
												nel quale potranno essere 
												sistemati i servizi igienici, di 
												pronto soccorso, esercizi 
												commerciali ecc.; 
												Nulla è trascurato: avranno 
												posto anche i rivenditori di 
												bruscolini e noccioline 
												americane e soprattutto 
												innumerevoli spettatori, dato 
												che i margini di sicurezza per 
												il carico sono larghissimi. 
												Per la costruzione sono previste
												800.000 ore lavorative, 
												da svolgersi in 350 giorni, 
												dal che si deduce che, entro il 
												1950, Milano avrà finalmente uno 
												stadio rispondente alle sue 
												esigenze, in grado di ospitare 
												nuovamente le partite 
												internazionali. Il preventivo di 
												spesa (invariabile se non 
												avverranno aumenti ufficiali e 
												documentabili di mano d'opera e 
												materiali) è inferiore a un 
												miliardo di lire e la 
												rateazione stabilita consentirà 
												al Comune di coprire largamente 
												le spese con i ricavi. 
												Il giorno 19 giugno 1949, molto 
												probabilmente si svolgerà a 
												S.Siro l'ultimo incontro della 
												stagione (l'Inter contro la 
												squadra turca allenata da 
												Meazza); non è da escludere che 
												il successivo debba essere 
												disputato mentre sta già 
												sorgendo il nuovo impianto. Il 
												che, naturalmente, è nella 
												speranza di tutti i milanesi, 
												sportivi e non. | 
													 
											
												| 
												
												Da "TUTTOSPORT" del 10 giugno 
												1949 - sintesi da un articolo di 
												Franco Brera | 
													 
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                | 
						
						INDICE GENERALE  
						'800   
						CRONACA  01
						02
						03
						04
						05
						06  
						SPORT GIRO 
						TOUR 
						CICLISMO 
						ALTRI  
						FAUSTO COPPI  
				INTER   
				RIVISTE | 
               
        
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