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QUI TOURING dell'ottobre 1972 - Copertina con interrogativo: "E' ancora possibile salvare la natura ?"

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Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
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Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
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A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

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Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

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Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
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Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
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1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 
 
 
 

Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
La Via dei Monti
CASSANA - La Chiesa di Santa Maria della Foce
ARGOMENTI
Terra di passaggio
Borghi rotondi e
sport fluviali
Le Infiorate di
Brugnato
Alta Via dei Monti
Liguri
La Via dei Monti
(foto)
Oasi Gianelliana
(foto)

Blocco Notes

Antico percorso da Levanto verso Pontremoli
Nel Medioevo la Via dei Monti o de Pontremolo consentiva di trasportare le merci sbarcate nel porto di Levanto fino al crocevia di Pontremoli da dove, attraverso la Via Francigena, proseguivano verso la Pianura Padana o la Toscana.
Il porto di Levanto era un importante un punto di arrivo e partenza per la navigazione che interessava le coste iberiche. Questo approdo veniva spesso privilegiato da mercanti e pellegrini che intendevano raggiungere la Spagna e dopo, via terra, proseguire in direzione di Santiago de Compostela.
D'altro canto Levanto e Pontremoli sono accomunate fra loro nella devozione verso San Giacomo, come testimoniato da vari luoghi religiosi presenti sul territorio e dalle Confraternite.
La Via dei Monti veniva annoverata tra gli itinerari che, di contro allo stato di abbandono delle strade romane, continuavano ad esistere e a conservarsi in virtù proprio del loro essere praticati da pellegrini, viandanti e mercanti. Questi antichi percorsi erano costellati da punti di transito che avevano in se quelle peculiarità che li rendevano passaggi obbligati, intrecciando la propria storia a quella del viaggiare.
Dal gennaio 2024, in seguito all'accoglimento di una istanza presentata dal Consorzio "Il Cigno", La Via dei Monti è stata inclusa nel Catalogo dei Cammini Religiosi italiani istituito dal Ministero del Turismo.
Pontremoli e Valle di Zeri
La Via dei Monti ha uno sviluppo complessivo di 57 chilometri e, nel comune di Zeri, si interseca anche con l'Alta Via dei Monti Liguri. Il tratto recuperato dalla Riviera di Levante alla Val di Vara è stato ufficialmente aperto nel giugno 2023. Il percorso, che può essere compiuto a piedi o in mountain-bike, è dotato di vari pannelli esplicativi e frecce di segnalazione che guidano in modo efficace gli escursionisti. Un camminatore esperto ed allenato da Levanto può raggiungere Pontremoli in sole tre tappe.
Da Pontremoli la Via dei Monti prosegue in leggera salita sfilando lungo il torrente Gordana. Camminando lungo i boschi si arriva al Passo di Pradalinara che divide la Valle di Rossano dalla Vallata di Zeri. Qui vengono toccati i borghi di Torrano e Cavezzana Gordana.
Il primo, in epoca medievale, era un centro importante sotto il profilo architettonico e demografico, con tutta probabilità dedicato allo stoccaggio di derrate alimentari.
Lungo il torrente Gordana sono visibili degli angusti passaggi scavati dall'acqua, gli Stretti di Giaredo, che assomigliano a dei piccoli canyon.
Il nucleo abitato di Cavezzana, ai tempi, era un fiorente complesso agricolo dove viandanti e pellegrini potevano trovare ristoro ed ospitalità. L'esistenza del borgo era già nota nel XIII secolo.
Una volta arrivati in Val di Vara due passaggi obbligati per mercanti e pellegrini erano sicuramente i borghi di Borghetto Vara e Brugnato.
Brugnato e Zignago
A Brugnato la Via dei Monti intreccia la sua storia con quella dell'assetto viario longobardo, andandosi ad innestare su quel centro che i Longobardi avevano individuato come luogo idoneo per far sorgere il complesso abbaziale di San Colombano, attraverso il quale far crescere e controllare il territorio circostante. La Via dei Monti doveva verosimilmente attraversare il nucleo storico passando dalla sue due porte ancora esistenti: la "Porta Soprana", che guarda a occidente, e la "Porta Sottana", direzionata ad Oriente. Il borgo, sviluppatosi attorno all'Abbazia di San Colombano tra il VII e l'VIII secolo, godeva di una favorevole posizione di centralità nella Val di Vara, che lo rendeva un fulcro strategico dove si intersecavano le tante strade che, partendo dalla costa compresa tra Luni e Sestri Levante, si dirigevano verso la Pianura Padana.
La vocazione di crocevia è testimoniata dall'Oratorio della Confraternita di San Bernardo, posizionato presso l'ingresso occidentale, che aveva funzioni di luogo di preghiera per i viandanti che trovavano ospitalità nel vicino peregrinario, l'Ospitale di Sant'Antonio. Per chi proveniva dal mare percorrendo la Via dei Monti, Brugnato rappresentava il caposaldo del primo tratto e l'inizio del percorso più impegnativo che saliva verso il borgo di Serò. Il tracciato si sviluppava poi sulle colline del villaggio medievale di Zignago, andato poi distrutto in seguito ad un incendio, ed il territorio dello Zerasco, in Lunigiana, per poi scendere verso Pontremoli.
Il tracciato Brugnato-Pontremoli è ancora oggi chiaramente individuabile mentre non lo è più quello che, in direzione opposta, portava verso Borghetto Vara. In questo punto, infatti, l'antico tessuto viario risulta compromesso da un reticolo di strade recenti e dalla costruzione del casello sull'autostrada  A12 Sestri Levante - Livorno.
Borghetto di Vara e Cassana
A Borghetto di Vara la Via dei Monti seguiva il tracciato del fiume Vara, con un andamento rimasto pressoché inalterato fino all'Ottocento. Lungo l'antica percorrenza medievale troviamo tuttora l'Abbazia dell'Accola, la cui posizione strategica ne ha determinato la sua importanza. In loco questo edificio di culto rappresentava una delle più alte espressioni della cristianità.
Dalla Val di Vara per raggiungere Monte Bardellone la Via dei Monti utilizzava due varianti: la prima è quella lungo la dorsale che si stacca dal Monte Pistone; la seconda invece risaliva il torrente Cassana e, un tempo, era provvista di numerosi ponti andati distrutti.
Quest'ultimo percorso, utilizzato in tempi più recenti rispetto al primo, fu munito dalla Repubblica di Genova di un fondo a ciottolato con ampi tornanti per facilitare soprattutto gli scambi commerciali. Purtroppo questa mulattiera ha subito gravi danni durante il nubifragio del 25 ottobre 2011.
A Cassana, in direzione di Borghetto di Vara, il tracciato attraversava, sempre mantenendosi sulla sommità dei rilievi il borgo di Corneto, la Chiesa e da qui scendeva fino al borgo trecentesco di Borghetto. La frazione Cassana, nel suo insieme, è composta di vari nuclei sparsi che corrispondono agli antichi Vici: oltre ai due citati sopra abbiamo anche La Via, il Prato, il Forte, il Groppo, le Poggiole, la Valle, Piazza e Foce, i Piani, i Ponticelli e il Castello.
Monte Bardellone e Monte Albereto
I monti Bardellone e Fusarino dividono la Val di Vara dalla costa di Levanto. La Via dei Monti è uno dei sentieri che si dipartono dalla Foce del Bardellone seguendo le linee dei crinali o le percorrenze di fondovalle. Nel Medioevo la Via dei Monti era il tracciato più importante e praticato per gli spostamenti e i commerci. Salendo dalla Pieve di Montale, superato il Monte Piano, proseguiva per il Monte Castellaro fino alla Val di Vara, passando per Cassana di Borghetto Vara. Da Bardellone si poteva arrivare a Cassana anche seguendo un percorso alternativo, rappresentato dalla mulattiera di fondovalle che costeggia il torrente. La frequentazione della zona a partire da epoche remote è attestata da numerose tracce ed evidenze archeologiche. Uno dei punti più significativi è il vicino Monte Albereto, lungo la vallata del torrente Pignone.
Nel 629 gli abitanti di questa località, per sfuggire alle orde barbariche di Rotari, si spostarono in direzione della costa marina portandosi dietro un'immagine della Madonna che nascosero poi sotto terra in località "Fontanelle". Questa scultura lignea, raffigurante la Vergine con in braccio il Figlio morto, venne poi ritrovata nell'anno 740. E' in questo periodo che nei pressi del ritrovamento venne costruita la prima chiesetta del Santuario di Soviore, la struttura mariana più antica della Liguria. Dall'11 maggio 1974 la Madonna di Soviore è stata nominata Patrona della diocesi di La Spezia, Sarzana e Brugnato.
A confermare la rilevanza strategica di questo contesto territoriale, sul Monte Bardellone, sopra un preesistente castelliere ligure, sorse il Castello di Celasco. La fortificazione era un possedimento dell'omonima famiglia che dal X al XIII secolo contrastò con il suo feudo di Valle i Da Passano, i quali controllavano il Borgo, primo nucleo della Levanto moderna.
In località Ca' Vagine si trova una struttura ricettiva che deriva dalla trasformazione di un'antica stazione di posta dove venivano cambiati i cavalli. Inglobata invece in una civile abitazione si può ancora vedere la Cappella Tadei.
Fonti:
- Comunità Montana Alta, Media e Bassa Val di Vara;
- Segnaletica turistica dell'Alta Via dei Monti Liguri;
- Segnaletica turistica della Via dei Monti;
- Segnaletica turistica del Santuario di Cerreta;
- Segnaletica turistica del Comune di Pignone e delle Valli del Pignone e del Casale;
- Segnaletica turistica del Comune di Levanto;

- "Lunigiana ignota" - di Carlo Caselli (Il viandante) - FORNI Editore - Bologna 1933;
- "Per le strade della Liguria e della Toscana" - QN / LA NAZIONE;
-
"Spazio Aperto" - IL SECOLO XIX;
-
"Album della Spezia" - a cura di Giorgio Batini - Ed. LA NAZIONE.
 

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  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Manuale del cicloturista

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Per la realizzazione delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo turistico di questo mezzo di locomozione...

Itinerario cicloturistico con
transito sulle colline di Levanto

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E' un percorso che, nella parte centrale, presenta un bellissimo panorama sul mare e sulla vallata di Levanto. Attraverso la Galleria di Monte Persico ci si sposta dalla Val di Vara alla costa marina per poi salire ulteriormente lungo la strada che interseca la Via dei Monti sulla la foce del Monte Bardellone (592 metri di altitudine) e poi va a terminare nei pressi del Santuario di Soviore...

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della Val di Vara

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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
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bellicosi Liguri Apuani,
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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero a confronto la loro cultura con quella dei territori attraversati...

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Le Strade del Miele
Un progetto pilota, in linea con quelle che sono le politiche agricole dell'Unione Europea, è stato inaugurato nel 2010 dai comuni di Calice al Cornoviglio (Val di Vara), Tresana e Mulazzo (Lunigiana). Si tratta della prima "Strada del Miele", uno degli itinerari che verranno realizzati per valorizzare questo prodotto tipico che in Lunigiana, dal 2004., ha il marchio DOP...

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La Via Marchesana
E' un percorso che si snoda tra le città di Pavia ed Aulla ed ha una lunghezza complessiva di circa 250 chilometri. Il tragitto, che può essere compiuto a piedi, a cavallo o in bicicletta, in alcuni punti si interseca con quello dell'Alta Via dei Monti Liguri. Come suggerisce il nome stesso, questa era la strada che, in epoca medievale, la famiglia Malaspina utilizzava per raggiungere in sicurezza i propri possedimenti in alta Italia...

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  PIGNONE - Una ruspa dei Vigili del Fuoco intenta a liberare il greto del torrente dal legname accumulatosi durante il nubifragio del 25-10-2011

Nubifragio del 25/10/2011
Un evento atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a forti precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana. Come conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi hanno originato una vera e propria apocalisse...

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