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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri |
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FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO |
GENOVA |
Il capoluogo
della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col Giubileo
del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO
DEL MAGRA |
A Gennaio
2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL
DI MAGRA |
Nobili,
vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La "Valle
dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA
LUNIGIANA |
La "Terra
della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente
conservati... |
Close
Up |
Argomenti in primo piano,
fotografie, turismo, news,
eventi e storia del territorio |
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Manuale del cicloturista |
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Per la realizzazione
delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul
territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una
bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate
varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo
turistico di questo mezzo di locomozione... |
Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra |
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E' un percorso che consente
di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada
del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima
raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume
Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"... |
Itinerario cicloturistico sulle
colline della Val di Magra |
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Si tratta di un itinerario
circolare che tocca varie località della Val di Magra e Val di Vara
per poi sconfinare leggermente anche nel Golfo della Spezia. Qui si
attraversano due località marine di eccellenza, ovvero Lerici e San
Terenzo. Si affrontano varie salite, delle quali la più impegnativa
è quella che porta a Follo Alto... |
La spiaggia di Fiumaretta
Alla foce del Magra
la spiaggia di Fiumaretta è stata premiata dalla FEE con la
Bandiera Blu negli anni dal 2009 al 2023... |
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Le Alpi Apuane
Originano da
movimenti
tettonici del fondo marino e sono
prevalentemente costituite di
roccia (il notissimo marmo bianco).
I calcari risalgono ad almeno 250
milioni di anni fa e ne fanno un
"monumento geologico"
unico al mondo... |
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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più
profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti della Lunigiana Storica (comprendente anche Val di
Vara e Val di Magra) un tempo erano occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
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Al ponte di Caprigliola |
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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati... |
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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a
Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di
Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di
pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero
a confronto la loro cultura con quella dei territori
attraversati... |
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Acque minerali e termali
Sul
territorio che anticamente faceva parte della
Lunigiana storica ci sono moltissimi punti di
sbocco di sorgenti naturali che hanno vita autonoma
rispetto agli acquedotti pubblici... |
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Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra
una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La
fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di
polvere... |
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Nubifragio del 25/10/2011
Un evento atmosferico di
eccezionale portata ha dato luogo
a forti precipitazioni nel Levante
ligure e nell'alta Toscana.
Come conseguenza, le esondazioni
di canali, torrenti e fiumi hanno
originato una vera e
propria apocalisse... |
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Incendio nel Parco del Magra
Il 7 agosto del
2015 un incendio di vaste proporzioni ha mandato in cenere buona
parte della campagna alluvionale del Parco del Magra posta nel
Piano di Vezzano Ligure. Il grande rogo ha distrutto circa 82
ettari di terreno e ha determinato l'evacuazione precauzionale
di una diecina di abitazioni... |
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Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i
disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da sempre
una costante del territorio... |
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Liguria regione ad elevato
rischio idrogeologico
Secondo uno studio
di
Legambiente in Liguria sono
molti i territori che risultano
fragili ed esposti ad un elevato
rischio idrogeologico... |
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Fotografie ©
GIOVANNI MENCARINI |
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Sfondi per desktop |
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Pesca col rezzaglio |
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Fiori
di Malva Silvestre |
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L'Euphorbia |
Sulla dorsale
montuosa del Golfo della Spezia, proprio sul crinale ventoso
dove osano comparire ulivi contorti e arbusti rinsecchiti,
durante i mesi caldi, in grossi cuscini gialli si svela l'Euphorbia,
una pianta tipica della macchia mediterranea che vegeta su rupi
e litorali, fino alle scogliere più vicine al mare.
Il nome deriva dal greco
Euphorbus,
medico personale di Giuba II, che ne utilizzava il lattice nelle
sue pozioni. Il sovrano denominò la pianta in suo onore, in un
trattato che scrisse per illustrarne le virtù terapeutiche. L'Euphorbia
racchiude oltre
1.700 specie di
piante,
originarie di tutto il mondo. L'Euphorbia
Pulcherrima,
per esempio,
è la nostra
Stella di Natale.
Tenace e resistente, tipica dell'ambiente ligure, cresce molto
rapidamente, non teme i parassiti, necessita di pochissima
acqua, vive in terreni marginali, poveri e sabbiosi, a
temperature sopra lo zero. Va trattata con cautela perché,
incidendola o spezzandone i rami esce un latte urticante e
velenoso.
Benché tossica, nella medicina popolare di Brasile, India e
Indonesia l'Euphorbia è considerata un rimedio contro tumori,
verruche, asma, tosse, mal d'orecchi, nevralgie, reumatismi, mal
di denti e persino la lebbra... |
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Il fiume Magra
fotografie
e il Parco Naturale Regionale di Montemarcello - Magra |
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Montemarcello, uno dei borghi più belli d'Italia |
Montemarcello
ha ottenuto nel 2007 l'ambito riconoscimento di essere
uno dei borghi più belli
e caratteristici d'Italia. Questo ameno angolo di Liguria, che
fornisce il nome al Parco Naturale Regionale del Magra, si trova
alla sommità del promontorio del Caprione dal quale si domina,
ad est, la valle sottostante dove
scorre il fiume
e, ad ovest, il Golfo della Spezia o dei poeti.
Il meraviglioso panorama porta la vista a spaziare anche a
sud-est, dove si stagliano imponenti le candide
Alpi Apuane e sul vicino
litorale toscano
con le rinomate spiagge della Versilia.
La struttura dell'abitato ricorda un tipico "castrum" romano,
con viuzze molto strette e numerosi volti e archivolti. Il nome
del borgo risale infatti al 155 a.C. e fu dato dal console
romano Claudio Marcello in memoria dell'impresa di aver
sconfitto, dopo numerose e sanguinose battaglie, le tribù dei
Liguri Apuani che
abitavano la zona.
Nel 963 l'Imperatore Ottone I assegnò al vescovo di Luni la
giurisdizione sul "Castrum de Amelia" e sul
borgo di Montemarcello.
Nonostante una storia più antica, il nome di Montemarcello
compare per la prima volta in un documento del 1286 in cui il
vescovo di Sarzana impose ai Malaspina e ai feudatari ribelli la
costruzione di una fortificazione e di altre opere difensive sul
perimetro della "Collina del Corvo" mediante le
quali il territorio doveve essere difeso dai Genovesi.
Nel corso del XV secolo, sotto il dominio di Francesco Sforza,
Montemarcello visse un periodo di prosperità durante il quale
terminarono le contese tra i signorotti locali, i quali erano
spesso coinvolti nelle dispute tra Firenze, Pisa, Lucca e
soprattutto Genova.
Nel secolo XV fu proprio il Senato genovese a concedere agli
abitanti la costruzione di una cinta muraria a difesa del borgo
e di una torre circolare, nonostante le quali però, nel 1487, il
paese fu incendiato dalle truppe di Firenze che rivendicavano il
controllo della zona.
A quel periodo risale anche la costruzione della
chiesa di San Pietro apostolo, i cui lavori |
iniziarono nel 1474. L'edificio venne poi ampliato nel 1643
mentre la realizzazione del campanile avvenne nel 1650. In
origine l'entrata era posta di fronte all'attuale canonica, dove
il portale è tuttora visibile.
La chiesa ha una forma longitudinale e la facciata principale è
scandita da lesene con basso capitello. Sopra il portale è
presente una nicchia, risalente al 1705, dove è collocata una
statua di marmo raffigurante San Pietro.
All'interno le balaustre del presbiterio furono realizzate nel
1734 dallo scultore di Carrara Francesco Schissi; l'altare
maggiore in marmo, risalente al 1716, è opera di Agostino
Mezzana; il coro ligneo, in noce di "Monte |
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Tignoso", è del 1726. Presente anche un organo in legno, di stile neoclassico di
scuola toscana. Lo strumento fu costruito nel 1866 da Francesco
de Paoli e poi ingrandito, nel 1883, dal Santarlasci di Lucca.
Oggi la frazione del comune di Ameglia è rinata
in tutto il suo splendore, dopo che importanti opere di
ristrutturazione ne hanno uniformato l'impatto visivo,
accentuandone la bellezza urbanistica e la vivibilità.
Meta di un notevole flusso turistico, caratterizzato dalla
presenza di molti stranieri, Montemarcello è oggi sede di
molteplici iniziative a carattere artistico, culturale e sociale.
Centro vitale dell'abitato è
Piazza XIII Dicembre che, soprattutto
nella stagione estiva, diventa un'incantevole location per rappresentazioni
teatrali e concerti musicali, attività ludiche e ricreative.
La storia della piazza è collegata però ad un evento tragico
accaduto durante la II Guerra Mondiale. Il 13 dicembre del 1944
le bombe americane, che avrebbero dovuto colpire la vicina
batteria antinave Generale Chiodo, caddero invece nel cuore del
paese causando il crollo degli edifici e la perdita di 35 vite
umane. La piazza, oggi luogo di svago, sorge proprio sulle
macerie delle case distrutte in quel bombardamento, la cui
memoria viene tramandata di anno in anno. Nella parte ad est
dello spiazzo è stato apposta anche una targa marmorea che
ricorda il tragico avvenimento.
Di interesse storico è anche Piazza Vittorio Veneto, che è la
più antica del borgo. Con tutta probabilità era la corte
principale del palazzo della famiglia Remedi, nobili di Sarzana
e Luni, da sempre iscritti nell'albo del patriziato. Questo
possedimento costituiva una vistosa parte del nucleo del paese
all'interno delle antiche mura. |
Il Parco di Montemarcello Magra-Vara |
Nasce nel 1995, attraverso la Legge Regionale di riordino delle
Aree Protette, dall'unione del Parco
Fluviale della Magra, operante dal 1982, con l'Area
Protetta di Montemarcello, istituita nel 1985. L'Ente
Parco ha come scopo istituzionale la tutela del fiume, la
salvaguardia del patrimonio faunistico e botanico, la
regolamentazione ed incentivazione dell'attività agricola. Si
occupa inoltre del corretto uso delle risorse naturali da parte
delle popolazioni residenti, al fine di migliorare e sviluppare
le loro condizioni soci-economiche.
Il bacino fluviale comprende il tratto di fiume Magra
che scorre in territorio ligure per risalire lungo il fiume
Vara, suo principale affluente, fino all'altezza di Ponte
Santa Margherita.
L'area collinare è rappresentata dalla porzione di parco che
da Arcola si spinge verso il mare fino a Punta Bianca
(promontorio del Caprione). Da un lato il parco è
delimitato dal
Golfo della Spezia (o dei Poeti) ed il mare aperto, dall'altro si
trovano la foce del Magra, la piana di Luni e le
candide Alpi Apuane. Il territorio restante forma una
fascia lungo l'alveo dei due fiumi, piuttosto stretta, che
raggiunge una larghezza massima di un chilometro. |
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I due versanti del promontorio del Caprione sono
orograficamente molto diversi. Il territorio che dà sulla foce
del Magra degrada molto dolcemente sulla pianura
sottostante ed è fitto di boschi di pino
marittimo e caducifoglie; la zona costiera si presenta
rocciosa e frastagliata ed è ricca di vegetazione a gariga,
macchia mediterranea, lecceta e pinete a
pino d'Aleppo. Il
quadro geologico risulta decisamente complesso per la
presenza di successioni sedimentarie diverse e di eventi
tettonici particolari. All'interno del bacino prevalgono le
formazioni appartenenti all'alloctono ligure
ed in subordine quelle della falda toscana. L'autoctono
metamorficoapuano e quello del basamento affiorano in aree limitate per
estensione. |
● Il patrimonio artistico e archeologico |
La storia medievale la si può rintracciare nei borghi della
Val di Vara
e della Val di Magra;
centri storici posti sui rilievi collinari
a controllo e difesa del territorio sottostante, delle vie e dei
corsi d'acqua, protetti da cinte murarie, torri e porte monumentali.
Il borgo di Montemarcello, ricorda un "castrum"
romano con le sue viuzze molto strette.Sono visibili ancora oggi
alcuni tratti delle mura attorno al paese che furono costruite
nel XV secolo ed una torre circolare.
Nella zona del Caprione, da Zanego alla
Serra,
sono stati individuati circa 400 "cavanei",
costruzioni di pietra a secco, somiglianti ai nuraghi sardi. Non
è stata ancora ben chiarita la loro funzione: probabilmente
erano edifici funebri.
I resti antichi ritrovati nella zona del Caprione ed a
Zignago (Val di Vara) confermano l'esistenza di
insediamenti pre-romani (Liguri-Apuani)
sul territorio.... |
● Fauna e flora |
Il Caprione ha due versanti con caratteristiche climatiche e
geomorfologiche diverse. Il versante marino, dove prevale un
substrato calcareo, ha un clima caldo ed asciutto, mentre il
versante fluviale è caratterizzato da una maggiore umidità, sia
nell'aria che nel terreno.
Queste diverse condizioni permettono la presenza di una ricca
flora spontanea, che annovera sia specie mediterranee sia specie
di ambienti più freschi, e di una notevole varietà di tipi di
copertura vegetale.
Il territorio umido del Magra è considerato come oasi
faunistica per la sosta e lo svernamento di numerose specie
avicole tra cui spiccano l'airone cenerino,
l'airone rosso, la
garzetta, il germano reale,
il cavaliere d'Italia, il gruccione.
Nella zona di Montemarcello tra i mammiferi, sono presenti: il
cinghiale, il riccio, la
donnola, lo scoiattolo, il
ghiro, il tasso. L'avifauna
comprende uccelli di macchia come l'occhiocotto,
la capinera. la
magnanima; di radura (l'upupa
ed il cardellino); di bosco (tordo,
pettirosso, fringuello,
picchiorosso minore); di pineta
(tortora e colombaccio); rapaci
(gheppio,poiana,
gufo reale); uccelli marini (
gabbiano, sterna,
sula, svasso). |
OTTOBRE 2010 - Il Parco vince il
Premio nazionale "Panda d'Oro" |
Questo prestigioso riconoscimento è concesso dal WWF a quegli organismi che si
distinguono maggiormente nella conservazione e salvaguardia
della natura. La cerimonia ufficiale è avvenuta a Roma, alla
presenza di Fulco Pratesi, Presidente Onorario del WWF Italia.
Il progetto "Salviamo
l'ululone",
realizzato in collaborazione con l'Università di Genova,
l'Istituto Dop. Ter. Is. e la Comunità Montana della Val di Vara
ha prevalso nel lotto dei sette che erano stati selezionati per
la votazione finale. L'iniziativa messa in atto dal Parco di
Montemarcello-Magra intende arrestare il progressivo declino
della popolazione ligure di "ululone appenninico", una specie
inserita nella Direttiva Habitat dell'Unione Europea, col
proposito di favorire il ripopolamento dei siti Natura 2000
coinvolti nel progetto.
Inizialmente sono state poste in attività 3 vasche artificiali,
rivestite in pietra o materiali eco-compatibili (alimentate con
l'acqua di una sorgente naturale) dove questi animali acquatici
trovano migliori condizioni per la loro riproduzione.
L'ululone appenninico, conosciuto anche come ululone italiano, è
un anfibio anuro che raggiunge una lunghezza di circa 5 cm e
vive in piccoli specchi d'acqua, talvolta temporanei e posti,
per lo più, nelle zone collinari o montagnose. Per sua natura
tende ogni anno a tornare a riprodursi nel medesimo luogo. Ha un
periodo riproduttivo che va da aprile ad ottobre, durante il
quale i maschi arrivati alla maturità sessuale attraggono le
femmine con dei vocalizzi simili a ululati. Questa particolarità
ha dato origine al loro nome volgare (nome scientifico Bombina
pachypus). Negli ultimi anni, il numero di esemplari di questa
specie si è sensibilmente ridotto, per cause che non sono ancora
state accertate. |
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Lungo il tratto fluviale la vegetazione è caratterizzata
prevalentemente da salici ed
ontani. Il salice ripaiolo e
quello rosso
e più raramente il salice bianco
e quello da ceste colonizzano il
greto e le zone spondali, associandosi spesso con l'euphorbia
dolce (vedi note a lato), il lamiastro, il
geranio nodoso, il biancospino
ed altre speci indicatrici di un clima piuttosto fresco.
Nella zona collinare del parco si trova una notevole varietà
floristica. Di particolare interesse scientifico il
cisto bianco (Cistus Albidus), mentre le
condizioni climatiche particolari favoriscono lo sviluppo della
macchia mediterranea con piante come il
mirto, il leccio, la
fillirea, il lentisco. |
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● L'Orto Botanico di Montemarcello |
L'Orto Botanico di Montemarcello sorge sulla vetta del
monte Murlo, a 365 metri sul livello del mare, nel territorio
del Caprione, il sistema collinare che divide il Golfo della
Spezia dalla pianura del fiume Magra.
L'area considerata è di notevole pregio floristico. Le
sezioni nelle quali è diviso l'Orto sono rappresentative di
alcune delle coperture vegetali che si ritrovano nel Caprione.
La visita si svolge secondo un percorso guidato che permette di
osservare le specie presenti nelle diverse sezioni. Le coperture
vegetali presenti all'interno dell'Orto Botanico sono diffuse
lungo il tratto costiero del Caprione e sui versanti
settentrionali di alcune colline.
L'Orto Botanico di Montemarcello è raggiungibile dalla
strada provinciale Serra-Montemarcello, percorrendo a piedi la
strada sterrata che parte in località Gruzza. In alternativa si
può passare attraverso il sentiero n° 1 dell'Alta Via del Golfo
che collega Montemarcello (dalla località Foce) alla frazione
Zanego. Il tempo di percorrenza si aggira intorno ai 20 - 30
minuti.
Una volta arrivati in zona si possono osservare: il
querceto caducifoglio alla gariga, con piante tipiche delle
scogliere; la macchia mediterranea con il leccio, il mirto e il
cisto bianco. Importantissima anche la pineta con Pino d'Aleppo,
che è unica nella Liguria di levante. |
L'Oasi Lipu di Arcola e il bosco alluvionale di San Genesio |
Ad Arcola, nel bosco alluvionale di San Genesio, è
operativa dal 2009 un'oasi della LIPU (Lega Italiana
Protezione Uccelli). L'istituzione di questo territorio
protetto è avvenuta trasformando un'area che originariamente era
quasi priva di vegetazione a causa delle cave di inerti ed in
stato di semi-abbandono dovuto alle innumerevoli discariche
abusive di rifiuti.
L'Oasi e il centro visite sono un punto di riferimento per le
scuole (che possono usufruire di attività didattiche gratuite) e
per tutti gli appassionati della natura e della vita all'aria
aperta ai quali stanno a cuore le tematiche ambientali. Le
visite possono avvenire in tutti i periodi dell'anno, avendo
l'accortezza di seguire i sentieri e le indicazioni presenti sui
pannelli didattici, onde non arrecare disturbo a fauna e flora. |
PIANTE E ARBUSTI
- Il bosco ripariale di San Genesio rappresenta l'habitat di
interesse prioritario e di maggior rilievo, con presenza di
stagni temporanei di origine naturale ed artificiale che sono
strategicamente importanti per la riproduzione di anfibi e la
sosta della fauna ornitica migratoria. L'ambiente è costituito
da alberi ed arbusti che si adattano a vivere in presenza di
ambienti molto umidi, con le radici che molto spesso sono dentro
l'acqua. In questa zona le piene del fiume Magra provocano
frequenti allagamenti e gli alberi sono dotati di un robusto
apparato radicale per non essere trascinati via dalle forti
correnti. Tra le specie più rappresentative vi sono i salici,
tipi di piante dai rami molto flessibili e dalle foglie
allungate. Il più comune è il salice da ceste (Salix
triandra) che deve il suo nome al fatto che i
suoi rami sono appunto utilizzati per costruire cestini. Altri
esemplari sono il Salix alba,
il Salix Purpurea e
il Salix elaeagnos.
Un albero più robusto del salice è l'ontano nero (Alnus
glutinosa). In primavera i suoi fiori (quelli
femminili sono simili a piccole pigne) spuntano prima delle
foglie che sono piuttosto tondeggianti. Nelle radici dell'ontano
sono presenti dei funghi microscopici che fissano l'azoto |
direttamente dall'aria, consentendo la vita di questa
pianta in ambienti molto umidi.
Tra flora e vegetazione del bosco alluvionale troviamo anche i
pioppi (Populus nigra
e Populus alba). Nei
prati aridi dominati da graminacee e sparsi arbusti di pruno,
rosa canina e biancospino fioriscono a primavera alcune rare
orchidee (Oprys spp.,
Serapias neglecta...).
Sotto la superficie delle acque più tranquille dell'Oasi Lipu di
Arcola vive una pianta molto rara in Liguria: il
myriophyllum spicatum
(Millefoglie d'acqua), che deve il suo nome |
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proprio all'elevato numero di foglioline. Queste piante
acquatiche, che non vanno confuse con
le alghe, sono molto utili per l'ecosistema fluviale e
costituiscono un rifugio per piccoli animali, cibo per gli
erbivori e sostegno per le uova di molte specie.
Ad ottobre 2013, nell'ambito della campagna "Boschi e
foreste" promossa da Coop su tutto il territorio
nazionale al fine di salvare le aree boschive ed utilizzare
cellulosa proveniente da aree certificate, altri 200 alberi sono
stati donati per rimboschire questa area verde nel Parco del Magra.
In relazione anche al riassetto del territorio dopo la tragica
alluvione del 2011, Coop ha donato in tutto all'Oasi Lipu di
Arcola 800 alberi che sono stati messi a dimora da una
quindicina di volontari dell'associazione ambientalista e da 35
ragazzi della scuola media di Arcola. Il rimboschimento del
bosco alluvionale di San Genesio servirà soprattutto per
riparare i danni alle rive del canale di Arcola e per ricreare
le condizioni ottimali per la nidificazione del porciglione,
un uccello molto raro. |
ANIMALI TERRESTRI
ED ACQUATICI
- Alcuni
censimenti effettuati in zone campione hanno registrato la
presenza di oltre 150 specie di uccelli la maggior parte
dei quali concentrati nei mesi primaverili. In primavera e
all'inizio dell'estate l'Oasi Lipu di Arcola è frequentata dalle
specie nidificanti come il martin pescatore. Lungo le
rive del magra si riproduce anche la gallinella d'acqua
mentre sui rami dei salici fa il suo caratteristico nido a
fiasco il pendolino. Durante le migrazioni e nel corso
dell'inverno si possono osservare molte specie di rapaci e
uccelli acquatici, attirati sia dal fiume sia dal mare, qui
abbastanza vicino. Airone rosso, sgarza ciuffetto,
falco di palude, albanella minore, lodolaio,
falco pescatore, alcune specie di trampolieri come il
combattente, la pittima reale, il cavaliere
d'Italia, il piovanello pancianera sono regolarmente
presenti dove l'acqua è più bassa e ricca di una miriade di
invertebrati acquatici.
Inconfondibile è la sagoma dell'airone cenerino (Ardea
cinerea), un trampoliere molto alto che può
essere osservato mentre caccia le sue prede con le zampe in
acqua ed il lungo collo proteso come un serpente pronto a
scattare non appena un pesce od una rana passa nel suo raggio
d'azione. In volo tiene il collo retratto ed ha un battito d'ali
molto lento.
L'Oasi Lipu di Arcola ospita una grande colonia invernale di
cormorani (Phalacrocorax carbo)
che utilizza il fitto bosco ripariale come dormitorio.
Alcuni individui si fermano anche in estate. Si tratta di
uccelli molto scuri, dal lungo collo e con il becco ad uncino;
gli esemplari giovani hanno il ventre bianco. Nel bosco ripariale e lungo i |
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canneti
vive un piccolo uccello insettivoro, di colore bruno,
molto difficile da osservarsi, ma il cui canto
inconfondibile accompagna chi passeggia lungo il Magra:
si tratta dell'usignolo di fiume (Cettia
cetti).
Oltre a moltissimi uccelli, nell'Oasi di Arcola
vivono diverse specie di farfalle, tra le quali una
tutelata a livello europeo, l'euplagia
quadripuncataria, e una rara pianta parassita, la
latrea clandestina.
In questo territorio fluviale le acque del Magra sono estremamente tranquille
grazie alla presenza di isole e rami morti. Un ambiente ideale
per i ciprinidi, pesci che non hanno particolari esigenze per
quanto riguarda l'ossigenazione dell'acqua. Tra di |
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loro la carpa (Cyprinus carpio),
una specie che è stata importata dall'Asia e che può raggiungere oltre
un metro di lunghezza e 30 chilogrammi di peso.
Il bacino del Magra-Vara è l'unico sito certo in
Italia per la riproduzione della lampreda di mare
(Petromyzon marinus),
che può arrivare a deporre fino a 40.000 uova e durante la fase
adulta in mare aperto si alimenta di sangue che succhia
attaccandosi con la bocca alla pelle di grossi pesci.
Tra le specie acquatiche vive un predatore del fiume, un piccolo
ed innocuo serpente che, assomigliando alla vipera, viene spesso
perseguito erroneamente ed illegalmente dall'uomo: la natrice tassellata
(Natrix tessellata).
Questa biscia divora instancabilmente pesciolini e girini,
svolgendo così un ruolo ecologico molto importante. Infatti
pesci ed anfibi producono enormi quantità di uova rendendo
necessaria una selezione, tra i nati, degli individui più forti,
cioè quelli che sopravvivono ai predatori.
Le rane sono animali molto utili perché instancabili predatori
di insetti e le loro larve e inoltre costituiscono le prede
principali di molti animali (pesci, uccelli e mammiferi).
Caratteristica e molto diffusa è la rana verde minore (Rana
esculenta), la cui presenza è segnalata dal
gracidare dei maschi nella bella stagione. I giovani che hanno
appena compiuto la metamorfosi da girino a rana amano invece
saltellare allegramente nell'erba umida del mattino.
In questo tratto di fiume è possibile trovare un invertebrato
molto singolare, il mitile d'acqua dolce (Unio
elongatulus), un mollusco bivalve di cui si
rinvengono facilmente i gusci vuoti sul greto dopo le piene. E
una specie filtratrice, si nutre cioè trattenendo dall'acqua le
particelle animali, vive o morte. Se durante questa operazione
entra qualche granellino di sabbia o altro corpo estraneo
all'interno delle valve, l'unio si protegge circondando
l'oggetto di carbonato di calcio, dando così origine alle perle. |
Recupero delle terre incolte nel promontorio del Caprione |
L'Assetto
idrogeologico del promontorio del Caprione è stato messo a dura
prova da eventi calamitosi legati alle abbondanti precipitazioni
verificatesi nel periodo settembre-novembre 2010. A febbraio
2011 è stato pertanto stipulato un protocollo d'intesa fra il
Comune di Ameglia, il Comune di Lerici e il
Parco di Montemarcello-Magra attraverso il quale verrà |
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individuato un
percorso per il recupero delle terre incolte con
l'attivazione di risorse e programmazioni integrate con i piani
di sviluppo e obiettivo per il periodo 2007-2013. Gli antichi
uliveti diventeranno quindi occasione di sviluppo e
strumento di salvaguardia del territorio, volto anche alla
riduzione del rischio idrogeologico, visti i recenti gravi
episodi alluvionali.
Il presidente del Parco - Walter Baruzzo - ha reso noto che
questi interventi mirati verranno realizzati con la
supervisione tecnica del Dipartimento
Agricoltura della |
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Regione Liguria
e prenderanno in esame tutte quelle aree sul promontorio del
Caprione che, da tempo, versano in stato di abbandono. Il
progetto - come sottolineato dal Sindaco di Ameglia Umberto
Galazzo - riveste particolare importanza, in primis, per la
valorizzazione della coltura degli uliveti e conseguente ritorno
economico locale, ma soprattutto perchè consente la creazione di
un presidio per il controllo dei versanti e della regimentazione
delle acque. In particolare, il protocollo prevede l'istituzione
di un comitato tecnico-scientifico che seguirà tutte le fasi
di attuazione del progetto. Il comitato sarà composto da un
tecnico rappresentante dell'Ente Parco di Montemarcello-Magra
che avrà il compito di coordinatore e da quelli in
rappresentanza del Comune di Ameglia, del Comune di Lerici e del
Dipartimento di Agricoltura della Regione Liguria. |
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Fonti:
- Spezia Ambiente - "Il Secolo XIX"
- QN La Nazione - Ed. La Spezia
- La Casana - Periodico trimestrale di Banca Carige S.p.A.
- Ufficio Stampa del Parco di Montemarcello Magra-Vara
- Segnaletica turistica del Parco di Montemarcello Magra-Vara
- Segnaletica turistica della Rete Escursionistica Ligure. |
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