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La Lunigiana

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  EPOCA del 13 giugno 1954 (Conquista del K2) - In copetina Lacedelli e Abram, fotografati al campo base a 5.000 m., mentre studiano la montagna da scalare

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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri

 

FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

Le Alpi Apuane

Monumento geologico
unico al mondo

Alpi Apuane (Home)
Perché si chiamano
Alpi Apuane?
Perché Alpi Apuane
e non Appennini?
La Peonia Officinalis

Elenco puntato - Alpi Apuane (Home)

Alpi Apuane (2)
Il Vallone della Canalonga
La lizzatura del Monolite
Cava dei Fantiscritti
Lizzatura storica ai Ponti di Vara

Elenco puntato - Alpi Apuane (2)

Alpi Apuane (3)

Elenco puntato - Alpi Apuane (3)

Alpi Apuane (4)
La ripida «Via Vandelli»
La Ferrovia Marmifera
Quando i Cavatori di Carrara salvarono il sito egiziano
di Abu Simbel
Bandiera USA da record
realizzata in marmo

Elenco puntato - Alpi Apuane (4)

Alpi Apuane (5)
La strada panoramica che da Massa porta al Passo del Vestito
L'acqua delle Terme di San Carlo
L'Orto Botanico di Pian della Fioba
Minerali rari e sconosciuti

Elenco puntato - Alpi Apuane (5)

Alpi Apuane (6)
Michelangelo e altri illustri
scultori a Carrara
Carrara e la sua Biennale Internazionale di Scultura
L'Accademia delle Belle Arti
Nel 1980 la prima edizione
della Fiera Marmi-Macchine

Elenco puntato - Alpi Apuane (6)

Lago di Gramolazzo
E' un bacino artificiale della Garfagnana costruito negli anni '50 del XX secolo. Sulle sue dolci sponde sono state ricavate alcune spiagge atte alla balneazione. Per questo motivo e per altre strutture ricettive che esistono in zona è diventato una meta molto ambita dai turisti...

Elenco puntato - Alpi Apuane (6)

Close Up

Argomenti in primo piano,
fotografie, turismo, news,
eventi e storia del territorio

  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Itinerario cicloturistico nelle
valli dell'Aulella e del Lucido

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Il viaggio si svolge lungo la dorsale delle colline che dividono le valli dei torrenti Aulella e Lucido. Il punto più lontano è rappresentato dalla località Equi Terme dove sorge un rinomato stabilimento termale. Lungo il percorso sono presenti vari saliscendi, dove l'altitudine massima non è superiore ai 400 metri. Il rientro avviene attraverso la salita che collega Monzone a Casciana, corta ma impegnativa...

 

WHITE CARRARA 2024 (Design is Back) - Scultura in marmo bianco "Animable" di Emiliano Moretti

White Carrara 2024
L'evento è una galleria all'aria
aperta che vede, da un lato, la presentazione di alcuni progetti realizzati nel tempo nei laboratori cittadini e, dall'altro, si concentra sulle nuove proposte di designer contemporanei...

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WHITE CARRARA 023 STILL LIV(F)E - Sculture della "Sezione Aurea" di Mattia Bosco

White Carrara 023
L'evento ha giocato sul tema della trasformazione dal blocco non lavorato (Still Life) alle varie forme della scultura contemporanea (Still Alive). In esposizione c'erano i lavori di 8 scultori riconosciuti sulla scena italiana ed internazionale...

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WHITE CARRARA DOWNTOWN 2021 - Tabellone segnaletico dell'evento collocato in Piazza Alberica

White Carrara Downtown
L'evento è stato dedicato alle eccellenze artistiche, culturali e culinarie della città toscana. Verso la fine di luglio, nel centro storico si è aperto un percorso museale urbano, caratterizzato da mostre, installazioni, laboratori aperti al pubblico, eventi musicali, teatro...

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CARRARA (5° Simposio Internazionale di Scultura a mano) - Scultura dell'artista francese Christian Ibanes

Simposio di scultura
In Piazza Duomo a  Carrara, a fianco della casa ove soggiornò varie volte il grande Michelangelo, si svolge ogni anno un simposio di scultura a mano al quale partecipano una diecina di artisti provenienti da ogni parte del mondo...

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AVENZA DI CARRARA - L'artista cinese Susha Yang durante il simposio di scultura "Tracce sulla Francigena"

Simposio di Avenza
In Piazza Finelli ad Avenza si svolge un simposio di scultura che vede protagonisti alcuni studenti dell'Accademia di Belle Arti di Carrara. E' la stessa scuola che lo organizza per promozionare il tracciato della Via Francigena tra Carrara e Massa...

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TORANO (Notte e Giorno 2016) - Dipinti di Monica Spicciani

TORANO Notte e Giorno
A Torano, borgo di cavatori tra i più tipici delle Alpi Apuane, nel mese di agosto si vive la magia di una festa che vede coinvolti artisti italiani e stranieri, con un corollario di eventi musicali, spettacoli e serate speciali dedicate alla degustazione dei piatti tipici locali...

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Fortitudo mea in coloris
A Carrara, nei giorni del 30 e 31 luglio 2011, vari artisti che si dedicano alla Street Art hanno coperto con le loro creazioni una superficie di circa 120 mq in Via Donati, località stadio. Per l'occasione è stato rivisitato il celebre motto cittadino "Fortitudo mea in rota"...

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Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
Le Alpi Apuane Grafica per titolo pagina - Le Alpi Apuane (3)   (3)

Monumento geologico
unico al mondo

 

Il Territorio

Morfologia

Liguri Apuani

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Prodotti naturali

Le Alpi Apuane in una foto panoramica dalle colline della Val di Magra
Grafica per titolo paragrafo  Ai tempi dei Romani era chiamato il Marmo di Luni
Per secoli, durante l'Impero Romano, il marmo delle Apuane fu conosciuto come il "marmo di Luni". La colonia romana di Luni, fondata nel II secolo a.C. durante la guerra contro i Liguri-Apuani, prosperò grazie alle sue fiorenti attività economiche.
Fra queste spicca quella marmifera che determinò la formazione di insediamenti sparsi nel carrarese. Dopo il 155 a.C., alla conclusione delle guerre contro i Liguri, la colonia ebbe un florido sviluppo dovuto principalmente alle attività agricole praticate nel territorio circostante, suddiviso in lotti regolari detti «centurie», e a quelle commerciali favorite dal suo porto, dal fiume Magra e dalla importante rete viaria che attraversava il territorio.
A partire dal I secolo a.C. si registrò un notevole miglioramento nella vita socio-economica dei suoi abitanti in virtù dello sfruttamento intensivo dei ricchi giacimenti marmiferi delle Alpi Apuane. Iniziò proprio in questo periodo l'occupazione stabile della valle del Carrione, da dove si poteva più facilmente gestire l'escavazione del marmo.
Sino ad allora la Grecia, l'Asia Minore e l'Africa erano stati i principali luoghi di provenienza del prezioso materiale. Da quel momento in poi anche Luni, con i suoi giacimenti marmiferi, entrò a far parte dell'ampio piano di approvvigionamento dei marmi che si estendeva a tutto il bacino del Mediterraneo.
Dagli scritti di Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, XXXVI,7) si apprende che il primo utilizzo a Roma del marmo lunense si ebbe nel 48 a.C. quando Mamurra, prefetto di Cesare in Gallia, lo impiegò per la sua casa e lo stesso Cesare lo utilizzò per la costruzione del Foro.
Tra l'Ottocento e il Novecento la rimozione di antichi ravaneti ha portato alla scoperta e al recupero di un notevole numero di reperti archeologici di epoca romana, collocandoli tra il secondo secolo avanti Cristo ed il terzo dopo Cristo. In numerose cave antiche, abbandonate dai Romani tra il terzo ed il sesto secolo dopo Cristo, furono rinvenute monete, oggetti d'uso domestico, statuette, rilievi, epigrafi civili e sepolcrali incise su lastre di marmo.
Alcuni di questi reperti sono andati perduti, altri vengono conservatia Carrara nel Museo del Marmo o all'Accademia di Belle Arti.
Grafica per titolo paragrafo  Splendore e decadenza della città romana di Luni
I marmi apuani vennero utilizzati per il restauro e l'ampliamento dei più importanti edifici pubblici di Luni (il Capitolium, il Foro e il Grande Tempio) e per la costruzione di edifici privati come la Casa degli Affreschi. A quest'epoca si daterebbe anche l'Anfiteatro.
La quantità e varietà dei marmi apuani, la capacità organizzativa del lavoro, la localizzazione delle cave, non troppo distanti dalla costa, e la sua vicinanza a Roma determinarono la fortuna di Luni e del territorio direttamente coinvolto nelle attività di estrazione e trasporto del marmo sotto il controllo dell'autorità dell'Imperatore Augusto.

In età augustea la colonia ebbe una generale riorganizzazione ed un'ulteriore monumentalizzazione consistente in alcune modifiche del Capitolium (bacino-fontana a U) e nella costruzione della Basilica civile, del Teatro e della Casa dei Mosaici.
Nello stesso tempo l'escavazione dei marmi gestita su scala industriale fece di Luni uno dei centri marmiferi più importanti del Mediterraneo. I candidi blocchi vinsero la concorrenza del marmo greco di Paro e furono utilizzati per i templi, i monumenti, le statue.
Il porto di Luni, vicino alla foce del Magra, era ben attrezzato per imbarcare il marmo estratto e trasportato sul litorale dalle limitrofe montagne.

FORTE DEI MARMI - Busto in marmo bianco delle Apuane alla memoria dell'attore Renato Salvatori, nativo di Seravezza, terra di cavatori

Busto in memoria di Renato Salvatori

Il Portus Lunae esisteva già prima della colonizzazione romana (come ricordano le fonti letterarie antiche) anche se non è mai stato identificato con precisione. La ricerca archeologica ha dimostrato che fu frequentato dagli Etruschi, dai Liguri, ed in seguito utilizzato dai Romani come base per le spedizioni militari contro i Liguri-Apuani.
Il porto di Luni godeva di un'importante centralità rispetto alle rotte commerciali marittime che raggiungevano la province Romane del bacino occidentale del Mediterraneo. Il suo interramento, dovuto principalmente alle piene del Magra, fu una della cause primarie della decadenza cittadina, la cui ricchezza perdurò fino al III secolo d.C., come si può leggere in una nota epigrafe del 255 d.C. che recita: "Splendida Civitas Nostra Lunensis".
All'inizio del IV secolo d.C. il declino di Luni venne determinato anche dalla concorrenza commerciale di altre sedi dell'Impero e dal calo della domanda dei marmi, dovuta alla pratica (che si stava diffondendo) del loro reimpiego. Fu fatale anche un violento sisma. In tono minore, Luni fu abitata fino in epoca medievale (quando era sede di diocesi) e definitivamente abbandonata agli inizi del XIII secolo.
Grafica per FAQ Come rendere ben levigata e lucente una scultura

Il marmo è un materiale molto poroso e quindi assorbe facilmente quelle sostanze che, volutamente o involontariamente, vi si depositano sopra. Olio e caffè, per esempio, sono micidiali nel produrre macchie indelebili che disturberanno per sempre la nostra vista.
Premesso quanto sopra, può essere utile sapere che - oltre ad una lucidatura effettuata con attrezzature meccaniche - per rendere ben levigata e lucente una scultura in marmo bianco può essere adoperata la cera delle comuni candele. Questo procedimento naturale è stato utilizzato durante il "Simposio Internazionale di Scultura a mano" che si svolge ogni anno a Carrara ed è di una semplicità estrema.

CARRARA (Simposio Internazionale di Scultura a mano) - Applicazione della cera di candela su una scultura al fine di renderla più levigata e lucente
Terminata la scultura, vi si sfrega sopra a freddo una candela e poi si liquefa la cera applicata utilizzando una pistola ad aria calda. In questo modo la stessa penetra bene nei pori del marmo per

rimanervi stabilmente. La cera in eccesso viene poi rimossa con un panno. Il lavoro può essere effettuato anche a caldo, ovvero si accende lo stoppino della candela e poi si applica la cera fusa che cola. Così come si può scaldare il fusto della candela, sempre con una pistola ad aria calda, per passarlo in contemporanea sulla superficie dell'opera. Tutto sta all'abilità personale e all'ampiezza della superficie da trattare.
Il risultato finale è davvero sorprendente perché, come abbiamo potuto verificare di persona, le sculture diventano brillanti e lisce al tatto. Provare per credere.....

Alla sua scomparsa il marmo bianco conobbe un periodo di appannamento. Le difficoltà di trasporto contribuirono a lungo a minarne la celebrità.
Grafica per titolo paragrafo  Il passaggio da Marmo di Luni a Marmo di Carrara
Il Marmo di Luni tornò in auge molti secoli dopo, con un nome diverso: "Marmo di Carrara", il posto delle pietre, dei carri, dei marmorari.
Carrara divenne sinonimo stesso del marmo, anche oltre i confini dell'Italia. Prima dell'insediamento di altre lavorazioni industriali, la città apuana basò la sua economia essenzialmente sullo sfruttamento delle cave e la lavorazione del materiale lapideo.
Anche nel secolo scorso il marmo è stato un elemento visibile e caratterizzante del paesaggio urbano. Numerosi erano gli studi artistici, i laboratori, i depositi.
Per raggiungere i pontili mercantili, i pesanti blocchi venivano caricati su caratteristici carri trainati da buoi che attraversavano Carrara lungo la famosissima "Via Carriona" (il nome deriva dal torrente Carrione). Il Carrione (fluvius Aventiae) non è un gran fiume, ma le sue sorgenti sono nel cuore dei giacimenti marmiferi, laddove esistono le cave più famose e i marmi più pregiati. Sulle sue corte rive (solo 12 Km) è stata veramente scritta la storia del marmo, come ricordano i celebri versi di Gabriele D'Annunzio: "Dalla Grotta dei Corvi al Ravaccione - ferve la pena e l'opera indefessa. Scendono in fila i buoi scarni lungh'essa - l'arsura del petroso Carrione. S'ode ferrata ruota strider forte -
GASSANO (MS) - Il monumento agli Alpini - ANA (Sezione Alpi Apuane - Gruppo di Gassano)

Monumento agli Alpini

sotto la mole candida che abbaglia - e il grido del bovaro furibondo..."
Lungo il fiume Carrione, dal 1891, si snodò la "Ferrovia Marmifera", ritenuta all'epoca un capolavoro di ingegneria ferroviaria. Venne messa fuori esercizio nel 1964, ormai soppiantata dal trasporto effettuato con veicoli su gomma. Del suo tracciato rimangono tutt'oggi alcuni punti caratteristici.

MONTEMAGNO (frazione di Camaiore) - Monumento in marmo bianco delle Apuane alla memoria di Giorgio Gaber

Monumento a Giorgio Gaber

Maestosi sono ancora i viadotti, meglio conosciuti come "Ponti di Vara". Il più grande ha un'altezza massima dal fondovalle di 38 metri e presenta cinque arcate a tutto sesto, ognuna delle quali ha una luce di 16 metri. La zona è talmente suggestiva che è stata spesso utilizzata come location per sfilate di moda, presentazione di modelli di auto e i minuti iniziali di un film della saga "James Bond - Agente Segreto 007" (vedi "Alpi Apuane 2"). Ogni anno, nel mese di agosto, ai Ponti di Vara si svolge il tradizionale appuntamento per la rievocazione della "Lizzatura Storica".
Nel corso dei secoli sono circa un migliaio le cave sfruttate e poi dismesse. Attualmente ne sono aperte poco più di un centinaio, in un incessante lavoro di taglio e trasporto che ha lasciato tracce indelebili sui versanti montuosi.
Nell'antichità i marmi venivano segati a mano, con grandi seghe, sul tipo di quelle dei boscaioli (da qui il termine dialettale «Buscaiol» riferito al cavatore) e azionate da due uomini, uno di qua e uno di là dal blocco, con un duro, estenuante e monotono lavoro. La lama penetrava lentamente nel blocco e per tagliare non si avvaleva della dentellatura ma di una miscela di sabbia e acqua versata via via nel solco di taglio.
Era un'operazione semplice e primitiva, già risalente all'epoca della dominazione romana quando i cosiddetti «sectores serrarii» avevano l'incarico di ridurre gli informi macigni staccati dalle montagne nelle lastre dello spessore voluto.
Col trascorrere del tempo non fu mai del tutto abbandonata, neppure a partire dal Settecento quando entrarono in funzione le segherie ad acqua (azionate da ruote mosse da energia idrica di caduta). Agli inizi del Novecento, quando il progresso tecnologico aveva già dato vita alle segherie azionate da motori a vapore e poi a energia elettrica, esistevano ancora dei marmisti che guadagnavano la giornata tagliando i blocchi con la rudimentale segatura a braccia. Un duro e stancante impegno che richiedeva intere giornate e testimoniava l'importanza che il fattore umano ha sempre avuto nelle cave, nelle segherie e nei laboratori.
Il marmo di Carrara si distingue in vari tipi a seconda dell'uso a cui è destinato: lo "statuario", puro, candido e facilmente lavorabile; il "bianco ordinario" a grana più grossa e con qualche venatura grigia, utilizzato soprattutto per i rivestimenti; il "bianco chiaro", di minor pregio rispetto allo statuario, con lieve tendenza al grigio-azzurro; il "bardiglio", che presenta dei colori ancora più accentuati del precedente.
Grafica per titolo paragrafo  GABRIELE D'ANNUNZIO - "La montagna si piega gemendo"
Il 14 luglio del 1907 Gabriele D'Annunzio salì sulle Apuane per assistere ad una straordinaria varata di marmo. Dalle cronache dell'epoca si apprende che il poeta fu chiamato a dar fuoco alla miccia che dislocò 190.000 mc. di marmo.
D'Annunzio, elegantemente vestito di bianco e col binocolo a tracolla, era accompagnato dal pittore Plinio Nomellini e dal marchese Clemente Origo,
COLONNATA - Panoramica di Piazza Palestro, cuore del centro storico

COLONNATA - La piazza centrale del borgo

COLONNATA - Le montagne della vallata come si vedono dalla strada panoramica

COLONNATA - Le montagne della vallata

celebre scultore fiorentino e proprietario di una villa al Motrone, dove il poeta, suo ospite, aveva scritto nel 1901 la "Francesca da Rimini" e nel febbraio del 1907 la prosa "Di un maestro avverso" in memoria di Giosuè Carducci, di cui aveva visitato la casa natale in quel di Valdicastello.
Per l'occasione fu allestito anche un treno speciale che partì da Monterosso alle 5,30 del mattino in direzione della vallata di Colonnata dove doveva avvenire lo sparo, in una località detta "La fossa del poeta". Lo spettacolo si preannunciava infatti unico ed incantevole.
La mina a fornello fu caricata con 8.000 chilogrammi di esplosivo (mai in Europa si era impiegata una simile carica), superando enormi difficoltà dovute all'altitudine (1200 metri) e agli accessi impraticabili che resero necessarie cinque riprese per il trasporto del materiale. Tanto era importante la mina allestita (calcolata pari a 24.000 Kg. di polvere pirica) che l'esplosione generò anche un mini-terremoto limitato alla valle.
Al momento di accendere la miccia però Gabriele D'Annunzio era irreperibile e fu sostituito da una "madrina" presente sul luogo. Chi era insieme al poeta raccolse una sua frase che rimase celebre: "La montagna si piega gemendo".
Grafica per titolo paragrafo  GUGLIELMO WALTON, imprenditore inglese del marmo
A Monzone i blocchi di marmo calati dalle Apuane venivano lavorati nella segheria Walton. Guglielmo Walton fu un intraprendente industriale inglese, nato nel 1786 nella contea di York, che stabilitosi a Carrara (dove era console del proprio Paese) si dedicò con passione e fortuna all'industria e al commercio dei marmi. Per questo aveva fondato la società «Walton Goody & Cripps - London, Bristol, Liverpool»
LUNIGIANA - Panorama di Monzone Alto che rappresenta in nucleo storico del borgo lunigianese dove operava la segheria Walton

MONZONE - La collina del centro storico

MONZONE - La segheria Walton Goody & Cripps in una foto d'epoca

MONZONE - La segheria Walton Goody & Cripps

che acquistò larga fama e vasta clientela in breve tempo.
A metà dell'Ottocento Walton progettò e costruì a proprie spese un pontile di legno per consentire l'attracco dei bastimenti a vela alla Marina di Carrara. In questo modo vennero notevolmente agevolate le operazioni di caricamento dei blocchi di marmo che in precedenza avevano presentato notevoli difficoltà. Il pontile caricatore era lungo circa 200 metri e largo 8 e dotato di potenti gru (dette «mancine») capaci di alzare blocchi di notevole mole e peso per poi calarli nelle stive delle navi.
Un secondo pontile fu costruito nel 1871 ed un terzo verso la fine dell'Ottocento, l'ultimo prima della progettazione del porto di Marina di Carrara, i cui lavori di costruzione iniziarono negli anni Venti del secolo scorso.
La società Walton estraeva il marmo dalle cave di Equi Terme e del Monte Sagro. Oltre che a Monzone, possedeva altre segherie a Carrara, nella zona della stazione di San Martino della Ferrovia Marmifera (vedi "Alpi Apuane 4"), nei pressi del ponte sul Carrione (appunto chiamato anche «ponte Walton». Un altro stabilimento era ospitato presso un palazzo ottocentesco dove una lapide ricorda il creatore di quell'industria.
I marmi lavorati dalla società Walton vennero esportati in tutto il mondo, parimenti a quelli di altri importanti laboratori che operavano a Carrara.
Memorabile rimane il contributo alla costruzione della cattedrale di San Alessandro a Sofia, in Bulgaria, alla cui realizzazione collaborarono i migliori scalpelli della città.

Sono stati consultati:
Album delle Apuane
- a cura di Giorgio Batini - Poligrafici Editoriale S.p.A. e Stampa locale;
Ufficio Stampa de "APT - Massa Carrara"  -  Ufficio Stampa de "Con-vivere Festival";
QN - La Nazione - "Spettacoli Toscana-Liguria"  -  VIAGGITALIA - Tuttotoscana - Editore Legenda srl
Segnaletica pubblica de "Le Vie del Marmo" - a cura dell'Associazione Comitato Pro Torano

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