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						Archivio di grandi eventi 
						nazionali ed internazionali, 
						inchieste, reportages su 
						quotidiani e riviste celebri  | 
                     
				
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					FINESTRE APERTE 
					SUL TERRITORIO  | 
				 
				
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                        GENOVA 
                       | 
                     
				
                      | 
						 
						Il
						capoluogo della Liguria 
						ha il centro storico più grande 
						d'Europa. Nel 2004 è stata la 
						"Capitale Europea della Cultura"...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        EUROFLORA  | 
                     
				
                      | 
						 
						In
						primavera, ogni 5 anni, 
						alla Fiera di Genova va in scena 
						lo spettacolo dei fiori per eccellenza. 
						I giardini più belli del mondo...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        VIA FRANCIGENA  | 
                     
				
                      | 
						 
						Col
						Giubileo del 2000 è stata 
						definitivamente rivalutata 
						la via di Sigerico, che i pellegrini 
						percorrevano a piedi fino a Roma, 
						in segno di pentimento...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        PARCO	DEL MAGRA  | 
                     
				
                      | 
						 
						A 
						Gennaio 2008 il Parco Naturale 
						Regionale del Magra è il territorio 
						eco-certificato più esteso d'Europa...  | 
                     
					
                      | 
                         
						  
                        
                        GOLFO DELLA SPEZIA  | 
                     
					
                      | 
						 
						Tra la punta 
						di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più 
						profonde insenature di tutto il litorale occidentale 
						italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella 
						quale è incastonata La Spezia, città sede di porto 
						militare e mercantile, che oggi è anche punto di 
						attracco per le navi da crociera...  | 
                     
					
                      | 
                         
						  
                        
						LE CINQUE TERRE  | 
                     
					
                      | 
						 
						Cinque 
						borghi marinari il cui destino è sempre stato 
						storicamente legato alla terra e all'agricoltura
						piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della 
						Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i 
						Patrimoni Mondiali dell'Umanità...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        LA VAL DI MAGRA  | 
                     
				
                      | 
						 
						Nobili,
						vescovi, mercanti e pellegrini 
						lungo l'asse della Via Francigena. 
						Culture differenti 
						per storia e tradizioni, 
						nei secoli, si sono sovrapposte 
						e hanno permeato il territorio con 
						i segni del loro passaggio...  | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        LA VAL DI VARA  | 
                     
				
                      | 
						 
						La
						"Valle	dei borghi rotondi" 
						è anche conosciuta come 
						la "Valle del biologico" per le sue 
						produzioni agricole ottenute con 
						metodi antichi e naturali. 
						Varese Ligure nel 1999 è stato il 
						1° comune ecologico d'Europa...   | 
                     
				
                      | 
                         
						  
                        LA LUNIGIANA  | 
                     
				
                      | 
						 
						La
						"Terra della Luna", in Italia, 
						ha la più alta concentrazione di 
						antichi castelli. Se ne contano 
						circa 160. Alcuni sono bellissimi e
						perfettamente conservati...  | 
                     
				
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				Fotografie © 
				GIOVANNI MENCARINI  | 
					 
					
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				Sfondi per desktop  | 
              		 
					
					
				
					
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						Notturno del centro storico  | 
					 
				 
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						Campi arati a Fiumaretta  | 
					 
				 
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						| 
						 
						Spettacolo pirotecnico  | 
					 
				 
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                | 
						Ameglia | 
               
              
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						 Blocco Notes  | 
						
						
						Note storiche e attualità | 
					 
				 
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                              	Il centro storico si trova su una piccola altura 
								tutta di roccia (foto sopra) sulla quale sono abbarbicate 
								tutte le costruzioni, dalle mura del Castello alle abitazioni. 
								Per la storia il primo documento che ricorda Ameglia
                                si trova nel Codice Pelavicino. Parliamo 
								di un diploma dell'imperatore Ottone I 
								di Sassonia relativo alla giurisdizione dei 
								vescovi-conti lunensi - stilato a San Leo il 19 
								maggio 963 - nel quale la citazione del "Castrum 
								de Amelia" sta ad indicare come il borgo 
								all'epoca fosse già un luogo fortificato. 
								L'antico maniero, che si affaccia da un fianco 
								del monte a dominare la foce del Magra e
								la pianura di Luni, dal 1020 al 1292 fu
								saltuariamente sede vescovile assieme a 
								
                                Sarzana, dopo l'abbandono della città che 
								era stata fondata dai romani. Per la sua 
								importanza strategica e la sua funzione di 
								controllo dei traffici mercantili, che 
								avvenivano negli approdi sulle sponde del Magra, 
								si trovò al centro di secolari contese. 
								Nel centro storico del borgo si erge la bella 
								Pieve di San Vincenzo che risale al Quattrocento 
								ma è stata ricostruita nel 1932. La chiesa 
								possiede un fine portale cinquecentesco in marmo 
								che rappresenta la "Madonna col Bambino, San 
								Giovanni e San Lorenzo". Al suo interno contiene 
								un tabernacolo del secolo XV ed un prezioso 
								trittico marmoreo con i "Santi Rocco, Lorenzo e 
								Sebastiano". 
								Nel territorio di Ameglia c'erano due porti 
								fluviali: il  "Portus Ameliae" 
								sulla riva destra del fiume ed il 
								 "Portus 
								Mauricii" sulla riva sinistra. 
								Quando la natura mise fine alla gloriosa storia 
								di Luni, il ruolo dell'antico porto romano fu 
								portato avanti, seppure in una diversa 
								dimensione, dalle acque del Magra che furono per 
								secoli un sicuro rifugio per la marineria 
								velica. Il fiume costituì un porto | 
                           
                          
                            
							
								
									
									  | 
								 
								
									| 
									 
									
									Il porticciolo turistico di Bocca di Magra. 
									Sullo sfondo le Alpi Apuane innevate  | 
								 
							  | 
                           
                          
                            
							  	naturale per imbarcazioni di
								diverso tipo e, particolarmente per i
								«navicelli» che, tra la metà 
								dell'Ottocento e i primi decenni del nuovo 
								secolo, erano adibiti al trasporto dei blocchi 
								di marmo estratti dai bacini di Carrara e della Versilia. 
								Sulle sponde del fiume fu istituito anche un posto
								doganale per controllare le imbarcazioni che facevano
								rientro dopo avere toccato vari porti stranieri. 
								In antico il borgo conobbe molte dominazioni: 
								
                                Lucca, Pisa, Firenze, Milano, ed infine divenne 
								parte della Repubblica di Genova. 
								I resti di un'importante Necropoli lasciano pensare
								ad un villaggio ligure sorto su una pista di 
								transumanza. I reperti rinvenuti durante gli 
								scavi archeologici, effettuati in località 
								Cafaggio, documentano le tracce delle 
								comunità vissute in queste terre quattro secoli 
								avanti Cristo. Ci troviamo perciò di fronte ad 
								un preziosa documentazione della presenza in 
								Liguria del popolo dei liguri-apuani prima della 
								sua scomparsa dovuta alla dominazione romana. Le 
								prime scoperte avvennero, in modo casuale, verso 
								la fine del XIX secolo mentre gli scavi 
								archeologici veri e propri risalgono al 1976. 
								La successiva conquista romana fece 
								sì che Ameglia divenisse parte del grande
								 "Portus Lunae"
								come testimoniano i reperti archeologici della "Villa Romana"
								ed il vetusto "Pilastro". 
								Nel territorio comunale, che si estende per 
								14,370 Kmq, si trova anche il Monastero del 
								Corvo, che oggi è un centro di esercizi 
								spirituali dei Padri Carmelitani Scalzi, dopo 
								aver conosciuto secoli di abbandono. Celeberrima 
								è l'Epistola di frate Ilaro del Corvo ad 
								Uguccione della Fagiuola, redatta in latino, che ha 
							    tutta la natura di una accompagnatoria di una copia 
							    autografa dantesca dell'Inferno, in 
							    dedica assoluta al condottiero ghibellino Uguccione 
							    della Fagiuola. Al tempo della missiva (1315), 
							    Uguccione era Signore in Pisa e proprio dall'abbazia 
							    di San Michele degli Scalzi dipendeva direttamente 
							    il cenobio di Santa Croce del Corvo, appartenuto con 
							    certezza alla confraternita dei monaci Benedettini 
							    Pulsanesi. 
							    Il glorioso passato di Ameglia è oggi 
							    testimoniato dai resti della triplice cerchia di 
							    mura eretta a protezione del palazzo del feudatario 
							    e della sua corte, nonché delle case che si 
							    stringevano attorno alla rocca; dalla torre 
							    d'insolita forma cilindrica e soprattutto dal 
							    suggestivo carattere medievale conservato ancora 
							    nella parte più antica del paese. | 
                           
                          
                            
			
				
					
					
						
							
							
						       
							Il trasporto dei marmi e la pesca | 
						 
						
							| 
							 
						
						Nell'800 e nei primi decenni del XX secolo, il 
						trasporto
						dei marmi per mare veniva effettuato da
						speciali imbarcazioni a	vela (costruite in genere dai cantieri
						di Viareggio), che erano dette "navicelli". Il carico
						dei pesanti	blocchi di marmo avveniva presso i pontili di Forte
						dei Marmi e di Marina di Carrara. Quando erano in attesa di 
						carico e il mare si ingrossava per il cattivo tempo, i 
						"navicelli" non potevano trattenersi a Marina di 
						Carrara, ancora priva di adeguate attrezzature portuali, 
						e perciò riparavano nel porto naturale offerto dalla 
						foce del Magra. I bassi fondali consentivano l'ingresso 
						solo a velieri senza carico. Se invece la burrasca li 
						coglieva con le stive già piene, salpavano l'ancora per 
						trovare rifugio nel Golfo della Spezia, a Lerici o a Le 
						Grazie, dove i fondali erano più alti e maggiormente 
						protetti dalle mareggiate. 
						Della flotta del Magra facevano anche parte alcune 
						barche dette "savoranti", dotate di vela latina, 
						che erano adibite al trasporto della sabbia estratta dai 
						banchi del fiume. 
						La zona di Bocca di Magra è sempre stata ricchissima di 
						pesce (vedi link "Pesca col rezzaglio" e
						perciò diverse famiglie lasciarono Montemarcello
						e Ameglia per stabilirsi in prossimità della foce del 
						Magra. Ai primi del '900, la fama di buona pesca fece 
						accorrere sulla costa tirernica - con i loro trabaccoli 
						- molti pescatori di San Benedetto del Tronto che misero 
						su casa a Viareggio, Lerici, Le Grazie e anche a Bocca 
						di Magra. Le loro barche erano chiamate anche "paranzelle" 
						o "bragozzi". Erano grandi, con una forte ossatura, 
						una bassa murata, il ventre piatto e larghe vele 
						triangolari dipinte a colori vivaci o con disegni di 
						popolare fattura. Le "paranze" rastrellavano i 
						fondali con le reti, navigando a coppie.  | 
						 
						
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							Oggi il territorio comunale ha una naturale 
							propensione turistica. Sono stati ultimati nel 2006 
							i lavori per la costruzione del 
							porticciolo 
							turistico di Bocca di Magra, che ha aumentato notevolmente i posti 
							barca e i servizi a disposizione dei diportisti (il 
							fiume Magra nel comprensorio è tutto navigabile).
							Rinomate le spiagge di Fiumaretta, 
							con clima mite tutto l'anno che consente la presenza 
							di numerosi turisti anche durante i weekend ed i ponti festivi. 
							Non bisogna dimenticare che nel comune di Ameglia si
							trovano: la spiaggia di Punta Corvo (che 
							figura nella top ten degli arenili italiani) e 
						    Montemarcello
							che è stato riconosciuto come "Uno borghi più belli d'Italia". | 
                           
                          
								| 
							
							● L'Omo ar Bozo | 
								 
                          
                            
                            
							A Carnevale viene allestita ad Ameglia
							una delle più vecchie manifestazioni
							d'Italia: "L'omo ar bozo", 
							che tradotto significa "L'uomo nel fosso".
							Gli studiosi ipotizzano che l'origine antica di 
							questo "rito" risalga addirittura al XV secolo. 
							I Bravi di Ameglia, gente non certo tranquilla, 
							iniziarono la tradizione di arrestare il primo 
							forestiero che fosse giunto, la domenica grassa, 
							nel territorio comunale e indi gettarlo nelle 
							acque gelide di un "bozo" (appunto un piccolo 
							fosso usato per alimentare i mulini), non senza 
							avergli prima spillato una bella somma di denaro 
							a favore della Società di Ballo. 
							In epoca moderna la rivisitazione storica ha 
							previsto che sia l'esercente della sala da
							ballo a dover trovare una persona disposta a 
							fingersi reo confesso di gravi delitti per poi 
							essere sottoposto, in modo buffo e tragico, al 
							giudizio degli anziani del paese. Il volontario 
							viene condannato a pagare una multa di 100 scudi 
							d'oro oppure può scegliere di essere gettato nel 
							Bozzo vestito di tutto punto. 
							La vittima designata ovviamente non dispone della somma 
							richiesta e perciò deve necessariamente fare un
							bel tuffo nell'acqua	tra le grida di scherno
							della popolazione. L'evento prosegue con un balletto
							nella spianata attigua al fosso finché il malcapitato 
							viene tirato fuori ed asciugato e vestito di tutto 
							punto. Come ricompensa per la sua disponibilità 
							riceve in dono pane, vino ed altre cibarie. | 
                           
                          
                            
			
				
					
					
						
							
							
						       
							Ameglia era la città etrusca di Luni? | 
						 
						
							| 
							 
							
							I dibattiti sulle possibili radici etrusche di 
							Luni 
							sono sempre vivi. Molti reperti depongono in favore 
							di una fondazione etrusca ma è importante stabilire 
							se la città pre-romana sia esistita o meno nello 
							stesso punto dove sorse Luni colonia romana. 
							Una ricostruzione storica effettuata dal prof. 
							Ennio Silvestri nel volume "Ameglia nella 
							storia della Lunigiana" propende verso la 
							negazione della etruschità di Luni, pur concedendo 
							agli Etruschi un'occupazione del territorio 
							lunense, soprattutto al tempo della
							talassocrazia, periodo nel quale questo 
							popolo si interessò anche della Riviera Ligure. 
							Nella Luni romana non si sono rinvenute infatti che 
							reliquie romano-imperiali, per cui solo il deserto 
							avrebbe preceduto la fondazione della colonia di 
							Roma. Ad Ameglia invece, sulla riva destra presso la 
							foce del Magra e sul colle dove sorge il paese, si 
							sono scoperti monumenti che provano l'esistenza di un
							nucleo di popolazione etrusco-ligure, che avrebbe
							preceduto la colonia romana. 
							Quale supposizione quindi si può fare su quel 
							Luna cui fa cenno Tito Livio quando, 
							nell'anno 177 a.C., vi fu condotta una colonia di
							2.000 cittadini romani? 
							Con quel Luna Livio si è quasi certamente 
							riferito all'agro di Luna, "territorio della 
							Luna" (perché a forma di luna), che comprendeva il 
							porto e la Luna etrusca, coincidente con ogni 
							probabilità con l'attuale paese di Ameglia, 
							che conserva le caratteristiche di rocca etrusca. 
							Porto Luna, più di duemila anni fa, aveva 
							dimensioni notevoli, pari ad almeno tre chilometri 
							di profondità e due chilometri e mezzo di larghezza, 
							nel punto dove sarebbe sorta la Luna romana. 
							I romani, per la loro colonia, preferirono la 
							sponda orientale di questo grande arco di mare in 
							cui si scarica il Magra, perché li si trovavano le 
							terre da distribuire ai coloni, senza soluzione di 
							continuità fino a Pisa (ad ogni colono 
							toccarono più di 13 ettari e tutti insieme 
							ebbero 260 chilometri quadrati di terra 
							coltivabile), e perché qui confluivano le 
							comunicazioni stradali con Roma, Lucca 
							e Parma che rendevano facile e comodo il 
							trasporto dei prodotti agricoli. 
							I romani fondarono la colonia nel punto più 
							favorevole, costruendo la città di Luni, una delle 
							più ammirevoli dell'Impero. La cinsero di mura 
							e la abbellirono con colonne, statue, capitelli, 
							cornicioni a glorificazione degli imperatori,  | 
						 
						
							
							
                                
                                  
									
                                      
                                        
										  | 
                                       
                                      
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											 Maschere de "L'Omo ar Bozo"  | 
                                       
                                      | 
                                  
							
							degli eroi e
							delle vittorie del fiero popolo quirite che impose a 
							tutto il mondo allora conosciuto la Pax Romana.
							Luni col suo porto divenne in breve tempo il centro 
							più importante per il commercio di quel marmo che si 
							trovava nei monti soprastanti (Alpi Apuane),
							marmo bianco come la neve che, appezzato e 
							tagliato a lastre, veniva | 
                                 
                                | 
						 
						
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							spedito in tutti gli altri porti del Mediterraneo. 
							
							Gabriele D'Annunzio cantava: "Oh! l'Alpe di Luni 
							- davanti alla faccia del mare - la più bella - rupe 
							che s'infutura...".  Il commercio dei 
							marmi, dei vini e di altre mercanzie rese ricca e 
							florida  questa colonia, che restò un centro 
							importante dell'Italia marittima anche dopo la 
							caduta dell'Impero. Luni, per lungo tempo, fu sede 
							di potere amministrativo e politico, nonché di un 
							vescovado. La città era talmente florida e bella 
							che, nel IX secolo, fu assalita e saccheggiata dal 
							re danese Hastig, il quale l'aveva scambiata per Roma. 
							Ma anche Luni, piena di traffico e di vita, 
							lussureggiante per i suoi marmi, ricca di empori e 
							mercati, attorniata da vasti e fiorenti sobborghi, 
							con ville e giardini sontuosi, era destinata alla 
							decadenza e alla distruzione che ha ispirato i noti 
							melanconici versi danteschi (73-78) del XVI canto 
							del Paradiso. 
							Dopo la sua distruzione, il progressivo interramento del
							porto, dovuto ai sedimenti lasciati dal Magra, ha dato 
							origine prima ad un terreno paludoso (comprovato 
							dalla toponomastica locale: Padulo, Stagno della 
							Forcella, Ponte degli Stagni ecc.) e successivamente 
							all'attuale lussureggiante pianura di Marinella... 
							La località, nata sul mare, si trova oggi a circa 2 
							chilometri dal litorale e, dai primi mesi del 2017, 
							fornisce anche il nome a quello che era il comune di Ortonovo 
							(*), di cui fa parte. Dal marzo 2021, inoltre, un 
							decreto del Presidente della Repubblica Mattarella 
							autorizza Luni a fregiarsi del titolo di Città. 
							Molte delle prestigiose vestigia dell'antica e 
							gloriosa colonia romana sono state riportate alla 
							luce grazie ad una serie di scavi archeologici che 
							hanno consentito di ricostruire idealmente la zona. 
							Si possono quindi osservare i resti dell'anfiteatro 
							(capace di 5.000 posti), del teatro del Capitolium, del
							Foro, di un tempio,	di alcuni edifici, di una piazza e
							della strada che conduceva al porto e al mare. Luni vanta
							anche un ricco museo dove si possono ammirare sculture, 
							epigrafi, terrecotte ornamentali, bronzi, armi, 
							vetri, monete, anfore e vasi, collane, monili e 
							altri innumerevoli oggetti. 
							I prini scavi risalgono all'Ottocento e vennero 
							effettuati dopo l'aggregazione della Liguria al 
							Regno Sardo. I cimeli rinvenuti in quell'epoca non 
							furono però moltissimi. Altri ritrovamenti si devono
							ad un privato, il famoso industriale del marmo Carlo 
							Fabbricotti, che fece bonificare i terreni 
							acquitrinosi di Marinella, trasformandoli in una 
							delle più fertili plaghe della pianura sarzanese. I 
							reperti venuti alla luce durante quegli sterri 
							vennero inizialmente custoditi a Carrara e 
							successivamente acquistati dal Comune e da Enti 
							della Spezia che li destinarono al Museo Civico. 
							Alcuni cimeli dell'antica Luni si trovano anche nei 
							musei archeologici di Firenze e Torino.  | 
						 
						
							
							
								
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							FONTI: | 
								 
								
									
							
							   
							Articolo "Il mistero di Luni" a cura di Domenico Bondani 
							     pubblicato su La Nazione del 29 gennaio 1986 | 
								 
								
									
							
							  
							"Album della Spezia" - a cura di Giorgio Batini - Ed. La Nazione | 
								 
								
									
									
									(*) Nota: il comune di Ortonovo ha 
									modificato il proprio nome in Luni 
									per	volontà popolare, espressa durante una 
									consultazione referendaria 
									tenutasi il 5 febbraio 2017. | 
								 
							 
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							Ovviamente ci sono molti episodi bizzarri legati 
							a questa strana usanza carnevalesca che non viene 
							celebrata in nessun'altra parte d'Italia ed anche 
							d'Europa. 
							Agli inizi del Novecento il predestinato veniva 
							trasportato al Bozzo sopra un asino o un 
							cavallo, nel mezzo di un corteo aperto dal 
							proprietario della sala da ballo che alzava la 
							bandiera nazionale affiancato dai giudici. 
							Nel Carnevale del 1909 vi fu un processo contro 
							gli anziani del paese in quanto vollero ad ogni 
							costo praticare l'usanza originaria, disobbedendo 
							alla forza pubblica. 
							Qualche anno dopo il primo forestiero incontrato 
							dai vecchi in paese fu un sindaco di un borgo 
							vicino ad Ameglia. Il malcapitato primo cittadino 
							andò su tutte le furie e strepitò molto per farsi | 
                           
                          
                            
							
                                
                                  | 
                                     
                             
							riconoscere ma senza ottenere nulla:
                            finì pure lui dentro l'acqua gelida. 
							Verso la fine dell'Ottocento la "punizione"
							si svolgeva in un bozzo della località 
							Ringhioso, collocato nelle vicinanze di un 
							mulino lungo il Canal Grande.  | 
                                  
									
                                      
                                        
										
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                                        | 
                                           
											
											AMEGLIA - RespirArte nelle sale del castello  | 
                                       
                                      | 
                                 
                                | 
                           
                          
                            
                             
							Dagli anni '50 al 1976 la manifestazione ha 
							subito una lunga interruzione e stava per andare 
							perduta. Grazie all'opera volenterosa di un 
							gruppo di giovani amegliesi fu fondato, nel
							1977, un comitato per il recupero di questa 
							centenaria tradizione che riprese nuovo vigore 
							con l'apporto di alcune varianti. 
							La principale fu l'introduzione della maschera 
							(in origine tutti erano a volto scoperto, al 
							massimo un poco pitturati). La costruzione delle 
							maschere è diventata quindi per gli abitanti
							di Ameglia un motivo di aggregazione sociale,
							un momento per ritrovarsi, scambiare opinioni,
							incontrare vecchi amici e condividere interessi comuni. | 
                           
                          
								| 
							
							● Il grande chirurgo Agostino Paci | 
								 
							
                            
                              	
                              	Ad Ameglia nacque Agostino Paci, medico 
								di grande fama, un vero e proprio mago del 
								bisturi, che verso la fine dell'Ottocento si 
								rese autore di nuovi e rivoluzionari interventi. 
								L'illustre professore scrisse anche vari 
								trattati di medicina e ricopri la carica di 
								docente di patologia chirurgica presso 
								l'Università di Pisa. Il suo nome è legato 
								anche alla città di Sarzana dove, fino al 
								1902, fu primario dell'Ospedale Civile. 
								Dopo la sua scomparsa, per tramandarne le 
								benemerenze mediche, i sarzanesi, nel 1904, gli 
								dedicarono un monumento, posizionandolo nei giardinetti
								antistanti la stazione ferroviaria. L'operosa vita del
								Paci è ricordata anche da un busto collocato nel 
								vecchio Ospedale e da una via cittadina a lui intitolata. 
								Anche gli abitanti di Ameglia, il 23 agosto 
								del 1903, eressero un busto marmoreo in 
								memoria del loro concittadino, che si trova 
								sulla porta di accesso al centro storico del 
								borgo, antistante Piazza della Libertà. Al 
								professore è stata intitolata anche una strada 
								comunale. | 
                           
                          
								| 
							
							● RespirArte | 
								 
                          
                            
                              	
                              	A settembre, nel centro storico di Ameglia, si tengono alcune giornate dedicate 
				                all'arte a
                              	tutto tondo e caratterizzate da una serie di 
								mostre che hanno luogo presso le 
								sale del castello (vedi 
								foto sopra) e nelle principali piazze e vie
                                del borgo. 
				                I visitatori possono anche divertirsi, degustare prodotti tipici del luogo, 
								assistere
                                a concerti live, andare a teatro e fare shopping nelle 
								bancarelle
                                del mercatino artigianale .... | 
                           
                          
                            
							FONTI: 
                            Insieme in Liguria - Luoghi d'arte, musica e teatro - a cura della Regione Liguria; 
                            Speciale Turismo La Spezia - IL SECOLO XIX; 
                            Associazione Culturale "La Seccagna"; 
							Album della Spezia - a cura di Giorgio Batini - edito da LA NAZIONE di Firenze; 
                            Guida insolita della Liguria - Newton Compton Editori 2006; 
                            Lunigiana ignota - di Carlo Caselli (Il viandante) - Arnaldo Forni Editore. | 
                           
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				Close Up  | 
               
              
                | 
				 
				Fotografie, eventi, turismo, 
				storia e news del territorio...  | 
               
				
                | 
				 
				La spiaggia di Fiumaretta 
				Alla foce del Magra 
				la spiaggia di Fiumaretta è stata premiata dalla FEE con la
				Bandiera Blu negli anni dal 2009 al 2023...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				La pesca col rezzaglio 
				La pesca
				col rezzaglio è un metodo molto antico che ha sempre 
				trovato vasta applicazione alle foci dei fiumi perché, notoriamente,
				sono molto pescose...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Il Canale Lunense 
				Inaugurato nel 
				maggio 1930, prende acqua dal fiume Magra, nei pressi di Isola 
				di Caprigliola, ed è la più importante opera idraulica ad uso 
				irriguo della vallata. Le sue sponde vengono oggi utilizzate per 
				lo scorrimento di una pista ciclabile...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Ex 
				Ceramica Vaccari 
				Il comprensorio 
				della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di 
				fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per 
				Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le 
				aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo, 
				alla cultura...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Ex 
				Colonia Olivetti 
				E' un grande 
				complesso edilizio, costruito nel 1938 a Marinella di Sarzana, che
				da parecchi anni versava in stato di abbandono. Nel maggio del 2022 è
				stato acquistato da un gruppo immobiliare, specializzato nel recupero e 
				riqualificazione di edifici storici e vincolati, per trasformarlo 
				in un resort di lusso...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Sentieri della Via Francigena 
				Una cartina del CAI	traccia 
				i sentieri storici della 
				Via Francigena tra Aulla e 
				Sarzana, che sono 
				nuovamente percorribili dopo 
				essere stati ripuliti e segnalati...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Il Castello della Brina 
				Dopo
				lunghe e meticolose ricerche archeologiche
				è stata recuperata e resa accessibile l'area
				dove sono conservati i resti di questo antico
				maniero, posizionato sul sentiero di monte
				della Via Francigena, tra Ponzano Superiore
				e Falcinello...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Carta della Lunigiana	Storica 
				Una cartina con note mostra il 
				territorio, un tempo abitato dai 
				bellicosi Liguri Apuani, da dove parte questo sito...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				Liguri Apuani e Statue Stele 
				Le radici più profonde delle 
				comunità lunigianesi affondano 
				fino alle soglie della protostoria. 
				Mari e monti un tempo erano 
				occupati dalla bellicosa 
				popolazione dei Liguri Apuani...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				
				Crollo del Ponte di Albiano 
				
				La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra 
				una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La 
				fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di 
				polvere...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				
				Nubifragio del 25/10/2011 
				Un evento 
				atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a forti 
				precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana. Come 
				conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi hanno 
				originato una vera e propria apocalisse...  | 
                
				  | 
              	 
				
                | 
				 
				
				Alluvioni in Liguria dal 1894 
				In Liguria i 
				disastri legati al 
				maltempo sono determinati da 
				tanti fattori. Alluvioni e 
				devastazioni operate da corsi 
				d'acqua impazziti, violente 
				mareggiate e frane sono da 
				sempre una costante del territorio...  | 
                
				  | 
              	 
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                | 
				 
				Piazza della Chiesa  | 
              	 
				
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                | 
				 
				Piazza della Libertà  | 
              	 
				
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                | 
				 
				Montemarcello  | 
              	 
				
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				Segnaletica 
				turistica  | 
              	 
				
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                | 
				 
				Spiaggia di Fiumaretta  | 
              	 
				
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