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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri |
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FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO |
GENOVA
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Il
capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col
Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili,
vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti
per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La
"Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La
"Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e
perfettamente conservati... |
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Fotografie ©
GIOVANNI MENCARINI |
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Sfondi per desktop |
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![AMEGLIA - Notturno del centro storico AMEGLIA - Notturno del centro storico](images/sfondi_per_desktop/Notturno_sul_centro_storico_di_Ameglia_px-770x510.jpg) |
Notturno del centro storico |
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![FIUMARETTA - Campi arati FIUMARETTA - Campi arati](images/sfondi_per_desktop/Campi_arati_700x460_a_Fiumaretta.jpg) |
Campi arati a Fiumaretta |
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![AMEGLIA - Spettacolo pirotecnico alla foce del Magra AMEGLIA - Spettacolo pirotecnico alla foce del Magra](images/sfondi_per_desktop/Foce_del_Magra_spettacolo_pirotecnico_px-160x110.jpg) |
Spettacolo pirotecnico |
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Ameglia |
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Blocco Notes |
Note storiche e attualità |
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Il centro storico si trova su una piccola altura
tutta di roccia (foto sopra) sulla quale sono abbarbicate
tutte le costruzioni, dalle mura del Castello alle abitazioni.
Per la storia il primo documento che ricorda Ameglia
si trova nel Codice Pelavicino. Parliamo
di un diploma dell'imperatore Ottone I
di Sassonia relativo alla giurisdizione dei
vescovi-conti lunensi - stilato a San Leo il 19
maggio 963 - nel quale la citazione del "Castrum
de Amelia" sta ad indicare come il borgo
all'epoca fosse già un luogo fortificato.
L'antico maniero, che si affaccia da un fianco
del monte a dominare la foce del Magra e
la pianura di Luni, dal 1020 al 1292 fu
saltuariamente sede vescovile assieme a
Sarzana, dopo l'abbandono della città che
era stata fondata dai romani. Per la sua
importanza strategica e la sua funzione di
controllo dei traffici mercantili, che
avvenivano negli approdi sulle sponde del Magra,
si trovò al centro di secolari contese.
Nel centro storico del borgo si erge la bella
Pieve di San Vincenzo che risale al Quattrocento
ma è stata ricostruita nel 1932. La chiesa
possiede un fine portale cinquecentesco in marmo
che rappresenta la "Madonna col Bambino, San
Giovanni e San Lorenzo". Al suo interno contiene
un tabernacolo del secolo XV ed un prezioso
trittico marmoreo con i "Santi Rocco, Lorenzo e
Sebastiano".
Nel territorio di Ameglia c'erano due porti
fluviali: il "Portus Ameliae"
sulla riva destra del fiume ed il
"Portus
Mauricii" sulla riva sinistra.
Quando la natura mise fine alla gloriosa storia
di Luni, il ruolo dell'antico porto romano fu
portato avanti, seppure in una diversa
dimensione, dalle acque del Magra che furono per
secoli un sicuro rifugio per la marineria
velica. Il fiume costituì un porto |
![BOCCA DI MAGRA (frazione di Ameglia) - Il porticciolo turistico. Sullo sfondo le Alpi Apuane innevate BOCCA DI MAGRA (frazione di Ameglia) - Il porticciolo turistico. Sullo sfondo le Alpi Apuane innevate](images/parco_del_magra/Bocca-di-Magra_450x115_il_porticciolo_turistico.jpg) |
Il porticciolo turistico di Bocca di Magra.
Sullo sfondo le Alpi Apuane innevate |
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naturale per imbarcazioni di
diverso tipo e, particolarmente per i
«navicelli» che, tra la metà
dell'Ottocento e i primi decenni del nuovo
secolo, erano adibiti al trasporto dei blocchi
di marmo estratti dai bacini di Carrara e della Versilia.
Sulle sponde del fiume fu istituito anche un posto
doganale per controllare le imbarcazioni che facevano
rientro dopo avere toccato vari porti stranieri.
In antico il borgo conobbe molte dominazioni:
Lucca, Pisa, Firenze, Milano, ed infine divenne
parte della Repubblica di Genova.
I resti di un'importante Necropoli lasciano pensare
ad un villaggio ligure sorto su una pista di
transumanza. I reperti rinvenuti durante gli
scavi archeologici, effettuati in località
Cafaggio, documentano le tracce delle
comunità vissute in queste terre quattro secoli
avanti Cristo. Ci troviamo perciò di fronte ad
un preziosa documentazione della presenza in
Liguria del popolo dei liguri-apuani prima della
sua scomparsa dovuta alla dominazione romana. Le
prime scoperte avvennero, in modo casuale, verso
la fine del XIX secolo mentre gli scavi
archeologici veri e propri risalgono al 1976.
La successiva conquista romana fece
sì che Ameglia divenisse parte del grande
"Portus Lunae"
come testimoniano i reperti archeologici della "Villa Romana"
ed il vetusto "Pilastro".
Nel territorio comunale, che si estende per
14,370 Kmq, si trova anche il Monastero del
Corvo, che oggi è un centro di esercizi
spirituali dei Padri Carmelitani Scalzi, dopo
aver conosciuto secoli di abbandono. Celeberrima
è l'Epistola di frate Ilaro del Corvo ad
Uguccione della Fagiuola, redatta in latino, che ha
tutta la natura di una accompagnatoria di una copia
autografa dantesca dell'Inferno, in
dedica assoluta al condottiero ghibellino Uguccione
della Fagiuola. Al tempo della missiva (1315),
Uguccione era Signore in Pisa e proprio dall'abbazia
di San Michele degli Scalzi dipendeva direttamente
il cenobio di Santa Croce del Corvo, appartenuto con
certezza alla confraternita dei monaci Benedettini
Pulsanesi.
Il glorioso passato di Ameglia è oggi
testimoniato dai resti della triplice cerchia di
mura eretta a protezione del palazzo del feudatario
e della sua corte, nonché delle case che si
stringevano attorno alla rocca; dalla torre
d'insolita forma cilindrica e soprattutto dal
suggestivo carattere medievale conservato ancora
nella parte più antica del paese. |
Il trasporto dei marmi e la pesca |
Nell'800 e nei primi decenni del XX secolo, il
trasporto
dei marmi per mare veniva effettuato da
speciali imbarcazioni a vela (costruite in genere dai cantieri
di Viareggio), che erano dette "navicelli". Il carico
dei pesanti blocchi di marmo avveniva presso i pontili di Forte
dei Marmi e di Marina di Carrara. Quando erano in attesa di
carico e il mare si ingrossava per il cattivo tempo, i
"navicelli" non potevano trattenersi a Marina di
Carrara, ancora priva di adeguate attrezzature portuali,
e perciò riparavano nel porto naturale offerto dalla
foce del Magra. I bassi fondali consentivano l'ingresso
solo a velieri senza carico. Se invece la burrasca li
coglieva con le stive già piene, salpavano l'ancora per
trovare rifugio nel Golfo della Spezia, a Lerici o a Le
Grazie, dove i fondali erano più alti e maggiormente
protetti dalle mareggiate.
Della flotta del Magra facevano anche parte alcune
barche dette "savoranti", dotate di vela latina,
che erano adibite al trasporto della sabbia estratta dai
banchi del fiume.
La zona di Bocca di Magra è sempre stata ricchissima di
pesce (vedi link "Pesca col rezzaglio" e
perciò diverse famiglie lasciarono Montemarcello
e Ameglia per stabilirsi in prossimità della foce del
Magra. Ai primi del '900, la fama di buona pesca fece
accorrere sulla costa tirernica - con i loro trabaccoli
- molti pescatori di San Benedetto del Tronto che misero
su casa a Viareggio, Lerici, Le Grazie e anche a Bocca
di Magra. Le loro barche erano chiamate anche "paranzelle"
o "bragozzi". Erano grandi, con una forte ossatura,
una bassa murata, il ventre piatto e larghe vele
triangolari dipinte a colori vivaci o con disegni di
popolare fattura. Le "paranze" rastrellavano i
fondali con le reti, navigando a coppie. |
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Oggi il territorio comunale ha una naturale
propensione turistica. Sono stati ultimati nel 2006
i lavori per la costruzione del
porticciolo
turistico di Bocca di Magra, che ha aumentato notevolmente i posti
barca e i servizi a disposizione dei diportisti (il
fiume Magra nel comprensorio è tutto navigabile).
Rinomate le spiagge di Fiumaretta,
con clima mite tutto l'anno che consente la presenza
di numerosi turisti anche durante i weekend ed i ponti festivi.
Non bisogna dimenticare che nel comune di Ameglia si
trovano: la spiaggia di Punta Corvo (che
figura nella top ten degli arenili italiani) e
Montemarcello
che è stato riconosciuto come "Uno borghi più belli d'Italia". |
● L'Omo ar Bozo |
A Carnevale viene allestita ad Ameglia
una delle più vecchie manifestazioni
d'Italia: "L'omo ar bozo",
che tradotto significa "L'uomo nel fosso".
Gli studiosi ipotizzano che l'origine antica di
questo "rito" risalga addirittura al XV secolo.
I Bravi di Ameglia, gente non certo tranquilla,
iniziarono la tradizione di arrestare il primo
forestiero che fosse giunto, la domenica grassa,
nel territorio comunale e indi gettarlo nelle
acque gelide di un "bozo" (appunto un piccolo
fosso usato per alimentare i mulini), non senza
avergli prima spillato una bella somma di denaro
a favore della Società di Ballo.
In epoca moderna la rivisitazione storica ha
previsto che sia l'esercente della sala da
ballo a dover trovare una persona disposta a
fingersi reo confesso di gravi delitti per poi
essere sottoposto, in modo buffo e tragico, al
giudizio degli anziani del paese. Il volontario
viene condannato a pagare una multa di 100 scudi
d'oro oppure può scegliere di essere gettato nel
Bozzo vestito di tutto punto.
La vittima designata ovviamente non dispone della somma
richiesta e perciò deve necessariamente fare un
bel tuffo nell'acqua tra le grida di scherno
della popolazione. L'evento prosegue con un balletto
nella spianata attigua al fosso finché il malcapitato
viene tirato fuori ed asciugato e vestito di tutto
punto. Come ricompensa per la sua disponibilità
riceve in dono pane, vino ed altre cibarie. |
Ameglia era la città etrusca di Luni? |
I dibattiti sulle possibili radici etrusche di
Luni
sono sempre vivi. Molti reperti depongono in favore
di una fondazione etrusca ma è importante stabilire
se la città pre-romana sia esistita o meno nello
stesso punto dove sorse Luni colonia romana.
Una ricostruzione storica effettuata dal prof.
Ennio Silvestri nel volume "Ameglia nella
storia della Lunigiana" propende verso la
negazione della etruschità di Luni, pur concedendo
agli Etruschi un'occupazione del territorio
lunense, soprattutto al tempo della
talassocrazia, periodo nel quale questo
popolo si interessò anche della Riviera Ligure.
Nella Luni romana non si sono rinvenute infatti che
reliquie romano-imperiali, per cui solo il deserto
avrebbe preceduto la fondazione della colonia di
Roma. Ad Ameglia invece, sulla riva destra presso la
foce del Magra e sul colle dove sorge il paese, si
sono scoperti monumenti che provano l'esistenza di un
nucleo di popolazione etrusco-ligure, che avrebbe
preceduto la colonia romana.
Quale supposizione quindi si può fare su quel
Luna cui fa cenno Tito Livio quando,
nell'anno 177 a.C., vi fu condotta una colonia di
2.000 cittadini romani?
Con quel Luna Livio si è quasi certamente
riferito all'agro di Luna, "territorio della
Luna" (perché a forma di luna), che comprendeva il
porto e la Luna etrusca, coincidente con ogni
probabilità con l'attuale paese di Ameglia,
che conserva le caratteristiche di rocca etrusca.
Porto Luna, più di duemila anni fa, aveva
dimensioni notevoli, pari ad almeno tre chilometri
di profondità e due chilometri e mezzo di larghezza,
nel punto dove sarebbe sorta la Luna romana.
I romani, per la loro colonia, preferirono la
sponda orientale di questo grande arco di mare in
cui si scarica il Magra, perché li si trovavano le
terre da distribuire ai coloni, senza soluzione di
continuità fino a Pisa (ad ogni colono
toccarono più di 13 ettari e tutti insieme
ebbero 260 chilometri quadrati di terra
coltivabile), e perché qui confluivano le
comunicazioni stradali con Roma, Lucca
e Parma che rendevano facile e comodo il
trasporto dei prodotti agricoli.
I romani fondarono la colonia nel punto più
favorevole, costruendo la città di Luni, una delle
più ammirevoli dell'Impero. La cinsero di mura
e la abbellirono con colonne, statue, capitelli,
cornicioni a glorificazione degli imperatori, |
![AMEGLIA - Una delle maschere disegnate da Walter Tacchini per la manifestazione "L'Omo ar Bozo" AMEGLIA - Una delle maschere disegnate da Walter Tacchini per la manifestazione "L'Omo ar Bozo"](images/val_di_magra/ameglia_250x164_omo_ar_bozo_maschere.jpg) |
Maschere de "L'Omo ar Bozo" |
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degli eroi e
delle vittorie del fiero popolo quirite che impose a
tutto il mondo allora conosciuto la Pax Romana.
Luni col suo porto divenne in breve tempo il centro
più importante per il commercio di quel marmo che si
trovava nei monti soprastanti (Alpi Apuane),
marmo bianco come la neve che, appezzato e
tagliato a lastre, veniva |
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spedito in tutti gli altri porti del Mediterraneo.
Gabriele D'Annunzio cantava: "Oh! l'Alpe di Luni
- davanti alla faccia del mare - la più bella - rupe
che s'infutura...". Il commercio dei
marmi, dei vini e di altre mercanzie rese ricca e
florida questa colonia, che restò un centro
importante dell'Italia marittima anche dopo la
caduta dell'Impero. Luni, per lungo tempo, fu sede
di potere amministrativo e politico, nonché di un
vescovado. La città era talmente florida e bella
che, nel IX secolo, fu assalita e saccheggiata dal
re danese Hastig, il quale l'aveva scambiata per Roma.
Ma anche Luni, piena di traffico e di vita,
lussureggiante per i suoi marmi, ricca di empori e
mercati, attorniata da vasti e fiorenti sobborghi,
con ville e giardini sontuosi, era destinata alla
decadenza e alla distruzione che ha ispirato i noti
melanconici versi danteschi (73-78) del XVI canto
del Paradiso.
Dopo la sua distruzione, il progressivo interramento del
porto, dovuto ai sedimenti lasciati dal Magra, ha dato
origine prima ad un terreno paludoso (comprovato
dalla toponomastica locale: Padulo, Stagno della
Forcella, Ponte degli Stagni ecc.) e successivamente
all'attuale lussureggiante pianura di Marinella...
La località, nata sul mare, si trova oggi a circa 2
chilometri dal litorale e, dai primi mesi del 2017,
fornisce anche il nome a quello che era il comune di Ortonovo
(*), di cui fa parte. Dal marzo 2021, inoltre, un
decreto del Presidente della Repubblica Mattarella
autorizza Luni a fregiarsi del titolo di Città.
Molte delle prestigiose vestigia dell'antica e
gloriosa colonia romana sono state riportate alla
luce grazie ad una serie di scavi archeologici che
hanno consentito di ricostruire idealmente la zona.
Si possono quindi osservare i resti dell'anfiteatro
(capace di 5.000 posti), del teatro del Capitolium, del
Foro, di un tempio, di alcuni edifici, di una piazza e
della strada che conduceva al porto e al mare. Luni vanta
anche un ricco museo dove si possono ammirare sculture,
epigrafi, terrecotte ornamentali, bronzi, armi,
vetri, monete, anfore e vasi, collane, monili e
altri innumerevoli oggetti.
I prini scavi risalgono all'Ottocento e vennero
effettuati dopo l'aggregazione della Liguria al
Regno Sardo. I cimeli rinvenuti in quell'epoca non
furono però moltissimi. Altri ritrovamenti si devono
ad un privato, il famoso industriale del marmo Carlo
Fabbricotti, che fece bonificare i terreni
acquitrinosi di Marinella, trasformandoli in una
delle più fertili plaghe della pianura sarzanese. I
reperti venuti alla luce durante quegli sterri
vennero inizialmente custoditi a Carrara e
successivamente acquistati dal Comune e da Enti
della Spezia che li destinarono al Museo Civico.
Alcuni cimeli dell'antica Luni si trovano anche nei
musei archeologici di Firenze e Torino. |
FONTI: |
Articolo "Il mistero di Luni" a cura di Domenico Bondani
pubblicato su La Nazione del 29 gennaio 1986 |
"Album della Spezia" - a cura di Giorgio Batini - Ed. La Nazione |
(*) Nota: il comune di Ortonovo ha
modificato il proprio nome in Luni
per volontà popolare, espressa durante una
consultazione referendaria
tenutasi il 5 febbraio 2017. |
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Ovviamente ci sono molti episodi bizzarri legati
a questa strana usanza carnevalesca che non viene
celebrata in nessun'altra parte d'Italia ed anche
d'Europa.
Agli inizi del Novecento il predestinato veniva
trasportato al Bozzo sopra un asino o un
cavallo, nel mezzo di un corteo aperto dal
proprietario della sala da ballo che alzava la
bandiera nazionale affiancato dai giudici.
Nel Carnevale del 1909 vi fu un processo contro
gli anziani del paese in quanto vollero ad ogni
costo praticare l'usanza originaria, disobbedendo
alla forza pubblica.
Qualche anno dopo il primo forestiero incontrato
dai vecchi in paese fu un sindaco di un borgo
vicino ad Ameglia. Il malcapitato primo cittadino
andò su tutte le furie e strepitò molto per farsi |
riconoscere ma senza ottenere nulla:
finì pure lui dentro l'acqua gelida.
Verso la fine dell'Ottocento la "punizione"
si svolgeva in un bozzo della località
Ringhioso, collocato nelle vicinanze di un
mulino lungo il Canal Grande. |
![AMEGLIA (RespirArte) - Mostra fotografica nelle sale del castello AMEGLIA (RespirArte) - Mostra fotografica nelle sale del castello](images/servizio/RespirArte_2016_ad_Ameglia/mostra_fotografica_nelle_sale_del_castello_px-280x185.jpg) |
AMEGLIA - RespirArte nelle sale del castello |
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Dagli anni '50 al 1976 la manifestazione ha
subito una lunga interruzione e stava per andare
perduta. Grazie all'opera volenterosa di un
gruppo di giovani amegliesi fu fondato, nel
1977, un comitato per il recupero di questa
centenaria tradizione che riprese nuovo vigore
con l'apporto di alcune varianti.
La principale fu l'introduzione della maschera
(in origine tutti erano a volto scoperto, al
massimo un poco pitturati). La costruzione delle
maschere è diventata quindi per gli abitanti
di Ameglia un motivo di aggregazione sociale,
un momento per ritrovarsi, scambiare opinioni,
incontrare vecchi amici e condividere interessi comuni. |
● Il grande chirurgo Agostino Paci |
Ad Ameglia nacque Agostino Paci, medico
di grande fama, un vero e proprio mago del
bisturi, che verso la fine dell'Ottocento si
rese autore di nuovi e rivoluzionari interventi.
L'illustre professore scrisse anche vari
trattati di medicina e ricopri la carica di
docente di patologia chirurgica presso
l'Università di Pisa. Il suo nome è legato
anche alla città di Sarzana dove, fino al
1902, fu primario dell'Ospedale Civile.
Dopo la sua scomparsa, per tramandarne le
benemerenze mediche, i sarzanesi, nel 1904, gli
dedicarono un monumento, posizionandolo nei giardinetti
antistanti la stazione ferroviaria. L'operosa vita del
Paci è ricordata anche da un busto collocato nel
vecchio Ospedale e da una via cittadina a lui intitolata.
Anche gli abitanti di Ameglia, il 23 agosto
del 1903, eressero un busto marmoreo in
memoria del loro concittadino, che si trova
sulla porta di accesso al centro storico del
borgo, antistante Piazza della Libertà. Al
professore è stata intitolata anche una strada
comunale. |
● RespirArte |
A settembre, nel centro storico di Ameglia, si tengono alcune giornate dedicate
all'arte a
tutto tondo e caratterizzate da una serie di
mostre che hanno luogo presso le
sale del castello (vedi
foto sopra) e nelle principali piazze e vie
del borgo.
I visitatori possono anche divertirsi, degustare prodotti tipici del luogo,
assistere
a concerti live, andare a teatro e fare shopping nelle
bancarelle
del mercatino artigianale .... |
FONTI:
Insieme in Liguria - Luoghi d'arte, musica e teatro - a cura della Regione Liguria;
Speciale Turismo La Spezia - IL SECOLO XIX;
Associazione Culturale "La Seccagna";
Album della Spezia - a cura di Giorgio Batini - edito da LA NAZIONE di Firenze;
Guida insolita della Liguria - Newton Compton Editori 2006;
Lunigiana ignota - di Carlo Caselli (Il viandante) - Arnaldo Forni Editore. |
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Close Up |
Fotografie, eventi, turismo,
storia e news del territorio... |
La spiaggia di Fiumaretta
Alla foce del Magra
la spiaggia di Fiumaretta è stata premiata dalla FEE con la
Bandiera Blu negli anni dal 2009 al 2023... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
La pesca col rezzaglio
La pesca
col rezzaglio è un metodo molto antico che ha sempre
trovato vasta applicazione alle foci dei fiumi perché, notoriamente,
sono molto pescose... |
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Il Canale Lunense
Inaugurato nel
maggio 1930, prende acqua dal fiume Magra, nei pressi di Isola
di Caprigliola, ed è la più importante opera idraulica ad uso
irriguo della vallata. Le sue sponde vengono oggi utilizzate per
lo scorrimento di una pista ciclabile... |
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Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Ex
Colonia Olivetti
E' un grande
complesso edilizio, costruito nel 1938 a Marinella di Sarzana, che
da parecchi anni versava in stato di abbandono. Nel maggio del 2022 è
stato acquistato da un gruppo immobiliare, specializzato nel recupero e
riqualificazione di edifici storici e vincolati, per trasformarlo
in un resort di lusso... |
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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Il Castello della Brina
Dopo
lunghe e meticolose ricerche archeologiche
è stata recuperata e resa accessibile l'area
dove sono conservati i resti di questo antico
maniero, posizionato sul sentiero di monte
della Via Francigena, tra Ponzano Superiore
e Falcinello... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove parte questo sito... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra
una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La
fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di
polvere... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Nubifragio del 25/10/2011
Un evento
atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a forti
precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana. Come
conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi hanno
originato una vera e propria apocalisse... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i
disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da
sempre una costante del territorio... |
![Grafica elenco puntato link](BD_21001.gif) |
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