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QUI TOURING del gennaio 1972 - Copertina dedicata al primo anno di vita della rivista

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SUL TERRITORIO

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

 A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 
 
 
 

Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 
Zenéize    Canzoni, letteratura, teatro di Govi...
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Le canzoni del maestro Attilio Margutti
Il brano "Ma se ghe penso" fu composta dal maestro Attilio Margutti, uno dei più noti compositori di canzoni genovesi.
A soli 18 mesi d'età, perduto il padre, restò affidato alle cure amorevoli della madre e di una zia, le quali lo avviarono ancora giovanissimo allo studio del pianoforte. Dotato di una fresca vena, cominciò presto a comporre musica da camera e per banda. Ottenne la notorietà con la caratteristica "Serenatella spagnola" che fece il giro del mondo e fu la prediletta del noto chitarrista genovese Pasquale Taraffo. Eguale successo ottennero "Violinata czardas" , "Suona la mezzanotte", "Sotto il nostro cielo". Come è noto, a lui si deve la creazione della canzone genovese, nata dalla fertile collaborazione con il poeta vernacolo Costanzo Carbone. Fra le migliori canzoni in dialetto genovese di Margutti vanno ricordate: "Tranvaietti da' Doria", "Ciassa de Pontexello", "Canson d'arvì", "Boccadase", "Ma se ghe penso (Cappello - Margutti)" e tante altre affidate alla voce del compianto Mario Cappello. A Margutti spetta inoltre il merito di aver portato per primo i complessi di "varietà" sul palcoscenico del Giardino d'Italia, del Politeama Genovese e del Teatro Verdi. Il maestro se ne andò alla soglia dei novant'anni, nel febbraio del 1963, mentre era ospitato nella casa di riposo "Martinez" a San Fruttuoso. Lavorò fino all'ultimo, portando a termine la partitura di un'opera lirica in tre atti, il cui libretto di Giuseppe Piersantelli trae ispirazione da una favola sarda del 1400.
Da "Il Secolo XIX" del 20 febbraio 1963
Ma se ghe penso Ma se ci penso
O l'ëa partïo, ma sensa na palanca;
l'ëa za trent'anni e forse anche ciû:
o l'àia lottòu pe mette i dinae a-a banca,
pe poéisene ûn giorno tornâ in zû.
Per fâse a palassinn-a e o giardinetto
cö rampicante, e a cantinn-a e o vin,
a branda attaccä ai erboi a ûso letto
pe dâghe ûnn-a schennä seią e mattin.
Ma o figgio o ghe dixeiva: " No ghe pensâ;
a Zena, cöse ti ghe vêu tornâ?"
Era partito, ma senza un soldo;
erano già trent'anni e forse anche più:
aveva lottato per metter soldi in banca,
per poter un giorno tornar giù.
Per farsi la palazzina e il giardinetto
col rampicante e la cantina e il vino,
la branda fissata agli alberi, uso-letto
per darvi una schienata sera e mattino.
Ma il figlio gli diceva: "Non pensarci;
 a Genova, perché ci vuoi tornare?"
GENOVA - Artista di strada in San Lorenzo GENOVA - Galleria Garibaldi GENOVA - Piazza della Nunziata e inizio di Via Balbi
GENOVA: Mimo in San Lorenzo  -  Galleria Garibaldi  -  Piazza della Nunziata
Ma se ghe penso, alloa mi veddo o mâ,
veddo i mae monti e a ciassa da Nunsiâ;
riveddo o Righi, e me se strenze o chêu,
veddo a Lanterna, a Cava e lazzû o Mêu.
Riveddo a-a seia Zena illûminä,
veddo là a Foxe e sento franze o mâ,
e alloa mi penso ancon de ritornâ,
a pösa e osse dove ò mae madonnâ.
Ma se ci penso, allora vedo il mare,
vedo i miei monti e la Piazza della Nunziata;
rivedo il Righi e mi si stringe il cuor
vedo la Lanterna, la Cava e laggiù il Molo.
Rivedo a sera Genova illuminata,
vedo là la Foce e sento frangere il mar
e allora io penso ancor di ritornare
a posar le ossa dove ho mia nonna.
GENOVA - Cortile e porticato di Palazzo Ducale GENOVA - Il Museo Luzzati a Porta Siberia GENOVA - Via Garibaldi (Unesco World Heritage Centre) lato Palazzo Rosso
GENOVA: Cortile di Palazzo Ducale  -  Museo Luzzati a Porta Siberia  -  Via Garibaldi
L'ëa zà passòu do tempo, forse tròppo:
o figgiêu o ghe dixeiva: " Stemmo ben,
dove t'êu andâ, papà, pensiëmmo doppo:
o viaggio...o mâ...t'ë vëgio;
non convèn..."
Oh no, oh no, me sento ancon in gamba
son stanco e non ne posso proprio çiû:
son stûffo de sentî "Señor Caramba";
mi vêuggio ritornâmene ancon in zû.
Ti t'ë nasciûo e t'ae parlòu spagnollo,
mi son nasciûo Zeneise, e no ghe mollo.
Era già passato del tempo, forse troppo
il figlio gli diceva: "Stiamo bene,
dove vuoi andare, papà, ci penseremo dopo:
il viaggio...il mare...sei anziano;
non conviene..."
Oh no, oh no, mi sento ancora in gamba
sono stanco e non ne posso proprio più:
sono stufo di sentir: "Señor Caramba",
io voglio ritornarmene ancora in giù.
Tu sei nato e hai parlato lo spagnolo,
io sono nato Genovese e non mi arrendo.
Ma se ghe penso...
E senza tante cöse o l'è partïo,
e a Zena o gh'à formòu torna o sò nïo.
Ma se ci penso...
E senza tante cose se n'è andato
e a Genova ha formato di nuovo il suo nido.
Nomi illustri della letteratura dialettale genovese
Lo scrittore che, a buon diritto, può essere considerato il padre della letteratura dialettale in Liguria è il celebre Anonimo genovese del Due-Trecento, autore di rime religiose e didattiche. Episodi di poesia religiosa si riscontrano anche nel Trecento, così come sono scritti in volgare locale vari documenti legati alla storia della Repubblica.
Nel 1583 viene pubblicata l'importante antologia "Rime diverse in lingua genovese" in cui figurano, tra l'altro, testi di Paolo Foglietta, fratello dello storico (In latino) Oberto, di Vincenzo Dartonna (traduttore in dialetto dell'"Orlando Furioso") e di Barnaba Cigala Caserio.
Il secolo migliore della poesia ligure è comunque il Seicento dove brillano Gian Giacomo Cavalli (autore della "Cittàra Zeneize"), il savonese Gabriello Chiabrera (più noto per le sue poesie in toscano) che, parlando del Cavalli dice: "...egli ha tra le muse potuto porre una lingua (il genovese) in pregio, la quale fra popoli era quasi un vilipendio"; infine il marinista Ansaldo Cebà.
Grafica titolo argomento  Proverbi, poesie e scioglilingua
A Zena, quande ûn o l'è affortûnou, se dixe ch'o l'à a grigoa a due coe.
A Genova, quando uno è fortunato, si usa dire che ha trovato una
lucertola con due code.
"Da e prie che fan fissûa / ti spunti, grigoa. / Bello l'è ammiate./
E quaexi sento / fermase o mae respio pe no sciatâte."...
"Dalle pietre che fanno fessura / tu spunti, lucertola. / E' bello ammirarti. /
E quasi  sento / fermarsi il mio respiro per non spaventarti."
(versi del poeta Sandro Patron)
Uno scioglilingua che qualcuno ha ideato per accostare il genovese al cinese:
Un fratello domanda alla sorella: "Ci, nu ciòe ciû?"
(Traduzione: "Francesca, non piove più?")
La sorella risponde: "O sci, Cincìn, ciòe ancùn, ma ciû ciàn ciàn"
(Traduzione: "Oh si, Franceschino, piove ancora, ma molto più piano)
Grafica per info  Celebri proverbi sono contenuti anche nelle altre pagine del sito
      dedicate al dialetto genovese, comprese quelle del Mini Dizionario.
Anche la prosa del Seicento annovera molti genovesi, autori di "romanzi" in lingua, come Anton Giulio Brignole Sale, uomo d'affari e politico, patrono (a Genova) dell'Accademia degli Addormentati; Gio. Ambrogio De Marini, Luca Assarino (avventuroso editore del "Sincero", forse la più antica gazzetta italiana); Bernardo Morando (di Sestri Ponente, altro commerciante-scrittore); Francesco Fulvio Frugoni (vertiginoso autore di una satira del secolo barocco, "Il cane di Diogene"); Giovan Paolo Marana (autore di un best-seller dell'epoca, "L'Esploratore turco") e il sarzanese Agostino Mascardi.
Nel Settecento Steva De Franchi, con lo pseudonimo Micrilbo Fenizio Termopilàtide, si distingue per la traduzione in dialetto delle commedie di Molière, spiccando accanto al famoso (pro tempore) e copioso Carlo Innocenzo Frugoni, a Bernardo Laviosa, a Bartolomeo Casaregis e al preromantico Ambrogio Viale.
Girata la boa del XVIII secolo con Martin Piaggio, la letteratura vicina ai nostri giorni (o quasi) annovera le notissime voci dialettali di Bacigalupo, Malinverni, Acquarone, simboli di una tradizione che culmina nel nome del più amato cantore della Genova del XX secolo, Edoardo Firpo.
Il teatro dialettale genovese di Gilberto Govi
Gilberto Govi (1885 - 1966) dedicò tutta la sua vita all'affermazione di un teatro dialettale genovese, di cui è stato l'esponente più valido, a capo di una propria compagnia e con un repertorio che, salvo poche eccezioni, fu scritto su misura per lui.
Nacque nel popolare quartiere di Oregina e la sua naturale predisposizione verso il disegno lo spinse a frequentare gli studi dell'"Accademia di Belle Arti".
Già da ragazzo cominciò a calcare l'angusto palcoscenico del teatrino parrochiale di San Rocco, sino a giungere gradatamente all'autorevole "Accademia Filodrammatica Genovese". Nel 1914 fu tra i fondatori della "Dialettale Genovese", riportando successi a Sampierdarena, a Sestri Ponente e anche in teatri più lontani, a Savona e a Chiavari.
Ad un certo punto però l'"Accademia" lo pose di fronte ad un bivio:  abbandonare il dialetto oppure essere espulso dall'istituzione stessa. Govi scelse quest'ultima strada. Era il 1916 quando prese la decisione di dedicarsi anima e corpo al vernacolo, che per quasi un cinquantennio gli regalò grandi soddisfazioni.
Era dotato di una recitazione spontanea, fresca e moderna. Anche la sua carica di umana e bonaria simpatia contribuirono ad un successo che si estese
Conoscere il dialetto genovese attraverso celebri proverbi
A-a Madonna da Candelora
de l'inverno ne semmo fora;
ma a ciæve e a nevâ
quaranta giorni han ancôn da passa.
Alla Madonna della Candelora
dell'inverno ne siamo fuori;
ma a piovere e a nevicare quaranta giorni hanno ancora da passare.
Chi lingua ha, a Romma va. Chi lingua ha, a Roma va.
Chi nasce matto, no guarisce mai. Chi nasce pazzo, non guarisce mai.
A veitaê a l'è unn-a sola. La verità è una sola.
A vorpe a perde o pei, ma non o vizio. La volpe perde i peli, ma non il vizio.
Bandêa vêgia, onô de capitanio. Bandiera vecchia, onore di capitano.
Bezeugna mangiâ pe vive,
no vive pe mangiâ.
Bisogna mangiare per vivere,
non vivere per mangiare.
Chi ciù spende, meno spende. Chi più spende, meno spende.
Chi dorme, no piggia pesci. Chi dorme non piglia pesci.
Natale a-o barcon, Pasqua a-o tisson. Natale al balcone, Pasqua al tizzone.
(Se a Natale è caldo da stare fuori sul balcone, a Pasqua farà freddo da stare vicino al fuoco del camino)
A tutto ghe rimedio, foea che a-a morte. A tutto c'è rimedio, fuorché alla morte.
A veitae a ven sempre a galla. La verità viene sempre a galla.
Chi troppo voeu, ninte ha. Chi troppo vuole, niente ha.
(nulla stringe)
Chi no voeu ben a-e bestie,
non ne voeu manco ai crestien.
Chi non vuole bene alle bestie,
non ne vuole nemmeno ai cristiani.
(persone)
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      dedicate al dialetto genovese, comprese quelle del Mini Dizionario.
in ogni parte d'Italia e dell'America del Sud (la sua prima tournèe in quei luoghi dove erano emigrati molti italiani risale al 1926), ingigantito nel 1955 da un ciclo di trasmissioni televisive, registrate dal vivo, che lo fecero maggiormente apprezzare anche dal grande pubblico.
In scena, Govi ebbe sempre a fianco come primattrice la moglie Rina Gaioni (con la quale si era unito in matrimonio nel 1917) e nella sua carriera artistica prese parte a tre film, tra cui "Colpi di Timone" (1942).
Tra le sue rappresentazioni meglio riuscite si ricordano: "I Gustavin e i Passalaegna" di E. Canesi; "Pignasecca e Pignaverde" di E. Valentinetti; "Sotto a chi tocca" di G. Orengo; "Colpi di Timone" di E. La Rosa.
Era solito disegnare in proprio le maschere attraverso le quali prendevano poi corpo sul palcoscenico i suoi personaggi. Questo gli consentiva di tenere nota di ogni espressione del viso, di ogni ruga, di ogni movimento con cui avrebbe catturato l'attenzione degli spettatori.
A tal proposito, è giusto ricordare la sua magistrale mimica durante l'interpretazione di Steva (Stefano, il padre della sposa) nella commedia
"I manezzi per majâ 'na figgia" (Gli artifizi per maritare una figlia).
 

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Fotografie, eventi, turismo, personaggi, arte e cultura

Colombiadi 1892 e 1992
Nel 1992 le celebrazioni per il 500° anniversario della scoperta dell'America hanno consentito al capoluogo ligure un notevole rilancio in campo internazionale. Anche le feste colombiane del 1892 attirarono su Genova gli occhi del mondo...

Elenco puntato - Colombiadi 1892 e 1992

Cristoforo Colombo
Uscito dall'adolescenza cominciò ad interessarsi ai viaggi di mare, dedicandosi con amore agli studi geografici ed assecondando in tal modo la sua naturale inclinazione per le ricerche scientifiche. Convinto della rotondità della Terra, partì da Palos il 3 agosto 1492 per la scoperta di nuovi mondi...

Elenco puntato - Cristoforo Colombo

Il principe Andrea Doria
L'abilissimo ammiraglio genovese diventò ricco e potente, ma non perse mai quelle caratteristiche morali che lo avevano contraddistinto fin da giovane. In una sua biografia si legge: "Aveva aspetto eroico, gravità virile e gesto umano... il sobrio vivere e il suo parco vestire non erano da principe ma da privatissimo gentiluomo..."

Elenco puntato - Il principe Andrea Doria

Funicolari e Ferrovia
A Genova effettua servizio una delle tranvie a cremagliera più antiche d'Italia, che collega la zona della Stazione Principe con il quartiere collinare di Granarolo. Assieme alle altre funicolari consente di accedere a punti panoramici per vedere la città dall'alto....

Elenco puntato - Funicolari e Ferrovia

Teatro popolare e di strada
Le esibizioni teatrali in strada hanno origini molto remote. Le prime notizie di giocolieri e saltimbanchi risalgono addirittura all'antico Egitto. Nel 2004 il comune di Genova ha riconosciuto l'arte di strada come fenomeno culturale e ha regolamentato la materia...

Elenco puntato - Teatro popolare e di strada

Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da
sempre una costante del territorio...

Elenco puntato - Alluvioni in Liguria dal 1894
 
 
 
 
TOLTE DAL CASSETTO - Finestre fotografiche su Liguria e Toscana
19037 Santo Stefano di Magra - LA SPEZIA  IT
   

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