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Finestre fotografiche su Liguria e Toscana |
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Prima
di tutto la psicologia |
Quando ci si occupa
di ritratto fotografico, solitamente questi consigli vengono
lasciati per ultimi. Io invece li reputo assolutamente basilari e
fondamentali, quindi li piazzo proprio in testa all'argomento.
Il problema più importante che si presenta ad un fotografo che
si accinge a ritrarre un soggetto è quello di far si che lo
stesso sia a proprio agio e che arrivi ad esprimere la propria
personalità nel modo migliore. A tal proposito, vale la pena di fornire
alcune semplici regole comportamentali:
1) Il fotografo deve essere in grado di scattare autonomamente ed
automaticamente.
Il modello deve considerarlo un essere umano e non un operatore
fotografico;
2) Preferibilmente il soggetto dovrebbe avere qualcosa da fare,
qualcosa da tenere in mano o semplicemente dovrebbe appoggiarsi ad
un sostegno: è un trucco efficace per dargli disinvoltura. Per
rendere il ritratto più dinamico si può invitare il soggetto a
sporgersi leggermente verso la macchina fotografica;
3) Il soggetto non va messo in posa toccandolo: bisogna
dargli solamente delle indicazioni a voce; |
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4) Il modello deve essere spigliato. Per ottenere questo
bisogna fornirgli suggerimenti positivi e non bisogna
intimidirlo. Perfino i modelli di professione si sentono
tesi quando posano per un ritratto. La tensione nervosa di
un soggetto è generalmente rivelata dalle mani (serraggio
dei pugni) o dalla bocca, che può assumere delle pieghe
innaturali. Per generare un sorriso spontaneo può essere
utile fargli riempire di aria le guance e poi invitarlo ad
espellerla: un atto banale ma efficace;
5) Nell'impartire dei comandi il fotografo deve essere deciso,
ma cortese: se alla fine delle pose il soggetto non si è stancato,
anzi appare soddisfatto e compiaciuto, |
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vuol dire che si è superato brillantemente quella che è una delle fasi
più importanti di tutto il lavoro;
6) Bisogna essere sempre pronti a scattare un attimo
prima che il modello sia completamente in posa. Il farlo
aspettare troppo potrebbe renderlo nervoso;
7) Il soggetto in posa non deve concentrare la propria attenzione
sul fotografo o sulla macchina fotografica. In una sessione in
studio, o dove è possibile, è particolarmente utile disporre
di uno specchio vicino all'apparecchio in modo che il modello sia in grado
di vedersi nella posizione esatta in cui viene ritratto. I risultati
sono quasi sempre ottimi: il fatto che il soggetto si renda conto di
come verrà ripreso contribuisce a dargli sicurezza e spontaneità.
Un'altro trucco per evitare che il soggetto guardi fisso in macchina
consiste nell'invitarlo a chiudere gli occhi e ad abbassare il mento
verso il petto per poi risollevare lentamente la testa, riaprendo
gli occhi. Scomparirà così la innaturale fissità dello sguardo; |
8) E' utile fare delle pause durante le quali il soggetto può
liberamente allontanarsi dal set. In questo modo troverà modo di
distrarsi e non affaticarsi. L'osservazione di questa comune norma
di cortesia farà sì che le fotografie scattate ne guadagneranno. |
9) Oltre ad avere
le idee chiare sul tipo di ritratto che si vuole ottenere, è
necessario prendere in esame le reazioni personali nei confronti del
soggetto in posa, ovvero stabilire il punto di vista del
fotografo, cioè come lo stesso si rapporta alla persona che vede
attraverso l'obiettivo. Il sex-appeal, la vitalità, la dignità, la
giovinezza o la vecchiaia sono elementi che se opportunamente
considerati ed esaltati possono dare vita ad un buon ritratto,
sempreché ci sia una corretta applicazione della tecnica
fotografica. |
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Come mascherare alcuni inestetismi del soggetto |
Non siamo tutti degli
adoni e pertanto è abbastanza facile che nel prendere il ritratto di
qualcuno si riscontrino delle particolari caratteristiche fisiche
che non bisogna far risaltare molto, tipo naso, orecchie o forma del
viso. In generale per restringere qualcosa bisogna farne comparire
una superficie limitata, rivolgendola lontano dalla macchina
fotografica oppure illuminandola in modo che ne sia visibile solo |
una parte. Desiderando invece ingrandire,
si può far rivolgere la parte
in questione verso la fotocamera e allestire un'illuminazione piatta
che faccia emergere i piani.
Se si dovesse rendere necessario nascondere un tratto del viso
si potrà allontanare il viso stesso dall'obiettivo, oppure oscurarlo
con delle ombre, o ancora mettervi una mano davanti. Di seguito
alcuni consigli più specifici:
Borse sotto gli
occhi: Bisogna usare una luce frontale, morbida e piatta,
facendo sollevare leggermente la testa;
Rughe: utilizzare assolutamente un'illuminazione piatta e mai
un'illuminazione di lato;
Doppio mento: Il soggetto va fatto inclinare leggermente in
avanti e nel contempo la sua testa deve alzarsi un poco, in modo da
allungare il collo;
Mento grosso: scattare dall'alto e fare in modo che il viso
sia leggermente piegato verso il basso;
Naso pronunciato: la testa del soggetto va tenuta allo stesso
livello |
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e puntata verso la fotocamera. Lavorando in
studio, per schiarire l'ombra di un naso (che andrebbe sempre
evitata) non va utilizzata
la lampada principale. Con un teleobiettivo si accentua la
compressione della prospettiva e il naso risulterà meno evidente;
Naso piccolo: bisogna scattare da una posizione un po' bassa.
In studio si può disporre una lampada in modo da ombreggiare il naso;
Orecchie grandi o sporgenti: realizzare il ritratto di 3/4,
con luce di lato, che servirà a nascondere la parte visibile
dell'orecchio;
Occhiali: l'illuminazione deve essere di lato, con
un'angolazione tale da evitare riflessioni (generalmente 45°, e luce dall'alto);
Testa calva: scattare da una posizione bassa, cercando di
minimizzare un'illuminazione alta che metterebbe in risalto la zona calva;
Viso rotondo: La fotografia va presa di 3/4, con
illuminazione pure di 3/4, oppure laterale;
Viso sottile: La macchina fotografica va puntata direttamente
su di esso, con illuminazione piatta. |
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Regole basilari da utilizzare per la posa |
La scelta della
posizione più adatta per scattare un ritratto è il punto cruciale di
tutto il lavoro. Una foto potrebbe infatti risultare perfetta da
punto di vista della luce e della messa a fuoco, ma assolutamente
mancante di quei piccoli particolari di posa che ne farebbero la
differenza.
Il tipo di posa dipende principalmente da ciò che si vuole ottenere.
Nei ritratti "ufficiali" è necessaria una maggiore accuratezza
ed il soggetto, pur apparendo rilassato e a suo agio, appare proprio
come se si fosse messo in una posa studiata a tavolino. Nelle
fotografie spontanee la posa è generalmente meno rigida: si
cerca di mettere in rilievo un'espressione particolare che rifletta
la personalità del modello. |
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L'equipaggio
della tall ship Stella Polare |
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Basta una risata improvvisa, per esempio, magari scatenata da
una battuta del fotografo. Riuscire a catturare queste fugaci espressioni vuol
dire che si è afferrato l'essenza del soggetto,
che appunto reagisce a qualcosa, fa qualcosa o è semplicemente in
movimento (libero e rilassato) invece di «posare» per la fotografia.
I ritratti ambientati e di reportage hanno il pregio di
cogliere le persone in situazioni meno controllate e quindi a tutto
vantaggio della spontaneità.
Ci sono alcuni accorgimenti che possono servire per scattare dei ritratti
fotografici. Si tratta di regole generali, sulle quali ci si può
basare a titolo indicativo, tenendo |
presente che nessuna di esse può
indifferentemente essere applicata ad ogni singolo caso. Nel caso in
cui il fotografo riscontri di ottenere un risultato migliore
attraverso un procedimento contrario alla norma, non deve esitare a
seguirlo ugualmente. Nella maggior parte dei casi, queste regole
possono essere molto utili nella risoluzione di vari problemi. |
A) IL VISO
1) La testa del soggetto va fatta leggermente inclinare, in modo
che questa risalti in confronto al resto del corpo e che il collo
abbia più linea;
2) Bisogna prestare attenzione al punto di congiungimento
della testa con la spalla altrimenti, da certe posizioni, il modello
appare come se fosse privo di collo;
3) Gli occhi dovrebbero preferibilmente guardare nella
direzione verso cui si rivolge la testa. In caso contrario, lo
sguardo del soggetto potrebbe apparire sospettoso, non franco. Gli
occhi devono essere sempre perfettamente a fuoco, anche a rischio di
sfuocare gli altri lineamenti. |
B) LE MANI
1) Non bisogna interrompere la linea del polso: la mano la
deve seguire, non piegarsi: ciò è particolarmente da evitarsi nel
ritratto maschile;
2) Bisogna procedere in modo che il palmo o il dorso della
mano non siano mai rivolti direttamente verso la macchina
fotografica. Pertanto le mani vanno disposte di lato, oppure ad angolo;
3) Le mani devono trovarsi pressappoco sullo stesso piano del
viso: se si stendono verso la fotocamera verranno deformate e
risulteranno molto più grandi del normale;
4) Se la mano tocca il viso del soggetto deve essere un tocco
leggero, perché una pressione esagerata causerebbe una tensione
della mano stessa e una deformazione del viso;
5) Quando le mani devono comparire nel ritratto bisogna
osservarle attentamente. Spesso ci si concentra talmente
sull'espressione del viso che la loro posizione viene dimenticata, e
questo può rovinare un ritratto. |
C) I PIEDI E LE GAMBE
1) Fotografando una persona per intero, è necessario tenere
presente che il peso del corpo deve poggiare sul piede che si trova
più distante dalla macchina fotografica. Questo vale per il modello
uomo o donna che sia, in quanto li fa apparire meno pesanti ed
inoltre da più scioltezza e linea ai vestiti;
2) Se la modella incrocia le gambe, è preferibile che
accavalli la gamba più vicina alla fotocamera su quella più lontana,
e questo perché l'arto è rivolto nella direzione più lontana
dall'obiettivo e quindi c'è meno probabilità di deformazione. |
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L'illuminazione e la posizione della macchina fotografica |
L'illuminazione è il
principale elemento per determinare il carattere di ogni fotografia
e che la può rendere, a seconda delle occasioni nostalgica,
seducente, drammatica, triste, ecc. ecc.
Spesso la luce va usata obbligatoriamente in base alle circostanze
in cui le persone vengono ritratte. Un bambino od una sposa nel suo
bianco abito nuziale non vanno certo fotografati con una luce aspra,
che darebbe ombre profonde e drammatici contrasti, perché il
risultato sarebbe fuori luogo. Soggetti di questo genere richiedono
anzi un avvicinamento leggero ed, in questo caso, la luce deve
creare un'atmosfera felice, di serenità.
L'illuminazione è anche l'elemento che permette di stabilire come
viene visto il soggetto e quali contorni del viso vanno rivelati. Con
effetti di luce ben studiati si possono far risaltare gli aspetti
piacevoli di un viso o, al contrario, dissimulare quelli meno
gradevoli. Il tutto per rendere il soggetto il più attraente
possibile.
Lavorando in studio generalmente si adoperano più punti luce
che, opportunamente combinati, possono dar luogo a vari risultati
finali. Anche la luce naturale consente di scattare dei bei
ritratti in interno. La luce che proviene da una finestra
presenta le stesse problematiche che sorgono con una |
fonte artificiale unica. Inoltre, dato che
la luce naturale non può essere
spostata, volendo ottenere effetti diversi bisogna far cambiare
posizione al soggetto.
La luce naturale più indicata è quella diurna, anche se non è bene
riprendere il modello direttamente colpito dalla luce solare. Può
invece essere un ottimo sistema quello di servirsi di un riflettore
per proiettare luce nelle zone d'ombra.
Le fotografie della testa o a mezzo busto sono quelle solitamente
destinate ad essere incorniciate o riprodotte nelle pubblicazioni.
Le fotografie di tutta la persona vengono scattate quando
l'abbigliamento o lo sfondo costituiscono la parte interessante del |
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ritratto, tipo quelle catturate durante un matrimonio
o qualche celebrazione. La distanza della macchina fotografica dal modello
rappresenta uno dei fattori determinanti. Con un obiettivo normale,
man mano che ci si avvicina al soggetto, si verifica un
leggero cambiamento che si chiama deformazione della prospettiva. A
distanza molto ravvicinata, anche un minuscolo naso si può
trasformare in una sgraziata
protuberanza. Più la macchina fotografica viene avvicinata al
soggetto, più vengono esagerati i diversi piani del viso.
In conclusione: con un obiettivo di lunghezza focale tra gli 85 ed i
105mm potremo posizionarci ad almeno 2 metri dal modello, evitando
distorsioni. Diaframmando opportunamente, la limitata profondità di
campo ci consentirà di mettere a fuoco solo l'elemento più
importante, il viso. Inoltre il soggetto, trovandosi ad adeguata
distanza, sarà più disinvolto e spontaneo. |
In altra pagina caratteristiche tecniche, pregi e i difetti degli obiettivi |
L'angolazione della macchina fotografica contribuisce a determinare
l'effetto psicologico del ritratto. Infatti se la fotocamera viene
tenuta in basso e inclinata verso l'alto, ne può derivare una
sensazione di forza; tenuta a livello degli occhi del soggetto
comunica una sensazione di lealtà; se invece la macchina
fotografica è posta al di sopra del modello, si avrà l'impressione
che quest'ultimo stia guardando verso il basso. Naturalmente a
soggetti diversi si adottano angolazioni diverse: un bambino
piccolo, per esempio, generalmente va ripreso dall'alto piuttosto
che dal basso, al contrario di un giudice, il cui ritratto preso da
una posizione più bassa suggerisce l'idea della dignità ed
autorevolezza. |
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Abbigliamento, accessori e sfondi |
Sia i ritratti
"convenzionali" che quelli spontanei possono essere presi con
qualsiasi abbigliamento, ma quest'ultimo, nel primo caso è spesso
studiato, ossia il soggetto si presenta vestito per l'occasione,
mentre nel secondo caso ha un'importanza relativa, anzi non deve
dare l'impressione di essere stato scelto per la circostanza, ma di
rappresentare il normale modo di vestire della persona ritratta.
Va comunque tenuto presente che l'abbigliamento, pur costituendo una
buona parte di ciò che il ritratto si propone di esprimere, non deve
mai costituire un fattore predominante, in quanto finirebbe per distrarre
chi guarda la fotografia dalla personalità del soggetto, che, nella
fattispecie, è cosa più importante.
Gli accessori possono essere costituiti da un qualsiasi oggetto che
aiuti ad esprimere le sensazioni per le quali la fotografia è stata
scattata. E' per tale motivo che gli accessori vanno accuratamente
scelti e devono intonarsi al soggetto ed al punto di vista del
fotografo. Per esempio: anziché fotografare un architetto davanti ad
una sua opera, può essere preferibile |
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ritrarlo con in mano il modellino o il disegno
del progetto. Un accessorio azzeccato contribuisce a mettere a
proprio agio il soggetto, come indicato all'inizio di questo testo.
Gli sfondi non solo determinano il carattere della fotografia e
forniscono al soggetto dei contorni relativi, ma servono anche per
far convergere sul soggetto stesso l'attenzione. Una buona norma da
seguire è quella di fare in modo che lo sfondo sia più chiaro o più
scuro, comunque non della stessa tonalità del modello, e non
molto complicato. Soggetto ed ambiente devono armonizzare sul piano
grafico. L'eventuale sfocatura (più o meno accentuata) dello
sfondo non disturba, anzi contribuisce a far risaltare il soggetto. |
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Tolte
dal
Cassetto
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