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IL MONDO del 25 maggio 1992 - Il settimanale finanziario dedica la copertina al giudice Antonio di Pietro e alle sue inchieste su "Tangentopoli"

IL BLOG DEL '900

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Scoperte, invenzioni, record
e avvenimenti importanti che
hanno segnato il XX Secolo

 

Finestre fotografiche
su Liguria e Toscana

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
 alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
 la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
 in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

 

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Argomenti del sito in primo piano,
eventi, news e storia del territorio

Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino
e sono un "monumento
geologico" unico al mondo...

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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani...

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Carta della Lunigiana Storica
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, da dove
parte questo sito...

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Antiche ricette in Lunigiana
Piatti prelibati di una cucina essenziale, ma non per questo meno saporita. Cibi dal sapore antico che tornano ad imbandire le nostre tavole dopo essere stati riscoperti a nuova vita.

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Ferrovia Aulla-Lucca
Il fascino dei treni d'epoca
e delle locomotive a vapore

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Ferrovia Pontremolese
Una linea di vitale importanza
per La Spezia e la Lunigiana

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Ex Ceramica Vaccari
Il comprensorio della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo, alla cultura...

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Il dialetto genovese
Le trasformazioni fonetiche avvenute nella parlata di Genova sono un segno inequivocabile del dinamismo espresso dalla città durante i secoli della Repubblica. A Genova il dialetto è una lingua viva, che oggi viene insegnata anche nelle scuole...

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LUGLIO 1978 - Sulla rivista "Qui Touring" la crociera ecologica della Amerigo Vespucci

L'evento organizzato dal WWF e dalla Marina Militare Italiana nell'ambito della campagna
internazionale "Il mare deve vivere", per denunciare lo stato delle acque del Mare Mediterraneo.

A bordo dello splendido veliero della Marina Militare una grande mostra per sensibilizzare l'opinione pubblica e per chiedere leggi più severe e controlli efficaci contro gli inquinamenti, la pesca eccessiva, al distruzione delle coste... La campagna ha grandi obiettivi e programmi vastissimi... Ognuno, in estate, scambia il mare per un territorio da saccheggiare: sugli scogli lambiti dalla marea, solitari in mutande raschiano dai massi patelle e mitili, lungo le spiagge hobbisti della domenica arano il fondo in cerca di arselle, telline e vongole, i ricci raccolti a centinaia ingombrano con i loro gusci sventrati le spiaggette di ciotoli. E, poco più al largo, cacciatori subacquei avvolti in funeree tute nere e oro e irti di accessori battono palmo a palmo le scogliere infilzando pesciolini e polpi. Di anno in anno, la fauna costiera diminuisce,

QUI TOURING del 1 e 16 luglio 1978 - L'Amerigo Vespucci, a vele spiegate, in navigazione nel Mar Mediterraneo

i pesci fuggono terrorizzati, i fondali deserti si allargano a macchia d'olio. Più al largo, ancora la pesca diventa una cosa seria: pescherecci potenti e fragorosi trascinano reti distruttive anche in fondali vietati; è la strage degli innocenti ai danni di triglie neonate, cefali e sogliole immaturi attuata scorticando praterie di posidonie, sconvolgendo i delicati equilibri dei fondali sabbiosi. Ben 16.980 pescatori professionisti e 7.213 dilettanti con reti, qualcosa come una ogni 300 metri di costa, operano lungo i litorali... I "palamiti" massacrano con migliaia di ami pesci spada e innocenti tartarughe... Le reti in nylon «da posta» circuiscono e chiudono chilometri di mare decimando delfini, tonni e ogni altra creatura pelagica... E poi l'inquinamento da petrolio e detersivi in quantità terrificanti che uccidono larve e uova, invischiano uccelli, scheletrizzano pinete costiere; fanghi al titanio e liquami al mercurio versati con assoluta incoscienza; scarichi di fognature inviate in mare senza alcuna depurazione... Basta fare una traversata su un qualsiasi traghetto per osservare il mare ridotto come una pattumiera...
Per cercare di porre rimedio a questo stato di cose il WWF ha organizzato una mostra ecologica sulla Amerigo Vespucci, visitata da centinaia di migliaia di persone in Italia, Francia, Tunisia, Grecia, Jugoslavia, Malta e Principato di Monaco, che è servita a propagandare l'importanza del mare e denunciare le degradazioni cui è sottoposto e i mezzi per salvarlo...
La crociera della Vespucci più che un viaggio propagandistico è un simbolo ed un esempio, in un mondo che rotola verso l'abisso su una valanga di consumi, sprechi, inquinamenti, dilapidazione di risorse e anarchia demografica. Vagabondare sui mari con un vascello di 4.100 tonnellate, che trasporta 500 persone solo con la forza del vento e delle braccia, senza bruciare un grammo di nafta è una sfida meravigliosa alla tecnocrazia suicida che ci governa...
La sensibilizzazione dell'equipaggio che vive ormai da settimane in contatto con i giovani del WWF e con la mostra ecologica è addirittura eccessiva: dei pescatori che sotto Pantelleria cercano di vendere un'enorme cernia si vedono sdegnosamente respinti (la cernia è uno dei 4 animali in via d'estinzione, simboli della campagna WWF)...
Le rondini hanno ormai adottato i massicci cordami della Vespucci, quasi intuendo lo scopo della missione, come approdo sicuro. Sostano a decine sui sartiami, sulle scotte delle vele, sui bastinaggi, si ripuliscono il piumaggio, ansimano stremate. Giunte vicino alle alte e bianche falesie di Gozo, la seconda isola dell'arcipelago maltese, riprendono il volo riposate...

Altre informazioni sull'Amerigo Vespucci nelle pagine:  Tall Ships alla Spezia   Festa della Marineria 2013
APRILE 1992 - Il settimanale "Il Mondo" si chiede chi salverà la scuola italiana dal fallimento
IL MONDO del 27 aprile 1992 - Inchiesta sulla scuola italiana, fra le più costose ed inefficienti d'Europa
Insegnanti in soprannumero e demotivati - Famiglie e aziende sempre più critiche
Ecco come spendere 75.000 miliardi l'anno per essere all'ultimo posto in Europa.
"Una categoria sull'orlo di una crisi di nervi, alle prese con un rinnovo contrattuale difficile. Un sistema che non riesce a produrre un numero sufficiente di laureati e diplomati. Una massa di risorse finanziarie che serve solo a pagare stipendi. Un vertice, formato da due ministeri, pubblica istruzione ed università, che avvia sperimentazioni destinate a trascinarsi per decenni e che annuncia riforme continuamente rinviate. Non si può certo dire che sia una macchina in grado di correre in Europa, quella della scuola italiana. Anzi assomiglia ad un pesante carrozzone sul quale siedono 950.000 insegnanti (più 44.000 docenti universitari) e circa 8 milioni di studenti, ma le cui ruote risultano estremamente fragili. Il carburante che la alimenta sono i 75.000 miliardi di spesa pubblica destinata

alla formazione, ripartita fra spese correnti e in conto capitale erogati dallo Stato e oneri a carico degli enti locali. La parte del leone la fa il ministero della Pubblica Istruzione, che spende circa 45.000 miliardi (98% per stipendi, solo il 2% per investimenti). Segue il ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica, che l'anno scorso ha gestito quasi 9.000 miliardi. Partire dalle cifre è importante per capire cosa sta succedendo nel sistema scolastico italiano.
I dati mostrano che, a fronte di questa spesa e di questo vero e proprio esercito di insegnanti (che fanno della scuola la maggiore impresa pubblica italiana), il divario con gli altri paesi industrializzati aumenta anziché diminuire. Su 1.000 giovani di 22-24 anni coloro che arrivano alla laurea (80.000 all'anno e ciascuno costa allo Stato 100 milioni) sono in Italia 72, mentre la quota è di 260 in Canada, 240 negli Stati Uniti, 231 in Giappone, 158 in Francia, 148 in Gran Bretagna e 125 in Germania. Considerando nell'insieme la scuola media inferiore e superiore, il Censis rileva che l'Italia ha un tasso di scolarità pari al 79,2%, il più basso d'Europa, ad eccezione di Portogallo e Lussemburgo. La media europea è dell'86% e quasi tutti i Paesi presentano valori superiori al 90%. Il carrozzone insomma gira a vuoto. Negli ultimi dieci anni ha acquisito 100.000 insegnanti in più, ma non produce. se ne sono accorti per primi gli industriali, che lamentano la mancanza di laureati (in particolare in ingegneria) e che sono costretti ad importare dall'estero le figure intermedie, quei diplomati di primo livello universitario che in Italia dovrebbero arrivare con la laurea breve...
La scuola sembra seguire orientamenti diversi: da una parte ci sono i docenti frustrati e mal pagati, dall'altra un ministero che li mantiene in perenne attesa di riforma... In Italia vale per la scuola quello che vale per la sanità o le poste: le riforme si fanno per il personale che ci sta dentro... Ed è certo poco consolante sapere, come è avvenuto a novembre, che l'asilo "Diana" di Reggio Emilia è considerato dal settimanale americano "Newsweek" la migliore scuola del mondo nel suo grado d'istruzione... Secondo il Censis il 65% degli studenti italiani considera negativamente il contenuto degli insegnanti e solo il 40% giudica buona la preparazione degli stessi...

LA SCUOLA SUPERIORE

In attesa della riforma (l'ultimo annuncio in tal senso è stato fatto da Beniamino Brocca, Sottosegretario alla Pubblica Istruzione dal 1987) rimane la maggiore imputata, l'anello debole del sistema formativo italiano... Nell'ultimo anno scolastico l'87% degli studenti licenziati dalla scuola dell'obbligo ha deciso di proseguire gli studi. Ma, secondo gli ultimi dati disponibili, dopo il primo anno già il 18% degli studenti abbandona, mentre un altro 8% non va oltre il secondo anno. Un record negativo tra i paesi industrializzati, che si spiega anche con le sacche di particolare disagio che ci sono in alcune regioni italiane. In Sardegna, per esempio, su 1.000 alunni delle scuole superiori ben 128 sono costretti al doppio o triplo turno...

ATENEI INGOLFATI E INEFFICIENTI

Mini laurea o mini bluff? - Il sistema universitario italiano boccheggia. Il tasso di abbandono è fra i più alti d'Europa (soltanto 30 iscritti su 100 riescono ad arrivare alla laurea), mentre le imprese cercano laureati o figure intermedie all'estero. Nello stesso momento gli atenei sono sovraffollati e i laureati nelle facoltà umanistiche, non avendo un immediato sbocco professionale, vanno in buona parte a premere proprio sul mondo della scuola, in attesa di guadagnarsi lo status di docente... Sono 76 le mini-lauree autorizzate dal ministero e allocate in diverse sedi universitarie, alcune tradizionali e altre nuove di zecca, frutto di un decentramento ancora sulla carta. Ma qualche mese fa nelle università italiane c'è stata una specie di corsa alla presentazione di titoli per i diplomi universitari: più di 800. E molte di queste proposte, per esplicita ammissione dei docenti, scaturivano proprio dall'idea che la laurea breve sarebbe stata una buona occasione per trovare una collocazione ai ricercatori che da anni attendono di entrare con i concorsi a cattedra...

CORSI DI FORMAZIONE CHE PACCHIA

Una macchina imponente, che il più delle volte serve ad alimentare se stessa. E che produce scandali giudiziari a ripetizione. Nel grande apparato della formazione professionale in Italia solo una piccola parte dei 20.000 corsi che si svolgono ogni anno raggiunge l'obiettivo per cui sono stati creati: cioè di preparare figure professionali sulla scorta di ciò che il mercato del lavoro richiede. Per il resto, la formazione viene utilizzata come area di parcheggio per i giovani in attesa di prima occupazione o come stipendificio per docenti e sindacalisti. Quando addirittura non si tratta di corsi-fantasma. Secondo le cifre ufficiali relative al 1990, il paese di Bengodi per la formazione è la regione Sicilia che spende 312 miliardi l'anno; al secondo posto figura la Sardegna con 290 miliardi, seguita dalla Lombardia (264 miliardi) e dalla Puglia (202 miliardi)...
APRILE 1993 - Sul settimanale "Il Sabato" nuove tecnologie per cambiare l'insegnamento

Entrare in una classe del 1999 e vedere come i computer rivoluzioneranno il mondo della scuola

"Ogni tanto si interrompe per strisciare l'ingombrante matitone, una penna ottica, sopra un codice a barre. Non è una cassiera di supermarket, è un'insegnante. Ogni volta che la bacchetta magica sfiora il libro di testo che le sta davanti un grande schermo s'illumina - nel posto che fu della lavagna - e parte un filmato o una simulazione grafica o una scheda audio-video che integra e rimpolpa le scarne parole della spiegazione. Un'ora di lezione di scuola media superiore, ma fatta tra qualche anno - magari il 1999, con quel che di immaginoso si porterà appresso... - secondo i crismi della tecnologia. Il sistema sopra descritto è una tecnologia multimediale relativamente semplice che si basa su un videodisco interattivo del quale una penna ottica controlla i movimenti. Interattivo: cioè su cui si può intervenire a piacimento per modificare la scansione delle informazioni,

IL SABATO del 17 aprile 1993 - Inchiesta sulle nuove tecnologie informatiche che rivoluzioneranno l'insegnamento nella scuola

determinando i percorsi in base al lavoro fatto. Di fantascientifico, in tutto ciò, c'é soltanto il fatto che attrezzature e disco-libri di tal fatta ancora non circolano regolarmente per le scuole. Ma la  tecnologia  è  pronta  e si avvicina il tempo in cui la cattedra somiglierà sempre di più ad un banco di regia elettronica. L'insegnante sarà più un "tutor" che guida e controlla l'apprendimento autonomo degli studenti e meno un "Prof" così come l'hanno conosciuto generazioni di studenti... Sarà una vera rivoluzione, quella su cui si giocherà il progresso futuro...".

GLI ANNI NOVANTA DELLA SCUOLA

(ed i successivi ancora di più) hanno davanti a sé una strada già tracciata. Qualche mese fa, il settimanale inglese "The Economist" chiudeva una circostanziata inchiesta internazionale sull'istruzione affermando che per i Paesi più industrializzati l'investimento nella formazione dovrà essere nei prossimi anni l'equivalente di ciò che nei Quaranta fu la politica delle nazionalizzazioni e, nei turbinosi Ottanta, quella delle privatizzazione. Una svolta strategica in cui l'informatica avrà un ruolo chiave: l'economia lo vuole, l'utenza lo sogna...

IMPARARE LE LINGUE

Sarà molto più facile. Addio al vecchio laboratorio linguistico con il registratore e le cuffiette per imparare l'inglese. Le "Aule Multimediali" mettono a disposizione di ogni allievo un computer dal quale leggere, ascoltare, vedere le lezioni. Alla macchina si possono chiedere chiarimenti e ripetizioni e tramite essa possono essere inviati gli esercizi svolti (o le richieste d'aiuto) al docente appostato al centro della rete informatica di classe. L'apprendimento è garantito. Addio anche - a breve termine, c'è da scommetterci - ai tradizionali corsi casalinghi, fatti con libri e cassette: i compact-disc interattivi sono alle porte...

L'ONNIPRESENTE TUTOR

Il mito contiguo a quello dell'auto-istruzione è quello del "tutor", in grado di seguire passo passo, onnipresente ed imparziale, il lavoro dei suoi discepoli telematici. Ci sono sistemi applicativi che consentono di collegare in rete i personal computer degli studenti, garantendo al docente un controllo continuo e centralizzato: anziché la cattedra, una stazione di regia che dialoga non più con "gli studenti", ma con ogni singolo studente in modo personalizzato.
Ma ci sono anche "reti d'istituto" che consentono di collegare non solo una classe al suo interno, ma un'intera scuola: segreteria e laboratori, biblioteca e sale professori, aule e uffici di direzione. In questo modo, il preside potrà essere informato in tempo reale di tutto ciò che accade entro i confini del suo regno. Sarà tutto più semplice, prevedibilmente. Tranne marinare la scuola...

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